Gesù Luce del mondo

Lettere di Padre Pio ai suoi Direttori Spirituali, Volume Primo - 100 lettere per te (a cura di Padre Pacifico Giuliano

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Mary Lourdes
view post Posted on 22/10/2010, 20:30




Fra Pio a padre Benedetto

"Si sente aggravatissimo. Febbre continua, sudori profusi, dolori al torace - Nessuna speranza di guarire - Grande attrattiva alla morte"

Pietrelcina, 14 marxo 1910

Caro padre provinciale,
ricevo la sua tanto cara e desiderta lettera, nello stesso tempo anche la sua carità e mi dispiace solo di non aver parole sufficienti per ringraziarla degnamente come ella merita. Ma ciò che più mi addolora si è di non poterle attestare questa mia gratitudine col fatto, come sarebbe mio desiderio. Spero intanto da questa umiliazione, che il Signore mi manda, ricaverne un pò di bene.

Ella poi brama sapere lo stato di mia salute; ecco a soddisfarla. Lo stomaco, grazie al cielo, è quasi da Natale che non rigetta più nulla, mentre per lo innanzi riteneva appena la sola semplice acqua. Anche le forze me le sento alquanto ritornate, tanto da poter camminare per un pò senza tanto incomodo. ma ciò che non vuol lasciarmi si è la febbre, che quasi tutti i giorni, verso sera, viene a farmi visita, seguita da copiosi sudori. La tosse poi ed i dolori del torace e della schiena sono quelli che più mi martirizzano continuamente.

Troppo poi dovrei ringraziare il Signore per la forza che mi dà nel sopportare con rassegnazione e pazienza tutti questi malori. Da un pezzo in qua sembrami che nessuna cosa di qua abbia più alcuna attrattiva per me: l'idea della guarigione, dietro tutte queste tempeste che l'Altissimo da su mi manda, sembrami un sogno, anzi una parola priva di senso; al contrario, l'idea della morte sembrami aver tutta la mia attrattiva ed assai vicino a raggiungerla. la causa di tutto ciò l'ignoro ed a fine di ottenerne spiegazione mi sono rivolto a lei.

Non posso poi nascondere, ad un padre così buono e che io mi stimo felicissimo di amarlo, di essere alquanto sconfortato di veder quasi andate a vuoto alcune mie speranze, che pure per lo innanzi formavano parte della mia consolazione. Ed ora quasi mi pento di averle sperate inutilmente. Ma sia fatto il volere di Dio!

L'auguro un buon onomastico ed un'ottima Pasqua adorna di tutte le celestiali benedizioni.

In ultimo le bacio la mano e chiedendole la sua paterna benedizione mi sottoscrivo

il suo ubbidientissimo
fra Pio

 
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Mary Lourdes
view post Posted on 23/10/2010, 11:51




Fra Pio a padre Benedetto

"sente coll'aggravarsi il desiderio di esser sciolto dai lacci del corpo - Tormento di non essersi confessato bene i peccati della vita secolare: chiede consiglio di fare una confessione generale"

Pietrelcina, 20 giugno 1910

Carissimo padre,

con mano tremante e con cuore addolorato l'invio la presente, per farle sapere non solo lo stato fisico di mia salute, ma ancora quello dello spirito, che sembrami assai deplorevole.

Mi dispenso di parlare della mia salute, poichè le continue infermità che non vogliono lasciarmi, anzichè diminuire la fiducia nella mia madre celeste e nel suo figliuol Gesù per essere presto sciolto dai lacci di questo misero corpo, si accresce sempre più.

Vengo quindi a parlare di ciò che più mi spinge a scrivere la presente. Ascolti, padre mio. Da vari giorni mi sento un continuo turbamento di coscienza per la mia vita passata, spesa così malamente. Ma ciò che in particolare più mi martirizza il cuore e mi affligge oltremodo si è il pensiero di non esser certo di aver confessato tutti i peccati della mia vita passata e quello ancora di averli o no confessati bene. Padre mio, ho bisogno di un aiuto che plachi gli ondeggiamenti del mio spirito poichè, ella mi deve credere, l'è questo un pensiero che mi uccide; non so che partito prendere. Vorrei fare la confessione generale, ma non so se mi farà male o bene. Mi aiuti, o padre, non mi abbandoni per amor del nostro caro Gesù! Son disposto a fare tutto ciò che ella mi comunicherà.

Mi sento ancora alle volte tentato di tralasciare la comunione quotidiana, ma per il passato mi sono sempre vinto. Tutto sia a gloria di Gesù. E come poi, padre mio, potrei vivere senza accostarmi a ricevere Gesù anche per una sola mattina?

Intanto non posso comprendere come mai questi timori e sconforti possano sussistere in un cuore che preferisce mille volte la morte anzichè determinarsi a peccare. In queste torture del cuore sento una più grande fiducia in Dio, e sono così ripieno di dolore dei miei peccati, che passo momenti di continuo martirio.

Non altro conforto mi rimane in mezzo a questo dolorem che io direi quasi infinito, se non quello di piangere: conforto e sollievo insieme per me.

