GIORNO VI.
MEDITAZIONE
PER ONORARE LA VITA ATTIVA DEL SACRO CUORE NEL SS. SACRAMENTO
Se amate davvero Gesù Cristo non è possibile che il vostro cuore non si senta impegnato negli interessi del suo. Ora quel Cuore amante non è punto ozioso nel Sacramento, egli vi opera con un'attività uguale al suo amore. Considerate però oggi: 1. le azioni della vita attiva di Gesù Cristo nel Sacra¬mento e perché voi pure dobbiate agire con lui; 2. I modi del suo ope¬rare, ed in essi il modello su cui voi pure operar potete.
Orazione preparatoria. Fede della presenza di Dio; offerta della medita¬zione; dimanda di attenzione, lume ed affetto.
I Preludio. Immaginatevi di veder Gesù Cristo nei Sacramento in figura di buon Pastore che recasi in seno una pecorella ferita e moribonda, che egli cura e ravviva coll'accostarla allo sco¬perto suo Cuore.
II Preludio. Pregatelo ad ispirarvi uno zelo ardente di concorrere anche voi quanto potete a farlo conoscere ed amare.
Punto I. La gloria del suo divin Padre ed il bene delle anime sono i motivi che tengono Gesù Cristo nei Sa¬cramento; questi sono gl'interessi di quel Cuore amoroso, che vi è però in un continuo movimento di promuo¬verli. Da quei taciti tabernacoli Gesù Cristo regge e conduce la sua Chiesa. A quella mensa divina egli Pastore nutre e vivifica le pecorelle sue, che sono le anime buone, e loro quivi si fa maestro, medico, difensore. Quivi egli, educatore ed io attento ed amoroso, istruisce e conforta le anime deboli e principanti. Quivi egli, tanto autorevole più, quanto pietoso correttore, invita le anime inferme, moribonde, morte al suo amore, e colle paterne minaccie e colle più soavi promesse le avviva, le risana, le rinnova. In una parola, tutto il bene che tutti riceviamo, di là ci viene, e quel suo Cuore è l'immenso mare di lume, di affetto, di santità, di ricchezza spirituale che si diffonde per tutto il corpo mistico della Chiesa. Ora se voi, anima religiosa, appartener volete a guell' adorabile ed amabil Cuore, do-vete vestirvi del suo genio, impegnarvi ne' suoi impegni, interessarvi ne' suoi interessi. Voi siete sua schiava, da lui comprata, e a che gran prezzo! siete in obbligo di addossarvi quanta parte potete del peso ch'ei porta. Voi siete sua figlia; dovete prendere a petto quanto potete gli affari del vostro gran Padre. Voi siete sua sposa; che infatti, se contenta di gustare il quieto ozio del suo amore , non faceste tutti gli sforzi di concorrere alla sua glo¬ria? Niente dunque può dispensarvi da procurare come potete la gloria di Dio ed il bene delle anime. Vedrete in se¬guito come realmente il possiate; in¬tanto convincetevi che il dovete. Ri¬vedete ora i pensieri, le parole, le azioni della vostra vita e notate se almeno ne dirigete mai alcuna al eran fine che il vostro padrone, Padre e Sposo sia nel mondo glorificato. Ah! è impossibile, vedete, amare davvero Gesù Cristo senza far per lui qualche rosa. Fate però la vostra risoluzione. Felice quella comunità religiosa, dove tal risoluzione si facesse a un tempo da tutte!
