Gesù Luce del mondo

San Tommaso Placidi da Cori Sacerdote

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 11/1/2011, 12:10

Advanced Member

Group:
Servo per Amore
Posts:
5,705

Status:


image



11 gennaio

Cori (Latina), 4 giugno 1655 - 11 gennaio 1729


Nacque a Cori (Lt) il 4 giugno 1655 e venne battezzato con il nome di Francesco Antonio Placidi. A 14 anni restò orfano, facendosi così carico dell'intera famiglia. A 22 anni entrò nell'ordine dei Frati minori francescani, nel convento della Santissima Trinità in Orvieto, assumendo il nome di frà Tommaso. Per 5 anni fu allievo del celebre Lorenzo Cozza e nel 1683 a Velletri fu consacrato sacerdote diventando anche predicatore. Esercitò l'apostolato nella diocesi di Subiaco e in quelle confinanti con tale successo da essere indicato fin da subito come «l'apostolo del Sublacense». Le sue predicazioni furono raccolte in un volume manoscritto. Nel suo apostolato si distinse per la pratica esemplare delle virtù cristiane. Più volte durante la Messa ebbe diversse apparizioni. Compì anche alcuni miracoli. Ma il suo nome è legato soprattutto alla grande opera dei «Ritiri» dell'Ordine francescano. Seguendo l'esempio del beato Bonaventura da Barcellona, fondò i «ritiri» di San Francesco a Civitella (ora Bellegra) e a Palombara Sabina. Tommaso morì a 74 anni, nel 1729. (Avvenire)

Etimologia: Tommaso = gemello, dall'ebraico


Martirologio Romano: A Bellegra nel Lazio, san Tommaso (Francesco Antonio) Placidi da Cori, sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori, insigne per l’austerità di vita e per la predicazione e illustre fondatore di eremi.

Nacque a Cori (Latina) il 4 giugno 1655 e al battesimo fu chiamato Francesco Antonio Placidi; già a 14 anni era orfano di entrambi i genitori, e così ancora ragazzo dovette mandare avanti da solo la famiglia. A 22 anni, sistemate in modo decoroso le due sorelle, entrò nell’Ordine dei Frati Minori Francescani, nel convento della SS. Trinità in Orvieto il 7 febbraio 1677, cambiando il suo nome di Francesco Antonio in quello di frà Tommaso.
Per 5 anni fu allievo del celebre Lorenzo Cozza e nel 1683 a Velletri fu consacrato sacerdote ricevendo nel contempo la patente di predicatore. Esercitò l’apostolato nella Diocesi di Subiaco e in quelle confinanti con tale successo e profitto per quelle popolazioni, da essere classificato come "l’apostolo del Sublacense".
Grande maestro di santità, espertissimo direttore spirituale, fu veduto più volte stare nel confessionale, "dalla mattina fino a sera" digiuno.
Le sue efficaci predicazioni furono raccolte in un volume manoscritto; era molto richiesto per l’assistenza spirituale al letto degli infermi. Aveva il dono di riportare la pace serafica fra persone in contrasto, operò per riformare i pubblici costumi.
Sin da novizio divenne esempio di perfezione cristiana e religiosa e come tale, specchio per i suoi confratelli, compreso quelli più anziani. Ancora in lui si condensarono tante altre virtù così come viene riportato dal "Sommario dei processi" istruiti per la causa di beatificazione: la povertà. Non volle mai accettare offerte per la celebrazione della s. Messa; l’umiltà, giunse perfino a farsi calpestare dai confratelli all’ingresso del refettorio; una grande pazienza nel sopportare continue tentazioni nello spirito e per una piaga in una gamba che lo tormentò per quarant’anni.
Pregava così profondamente assorto da sembrare fuori di sé e immobile come una statua. Gesù Bambino gli apparve più volte durante la celebrazione della Messa. Ebbe il dono dei miracoli, come la moltiplicazione di cibi, guarigioni, ecc., frequenti estasi, apparizioni di Gesù, della Vergine, di s. Francesco.
Ma il suo nome è legato soprattutto alla grande opera dei "Ritiri" dell’Ordine Francescano. Seguendo l’esempio del beato Bonaventura da Barcellona, fondò i ‘ritiri’ di S. Francesco in Civitella (ora Bellegra) e di S. Francesco in Palombara Sabina.
Scrisse le Costituzioni del Ritiro che si conservano ancora autografe a Bellegra, regole rigide di meditazione e vita religiosa; il Capitolo Generale di Murcia del 1756 le estese a tutti i ritiri dell’Ordine Francescano.
Molti venerabili confratelli compreso s. Teofilo da Corte passarono per il ritiro di Bellegra, che divenne così una fucina di aspiranti in santità.
Tommaso morì a 74 anni, l’11 gennaio 1729.
La causa di beatificazione fu introdotta il 15 luglio 1737, auspici le Diocesi di Subiaco, Velletri e Sabina.
Beatificato da papa Pio VI il 3 settembre 1786.
Canonizzato da papa Giovanni Paolo II il 21 novembre 1999.

