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B. ANNA MARIA ADORNI, Vedova, fondatrice

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view post Posted on 7/2/2011, 13:02

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Lunedì 07 Febbraio 2011
Beata Anna Maria Adorni
Fondatrice :
"Ancelle della B.V.M. Immacolata"



“Al tramonto della vita saremo giudicati sulla carità”. Così scrisse S. Giovanni della Croce, commentando le parole del Vangelo, nelle quali Cristo affermò che nell'ultimo giorno avrebbe considerato come suoi coloro che lo avessero riconosciuto con la fede e circondato di carità nei più piccoli dei suoi fratelli, accogliendolo in essi come ospite, ricoprendolo nudo, visitandolo infermo e carcerato, soccorrendolo nella fame e nella sete. Questo, con santa e infaticabile attività, operò fino a tarda età Anna Maria Adorni, la cui vita fu un completo ininterrotto dono di carità verso le membra più umili di Cristo.

Anna Maria Adorni nacque il 19 giugno 1805 a Fivizzano, in provincia di Massa Carrara; il padre Matteo e la mamma Antonia Zanetti erano pii cristiani e quattro giorni dopo la nascita fecero rigenerare in Cristo la figlia col battesimo, educandola poi secondo gli insegnamenti della fede.

Rimase orfana di padre all'età di quindici anni e, assieme alla madre, si trasferì a Parma, dove sposò, nel 1826, Antonio Domenico Botti, addetto alla casa ducale di Parma, e gli generò sei figli. Di questi ben cinque morirono in giovane età tranne uno, Leopoldo, che successivamente divenne monaco benedettino (morì l'11 marzo 1892)

Il 23 marzo 1844 rimase vedova del marito, che aveva circondato di vero amore. Lo pianse piamente, ritenendo la sua morte come via della volontà di Dio, attraverso la quale condurre finalmente una vita consacrata a Dio solo. Tuttavia non entrò in alcun Istituto religioso; per consiglio del confessore, intraprese un cammino di carità a sollievo specialmente delle carcerate, per le quali fu in Cristo madre e sorella. Le avvicinava con umiltà, le ascoltava con affabile serenità, le consolava con parole ed aiuti, le ammaestrava con gli insegnamenti della fede, le innalzava con la speranza e la preghiera alle cose celesti, in modo tale che il carcere sembrava cambiato in un convento.

Aderirono alla sua opera un gruppo di giovani e di donne di fede che condividevano il suo stesso ideale, formando la "Pia unione delle dame visitatrici delle carceri", approvata dalla duchessa di Parma Maria Luigia.

Affittarono un appartamento dove nacque l'istituto del "Buon Pastore", per accogliere le donne appena uscite dalle carceri ed aiutarle a reinserirsi nella società e per assistere le giovani e le bambine abbandonate.

Inoltre Anna Maria Adorni, il 1° maggio 1857, fondò, con altre otto compagne, la congregazione delle "Ancelle della B.V.M. Immacolata"; nel 1859 pronunciò con esse i sacri voti privati di castità, obbedienza e povertà e con nuovo saldissimo voto religioso consacrò la vita al recupero delle donne cadute, alla tutela delle pericolanti, alla materna assistenza delle derelitte e delle orfane. Date sapienti Regole al nuovo Istituto, fu nominata superiora delle Sorelle. Le precedette con gli esempi di tutte le virtù e soprattutto di una intensissima carità, ammirevole per l' attività e totale donazione di sé nelle cose più difficili e più umili.

Il 25 marzo 1876 il Vescovo di Parma, mons. Domenico Maria Villa, erige canonicamente in Congregazione religiosa l’istituzione di madre Adorni; le Regole vennero confermate il 28 gennaio 1893 dal suo successore, Andrea Miotti.

Tutta la vita fu esercizio di intensa carità, con cui Anna Maria si sforzò di imitare il Salvatore, il quale “ci amò e diede la sua vita per noi”. Ebbe come fonte inesauribile di amore la comunione con Dio, alla cui presenza sempre camminò.

Come essa stessa confessò in vecchiaia, già da molti anni Dio le aveva concessa la grazia di non distogliersi mai dall'intima comunione con Lui, in modo tale che, benché piena di occupazioni, dedita all'educazione delle fanciulle, impegnata in colloqui ed occupata da affari di ogni genere, mai si dimenticò di Dio presente in lei.

“Se c’è stata nella vita una persona felice quella sono io”, diceva con sicurezza madre Anna Maria Adorni, pur avendo sofferto molto per la morte del marito e dei suoi figli.

Il 26 gennaio 1893 madre Adorni è colpita da emiplegia al lato sinistro; il 28 gennaio 1893 riceve solennemente il Santo Viatico; il 7 febbraio 1893, alle ore 19, spira serenamente, assistita da due Suore che ne videro il volto illuminato per circa 20 minuti.

Il 22 ottobre 1913 la salma di madre Adorni viene trasportata dal cimitero cittadino alla cappella dell’istituto delle Ancelle.

