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S. GIOVANNI di Montemarano, Vescovo

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Yoghina
view post Posted on 13/4/2011, 20:50




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Giovedì 14 Aprile 2011
San Giovanni di Montemarano
Vescovo



Viene festeggiato sia il 14 aprile, giorno del “dies natalis” (Martirologio Romano), che il 21 agosto a Montemarano, di cui è il Santo Patrono.

Il documento con il quale la sede apostolica istituì la diocesi di Montemarano (provincia di Avellino) probabilmente è andato perduto e dunque non è noto da quanto tempo prima della nomina di Giovanni esistesse, tuttavia, alla luce di quanto è noto, è possibile affermare con certezza che è lui il primo vescovo del quale si ha notizia.

Giovanni nacque certamente a Montemarano, ma i fogli della "Legenda" che parlavano della sua nascita, della sua fanciullezza e della sua gioventù non sono giunti fino a noi perché andarono distrutti in un incendio della cattedrale avvenuto verso il 1500.

È giunta fino ai noi, invece, la sua statua, che lo ritrae come un pastore buono e saggio, ma con lo sguardo di un bimbo.

Fu un sacerdote umile e attivo, senza mai mettersi in vista, sempre disponibile verso chi avesse avuto un bisogno spirituale o materiale scontrandosi anche con i potenti per difendere i deboli.

I suoi meriti furono riconosciuti dal clero e dal popolo che, quando la diocesi restò vacante, lo vollero vescovo di Montemarano.

Per questo, quando il 2 luglio 1084 giunse a Salerno S. Gregorio VII (Ildelbrando Aldobrandeschi di Soana, 1073-1085), in fuga dalla persecuzione dell'imperatore Enrico IV, da Montemarano gli inviarono una delegazione. Il pontefice accolse favorevolmente i montemaranesi che chiesero la nomina del proprio concittadino Giovanni a vescovo della loro chiesa. Fu lo stesso Pp Gregorio VII, quando ebbe ai suoi piedi Giovanni, che pure si era dichiarato indegno di così alta carica, a convincerlo ad accettare.

Nominato, quindi, dal Papa e consacrato nello stesso anno 1084 nella cattedrale di Benevento da Roffredo I, arcivescovo di questa città, si rilevò pienamente all'altezza dei compiti a lui impartiti dal pontefice, dimostrandosi contemporaneamente uomo di fede e di azione.

Si occupò con impegno per una conversione profondamente spirituale in un secolo di corruzione, ignoranza e concussione, ma senza tralasciare il bene materiale dei suoi concittadini.

Per mostrare la sua carità cristiana viene citato il seguente episodio: le terre rese infruttuose da carestie e incursioni di Saraceni e Normanni e i beni della mensa vescovile non potevano aiutare tutti. Così egli, con i suoi operai, dissodò i folti boschi appartenenti alla mensa vescovile e, con l'acqua del fiume Calore, rese fertile il terreno per aiutare il popolo.

Morì il 14 aprile 1094, secondo la data tradizionale, o nel 1095, secondo gli studi e le ricerche più approfondite effettuate dal prof. Mario Gagliardo.

Venne da subito inumato nella Cripta della Cattedrale, “in loco eminenti”, dove ancora si conserva insieme con le sue reliquie ancora incorrotte dopo tanti secoli.

S. Pio X (Giuseppe Melchiorre Sarto, 1903-1914) confermò, nel 1906, il culto “ab immemorabilis” prestato a S. Giovanni che viene festeggiato sia il 14 aprile, giorno del “dies natalis” (Martirologio Romano), che il 21 agosto a Montemarano, di cui è il S. Patrono e dove, in Piazza del Popolo, è stata posta una statua in bronzo che lo rappresenta a figura intera.

Nella cattedrale dell’Assunta a Montemarano, di S. Giovanni ci sono: le reliquie, custodite nell’urna collocata sotto l’altare di marmo, cinto da una balaustra in legno finemente intagliato; un affresco (secolo XIII-XIV) nell’abside centrale, ritrovato durante i lavori di restauro ed attribuito alla scuola di Giotto; un busto in legno (secolo XV).

Significato del nome Giovanni: “il Signore è benefico, dono del Signore” (ebraico).

 
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view post Posted on 13/4/2012, 18:51

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Vescovo dell'XI secolo Tra ombrosi boschi di castagni, nell'aria fresca degli ottocento metri, Montemarano, in provincia di Avellino, è un attivo centro agricolo e una piacevole e ridente località di villeggiatura. Montemarano sorge lungo la via Appia, nel tratto tra Avellino e Nusco. E ai margini di una delle zone più popolose, più civili e più ricche di storia nell'intera penisola: una specie di triangolo che ha la base sul mare Tirreno, da Napoli a Salerno, e il vertice nella sannita Benevento. Oggi Montemarano appartiene alla diocesi di Nusco, ma un tempo fu sede vescovile indipendente. E Vescovo di Montemarano, eletto nel 1074 dal Papa Gregorio Vll, fu il monaco Giovanni, il cui nome è onorato oggi tra i Santi. Una delle definizioni più tipiche - e più belle - dei Vescovi cristiani è quella di « padri dei poveri ». Il Vescovo Giovanni di Montemarano fu qualcosa di più che padre dei poveri: fu lavoratore al loro servizio. Si ricorda infatti come questo monaco, una volta consacrato Vescovo, si dedicasse attivamente all'agricoltura, coltivando i magri campi della sua montagnosa diocesi. Forse il demone dell'avarizia, che attanagliava tanta parte dell'umanità, allora come sempre, si era impossessato anche del devoto monaco? Non era così, perché il Vescovo di Montemarano non lavorava per sé, ma per i poveri. Le tradizioni tendono ad avvicinare la figura e l'epoca del Vescovo Giovanni a quella di San Guglielmo, il glorioso Abate di Montevergine, e dei suoi Santi compagni e discepoli, annoverando tra questi ultimi anche Giovanni di Montemarano. Attorno a Montevergine, infatti, e ai suoi solitari e devoti abitatori, esiste un vero e proprio ciclo leggendario, che ha molto in comune con i « cicli » cavallereschi della storia profana, come quello di Carlo Magno e dei suoi Paladini, o di Re Artù e dei Cavalieri della Tavola Rotonda. Numerosi personaggi vissuti in quei secoli e in quelle regioni fertilissime di santità sono stati, per così dire, a aggregati », a ragione o a torto, all'epopea di San Guglielmo e dei solitari di Montevergine. In uno stesso giorno, tanto per fare un esempio, oltre a Giovanni di Montemarano, sono ricordati San Giovanni, Abate di Nusco, e San Donato, monaco di Sant'Onofrio, in Lucania; tutti, in un modo o nell'altro, legati al a ciclo » di Montevergine, dove ancora si ricorda e si onora il Santo Vescovo, sepolto nell'antica cattedrale di Montemarano.

 
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