Punto II. La vita alleva del divin Cuore nel Sacramento è un modello, della vita attiva che far potete voi pure. Quelle sue grandi opere di gloria di¬vina le fa senza lo spirito di que' mini¬steri che esercitò in sua vita mortale per modello degli uomini apostolici: Qui tutto opera con quiete grazie inte¬riori, insinuando pensieri e consigli, ispirando coro pazīentissima soavità sa¬lutari movimenti ne' cuori, e dando ta¬citamente i più opportuni e copiosi aiuti a chi se gli accosta. Ecco, sposa di Gesù Cristo, la parte di apostolato che può essere vostra. Senza prendere un tuono predicatorio, un santo di-scorso, un saggio consiglio, un'amiche¬vole preghiera, talora una parola detta con amore, un'occhiata dolce e com¬passionevole con delle pari vostre, pos¬sono guadagnarne molte pel vostro Dio. Ah! si sa anco dalle religiose tirar dei fili inosservati e lontani per insinuarsi nella confidenza delle sorelle, e talora a un fine difettoso. Perciò l'amore di Gesù Cristo non sarà altrettanto inge¬gnoso per mettersi a portata di riunire due anime, d'impedire una inosser¬vanza, di togliere da un pericolo qual¬che semplice ed incauta?
Il secondo mezzo della vita attiva di Gesù Cristo nel Sacramento è l'esercizio pio. La vita segreta di Gesù Cristo nel Sacramento è il compendio di tutti i divini esempi della vita mortale; ed essi singolarmente portano tante anime alla perfezione più sublime. Ma i buoni esempi vostri hanno qualche cosa in certo modo di più felice che quelli di Gesù Cristo sacramentato. Perchè i suoi non operano in tutti, perchè non tutti li considerano; laddove i vostri li vedranno tutte le vostre sorelle ancor non volendo. Siate ben certa che la massima difficoltà d'introdurre un bene in un monastero, è sempre quella di trovar una che sia la prima a prati¬carlo. Aspirate voi ad una gloria sì bella nelle occasioni, e ad un merito si grande col Cuore del vostro Dio.
Finalmente la preghiera è l'altro mezzo della vita attiva di Gesù Cristo nel Sacramento. Esso vi è sempre in istato di avvocato e di vittima, che per noi sta offerendo la sua mediazione a sé stesso al suo divin Padre. Que¬st'arte dolcissima ed efficacissima non può mai mancarvi per glorificare Dio; con questa, dovete accompagnar sem¬pre tutti gli altri mezzi e questa è un supplemento sicuro, quand'essi vi sono impediti o difficoltati. Ah se sapeste che immense schiere di anime sono in cielo guadagnate dalle orazioni di sante verginelle! Unite al Cuore di Gesù an¬che il vostro, facendovi con lui vittima segreta per la salute delle anime. Ogni bene che fate, ogni male che soffrite, abbia tra gli altri ancor questo fine. Fate dunque ora per sempre l'offerta di voi stessa al Cuore attivo di Gesù Cristo, e promettetevi di certo per questa strada i maggiori favori del¬l'amor suo.
Aspirazione giaculatoria. Gesù amabile, sia santificato in tutto il mondo il vostro santo nome; sia fatta da tutte le anime la vostra vo¬lontà.
Nelle visite al santissimo Sacra¬mento offerite al divin Padre il Cuore divino del suo diletto Figliuolo per la santa Chiesa, per la conversione di tutti i peccatori, per la santificazione di tutti i buoni. E trattenetevi in par¬ticolare a far questa offerta, e quella di tutto il bene che farete, per santifica¬zione particolare di tutte le religiose vostre sorelle.
Pratica di virtù. Al principio della giornata, e più volte, fra giorno, offrite tutte le vostre azioni per tutte quelle persone che vi hanno dato qualche oc¬casione di patire.
GIORNO VII.
MEDITAZIONE
PER ONORARE LA VITA NASCOSTA DEL S. CUORE NEL SS. SACRAMENTO
La vita nascosta di Gesù Cristo è uno dei più sublimi esempi di Dio sacra¬mentato. Entrate a questa meditazione con un cuor docile e desideroso delle impressioni della grazia. Mediterete: 1. cosa sia questa vita nascosta, a cui vi invita l'esempio del vostro Sposo sa¬cramentato; 2. i beni grandissimi, che ve ne potete sicuramente promettere.