Mi benedica, o padre mio, epreghi per me.

Il suo
fra Pio
 
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Mary Lourdes
view post Posted on 23/10/2010, 18:36




Fra Pio a padre Benedetto

"Dolore acuto al polmone sinistro: non può parlare. Ringrazia Gesù che così lo percuote - Gesù si nasconde - Teme di non aver saputo vincere il tentatore"

Pietrelcina, 6 Luglio 1910

Carissimo padre,

da vari giorni in qua un nuove dolore alla base del polmone sinistro è venuto a tormentarmi. Questa volta forse Gesù farà davvero con me. Questo nuovo dolore è il più acuto fra tutti gli altri. Mi rende impotente quasi a qualunque azione, ed a stento alle volte posso articolare parola.

Sia benedetta la mano del nostro caro Gesù che mi percuote e mi rende degno, contro ogni mio merito, di soffrire qualche cosa per suo amore a soddisfazione di tante mie colpe!

Ricevei la sua ultima letterina e fu di grandissimo conforto pel mio spirito così agitato. Ma ahimè, padre mio, che i giorni per me non sono tutti uguali! Una nuova nuvoletta è venuta ad offuscare l'orizzonte dell'anima mia. Una nuova guerra mi va muovendo il principe delle tenebre. Questi, essendo rimasto vinto da una parte per averla ubbidito, confesso certamente non esser mio merito, un'altra battaglia non meno accanita dell'altra mi va facendo.

Dietro le innumerevoli tentazioni, alle quali vado soggetto di giorno in giorno, un dubbio da sconvolgermi anche la mente mi rimane: se veramente le ho discacciate.

Piango e gemo molto a piè di Gesù sacramentato per questo, e molte volte mi par di essere confortato: ma sembrami pure alle volte che Gesù si nasconda all'anima mia.

La penna è impotente a descrivere ciò che passa nell'anima mia in questi momenti di nascondimento di Gesù. L'incertezza di aver o no discacciate le tentazioni, più che mai l'insidiatore maligno la fa sentire nell'accostarmi alla santissima comunione. Sono momenti, padre mio, di grandissima battaglia; ed oh quanta forza mi debbo fare per non privarmi di tanto conforto! Ed ella, padre, come la sente intorno a ciò? E' il demone che ciò va suscitando, ovvero sono miei inganni questi? Mi dica un pò come debbo comportarmi.

Padre mio, le torno a ripetere che preferirei mille volte la morte, anzichè determinarmi ad offendere un Dio si buono. Farei volentieri in una sola volta, se fosse in mia potestà, un fascio di tutte le mie cattive inclinazioni per porgerlo a Gesù, affinchè si degnasse col fuoco del suo divino amore a tutte consumarle.

Mi benedica.

Il suo
fra Pio
 
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Mary Lourdes
view post Posted on 24/10/2010, 10:21




Padre Pio a padre Benedetto

"Continuo assatlo delle tentazioni - Timore di cadere - Implora il conforto della corrispondenza e di maledire il nemico lontano"

Pietrelcina, 22 ottobre 1910

Mio carissimo padre,

chi mi libererà dalle miserie in cui mi trovo? Le tentazioni massimamente sono più che mai accanite contro di me. Mi affliggono grandemente, non per la continua violenza che mi debbo fare, ma per la loro bruttezza e continuata ostilità e per il grande timore di offendere Iddio da un momento all'altro, poichè ci sono dei momenti che mi trovo proprio sull'orlo del precipizio lì per ìl' per cadere. Anche durante le ore del riposo il demonio non lascia di affliggermi l'anima in vari modi.

E' vero che pel passato sono stato forte colla grazia di Dio a non cedere alle insidie del nemico, ma chi sa che mi potrebbe succedere nell'avvenire? Si, desidererei proprio da Gesù un momento di tregua. Ma si faccia il suo volere su di me!

Anche di lontano non manchi di mandare maledizioni a questo nostro comune nemico, affinchè mi lasci in pace. In carità le chieggo di pregare il Signore per me, come io ho fatto e farò altrettanto per lei, non perchè mi tolga dal mondo se non quando a lui piace, ma che mi preservi dal male. Se non le dispiace mi scriva, poichè mi fanno tanto bene le sue lettere.

Pel defunto padre Clemente, non so quante messe debbo applicare. Ne ho già celebrata una per la sua bell'anima.

Mi benedica fortemente.

