Gesù Luce del mondo

San Giovanni de Matha Sacerdote

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view post Posted on 17/12/2010, 11:54

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17 dicembre

Faucon (Alpes-de-Haute-Provence, Francia), 23 giugno 1154 - Roma, 17 dicembre 1213


Provenzale, docente di teologia a Parigi, prete a 40 anni, Giovanni de Matha lasciò la cattedra, divenendo sacerdote. Durante la sua prima messa, il 28 febbraio 1193, gli accade qualcosa di straordinario. Mentre celebrava gli comparve una visione: un Uomo dal volto radioso, che teneva per mani due uomini con catene ai piedi, l'uno nero e deforme, l'altro pallido e macilento; quest'uomo gli indicò di liberare queste povere creature incatenate per motivi di fede. Giovanni De Matha comprese immediatamente che quell'uomo era Gesù Cristo Pantocratore, che rappresentava la Trinità, e gli uomini in catene erano gli schiavi cristiani e musulmani. Capì, quindi, che sarebbe stata questa la sua missione di sacerdote: quella di liberare gli schiavi cristiani in Africa. Si ritirò in campagna per meditare sull'impresa e fondò, nel 1194, in Cerfroid, a poco meno di cento chilometri da Parigi, con quattro eremiti l'Ordine della Santissima Trinità (“Ordo Sanctae Trinitatis et redemptionis captivorum”), dall'austera regola. Ottenuta l'approvazione di Innocenzo III il 17 dicembre 1198 con la bolla Operante divinae dispositionis, partì per il Marocco. Iniziarono così i primi riscatti di schiavi. Il tema era allora molto sentito, tanto che san Pietro Nolasco fondò nel 1218, con lo stesso scopo, i Mercedari. Giovanni morì a Roma - dove il Papa gli aveva donato la chiesa di San Tommaso in Formis sul Celio -, ma nel Seicento il suo corpo venne portato a Madrid. Fu santificato nel 1666.

Etimologia: Giovanni = il Signore è benefico, dono del Signore, dall'ebraico

Martirologio Romano: A Roma sul monte Celio, san Giovanni de Matha, sacerdote, che, francese di origine, istituì l’Ordine della Santissima Trinità per la liberazione degli schiavi.

Questo provenzale di Faucon, docente di teologia all’Università di Parigi, si fa prete tardi, sui 40 anni. Poi lascia la cattedra, perché un "segno gli ha rivelato la sua vera missione": dedicarsi al riscatto degli schiavi cristiani in Africa. La pirateria mediterranea, negli assalti in mare e nelle scorrerie a terra, rastrella gente giovane e va a venderla sui mercati nordafricani. Giovanni de Matha si ritira per riflettere a Cerfroid, una campagna solitaria a 70 km da Parigi, dove spiega l’idea a quattro eremiti, che l’accettano di colpo. In tre anni nasce la struttura. Ossia l’Ordine della Santissima Trinità (abito bianco con croce rossa e azzurra sul petto, cappa e cappuccio neri). Si basa su comunità piccole e agili, con regola austera e niente ambizioni estetiche per le chiese e i riti. L’elemosina raccolta da appositi collettori va per un terzo al mantenimento dei monaci, per un terzo all’assistenza di malati e pellegrini, e per un terzo al riscatto degli schiavi. Ottenuta l’approvazione del papa Innocenzo III, nel 1199 parte la prima spedizione per il Marocco.
I Trinitari (così li chiamano) visitano mercati, prigioni, luoghi di lavoro, trattano con autorità e padroni, e liberano con regolare scrittura di riscatto i primi duecento schiavi; un notaio registra tutto, e così si farà sempre. I marsigliesi si commuovono vedendo sbarcare quei duecento, con Giovanni de Matha che li accompagna alla cattedrale cantando il salmo In exitu Israël de Aegypto. (Il problema degli schiavi è all’ordine del giorno: con una missione analoga nel 1218 san Pietro Nolasco fonderà a Barcellona i Mercedari).
Nel 1209 l’Ordine avrà 30 case, e 600 verso il 1250, soprattutto in Francia e Spagna. Agli ex schiavi malati o senza famiglia dà accoglienza nei suoi ospizi. Tra il 1199 e il 1207 il fondatore si lancia in un attivismo frenetico, per aumentare i centri di accoglienza, trovare denaro da ricchi e da poveri, moltiplicare le spedizioni di riscatto. Papa Innocenzo gli dona a Roma la chiesa abbaziale di San Tommaso in Formis sul Celio, dove Giovanni crea un altro ospizio. E qui muore il 17 dicembre 1213. Nel 1665 due frati trinitari tolgono il suo corpo dalla chiesa (il convento ha cambiato proprietà) e lo portano a Madrid.
L’ordine soccombe poi alle soppressioni regie e rivoluzionarie del Sette-Ottocento, ma rinasce nel XIX secolo, con case impegnate in Europa e in America nelle missioni, assistenza ospedaliera e ministero. Manca una storia completa dei riscatti: il religioso che vi lavorava, padre Domenico dell’Assunta, fu ucciso nella guerra civile spagnola (1936) e il materiale andò perduto. Ricordiamo tuttavia un nome: quello di Miguel de Cervantes, futuro autore di Don Chisciotte. Catturato da un pirata albanese e venduto sul mercato di Algeri nel 1575, sarà liberato cinque anni dopo dal trinitario spagnolo fra Juan Gil.