Orazione preparatoria. Fede della presenza di Dio; offerta della medita¬zione; dimanda di attenzione, lume ed affetto.
I Preludio. Presentatevi a Gesù Cri¬sto nel maggior raccoglimento che po¬tete. Separatevi col pensiero da tutto il mondo. Immaginatevi di esser sola col vostro divino Maestro come in quel de¬serto, dove egli già ritirossi per quaranta giorni, per sentire valori delle lezioni non già comuni a tutti i cri¬stiani, ma particolarissime del vostro stato.
II Preludio. Pregatelo dunque col maggior fervore ch’egli non v'asconda niente di quella sublime perfezione, a cui già chiamovvi nel chiamarvi alla Religione, e che i grandi lumi si accop¬pino alle più forti grazie.
Punto 1. Chi direbbe, a veder Gesù Cristo nello stato in cui qui si trova, che egli è desso che muove e governa i cieli, le stelle, il sole, gli angeli, gli uomini, le creature tutte? Di tanto e sì grandioso esercizio della sua provvi¬denza, sapienza e potenza, non appa¬risce qui nulla. Egli non ci sta infatti per altro che per gl'interessi segreti del suo Cuore colle anime. Tutto è silenzio, solitudine, umiltà, pazienza, nascondimento, vita segreta ed interiore. Su questo piano d'esempi ammirabili con¬siderate cosa sia quella via nascosta, in cui brama tanto che lo imitiate. Il fondamento di questa vita nascosta è lo spirito interno, che deve esser 1'anima di ogni vostra azione; spirito che non opera mai a caso, no per fini umani, ma elle in tutto sempre mira Dio; spirito elle non stima le cose dall'apparenza, ma solo dalla sostanza, per esso tutto è vanità senza sostanza ciò che non è volontà di Dio; spirito che non cerca mai di far molto, ma di far bene; spi¬rito a cui non pare mai piccola cosa quella che piace a Dio; spirito per con-seguenza che nasce dal puro amore di Dio, ed il solo puro amore di Dio cerca siccome per guida, così per unico pre¬mio del suo operare. Vi sarà, facile il considerare e capire quanto questo spi¬rito interno sia necessario alla vostra perfezione. Di qui cominciate i vostri proponimenti pratici perchè, se non cominciate dalla cura di acquistar que¬sto spirito interno, non arriverete mai a quella vita nascosta in Gesù Cristo, di cui dopo san Paolo tante grandi cose dicono i Santi.
In questa Vita nascosta dunque l'a¬nima religiosa avendo collo spirito interno scacciato il mondo tutto dal suo cuore, ama di nascondere al mondo quanto può ogni sua azione e sè stessa. Non è punto un'anima illusa, elle per un falso spirito si ritiri dai comuni do¬veri e costumanze: ma fuori dei comuni doveri delle regole e della carità ama teneramente la solitudine, il silenzio, il raccoglimento. Tante di vedere e di esser veduta dal mondo, acciocchè i riguardi umani non forse s'insinuino segretamente nelle azioni o nelle circostanze delle sue azioni. Essa non mrama, nè cerca altri testimonii della sua virtù e delle sue sofferenze fuori di Dio; e però ella rinunzia ogni vana consolazione del mondo, al quale si sforza alla meglio di celare ogni segno siccome delle sue gioie interiori, così delle se¬grete sue pene. Le singolarità ordina¬rie seguaci della illusione le teme infi¬nitamente. Nelle stesse virtù, per quanto ne ami e ne cerchi la finezza maggiore, ne schiva al possibile ogni non neces¬saria comparsa. Non vorrebbe che al¬cuno mai a lei pensasse; non si inge¬risce mai in nulla, che noti le apparenze; e se può, elegge sempre il più oscuro e il men curato dagli altri in ogni cosa. La sola obbedienza ha tutte le chiavi dell'anima sua, e finchè quella non la obblighi, ella sa vivere in una casa religiosa degli anni intieri, senza che si abbia occasione di mai parlare di lei.