Il suo
fra Pio

 
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Mary Lourdes
view post Posted on 25/10/2010, 12:01




Padre Benedetto a padre Pio

"Implacabile assedio del nemico - Ne desidera la liberazione. Chiede l'ubbidienza di offrirsi vittima per i peccatori e le anime del purgatorio"

Pietrelcina, 29 novembre 1910

Mio carissimo padre,

da vari giorni in qua mi sento assai più male colla salute. Ma ciò che in special modo più mi tormenta sono la tosse ed i dolori del torace. La tosse è poi talmente forte ed insistente, massime nelle ore notturne, che poco manca da non spezzzarsi il petto; e spesse volte per timore mi vado ripetendo l'atto di dolore.
Le guerre spirituali finalmente non cessano, che anzi si fanno sempre più aspre. Insomma, padre mio, il nemico di nostra salute è talmente arrabbiato, che non mi lascia quasi un momento in pace, guerreggiandomi in vari modi. La desidero da Gesù la grazia di esserne libero per timore che ho di offenderlo, e desidero ancora che volendomi pur mortificare mi mortifichi coi dolori corporali, che accetterei di buon cuore.
Pazienza!....Soffro, è vero, ma ne godo assai, avendomi ella assicurato che ciò non è abbandono di Dio, ma piuttosto squisitezza del suo finissimo amore. Spero che il Signore voglia accettare le mie sofferenze in soddisfazione dei miei innumerevoli disgusti, che gli ho arrecato. Infine che cosa è ciò che soffro in paragone di quello che per i miei peccati mi sono meritato?
Ma sia come si voglia, a me basta sapere che tutto ciò lo vuole Iddio e son lieto lo stesso. Ed ora poi vengo, padre mio, a chiederle un permesso. Da parecchio tempo sento in me un bisogno, cioè di offrirmi al Signore vittima per i poveri peccatori e per le anime purganti.
Questo desiderio è andato crescendo sempre più nel cuore tanto che è divenuto, sarei per dire, una forte passione. L'ho fatta è vero, più volte questa offerta al Signore, scongiurandolo a voler versare sopra di me i castighi che sono preparati sopra dei peccatori e sulle anime purganti, anche contuplicandoli su di me, purcgè converta e salvi i peccatori ed ammetta presto in paradiso le anime del purgatorio, ma ora vorrei fargliela al Signore questa offerta colla sua obbidienza. A me pare che lo voglia proprio Gesù. Son sicuro che ella non troverà difficoltà nell'accordarmi questo permesso.
Mi benedica, o padre, e preghi anche per me.

Il suo
fra Pio
 
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Mary Lourdes
view post Posted on 27/10/2010, 09:42




Padre Pio a padre Benedetto

"Grande letizia col continuo assedio del nemico -Desidera il paradiso ma più di far la divina volonta"

Pietrelcina, 20 dicembre 1910

Mio carissimo padre,

avvicinandosi il santo Natale, un obbligo di coscienza par che m'impone di non farlo passare senza augurarglielo pieno di tutte quelle celesti consolazioni, che il suo cuore desidera. Sebbene in ogni tempo, ia abbia pregato per lei, che fu e sarà la persona da me tanto amata, in questi giorni però non mancherò ancora di raddoppiare le mie preghiere al celeste Bambino, affinchè voglia degnarsi di preservarla in questo mondo da ogni disgrazia, massimamente dalla disgrazia di perdere Gesù Bambino.

La mia mal salute seguita il suo corso con i suoi alti e bassi. Soffro, è vero, e soffro assai, ma son lietissimo perchè anche in mezzo al soffrire non cessa il Signore di farmi sentire una gioia inesprimibile.

Se non fosse, padre mio, per la guerra che il demonio mi muove continuamente, sarei quasi in paradiso: mi trovo nelle mani del demonio, che si sforza di strapparmi dalle braccia di Gesù. Quanta guerra, Dio mio, mi muove costui! In certi momenti poco manca che non mi vada via la testa per la continua violenza che debbo farmi. Quante lacrime, quanti sospiri, padre mio, indirizzo al cielo per esserne liberato. Ma non importa, io non mi stancherò di pregare Gesù. E' vero che le mie preghiere sono degne piuttosto di castigo, che di premio perchè troppo ho disgustato Gesù coi miei innumerevoli peccati; ma alla fine si muoverà a pietà di me e col togliermi dal mondo e chiamarmi a sè, o col liberarmene; e se nessuna di queste due grazie vorrà concedermi, spero almeno che vorrà continuare a concedermi la grazia di non cedere alle tentazioni. Gesù non ha misurato il suo sangue per la salvezza dell'uomo, vorrà forse misurare i miei peccati per quindi perdermi? Credo di no. Egli presto e santamente si vendicherà col suo amore verso la più ingrata delle sue creature.

E lei che ne dice di ciò? Glielo dica anche lei a Gesù, che gliela manterrò si la promessa di non più disgustarlo, che anzi mi sforzerò di sempre amarlo.

Mi benedica, e sono il

suo povero
fra Pio

Ho bisogno di un cingolo, mi raccomando alla sua carità.
 
