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Miracolo eucaristico di Firenze

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view post Posted on 24/5/2011, 11:25

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Il miracolo eucaristico di Firenze sarebbe avvenuto nel 1230 nell'omonima città: un anziano sacerdote, che durante la messa aveva lasciato inavvertitamente nel calice un po' di vino consacrato, vi avrebbe ritrovato il giorno dopo "del sangue vivo raggrumato e incarnato". Nella stessa chiesa, nel 1595, si sarebbe verificato un secondo miracolo eucaristico.



La storia

Nella chiesa di Sant'Ambrogio, sita nel quartiere Santa Croce di Firenze, il 30 dicembre 1230 un anziano sacerdote, di nome Uguccione, nel detergere il calice durante la messa, vi lasciò inavvertitamente del vino consacrato: il giorno dopo lo avrebbe ritrovato "come sangue vivo raggrumato e incarnato".

Il liquido raggrumato, raccolto in un'ampolla di cristallo, fu portato in curia per disposizione del vescovo, monsignor Ardingo Foraboschi, piuttosto scettico. Dopo un periodo di osservazione di un anno, la reliquia, per intercesione dei frati francescani fu riportata nella chiesa di Sant'Ambrogio, dove tuttora è custodita in un artistico tabernacolo di marmo, realizzato da Mino da Fiesole. Anche la reazione delm pontefice fu tiepida e si limitò alla concessione tardiva di indulgenze, nel 1257 e nel 1266, ben diversa dalla sensazionale promozione nei confronti dell'analogo miracolo di Bolsena del 1263. L'importanza dei miracoli eucaristici è da ricollegare alla lotta delle eresie dei catari e dei Patarini che, seppur su principi diversi, negavano la presenza reale del corpo e del sangue di Cristo nell'eucarestia.

Venne affidata alla Corporazione dei Giudici e dei Notai, la più importante di Firenze, la cura della reliquia, che ogni anno veniva portata in processione, e avrebbe salvato la città in occasione della peste del 1348. L'episodio è descritto in un affresco del 1486, opera di Cosimo Rosselli, conservato nella chiesa stessa.

Papa Bonifacio IX, nel 1399, concesse alla chiesa di Sant'Ambrogio le stesse indulgenze riservate alla Porziuncola di Assisi.

Il secondo miracolo eucaristico

Il 24 marzo 1595, Venerdì Santo, nella stessa chiesa divampò un violento incendio, durante il quale un sacerdote, cercando di mettere in salvo la pisside con le ostie consacrate, inciampò facendo finire le particole tra le fiamme.

Dopo l'incendio le particole sarebbero state ritrovate avvolte in un corporale, miracolosamente intatte[4]. Successivamente l'arcivescovo Alessandro Marzi-Medici, dopo un'indagine, riconobbe il prodigio autorizzandone il culto.

Le reliquie sono oggi conservate nella stessa chiesa, nel tabernacolo della Cappella del Miracolo del Sacramento, insieme all'altra reliquia del sangue raggrumato, e insieme vengono esposte ogni anno durante le Quarantore, raccolte in un unico ostensorio.

 
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