Riscontrate la pittura di questa vita con quella di Gesù Cristo nel Sacramento; è tutta dessa. Riscontratela con la vostra vita quotidiana, e vedete cosa vi manchi. Se vi mancasse anche tutto, guardatevi infinitamente dal diffidare. Pregate quel Cuore divinamente na¬scosto del vostro Sposo, che adesso vi tocchi il vostro di un desiderio pieno di coraggio e di confidenza.
Punto II. I frutti di questa vita na¬scosta sano tanto preziosi, quanto essa è eccellente.
1. Essa è un mezzo sicuro e compen¬dioso per arrivare ad una grande pu¬rità di coscienza e ad un gran distacco dal mondo e da noi stessi. Considerate l'origine dei vostri difetti per lo più nascono dalle occasioni, che trovano i vostri sensi e i vostri cattivi abiti negli oggetti esteriori; così è nelle impa¬zienze, nelle curiosità, nelle vanità, ecc. Lo studio di questa vita nascosta invo¬gliandovi del ritiro, del badare a voi stessa, del non ingerirvi in cose a voi superflue, senz'altro vi toglie un'infi¬nità di queste occasioni. Di più, lo stu¬dio di questa vita avvezza insensibil¬mente a riflettere spesso sopra noi stessi, sopra le nostre intenzioni e i moti dei nostro cuore; ed ecco con questa riflessione prevenuti quei tanti difetti, di cui vi accorgete quasi solo dopo di esser caduta. Quindi a poco a poco si minora 1'attacco al mondo ed a noi stessi; perchè sempre si minora l'abito di pensare, e però anche quello di compiacersi degli antichi oggetti dei nostri attacchi, del nostro genio, delle nostre disordinate consuetudini.
2. La serenità e la quiete della parte almeno superiore dell'anima sono di questa vita nascosta, un frutto infalli¬bile. Nelle cose qui sopra toccate facil¬mente potete conoscer altrettante cause di questa quiete interiore. Donde ven¬gono, diceva san Giacomo apostolo, tante tempeste del vostro povero cuore non vengono esse dalle vostre passioni. Quanto pascolo dunque togliete collo studio di questa vita nascosta alle vo-stre passioni, tanti passi date verso quella quiete costante di spirito che cercate.
3. Questa vita è necessarissima per acquistare una sposa di Gesù Cristo lo spirito di orazione. Questo spirito di orazione non può ottenersi da un'anima piena di sè, occupata da mille frivo¬lezze, dissipata tutto il resto della gior¬no. Ecco però il modo sicuro di finire una volta tutti i vostri lamenti circa l'o¬razione. Essa è un seguito conforme al resto della giornata. Quante sperienze non ne avete avute!
4. Le interiori dolcezze e i più eletti favori divini nell'ordinaria condotta di Dio sono annessi a questa vita nasco¬sta. Chi non la pratica, la crede una vita malinconica; chi la pratica, vi trova (e non tarda molto a cominciare a tro¬varli) dei piaceri infinitamente supe¬riori a tutti quelli del mondo. Ricorda¬tevi di quanto ne leggeste e udiste di tante anime sante.
Or che dite di sì grandi beni? Ac¬cendetevene di desiderio, e servitevene per vincere il ribrezzo del cieco amor proprio. Proponete di pensarvi spesso per ravvisare ogni dì i vostri proponimenti. Offeritevi al divin Cuore, implorate le sue grazie, e fissate di fare ogni dì qualche esame sui propositi fatti in questa meditazione.
Aspirazione giaculatoria. O Gesù, sommo ed unico bene dell'anima mia che io viva solo a voi, e che voi siate solo il tutto per me.