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Mary Lourdes
view post Posted on 28/10/2010, 14:26




Padre Pio a padre Benedetto

"Grandi tormenti diabolici non lo lasciano un momento libero, ad eccezione di quando legge le mie. - Invoca il soccorso della corrispondenza e della preghiera. Vorrebbe almeno un ora di riposo"

Pietrelcina, 10 gennaio 1911

Mio caro padre,

non mi regge l'animo per poterle narrare tutto ciò che mi va succedendo da vari giorni in qua, poichè in questo frattempo che scrivo più che mai il demonio mi muove guerra. Io non posso arrivare a respingere le insidie che il nemico della salute mi va muovendo.
Chi dunque, padre mio, mi libererà da tante tentazioni e tante angustie! Chi mi consolerà! Chi mi darà tanta forza, da poter resistere come si conviene! Chi il crederebbe che anche nelle ore del riposo uno sia angustiato? Ebbene, padre mio, le posso assicurare che anche queste ore mi vengono oltremodo amareggiate. Solo un pò di calma la trovo nel pensare e nel leggere i suoi ammaestramenti. Ma son brevi istanti, poichè il nemico è sempre vigilante, è li sempre da capo. le lotte spirituali, in paragone di ciò che vado soffrendo nel corpo, sono assai superiori, sebbene anche le sofferenze corporali si vanno rendendo sempre maggiori.

Desidererei, caro padre, non dico assai, almeno un'ora al giorno di riposo. Ma si faccia sempre di me ed intorno a me in tutto e per tutto, la santissima e l'amabilissima volontà di Dio! poichè questo è quello che mi ha retto.

Il demonio mi vuole per sè ad ogni costo. Per tutto ciò che sto soffrendo, se fossi men che cristiano, mi crederei al certo di essere invasato. Io non so quale ne sia la causa per cui Iddio finora non si sia mosso a pietà di me col liberarmene; so questo solo però, che lui non opera senza fini santissimi, utili a noi.

Ed ora me lo dica, padre, per l'amore di gesù Cristo e della nostra bella Vergine addolorata, se nel cuore ci ho qualche cosa, benchè piccola, che non piace a Dio; perchè coll'aiuto suo voglio strapparla ad ogni costo. Chi sa che tale permissione non sia in pena dei disgusti che potrebbero essere ancora in me e senza rimuovere prima questi non si muoverà a pietà.

Son sicuro che ella, sapendomi in tante miserie, pregherà il Signore per me, affinchè voglia dispensarmi almeno dalle lotte spirituali, perchè i motivi di offenderlo sono tanti, almeno sotto forma condizionata: se cioè fosse di maggior gloria di sua divina maestà e vantaggio dell'anima mia.

Certo di aver da lei un conforto le bacio la mano; e chiedendole la sua paterna benedizione mi dico

il suo
fra Pio

Le messe che debbo applicare per lei in questo mese, l'applicherò per conto mio, e le manderò poi l'elemosina di queste applicaizoni. Son sicuro che non vorrà trovare difficoltà.
 
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Mary Lourdes
view post Posted on 29/10/2010, 20:06




Padre Pio a padre Benedetto

"Impedimento di satana quando vuole rivelarmi le sue cose - Grande amore a Gesù in sacramento e gran fame di lui dopo averlo ricevuto"

Pietrelcina, 29 marzo 1911

Mio carissimo padre,

dall'entrare della primavera in qua mi sento più che mai accresciuti i malori, ed in ispecialità quelli del petto, che mi fanno spasimare ed in certi momenti non posso quasi respirare. Ma si faccia il volere di Dio!

In questi giorni poi il diavolo me ne fa di tutti i colori e specie, e me ne va facendo quanto più ne puà. Quest'infelice raddoppierà tutti i suoi sforzi a mio danno. Ma di niente ho paura se non dell'offesa di Dio. Sembrami che quest'infelice ce l'ha più con lei che con me, poichè vorrebbe privarmi della sua direzione. Difatti chissà quanta forza debbo farmi nel comunicarle le mie cose. Dolori fortissimi di testa da non potere quasi vedere dove pongo la penna.

Tutti i brutti fantasmi che il demonio mi va introducendo nella mente spariscono tutti allorchè fiducioso mi abbandono nelle braccia di Gesù. Quindi se sono con Gesù crocifisso, cioè se medito i suoi affanni soffro immensamente, ma è un dolore che mi fa molto bene. Godo una pace e una tranquillità da non potersi spiegare.

Ma ciò che più mi ferisce, padre mio, è il pensiero di Gesù sacramentato. Il cuore si sente come attratto da una forza superiore prima di unirsi a lui la mattina in sacramento. Ho tale fame e sete prima di riceverlo, che poco manca che non muoio di affanno. Ed appunto perchè non posso di non unirmi a lui, e alle volte colla febbre addosso sono costretto di andarmi a cibare delle sue carni.

E questa fame e sete anzichè rimanere appagata, dopo che l'ho ricevuto in sacramento, si accresce sempre più. Allorchè poi sono già in possesso di questo sommo bene, allora si che la piena della dolcezza è proprio grande che poco manca da non dire a Gesù: basta che non ne posso quasi proprio più. Dimentico quasi di essere al mondo; la mente ed il cuore non desiderano più nulla e per molto tempo alle volte, anche volontariamente non mi vien fatto di desiderare altre cose,

Alle volte però all'amore di dolcezza viene a mescolarsi anche quello di essere compreso talmente dal dolore dei miei peccati, che sembrami che abbia a morirne di dolore. Anche qui il demonio cerca spesso spesso di amareggiarmi il cuore coi soliti pensieri affliggenti.

Mi benedica.