Il 27 marzo 2010 Papa Benedetto XVI ha riconosciuto un miracolo avvenuto grazie all'intercessione di madre Adorni (la guarigione dall'encefalite letargica del settantaduenne di Brugnera, Giuseppe Buttignol, padre di una suora della congregazione).

Anna Maria Adorni è stata beatificata domenica 3 ottobre 2010 a Parma in una cerimonia presieduta da mons. Angelo Amato, prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi, in rappresentanza di Papa Benedetto XVI.



 
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view post Posted on 6/2/2012, 22:08

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L'opera....

A 39 anni rimase vedova del marito, che aveva circondato di vero amore. Per consiglio del confessore, intraprese un cammino di carità a sollievo specialmente delle carcerate, per le quali fu in Cristo madre e sorella. Le avvicinava con umiltà, le ascoltava con ...

... affabile serenità, le consolava con parole ed aiuti, le ammaestrava con gli insegnamenti della fede, le innalzava con la speranza e la preghiera alle cose celesti, in modo tale che il carcere sembrava cambiato in un convento. Molte signore, attratte dagli esempi della Serva di Dio, la imitarono nel compimento della sua opera di carità, unite nell’Associazione, riconosciuta canonicamente dal Vescovo ed approvata dalla Duchessa di Parma , chiamata”Pia Unione delle Dame visitatrici delle carceri sotto dei Santissimi Cuori di Gesù e di Maria”. Santamente sollecita anche delle donne dimesse dal carcere, Anna Maria ha preso in affitto una casa per loro e per le fanciulle pericolanti ed orfane.

La sua opera di amore cristiano in favore delle donne carcerate ed emarginate assunse anche un grande valore sociale attirando l’attenzione delle autorità civili e religiose. Nella Parma dell’ottocento Anna Maria Adorni divenne un punto di riferimento. Nonostante ella sapesse appena leggere e scrivere era ricercata per consiglio da Vescovi e principi. In una testimonianza al processo di beatificazione, celebrato nella Curia Vescovile di Parma, emergono nomi di rilievo: “Fra le persone che venivano dalla Serva di Dio , ricordo i seguenti nomi: S. E. Mons. Cantimorri (Vescovo di Parma), S. E. Mons. Domenico M. Villa (Vescovo di Parma).

Don Andrea Ferrari, allora Rettore del Seminario e poi cardinale di Milano, Guido M. Conforti, seminarista, Sacerdote, poi Vescovo di Ravenna e di Parma e fondatore dei missionari saveriani e attualmente beato, S. Giovanni Bosco ( per ben due volte in occasione delle pratiche per l’inizio dell’Opera Salesiana a Parma). Mons. Francesco dei Conti Benassi già Vicario Generale e poi Vescovo di Guastalla, Sr. Maria Maddalena della SS. Trinità (al secolo Angela Molari), Fondatrice delle Figlie dell’Immacolata Concezione di Rimini, Religiose di varie Congregazioni di Parma: Chieppine, Orsoline…la Contessa Liberata Liberati Borselli, la Contessa Del Pozzo, il Barone del Campo il quale fu visto parecchie volte uscire da lei con le lacrime agli occhi”.

Per provvedere in maniera più adeguata all’opera iniziata, pensò di fondare una famiglia religiosa, i cui membri alimentassero quella fiamma di carità che lo Spirito Santo aveva acceso nel suo cuore. La vedova Anna Maria diede inizio alla Famiglia delle Ancelle dell’Immacolata di Parma con alcune compagne, che condividevano il suo apostolato e con esse si consacravano a Dio con i voti di castità, obbedienza e povertà, aggiungendo un quarto voto, di donare cioè la propria vita per il recupero delle donne cadute, per la tutela delle pericolanti e nella materna assistenza alle derelitte e alle orfane. Sulla morte della Beata, registriamo una testimonianza giurata al Processo di Canonizzazione:” Nei tre giorni in cui è stata esposta la venerata salma si compì un vero pellegrinaggio.

Persone d’ogni età e ceto; chierici, sacerdoti, secolari e regolari, collegi, tutti accorrevano a pregare presso la salma. La toccavano con corone, medaglie, con indumenti per indossarli a bambini, ad ammalati e non mancavano gl’indiscreti che le tagliavano l’abito religioso e perfino i capelli per conservarli come reliquie”. “…Sentiì pure dalla mia Maestra Suor Maddalena, che la Madre Adorni alla sua morte si trasformò. Il suo volto prese aspetto luminoso risplendeva come un sole.

Anche la stanza restò tutta illuminata. Erano le 19,30 del 7 febbraio 1893”. La fama di santità della Nuova Beata non si affievolì dopo la morte e infine, nell’anno 1940, per disposizione del Vescovo, si istruì presso la Curia di Parma il processo informativo sugli scritti della Serva di Dio; gli atti furono trasmessi a Roma per essere discussi secondo le norme del diritto. Il Santo Padre Paolo VI il 6 febbraio 1978 emanava il decreto che riconosceva l’eroicità delle virtù della madre Anna Maria Adorni, vedova Botti e la proclamava Venerabile. Ora la Chiesa, con la beatificazione ce la indica come modello da seguire.

Don Marcello Stanzione

 
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