Nelle visite al santissimo Sacramento rinnovate alcune delle considerazioni fatte, e pregatelo a darvi coraggio di provare la verità di tante preziose spe¬ranze, che la meditazione vi ha dato.
Virtù pratica. Abbiate oggi una cura particolaris¬sima del silenzio, e di non cercare né entrar punto in ciò, che non vi appar¬tiene.
GIORNO VIII.
MEDITAZIONE
PER ONORARE LA VITA DI GLORIA DEL SACRO CUORE NEL SS. SACRAMENTI
Molte sono le glorie della vita di Gesù Cristo nel Sacramento. Ma voi onorerete oggi la gloria speciale, di cui ammirabilmente vive nel Sacramento il sacro suo Cuore. Questa gloria tutta propria di quel Cuore amante delle anime si manifesta nel Sacramento. 1. col ridurre con la forza del solo amore le anime ad un totale annien¬tamento di loro stesse; 2. col solle¬vare colla forza del solo amore le ani¬me ad un innalzamento tutto divino in lui stesso.
Orazione preparatoria. Fede della presenza di Dio; offerta della medita¬zione; dimanda di attenzione, lume ed affetto.
I Preludio. Immaginatevi di vedere nel petto aperto di Gesù Cristo il suo divin Cuore pieno di tanto fuoco di amore, come un’ardente fornace, dove i cuori delle anime elette si liquefanno e struggono più che la cera, e si purificano e si rinnovano come l’oro.
II Preludio. Offerite con grande animo il vostro cuore altresì a quelle fiamme divine, esibendovi al vostro divino Salvatore per tutto che ei voglia fare di voi.
Punto I. La gloria del divin Cuore si manifesta in quel gran potere dell’amore, che egli ispira alle anime nel Sacramento, col quale amore in così deboli creature vince ed annienta in esse tanti fortissimi loro nemici. Rimettetevi un poco in mente tante belle vittorie, che avete letto di tanti ammirabili verginelle similissime a voi per natura, per debolezza, per pericoli, per impegni, per ripugnanza, per instabilità, per tentazioni. In questo Sacramento d’amore singolarmente fu dove si fecero in loro quegli stupendissimi cangiamenti. Pensate quante volte vi siete inorridita nel leggere quegli atti sì eroici di pazienza, di carità e di ub¬bidienza, di mortificazione, di odio di loro stesse. Quanto non fanno stupire quegli esempi di costanza tacita, man¬sueta, allegra in mezzo a lunghissime e indegnissime persecuzioni e len¬tissime e dolorosissime malattie, e spaventosissime ed ostinatissime tenta¬zioni! Or come mai così deboli crea¬ture giunsero a perdere ogni senso di pietà di sè stesse, ogni senso di ripu¬gnanza agli atti più ardui, ogni senso di lusinga alle più innocenti e dolci voci dell'umanità? Ah! da quel Sacra¬mento traevano tanta forza, e tutta questa forza era forza d'amore. Ecco la gloria tutta propria del divin Cuore, che potè amandola farsi da loro amare a tal segno. Se voi amate Gesù Cristo, voi ora sapete come dovete glorificarlo. Cosa andate ideando, quando vi sentite maggior desiderio di corrispondergli. Tenete tutto per illusione ciò che non è, o non aiuta in voi il disprezzo di voi stessa, la contraddizione alla vo¬lontà vostra, e la sommissione amo¬rosa e cieca alla divina. Che voi mo¬riate affatto al vostro amor proprio, questo è il trionfo completo a cui il divin Cuore ispira con tutte le grazie che in questo Sacramento di amore vi offerisce. Prefiggetevi dunque di por¬tare ad ogni visita di Gesù Cristo sa¬cramentato, e molto più ad ogni Comu-nione, qualche allo di villoria di voi medesima. Questa è la più solida cor¬rispondenza che gli potete usare, perchè questo è l'interesse speciale della gloria del sacro suo Cuore nel Sacramento.