Il suo
fra Pio
 
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Mary Lourdes
view post Posted on 30/10/2010, 17:03




Padre Pio a padre Benedetto

"Facilità di respingere la tentazione. - Orrore per le bestemmie del mondo contro il Signore."

Pietrelcina, 2 settembre 1911

Caro padre,

Gesù continua a stare con me, e non ancora mi ha lasciato poichè la facilità nel respingere le tentazioni e nel rassegnarmi al divin volere, come già le scrivevo nell'ultima mia, si va sempre più facilitando. Vede adunque padre, a quale segno arriva la dolcezza e la bontà di Gesù, per quanto perfido e cattivo io sia!

Ed io intanto che farò per corrispondere a tanta misericordia? Che gli renderò io mai per tanti benefici? Quante volte per il passato, se sapesse, ho cambiato Gesù per una cosa vile di questo mondo! Io in me veggo del mistero; continuamente mi dolgo dei commessi peccati, continuamente propongo di non commetterli più, continuamente ci ho una volontà risoluta di non più peccare; eppure, mi duole il dirlo, col sangue agli occhi, che con tutto questo sono ancra così imperfetto e sembrami che spesso spesso do disgusto al Signore. Alle volte mi viene una disperazione grande perchè mi sembra quasi impssibile che Gesù debba perdonarmi tanti peccati; il più delle volte sembrami impossibile che Gesù voglia perdermi. O che lavoro è mai questo? Me lo spieghi un pò.

Ma tutto questo mi succede senza avvedermene, poichè la volontà di disgustare anche lievemente Iddio non ce l'ho affatto.

Quanto poi soffro, padre, nel vedere che Gesù non solo non viene curato dagli uomini, ma quello che è peggio anche insultato e più di tutto con quelle orrende bestemmie. Vorrei morire o almeno divenir sordo, anzichè sentire tanti insulti che gli uomini fanno a Di.

Io ho fatto al Signore la seguente preghiera: Signore, fatemi morire anzichè trovarmi presente a coloro nell'atto che vi offendono! Mi raccomandi anch'ella al Signore e gli chiegga per me questa grazia, se ciò è a lui di maggior gloria.

Ho finito di celebrare le messe gregoriane; ora è pregato di mandarmi quel pò di elemosina, perchè presentemente per mancanza di mneta non ho come procurarmi le medicine.

Non cessi poi di sempre benedirmi.

Il suo
fra Pio
 
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Mary Lourdes
view post Posted on 31/10/2010, 15:46




Padre Pio a padre Benedetto

"Accenno di stimmate - Ardore nello stare davanti al sacramento - Battito del cuore - Lamento nel sentirsi richiamare in convento"

Pietrelcina, 8 settembre 1911

Mio caro padre,

non mi sgridi se rispondo alla sua con un pò di ritardo; non è stato per mancanza di volontà, ne per svogliatezza; ma il motivo è stato perchè io mi trovo in campagna a respirare un pò di aria più sana, dietro che ne ho sperimentato la miglioria. Quindi oggi appunto nel recarmi in paese per celebrare mi è stata consegnata la sua, alla quale senza perder tempo mi sono determinato a rispondere subito.

Ieri sera poi mi è successo una cosa che io non so nè spiegare e nè comprendere. In mezzo alla palma delle mani è apparso un pò di rosso quasi quanto la forma di un centesimo, accompagnato anche da un forte ed acuto dolore in mezzo a quel pò di rosso. Questo dolore era più sensibile in mezzo alla mano sinistra, tanto che dura ancora. Anche sotto i piedi avverto un pò di dolore.

Questo fenomeno è quasi da un anno che si va ripetendo, però adesso era da un pezzo che più non si ripeteva. Non s'inquieti però se adesso per la prima volta glielo dico; perchè mi sono fatto vincere sempre da quella maledetta vergogna. Anche adesso se sapesse quanta violenza ho dovuto farmi per dirglielo! Molte cose avrei da dirle, ma mi viene meno la parola; solo le dico che i battiti del cuore, allorchè mi trovo con Gesù sacramentato, sono molto forti. Sembrami alle volte che voglia proprio uscirsene dal petto.

All'altare alle volte mi sento talmente un accendimento per tutta la persona, che non posso descriverglielo. Il viso massimamente mi sembra che voglia andare tutto in fuoco. Che segni sono questi, padre mio, lo ignoro.

Si figuri poi se è mio desiderio di ritornarmene in convento. Il maggiore dei sacrifici che ho fatto al Signore è stato appunto di non aver potuto vivere in convento. Però non credo mai che ella vorrà assolutamente che io debba proprio morire. In casa è vero che ho sofferto e sto soffrendo, ma non mi sono mai reso impotente in adempire al mio ufficio, il che non è stato mai possibile in convento. Se si trattasse di soffrire solo, benissimo. Ma l'essere di peso e fastidio agli altri senza altro risultato se non quello della morte non saprei che rispondere.

Del resto parmi che anche io ho tutto il dovere e il diritto di non privarmi direttamente della vita a 24 anni. Il Signore pare che così vuole. Consideri che sono più morto che vivo e poi faccia come crede, che sono disposto a fare qualunque sacrificio se trattasi di obbedienza.

