Crispino e Crispiniano, fratelli di fede e di sangue, erano due cristiani partiti come missionari da Roma per predicare la fede in Gallia verso la metà del III secolo, insieme a san Quintin ed altri. Fissata la loro residenza presso Soissons, a imitazione di san Paolo istruirono molti nella fede di Cristo, che predicavano pubblicamente nel corso della giornata, a tempo opportuno e, a imitazione di san Paolo, lavoravano con le loro mani nella notte, facendo scarpe. Gli infedeli ascoltavano i loro insegnamenti, ed erano stupiti dall’esempio della loro vita, soprattutto della loro carità disinteressata, della pietà celeste, e del disprezzo della gloria e di tutte le cose terrene: ciò otteneva la conversione di molti alla fede cristiana. I fratelli continuarono questo lavoro per molti anni, quando fu presentata contro di loro una denuncia all’imperatore Massimiano Herculeus, che era giunto nella Gallia Belgica. L’imperatore, forse più per gratificare i loro accusatori che per indulgere alla sua superstizione, cedette alla sua selvaggia crudeltà, e diede ordine di convocare prima Rictius Varus, il nemico più implacabile del nome cristiano, che era stato dapprima governatore di quella parte della Gallia, e successivamente era avanzato alla dignità di prefetto del pretorium. I martiri furono vittoriosi su questo giudice assai disumano, con la pazienza e la costanza con cui sopportarono i più crudeli tormenti, terminando la loro corsa trucidati di spada verso l’anno 287. I loro corpi, abbandonati alle fiere, furono sepolti di nascosto da alcuni fedeli che, al termine delle persecuzioni, li deposero in due sepolcri vicini, dove poi sorse nel VI secolo la basilica loro dedicata a Soissons, ornata riccamente da sant’Eligio.
I santi Crispino e Crispiniano sono menzionati nei Martirologi di san Girolamo, Beda, Floro, Ado, Usuardo, e altri, che fissano la loro memoria per il 25 di ottobre.
Alcune reliquie dei due martiri sono venerate a Roma nella chiesa di Sant’Angelo in Panisperna.
La narrazione del loro martirio che qui presentiamo è tratta dal libro di Sarum delle letture per il mattutino, testo liturgico in uso presso le comunità ortodosse di rito occidentale del Patriarcato di Antiochia e della Chiesa Russa Fuori Frontiera (ROCOR).
Dal libro di Sarum delle letture per il mattutino:
nel giorno natalizio dei santi Crispino e Crispiniano
Lectio I: Crispino e Crispiniano scelsero la città di Soissons per ospitare il loro pellegrinaggio terreno. In questa città, poiché l’errore dei gentili aveva tanto prevalso, l’indecenza aveva impedito loro di ottenere un alloggio, a motivo del fatto che erano cristiani. Dopo aver accertato la crudeltà dei gentili, impararono il mestiere di calzolaio, seguendo l’insegnamento del Maestro delle genti, che la gente deve provvedere alle necessità di questa vita con il lavoro delle proprie mani. E praticarono questo mestiere come discretamente potevano. Ma tu …
Lectio II: Ma, sentendo queste cose, l’empio Massimiano in breve tempo diede ordine di cercarli a Rictiovarus, collaboratore della sua empietà. E, avendoli ricercati, vennero trovati nella predetta città, che rattoppavano scarpe per i poveri. Allorquando non fu in grado di strapparli via dalla fede di Cristo, comandò che gli illustri martiri, una volta stirati con pulegge, fossero picchiati con bastoni. Di nuovo Rictiovarus, folle di rabbia, ordinò che venissero appese delle macine al collo di ciascuno, e fossero immersi, in inverno, nel fiume che si chiama Aisne, sotto il ghiaccio. E in ultimo comandò che fossero bolliti insieme pece, lardo e olio, e diede nuovi ordini che i santi martiri venissero gettati in esso, per essere divorati nel tormento. Ma tu …
Lectio III: Quella stessa notte, fu mostrato loro in una rivelazione che quando il giorno sarebbe spuntato avrebbero ricevuto la ricompensa delle loro fatiche e della loro confessione, e sarebbero stati accolti dal Signore come fulgenti vincitori. La visione si realizzò senza indugio, nel compimento manifesto delle azioni. Poiché Massimiano, appena ebbe sentito del fallimento del suo accolito Rictiovarus, comandò che Crispino e Crispiniano venissero entrambi puniti con la spada. Dunque, i loro corpi furono abbandonati dai torturatori perché venissero divorati dalle fiere selvatiche, dai cani e dalla peggiore specie di uccelli. Ma rimasero inviolati dal morso di questi animali, avendoli Cristo preservati. Ma tu …
Santi Martiri Crispino e Crispiniano, pregate Dio per noi!