Punto II. La gloria tutta propria del sacro Cuore nel Sacramento si ma¬nifesta nel sollevare colla forza del¬l'amore le anime ad innalzamento tutto divino in lui stesso. La vittoria maravi¬gliosa che opera l'amore nelle anime e che avete considerata nel primo punto, fa in loro una mutazione, anzi una vera trasformazione in tutt'altra cosa che prima non erano. Esse non vivono più che in Gesù Cristo; anzi Gesù Cri¬sto è quello che vive in loro, come di sè diceva san Paolo; e però prima an¬cora di uscire dalla infermità di questa vita mortale, vivono una vita affatto divina. Osservatele in ciò che esterna¬mente apparisce. Che modestia ange¬lica! che inalterabile affabilità! che ama¬bile mansuetudine, che esattezza, che prudenza, che santità spira ogni loro atto! Se poteste entrare nel loro intel¬letto, sembrerebbevi di entrar nel re¬gno della luce, ma di quella luce invi¬sibile che risplende in paradiso. Le idee giustissime, le cognizioni subli-missime che hanno di Dio e dei suoi misteri, sono inesplicabili. Se poteste entrar nei loro cuori, che stupore non sarebbe il vostro nell'osservare la pu¬rità, la forza, la pace, la santità dei loro affetti; la loro anima è fatta il trono della grazia e dell'amor divino, che vi hanno regno. Una Geltrude, una Caterina da Siena, una Teresa e tante altre anime sì arricchite dei tesori in¬teriori di Gesù Cristo, vi potranno fa capire quanta gran gloria sia quella! questo Dio amante delle anime nell'in¬nalzarle dalla viltà loro a sì alto stato. Pascetevi pure per un poco di questi oggetti ammirabili per ricrearvi santa¬mente lo spirito. Ma per non vi per¬dere d'animo per voi stessa, ricorda¬tevi che nella casa del vostro gran Pa¬dre Iddio sono infinite mansioni; e vuol dire che se per umiltà, non dovete aspirare a tanti altri doni, dovete per obbligo di stato pretendere una misura anche per voi. Rinunziate volentieri a tutto che in cotesti doni è straordinario; ma aspirate al dono di una grande an¬negazione, di una regolarità costante, di un disprezzo grande del mondo, di una grande pazienza, di un grande raccoglimento. A questi doni avete diritto, e quel Cuore divino non può negarveli se davvero li bramerete. Questi poi fa¬ranno in voi pure una mutazione, che vi innalzerà assai sopra la miseria vo¬stra presente; e glorificheranno però assai nel vostro innalzamento la forza dell'amore di Gesù Cristo. E fino a quando vorrete voi restare si lassa e fitta col pensiero e col cuore in questa terra vile, misera, oscura? Ah in quante sue povere serve, come sono le anime del secolo, Gesù Cristo lavora coll'amor suo la sua gloria! e in voisua sposa non avrà che disonore? Anima¬tevi, risolvetevi e preparatevi in modo che la vicina festa di quel divin Cuore e la Comunione che farete in quel di, sia il principio di ama .nuova felicità per voi e gloria per Gesù Cristo.
Aspirazione giaculaloria. Gesù, che io non viva, se non per voi; anzi, che voi stesso vi¬viate in me.
Nelle visite al santissimo Sacramento andate oggi in un sentimento grande di umile confusione, e come una debitrice a Gesù Cristo di tanta gloria, di cui fi¬nora avete defraudato il suo Cuore di¬vino. Offerite a quel Dio sacramentato, a sconto di così immenso debito, il suo stesso Cuore con tutti i tesori di grazia infinita che racchiude; e, con infinita instanza ditegli: Abbiate ancora pazienza, o mio buon Dio, che io rifarò in avvenire i danni della vostra gloria.