Grazie dell'abito. Le cinque messe di agosto e le cinque di settembre le dirò nel corso di questo mese e nel principio dell'altro mese.

In attesa di ricevere le sue notizie le chieggo la sua benedizione.

Il suo
fra Pio
 
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Mary Lourdes
view post Posted on 2/11/2010, 15:15




Padre Pio a Padre Agostino

"Grandi trasporti di amore. - l demonio lo percuote a morte."

Pietrelcina, 21 marzo 1912

Babbo carissimo,

ho ricevuto le venti messe inviatemi da voi. Lode e gloria ne siano rese al Signore!

Sento in cuor mio un grande desiderio di dirvi tante cose, tutte di Gesù; ma non mi so esprimere, e la vista non mi accompagna.

Ieri festività di San Giuseppe Iddio solo sa quante dolcezze provai, massime dopo la messa, tanto che lo sento ancora in me. La testa ed il cuore mi bruciavano; ma era un fuoco che mi faceva bene. La bocca sentiva tutta la dolcezza di quelle carni immacolate del figlio di Dio. Oh! se in questo momento che sento quasi ancora tutto mi riuscisse di seppellire sempre nel mio cuore queste consolazioni, certo sarei in paradiso!

Quanto mi rende allegro Gesù! Quanto è soave il suo spirito! Ma io mi confondo e non riesco a fare altro se non che piangere e ripetere: Gesù, cibo mio!....Ciò che più mi affligge si è che tanto amore di Gesù viene da me ripagato con tanta ingratitudine...Egli mi vuole sempre bene e mi stringe sempre più a se. Ha dimenticato i miei peccati, e si direbbe che si ricorda solo della sua misericordia...Ogni mattina viene in me, e riversa nel mio povero cuore tutte le effusioni della sua bontà. Vorrei, se fosse in mio potere, lavare col mio sangue quei luoghi, dove ho commesso tanti peccati, dove ho scandalizzato tante anime. Ma viva sempre la misericordia di Gesù.

Questo Gesù quasi sempre mi chiede amore. Ed il mio cuore più che la bocca fli risponde: o Gesù mio, vorrei...e non posso più continuare. Ma alla fine sclamo: si, Gesù, ti amo; in questo momento sembrami di amarti e sento anche il bisogno di amarti di più; ma, Gesù, amore nel cuore non ce ne ho più, tu sai che l'ho donato tutto a te; se vuoi più amore prendi questo mio cuore e riempilo del tuo amore e poi comandami pure di amarti, che non mi rifiuterò, anzi te ne prego di farlo, io lo desidero.

Dal giovedì sera fino al sabato, come anche il martedì è una tragedia dolorosa per me. Il cuore, le mani ed i piedi sembrami che siano trapassati da una spada; tanto è il dolore che ne sento.

Il demonio intanto non cessa di apparirmi sotto le sue orride forme e di percuotemi in un modo veramente spaventevole. Ma viva l'amore di Gesù, che di tutto mi ricompensa colle sue visite!

Ora, babbo mio, lasciamoci, ma per trovarci tra poco con Gesù.

Vi prego della vostra benedizione, delle vostre preghiere; e non dimenticate il vostro povero discepolo.

fra Pio
 
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Mary Lourdes
view post Posted on 3/11/2010, 11:25




Padre Pio a padre Agostino

"E' malmenato e picchiato da stana - Appena può trascinarsi a dir messa e gode gioie sublimi nello stare unito a Dio"

Pietrelcina, 18 aprile 1912

Babbo carissimo,

viva Gesù! Son lietissimo di potermi intrattenere colla presente un pò con voi. Ma come farò a narrarvi i nuovi trionfi di Gesù sull'anima mia in questi giorni? Mi astengo solo a narrarvi ciò che passò in me martedì scorso. Che fuoco acceso sentii in questo giorno nel cuore! Ma questo fuoco sentii anche che fu acceso da una mano amica, da una mano divinamente gelosa.

Me ne stavo ancora a letto, allorchè fui visitato da quei cosacci, che mi picchiavano in un modo così barbaramente, che ritengo come grazia ben grande l'aver potuto sopportare ciò, senza morirne; una prova, babbo mio, che era molto superiore alle mie forze.

A stento potei recarmi al divin prigioniero per celebrare. Finita la messa, mi trattenni con Gesù pel rendimento di grazie. Oh quanto fu soave il colloquio tenuto col paradiso in questa mattina! Fu tale che pur volendomi provare a voler dir tutto non lo potrei; vi furono cose che non possono tradursi in un linguaggio umano, senza perdere il loro senso profondo e celeste. Il cuore di gesù ed il mio, permettetemi l'espressione, si fusero. Non erano più due cuori che battevano, ma uno solo. Il mio cuore era scomparso, come una goccia d'acqua che si smarrisce in un mare. Gesù n'era il paradiso, il re. la gioia in me era sì intensa e sì profonda, che più non mi potei contenere; le lacrime più deliziose mi inondarono il volto.

