Rina Bernardo |
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| Dobbiamo diventare semore più consapevoli che, dopo l'ascensione, la presenza di... Gesù nella storia è strettamente legata alla nostra testimonianza: la Chiesa è corpo mistico di Cristo. Il regno di Dio tra gli uomini resta ancora in gran parte invisibile perchè è come sepolto sotto le macerie dell'odio e del peccato; perciò rispondere alla vocazione alla santità, propria di tutti i battezzati, consiste nel vivere permettendo alla luce divina che è in noi di manifestarsi e di diffondersi, assorbendo le tenebre del male. Carichi di una responsabilità eccessiva per la nostra debolezza e fragilità, ma insieme ricchi di Gesù stesso, senza fatica ci riconosciamo nei primi discepoli radunati nel Cenacolo, ignari di ciò che li attendeva e tuttavia decisi a essere strumenti docili nelle mani dello Spirito.
L'azione di Dio è sempre imprevedibile, irruente; sconvolge i nostri progetti, i nostri calcoli; supera ogni misura; sconcerta e affascina a un tempo, chiama con libertà e rende prigionieri; obbliga ad un "salto", ad uscire da sè per entrare in lui. Come "sostenere" l'impeto del Signore? Come adeguarci alla sua esigenza di totalità, di assolutezza? Nè l'audacia, nè la forza della volontà possono renderci veraci testimoni di Cristo.
La vita è molto più imile, più semplice, più bella. Accolti nel grembo della Chiesa, "radunati con Maria nel cenacolo", veniamo da lei generati quali figli di Dio. Le preghiere dei santi ci custodiscono e ci fanno crescere. Così, a poco a poco, il nostro cuore si dilata e diventa capace di accogliere il dono della maternità spirituale, che è dono dello Spirito.
(Anna Maria Canopi
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