Virtù pratica per oggi. Notate al principio della giornata quale sia la più ordinaria e costante ispirazione, con cui Dio da gran tempo vi batte al cuore; e fate oggi qualche sforzo effet¬tivo di corrispondenza, perchè di qua vedete che deve cominciare in voi la glorie di Gesù Cristo.
GIORNO IX.
MEDITAZIONE
PER ONORAR LA VITA DI CONSUMAZIONE DI G. C. NEL SS. SACRAMENTO
Nel più nobile genere dei sacrifizi, cioè negli olocausti, la vittima doveva affatto consumarsi. Tale fu il sacrifizio di Gesù Cristo in Croce, del quale sa¬crifizio il Sacramento è rinnovazione e memoria. E però la vita di Gesù Cristo nel Sacramento può dirsi una vita di consumazione. Per accendervi ad imi¬tare in ciò il vostro divin Salvatore, me¬diterete: 1. qual sorta di consumazione egli da voi desideri; 2. la costanza e perpetuità, che al vostro consumato sacrifizio è necessaria.
Orazione preparatoria. Fede della presenza di Dio; offerta della medita¬zione; dimanda di attenzione, lume ed affetto.
I Preludio. Mirate Gesù Cristo nel Sacramento come un agnello sull'al¬tare per essere sacrificato, ed il suo Cuore, da cui escono fiamme, dalle quali egli stesso come vittima è con¬sumato.
II Preludio. Pregatelo ,a farvi ben intendere la preziosità del suo sacri¬fzio, e a darvi coraggio di imitarlo col sacrifizio di tutta voi stessa al suo amore.
Punto I. Considerate che Gesù Cri¬sto non si contentò di sacrificarsi per voi in qualunque modo, ma si è sacri¬ficato in tutto che egli potè sacrificare per voi. Che gli restava più in croce da poter dare nella roba, nell'onore, nella vita? Conchiudete la divota ri¬vista di quanto egli ha dato per voi con questa riflessione. Dopo la morte, il solo suo Cuore restava intatto dalla crudeltà, che aveva portato il suo fu¬rore sino alle viscere in più luoghi scopente e ferite. Anche il suo Cuore volle aver parte nel sacrifizio, anzi, può dirsi che fosse in quel Cuor divino che si compisse la consonazione estrema del Sacrifizio. Anch'esso volle dunque es¬sere aperto e squarciato. Or tale esser, deve il sacrifizio vostro al suo amore. Pensate quanti sacrifizi mai gli face¬ste? quanti più ne avete sol cominciati? infiniti sono quelli che gli offerite col semplice ed inefficace desiderio. Voi non siete però niente più sua dopo tutto ciò; perché in questo affare, quanto al fine che si deve pretendere, non fa nulla chi non fa tutto. Conside¬rate bene la ragione. Perché a Dio non dà nulla che vaglia chi non dà il cuore, che è quello che egli stima più di tutte le altre cose insieme, e non dà vera¬mente il cuore chi non dà veramente tutto senza riserva. Dunque la consumazione, che nel vostro sacrifizio de¬sidera Gesù Cristo, consiste in un ab¬bandono sincero ed intero di voi stessa a lui con una risoluzione determinata di voler lasciarvi da lui guidare a modo suo. Voi in questo stato di consuma¬zione non dovete considerarvi più come vostra in nulla, ma pensare che Dio dispone dei suo in ciò che vi manda di dolce e di amaro. Rinnovate qui la considerazione della generosità infinita, con cui Gesù Cristo si è dato e consumato tutto per voi. Ah! che bisogna aveva egli di essere tutto tutto vostra per esser felice? Laddove è impossi¬bile che voi siate felice neppure in terra senza esser tutta di Gesù Cristo. Fate un serio esame che sarà nondimeno breve, perchè la vostra coscienza vel dirà subito quale è stata quella cosa che principalmente è mancata tra quelle, che il Signore vuole in voi sa¬crificare. Ah! d'ordinario è una cosa sola, che rende imperfetto il nostro sa¬crifizio, e che il nostro amor proprio sempre si riserva. A questa applicate i lumi e gli affetti che il Signore vi dona.