Si babbo mio, l'uomo non può comprendere che quando il paradiso si riversa in un cuore, questo cuore afflitto, esiliato, debole e mortale, non lo può sopportare senza piangere. Si, lo ripeto, la gioia sola che riempiva il mio cuore fu quella che mi fece piangere si a lungo.

Questa visita, credetemi, mi rinfrancò tutto. Viva il divin prigioniero!

Il demonio impossibiliterà di vederci prima del capitolo, ma non importa se gli riuscirà di non farci abbracciare fisicamente. Io ne fo fin da adesso un sacrifizio a Gesù. Noi ci contempleremo dinanzi a Gesù.

Finisco, chè non ne posso più.

Quando sarete dinanzi a lui non dimenticate di raccomandare

fra Pio.

La famiglia, l'arciprete e gli amici tutti vi augurano tante belle cose.
 
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Mary Lourdes
view post Posted on 4/11/2010, 20:56




Padre Pio a padre Agostino

"Le gioie che gli procura Maria nel suo bel mese. - Lo accompagna con grande gentilezza a dir messa."

Pietrelcina, 1 maggio 1912

Babbo carissimo,

oh! le joli mois que le mois de mai! C'est le plus beau de l'annèe. Si, padre mio, questo mese come predica bene le dolcezze e la bellezza di Maria! La mia mente nel pensare agl'innumerevoli benefici che ha fatto a me questa cara mammina mi vergogno di me stesso, non avendo guardato mai abbastanza con amore il di lei cuore e la di lei mano, che con tanta bontà me li compartiva; e quel che più mi dà afflizione è di aver ricambiato le cure affettuose di questa nostra madre con tanti continui disgusti.

Quante volte ho confidato a questa madre le penose ansie del mio cuore agitato! e quante volte mi ha consolato! Ma la mia riconoscenza quale fù?....Nelle maggiori afflizioni mi sembra di non aver più madre sulla terra; ma di averne una molto pietosa nel cielo. Ma quante volte il mio cuore fu calmo, tutto quasi dimenticai; dimenticai quasi perfino i doveri di gratitudine verso questa benedetta mammina celeste! Il mese di maggio per me è il mese di grazie, e quest'anno spero di riceverne due sole. La prima vorrei che mi prendesse con sè oppure, anche vivendo, essere cambiate per me in amarezze tutte le consolazioni della terra, purchè non mi faccia più vedere quelle facce patibolari di quei...L'altra grazia che desidero è che mi faccia...voi mi capite, padre mio.

Quest'ultima grazia non ardisco più chiedergliela, perchè se ne dispiace e mi nasconderebbe di bel nuovo il suo bel viso, come fece altre volte.

Povera Mammina, quanto bene mi vuole. L'ho constatato di bel nuovo allo spuntare di questo bel mese. Con quanta cura mi ha ella accompagnato all'altare questa mattina. Mi è sembrato ch'ella non avesse altro a pensare se non a me solo col riempirmi il cuore tutto di santi affetti.

Un fuoco misterioso sentivo dalla parte del cuore, che non ho potuto capire. Sentivo il bisogno di applicarci del ghiaccio per estinguere questo fuoco che m vai consumando.

Vorrei avere una voce si forte per invitare i peccatori di tutto il mondo ad amare la Madonna. Ma poichè ciò non è in mio potere, ho pregato, e pregherò il mio angiolino a compiere per me questo ufficio.

Il demonio seguita a terrorizzarmi; e dietro che voi scriveste che forse alla metà del mese corrente ci rivedremo, mi va intimorendo col dire che mi deve distruggere. Glielo permetterà Gesù? O babbo mio, son pronto a tutto: ma spero che Gesù non gli darà questo permesso.

Scrivendo al padre provinciale siete pregato di fare le mie scuse se non gli scrivo spesso, come è mio dovere, poichè Dio sa quanto mi costa lo scrivere un pò!

Ho ricevuto l'elemosina delle messe e grazie infinite ve ne rendo. La pioggia ha ridato o no la gioia, almeno in parte ai poveri pugliesi, non è vero?

Pregate per me e benedite spesso

il vostro povero discepolo
fra Pio

Alla vostra dimanda riguardante il francese, rispondo con Geremia: "A, a, a...nescio loqui".
 
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Mary Lourdes
view post Posted on 6/11/2010, 19:07




Padre Pio a padre Agostino

"Lungo e feroce assalto notturno del demonio: fiamme che mi fanno vivere e morire"

Pietrelcina, 28 giugno 1912

Babbo carissimo,

ora bisogna che vi dica quello che mi è accaduto in queste due ultime notti.

L'altra notte la passai malissimo: quel cosaccio da verso le dieci, che mi misi a letto, fino alle cinque della mattina non fece altro che picchiarmi continuamente. Molte furono le diaboliche suggestioni, che mi poneva davanti alla mente; pensieri di disperazione, di sfiducia verso Dio; ma viva Gesù, poichè io mi schermii col ripetere a Gesù: vulnera tua merita mea.

