Gesù Luce del mondo

san Mauro

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jasmine
view post Posted on 15/1/2011, 08:17




SAINTM33

San Mauro Monaco

15 gennaio
sec. VI

Vissuto nel VI secolo, figlio di un nobile romano, affidato bambino a S. Benedetto, ne divenne il discepolo prediletto e quindi fidato collaboratore. Mandato in Francia fondò a Granfeul un monastero. Nell’ultimo periodo della sua vita si dedicò alla preghiera e alle letture. La sua vita, oltre che di amore verso Dio, è ancora oggi esempio di obbedienza all’Ordine.

Etimologia: Mauro = nativo della Mauritania oppure bruno di carnagione come un moro, dal lat

Martirologio Romano: A Glanfeuil lungo la Loira nel territorio di Angers in Francia, san Mauro, abate.

Un prete di vita sconcia, per far fuori Benedetto da Norcia, gli manda nella sua comunità di Subiaco l’omaggio tradizionale di un grosso pane benedetto. Ma a lui basta toccarlo per “sentire” che è avvelenato. E chiama un corvo suo amico, che pronto arriva a uncinare il pane col becco e a portarlo lontano. Un affresco nel Sacro Speco di Subiaco mostra il corvo già in volo col pane, Benedetto che lo saluta e due ragazzi che stanno a guardare stupe fatti. Si chiamano Placido e Mauro, figli dei patrizi romani Tertullo ed Eutichio, che li hanno condotti nella “confederazione” di piccoli monasteri creata da Benedetto, e a lui li hanno affidati per l’educazione.
Parla di Mauro il papa Gregorio Magno (590-604) nei suoi Dialoghi e gli attribuisce gesta prodigiose. Come quando, visto cadere Placido nel vicino lago, lo raggiunge camminando sull’acqua e lo tira in salvo per i capelli. O quando si mette a pedinare un monaco che taglia sempre la corda nell’ora del la preghiera: e smaschera così un piccolo diavolo che sta vicino a lui, e lo tira per la tonaca... Ma tutto avviene sempre per ordine e con l’aiuto del padre spirituale, cioè di Benedetto. (Con i Dialoghi, papa Gregorio voleva trasmettere insegnamenti ascetici e morali; non certo fare opera di puro cronista. I suoi molti racconti hanno appunto questo scopo. Ma va anche detto che gli studiosi del nostro tempo si stanno interessando anche all’importanza storica dell’opera).
Quando Benedetto lascia Subiaco per Montecassino (verso il 529), Mauro quasi certamente rimane lì, come abate di Subiaco. E a questo punto finisce la sua storia, già tanto esile e monca: non conosciamo gli anni di nasci ta e di morte né alcun altro fatto che lo riguardi. Affondato nel mistero.
Trecento anni dopo (863) compare in Francia una sedicente “biografia” di lui. Autore: l’abate Odone di Glanfeuil, che dice di aver praticamente riscritto il racconto di un certo Fausto, amico di Mauro e arrivato con lui in Francia, portandovi la Regola benedettina. Non c’è alcun documento che confermi il racconto di Odone o che certifichi la presenza di Mauro in terra francese. Pura fantasia, si direbbe. Eppure...
Eppure il paese dell’abate Odone, Glanfeuil, si è poi chiamato Saint Maur sur Loire. Eppure nel 1618, mille anni dopo Mauro, nasce in Francia una congregazione benedettina, che nel 1766 avrà 191 case e 1.917 monaci. E con loro, ecco tornare il nome del discepolo di san Benedetto: questi religiosi si chiamano infatti monaci maurini. La fine della loro congregazione, poi, è una grande pagina di storia benedettina: nei “massacri di settembre” della Francia rivoluzionaria (1792) viene messo a morte l’ultimo abate generale: Agostino Chevreux. E con lui altri quaranta confratelli. Tutti monaci maurini. Ne ha fatto di strada, questo nome.