O Cuor divinamente prodigo di voi stes¬so, quanto mi provoca il vostro esem¬pio, tanto mi aiuti la vostra grazia.
Punto II. Gesù Cristo non ha mai ritrattato in minima parte il dono in¬tero che vi ha fatto di sè. Anzi, ogni volta che nella santa Messa rinnova il suo sacrifizio, vi rinnova il dono con¬sumatogli tutto sè. Che costanza! che perpetuità di eccellentissimo amore! Tornate ora colla memoria sui sacrifizi, che tante volte avete fatti a Gesù Cri¬sto. Ohimè! della massima parte di essi non resta più forse neppur vestigio nel vostro cuore. Vi ricordate di quei sì accesi proponimenti di vita raccolta, osservante, paziente? di quei sacrifizi di vostre affezioni, dei vostri contrag¬genii, dei vostri riguardi e rispetti umani? di quei sì buoni principii di studio, di diligenza, di esattezza nel-l'orazione e nelle cose spirituali? Dove sono ora? Chi ve li ha rapiti? Ah! cuore infedele ed incostante! disonore a voi stessa nell'amarezza della vostra, confusione e del vostro dolore. Ma questa confusione e questo dolore saranno essi inutili ancor questa volta? Mettetevi a pensare che danno infinito sarebbe stato pel mondo, se Gesù Cristo, come i suoi stolti ed empi nemici lo istiga¬vano, fosse disceso dalla croce. Se quel cuore amoroso rinchiusa avesse quella sua amorosa ferita, che è la si preziosa fontana dì dolcezza, di corag¬gio, di amore per le anime; quanto dolce oggetto e stimolo sarebbe ora tolto alle timide e vacillanti vostre speranze!
Appressatevi dunque a quella beata fonte di vita in un trasporto d'estrema, ma santa disperazione. Se voi non mi aiutate, o Cuore onnipotente del mio sposo Gesù, tante volte da me deluso, io non ho più risorsa nessuna alla mia miseria. E qui stimolate quanto potete il vostro dolore e nel tempo stesso animate ed irritate, come si fa soffiando nel fuoco, il vostro desiderio di essergli ormai stabilmente fedele; e gridate dal fondo del vostro cuore desolato, che questa volta voi la volete assolutamente questa grazia della perseverante co¬stanza nei buoni proponimenti. Sap¬piate che maggior gusto non potete dare a quel Cuore divino, del vedervi così smaniosa di desiderio. Questa ri¬flessione avvivi la vostra fiducia. Se voi sapete assai desiderare siete certis¬sima di ottenere. Chiamate in aiuto delle vostre preghiere la Madre dolcis-sima di quel dolcissimo Cuore, e con¬chiudete la meditazione con una of¬ferta, che abbracci e rinnovi tutte quelle che finora gli avete fatte.
Aspirazione giaculatoria. Sul riflesso che la diffidenza è il massimo pericolo della vostra costanza, rinnovate spesso oggi la protesta della vostra fiducia non nelle vostre forze, ma in quelle della grazia di Gesù Cri¬sto, dicendo: Signore, io spero tutto dalla vostra grazia; non resterò mai in eterno confusa in ciò che desidero.
Nelle visite del santissimo Sacra¬mento rinnovate il pensiero del tutto che ha dato Gesù Cristo per farvi santa. Ricordate con amorosa gratitudine a Gesù Cristo quanto - gli siete costata. Rinnovategli i proponimenti e le sup¬pliche fatte nella meditazione. Offeri¬tegli quegli sforzi pratici che prima della visita avrete fatti. Proponete di continuarli.
Virtù pratica. Siate oggi al possibile fedele e dili¬gente in tutte le cose spirituali.