Autore: Antonio Borrelli

 
Top
view post Posted on 10/1/2012, 19:13

Advanced Member

Group:
Servo per Amore
Posts:
5,705

Status:


Preghiera
S. Tommaso da Cori fu sicuramente – come si è detto di S. Francesco – non tanto un uomo che pregava, quanto un uomo fatto preghiera. Questa dimensione ha animato la vita intera del fondatore del Ritiro. L’aspetto più evidente della sua vita spirituale fu senz’altro la centralità dell’Eucarestia, testimoniata da Tommaso nella celebrazione eucaristica, intensa e partecipata, e nella preghiera silenziosa d’adorazione nelle lunghe notti del Ritiro dopo l’ufficio divino celebrato alla mezzanotte. La sua vita di preghiera fu segnata da una persistente aridità di spirito. L’assenza totale di una consolazione sensibile nella preghiera e nella sua vita d’unione con Dio, si protrarrà per ben quarant’anni, trovandolo sempre sereno e totalizzante nel vivere il primato di Dio. Veramente la sua preghiera si è configurata come memoria Dei che rende concretamente possibile l’unità della vita nonostante le molteplici attività.

Evangelizzazione
S. Tommaso non si è chiuso nel Ritiro, dimenticando il bene dei suoi fratelli e il cuore della vocazione francescana che è apostolico. È stato chiamato a buon diritto l’apostolo del Sublacense, avendone percorso le contrade e i paesi nell’annuncio instancabile del Vangelo, nell’amministrazione dei sacramenti e nella fioritura al suo passaggio di miracoli, segno della presenza e vicinanza del Regno. La sua predicazione era chiara e semplice, suadente e forte. Non è salito sui pulpiti più illustri del tempo: la sua personalità ha potuto donare il meglio di sé nell’ambito ristretto della regione del Lazio, vivendo la sua vocazione francescana alla minorità e alla scelta concreta per i più poveri.

Squisita carità
S. Tommaso da Cori è stato per i suoi fratelli padre dolcissimo. Di fronte alle resistenze d’alcuni confratelli dinanzi alla sua volontà di riforma e di radicalità nel vivere l’ideale francescano, il Santo ha saputo rispondere con pazienza e umiltà, ritrovandosi anche da solo a badare al convento. Aveva ben compresa che ogni vera riforma inizia da se stessi.
Il notevole epistolario che c’è giunto dimostra l’attenzione di Tommaso alle più piccole attese e bisogni dei suoi frati e dei tanti amici e penitenti e frati che si rivolgevano a lui per averne un consiglio. Nel convento dimostrava il suo spirito di carità nella disponibilità a qualsiasi necessità, anche la più umile.

 
Top
view post Posted on 11/1/2013, 20:45

Advanced Member

Group:
Servo per Amore
Posts:
5,705

Status:


Preghiera

O Dio, che hai ispirato a San Tommaso da Cori di cercarti nella solitudine e di nutrire una squisita carità verso il prossimo, concedi a noi, sul suo esempio, di essere protesi nella contemplazione dei beni del cielo, così da restare attenti alle necessità dei fratelli. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore. Amen.

 
Top
2 replies since 11/1/2011, 12:10   79 views
  Share