Autore: Domenico Agasso



Edited by onegirl - 17/12/2012, 08:29
 
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view post Posted on 16/12/2011, 20:30

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Su questo santo che è invocato come protettore dei prigionieri e che ha fondato l’ordine dei Trinitari abbiamo poche notizie certe. Sembra che fosse nato a Faucon in Provenza nel 1154 e sia stato educato a Aix-en Provence sia nella grammatica, sia nel cavalcare e nell’uso delle armi. Questo tipo di vita tuttavia non gli era congeniale, perciò al termine degli studi, divenne eremita per dedicarsi all’orazione e alla contemplazione. In seguito con l’approvazione e l’assistenza di suo padre, studiò teologia a Parigi, ottenne il dottorato ed intorno ai quarant’anni fu consacrato sacerdote. S. Giovanni di Matha mentre stava celebrando la sua prima S. Messa nella cappella del vescovo ebbe una apparizione di uno spirito celeste. Durante la celebrazione eucaristica Dio mandò un Angelo a questo sacerdote novello per fargli capire quale sarebbe stata la sua missione. L'Angelo gli apparve in veste candida e luminosa e sul petto aveva disegnata una Croce di colore rosso-azzurro ai lati dello spirito celeste apparvero due schiavi: uno cristia¬no e 1'altro musulmano. L'Angelo pose le mani sul capo dei due schiavi e poco dopo sparì. S. Giovanni di Matha capi che era volontà di Dio che egli si dedicasse alla redenzione degli schiavi. Passarono alcuni anni e S. Giovanni pregava per conoscere ancora meglio i disegni di Dio. Fece amicizia con l'eremita Felice Valerio e mentre un giorno essi discorrevano di realtà soprannaturali videro apparire un cervo che portava fra le corna ramificate una croce di due colori: rosso ed azzurro.

Valerio si meravigliò grandemen¬te ed allora S. Giovanni di Matha gli rivelò la visione dell'Angelo avvenuta nel giorno della sua prima S. Messa. Per tre notti tutti e due ebbero una visione celeste che manifestò che era volere divino che si creasse un ordine religioso per la redenzione degli schiavi dei pirati. Il papa di allora era Innocenzo III. San Giovanni di Matha e Felice Valerio gli si presentarono a Roma dopo un durissimo viaggio invernale e furono ben accolti; il pontefice voleva però considerare meglio la questione. Proprio in quei giorni, mentre celebrava la S. Messa nel momento del¬l'elevazione dell'ostia consacrata il papa vide apparire un angelo dalla veste bianca con una croce bicolore sul petto e due schiavi ai lati.

Comprese così che Dio voleva questo nuovo ordine e approvò la fondazione dei Trinitari con una bolla papale nel 1198. L’ordine dei Trinitari si sviluppo in modo notevole e molti nobili italiani e francesi donarono fondi a favore dell’attività difficile e pericolosa di recarsi nei territori controllati dai mussulmani e accordarsi per il riscatto dei prigionieri cristiani. Anche san Giovanni incontrò ostilità: una volta il timone e le vele della sua nave furono sabotati dal nemico che sperava che l’imbarcazione affondasse durante il viaggio di ritorno, ma i passeggeri raggiunsero la loro destinazione, la Sicilia, incolumi. Giovanni di Matha trascorse gli ultimi due anni di vita a Roma, dove morì il 17 dicembre 1213.

Don Marcello Stanzione

 
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