Credevo proprio che fosse quella propriamente l'ultima notte di mia esistenza; o anche non morendo, perdere la ragione. Ma sia benedetto Gesù che niente di ciò si avverò.

Alle cinque del mattino, allorchè quel cosaccio andò via, un freddo s'impossessò di tutta la mia persona da farmi tremare da capo a piedi, come una canna esposta ad un impetuosissimo vento. Durò un paio d'ore. Andai del sangue per la bocca.

Infine venne il pargoletto Gesù, al quale dissi di voler fare solo la sua volontà. Mi consolò e mi rinfrancò le sofferenze della notte. Oh Dio, come batteva il mio cuoricino, come ardevano le mie guance presso questo celeste Bambino!

Questa notte scorsa poi l'ho passata tutta intiera con Gesù appassionato. Ho sofferto anche assai; ma in un modo ben diverso da quello della notte precedente. Questo è stato un dolore che non mi ha fatto male alcuno; aumentava sempre più in me la fiducia in Dio; mi sentivo sempre più attratto versò Gesù; senza nessun fuoco vicino, mi sentivo internamente tutto bruciare; senza lacci addosso, mi sentivo a Gesù stretto e legato; da mille fiamme mi sentivo bruciare, che mi facevano vivere e mi facevano morire. Quindi soffrivo, vivevo e morivo continuamente.

Padre mio, se potessi volare, vorrei parlare forte, a tutti vorrei gridare con quanta voce terrei in gola: amate Gesù che è degno di amore. Ma, ahimè!, padre mio, il mio spirito è ancora fortemente legato a questo corpo, molti sono i peccati che impediscono a quest'anima di volare e andarsene in.....

Pregate, affinchè il Signore si degni di accorciare il mio esilio. Spiegatemi donde nasce in me questo cieco desiderio di andarmene. I miei peccati son molti, dovrebbero arrestare la mia cieca passione; considero questi e mi sento invece sempre più attratto dal desiderio di spiccare il volo per partire.

Se conoscete in ciò l'opera del barbablù; io non vorrei, protesto continuamente; quindi tenetemi avvisato.

Grazie a voi ed a quella divota per l'applicazioni mandatemi. Ossequiatemi il provinciale ed il padre maestro.
Beneditemi forte forte.

Il vostro
fra Pio
 
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Mary Lourdes
view post Posted on 7/11/2010, 18:29




Padre Pio a Padre Agostino

"Il demonio gl'impedisce di scrivere con forte emicrania - Fiamme d'amore - Si brucia e non si consuma"

Pietrelcina, 9 agosto 1912

Babbo carissimo,

era già da assai tempo che avrei desiderato di scrivervi; ma barbablù me l'ha impendito. Ho detto che me l'ha impedito, perchè ogni volta che mi determinavo a scrivervi ecco che un fortissimo dolore di testa mi assaliva, che sembrava che lì per lì si fosse per spezzare, accompagnato da un acutissimo dolore nel braccio destro, impossibilitandomi a tener la penna in mano.

Sento poi, padre mio, che l'amore mi vincerà finalmente; l'anima corre nel rischio di dividersi dal corpo pel motivo che non può amare abbastanza Gesù in terra.

Si, l'anima mia è ferita di amore per Gesù; sono infermo di amore, provo continuamente l'amara pena di quell'ardore che brucia e non consuma. Suggeritemi, se potete, il rimedio per l'attuale stato dell'anima mia.

Ecco una languida figura di ciò che Gesù opera in me. A quella guisa che un torrente trascina seco nella profondità dei mari tutto ciò che incontra nel suo corso, così l'anima mia che si è sprofondata nell'oceano senza rive dell'amore di Gesù, senza alcun mio merito e senza potermene rendere ragione, attira dietro di sè tutti i suoi tesori.

Ma, padre mio, mentre io scrivo dove vola il mio pensiero! Al bel giorno della mia ordinazione. Domani, festa di San Lorenzo, è pure il giorno della mia festa. Ho già incominciato a provare di nuovo il gaudio di quel giorno sacro per me. Fin da stamattina ho incominciato a gustare il paradiso...E che sarà quando lo gusteremo eternamente? Vado paragonando la pace del cuore, che sentii in quel giorno, con la pace del cuore che incomincio a provare fin dalla vigilia, e non ci trovo nulla di diverso.

Il giorno di San Lorenzo fu il giorno in cui trovai il mio cuore più acceso di amore per Gesù. Quanto fi felice, quanto godei quel giorno!

Padre, leggete la presente e poichè non dubito che mi amate, pregate e ringraziate anche voi Gesù per me.

Verso l'altra metà del corrente mese avrei bisogno dell'applicazioni; ve ne sarei molto grato se pregaste anche a nome mio il padre maestro, affinchè voglia provvedermene. Se ciò non vi riesce difficile; non importa, Gesù ci penserà.
Tutti i conoscenti vi salutano; l'arciprete vi ossequia, io vi abbraccio con tenerezza.

il vostro discepolo
fra Pio
 
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43 replies since 22/10/2010, 20:30   1973 views
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