SOFFFERENZA COME ESPRESSIONE DI AMORE

Mi sono ritrovata a riflettere sulla sofferenza quale espressione di un amore e non di punizione. Quante volte mi è capitato di sentire "ma perchè proprio a me, cosa ho fatto di male per meritarmi questo? Dio non mi ama altrimenti non mi farebbe soffrire cosi.....", ecc. ecc.
Allora mi sono venuti in mente gli Apostoli, gli amici più cari e più vicini al cuore di Gesù....ho percorso mentalmente la loro vita descritta nel Vangelo, da quando hanno abbandonato tutto, lavoro, famiglia e paese per seguire il loro Maestro, condividendo con lui tutti i disagi di un andare da un luogo all'altro, senza fissa dimora, ma con il solo desiderio di stare con lui, per amore di lui, fino a condivderne l'estremo atto: il martirio per essergli stati fedeli, per aver annunciato il Suo Regno, fino alla morte, ben consapevoli che questo sarebbe stato il prezzo da pagare.
Se l'amore di Gesù per i suoi apostoli era indiscutibilmente così totale e coinvolgente, perchè mai ha permesso che soffrissero così tanto? perchè non gli ha risparmiato le sofferenze di una evangelizzazione che gli avrebbe portato persecuzioni, torture, fino ad una morte crudele?
Cosa ci insegna tutto questo....un'amore immenso, grande, incommensurabile di Dio per chi giace nella sofferenza o nel dolore, espressione non di punizione ma di privilegio, quello di seguirlo lungo il calvario che conduce non alla morte, ma ad una gioia incontenibile, eterna, inarrestabile, non per tutti, ma per gli eletti, per coloro chiamati ad essere cirenei.
In quest'ottica, essere abbracciati da Gesù nelle prove più dolorose, percepire tutto il suo amore e ricambiarlo con altrettanto amore, è la risposta che la sofferenza è sinonimo di un amore incomprensibile, misterioso, totalizzante.