Autore: Domenico Agasso



Edited by onegirl - 14/1/2012, 17:44
 
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view post Posted on 14/1/2012, 17:49

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La devozione per San Mauro, monaco e discepolo di San Benedetto, famoso sin da giovane per le sue guarigioni miracolose, è praticata un po´ ovunque in Europa ed è assai diffusa in Abruzzo. I cronisti dell´Abbazia benedettina di Montecassino lo ricordano per la sua santità e per la continua pratica peniteziale; pativa il sonno e riposava per poche ore della notte, in piedi; digiunava; portava il cilicio; era continuamente assorto nella preghiera e compiva numerosi prodigi di guarigioni dalle malattie più diverse, particolarmente da quelle degli arti. Il centro del suo culto più noto in Abruzzo è il Santuario di Bomba. La chiesa primitiva risale al XII secolo, essa si trovava al centro del paese, ed era meta di molti pellegrini anche al di fuori dall´Abruzzo. La chiesa attuale fu iniziata nel 1954 e inaugurata nel 1963, con grandi sacrifici da parte del popolo di Bomba. Il progetto è dell´Arch. Dott. Alessio Mancini di Roma (la cui moglie è originaria di Bomba) in gotico romanico moderno, ad un´unica navata. A renderlo più prezioso è stata eseguita una finissima decorazione a stucchi dorati con al centro della volta una riproduzione dell´Annunciazione del Reni, opere dei F.lli Bravo di Atessa. Il lunotto dell´ingresso, in mosaico della ditta Favet, rappresenta San Mauro con i malati. Il tempio è arrichito da un bel porticato antistante, costruito con mattoni rossi, a fianco della nuova chiesa sorge, isolato, un bel campanile, pure in mattoni rossi, dove si trova la campanella di San Mauro. Vi è anche una sala del pellegrino con ex voto e oggetti ricordo. Del Santo ci sono due statue. L´immagine miracolosa, in terra cotta policromata, opera d´arte, riferibile al XVII sec., è sempre conservata nella nicchia del capoaltare del santuario e non si porta mai fuori la chiesa per la sua grande fragilità. Una statua in legno è conservata nella chiesa parrocchiale e si adopera per le processioni. San Mauro è invocato protettore contro tutti i dolori in genere; in particolare ricorrono a Lui i sofferenti di dolori reumatici e artritici e dei denti. Contro i dolori reumatici ed artritici i devoti fanno uso di olio benedetto messo in una pietra secolare, bagnano le dita nell´olio, si fanno il segno della croce e poi praticano massaggi sopra le parti doloranti, quest´olio si riporta anche a casa in bottigliette appositamente preparate. Per i dolori dei denti i devoti normalmente afferrano con la bocca una cordicella legata ad una campanella molto antica, detta di San Mauro, alla quale fanno dare qualche tocco con strappo. Si dirà che le pratiche suddette sono un po´ medioevali e superstiziose: sarà. E´ certo però che i devoti, animati da grande fede, ricevono il conforto desiderato. Lo attestano anche i numerosi ex voto nella sala del pellegrino. Molti sono anche i giovani, soprattutto fidanzati, che vengono al santuario. Anche molte coppie di sposi preferiscono il santuario per la celebrazione del loro matrimonio. Difficile, comunque, è spiegare le origini, in questa parte dell´Abruzzo, del culto del Santo vissuto nel sesto secolo dopo Cristo: unico dato storico è l´esistenza già nel VIII secolo, di un antico monastero benedettino intitolato a San Mauro, di cui, è rimasto il toponimo San Mauro vecchio. C´è anche un´altra zona denominata Valle dei Monaci presso Vallecupa, dove ci sono resti di un convento celestiniano. Un fatto certo è che, da secoli, accorrono a migliaia a Bomba i pellegrini per chiedere grazia e guarigione mediante l´intercessione di San Mauro.

 
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