Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Bianco
“Ci sono molti modi di essere presenti. Se due alberi si trovano l’uno vicino all’altro, sono presenti l’uno all’altro, ma in un senso del tutto esteriore ed imperfetto. Non sanno nulla l’uno dell’altro, non si preoccupano l’uno dell’altro e, nonostante la loro vicinanza, rimangono estranei l’uno all’altro.
La presenza nel vero senso della parola comincia solo nel momento in cui due esseri si conoscono spiritualmente e si mettono l’uno di fronte all’altro consapevolmente. Ciò permette loro di avere interiormente una sorta di immagine l’uno dell’altro, per cui l’altro ha, per così dire, una seconda esistenza in colui con il quale è in rapporto. E se una presenza di questo genere è mantenuta nella maggior parte delle persone che si incontrano, essa può diventare una realtà potente in chi ci conosce e ci ama. L’immagine dell’altro che ognuno porta in sé è, per così dire, carica di realtà. Anche la solitudine può essere piena della presenza dell’altro” (Balthasar).
Gesù risponde alla tristezza dei discepoli, provocata dal suo annuncio che presto se ne sarebbe andato, con la promessa dello Spirito: “È bene per voi che io me ne vada, perché se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore”. Mandando loro il suo Spirito, Gesù sarà presente in loro. Ma la sua presenza non sarà puramente esteriore. Con la discesa dello Spirito, la sua assenza si trasformerà in una forma di presenza più profonda, più reale.
Questa nuova forma della presenza di Gesù nei suoi, tramite lo Spirito, porterà a compimento la sua vittoria definitiva sul mondo.
Nel corso della sua vita terrena, Gesù era stato respinto dagli Ebrei e stava per essere condannato a morte. Lo Spirito rivisiterà questo avvenimento, provando ai discepoli che il peccato è dalla parte del mondo (perché non ha creduto in lui), che la giustizia è dalla parte di Gesù (poiché la sua vita non termina nel sepolcro, ma ritorna al Padre) e che è il principe del mondo ad essere condannato. Testimoniando questa vittoria, lo Spirito Paraclito diventa un antidoto alla tristezza che attanaglia i cuori dei discepoli nel momento in cui Gesù se ne sta andando e, nello stesso tempo, alla persecuzione che si scatenerà contro di loro.
Antifona d'ingresso
Rallegriamoci ed esultiamo,
diamo gloria a Dio,
perché il Signore
ha preso possesso del suo regno,
il nostro, Dio, l’Onnipotente. Alleluia. (Ap 19,7.6)
Colletta
Esulti sempre il tuo popolo, o Padre,
per la rinnovata giovinezza dello spirito,
e come oggi si allieta
per il dono della dignità filiale,
così pregusti nella speranza
il giorno glorioso della risurrezione.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...
Prima lettura
At 16,22-34
Credi nel Signore Gesù e sarai salvato tu e la tua famiglia.
Dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni, la folla [degli abitanti di Filippi] insorse contro Paolo e Sila, e i magistrati, fatti strappare loro i vestiti, ordinarono di bastonarli e, dopo averli caricati di colpi, li gettarono in carcere e ordinarono al carceriere di fare buona guardia. Egli, ricevuto quest’ordine, li gettò nella parte più interna del carcere e assicurò i loro piedi ai ceppi.
Verso mezzanotte Paolo e Sila, in preghiera, cantavano inni a Dio, mentre i prigionieri stavano ad ascoltarli. D’improvviso venne un terremoto così forte che furono scosse le fondamenta della prigione; subito si aprirono tutte le porte e caddero le catene di tutti.
Il carceriere si svegliò e, vedendo aperte le porte del carcere, tirò fuori la spada e stava per uccidersi, pensando che i prigionieri fossero fuggiti. Ma Paolo gridò forte: «Non farti del male, siamo tutti qui». Quello allora chiese un lume, si precipitò dentro e tremando cadde ai piedi di Paolo e Sila; poi li condusse fuori e disse: «Signori, che cosa devo fare per essere salvato?». Risposero: «Credi nel Signore Gesù e sarai salvato tu e la tua famiglia». E proclamarono la parola del Signore a lui e a tutti quelli della sua casa.
Egli li prese con sé, a quell’ora della notte, ne lavò le piaghe e subito fu battezzato lui con tutti i suoi; poi li fece salire in casa, apparecchiò la tavola e fu pieno di gioia insieme a tutti i suoi per avere creduto in Dio.
Parola di Dio
Salmo responsoriale
Sal 137
La tua destra mi salva, Signore.
Oppure:
Signore, il tuo amore è per sempre.
Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore:
hai ascoltato le parole della mia bocca.
Non agli dèi, ma a te voglio cantare,
mi prostro verso il tuo tempio santo.
Rendo grazie al tuo nome per il tuo amore e la tua fedeltà:
hai reso la tua promessa più grande del tuo nome.
Nel giorno in cui ti ho invocato, mi hai risposto,
hai accresciuto in me la forza.
La tua destra mi salva.
Il Signore farà tutto per me.
Signore, il tuo amore è per sempre:
non abbandonare l’opera delle tue mani.
Canto al Vangelo (Gv 16,7.13)
Alleluia, alleluia.
Manderò a voi lo Spirito della verità, dice il Signore;
egli vi guiderà a tutta la verità.
Alleluia.
Vangelo
Gv 16,5-11
Se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Ora vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: “Dove vai?”. Anzi, perché vi ho detto questo, la tristezza ha riempito il vostro cuore.
Ma io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito; se invece me ne vado, lo manderò a voi.
E quando sarà venuto, dimostrerà la colpa del mondo riguardo al peccato, alla giustizia e al giudizio. Riguardo al peccato, perché non credono in me; riguardo alla giustizia, perché vado al Padre e non mi vedrete più; riguardo al giudizio, perché il principe di questo mondo è già condannato».
Parola del Signore
Preghiera sulle offerte
O Dio, che in questi santi misteri
compi l’opera della nostra redenzione,
fa’ che questa celebrazione pasquale
sia per noi fonte di perenne letizia.
Per Cristo nostro Signore.
Oppure:
Accetta, Signore, le offerte che portiamo al tuo altare;
donaci la sapienza dello Spirito,
perché ci guidi nel cammino della salvezza.
Per Cristo nostro Signore.
PREFAZIO PASQUALE I, II, III, IV, V
Antifona di comunione
Il Cristo doveva patire
e risuscitare dai morti
e così entrare nella sua gloria. Alleluia. (cf. Lc 24,46.26)
Oppure:
“Lo Spirito Consolatore convincerà il mondo
quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio”.
Alleluia. (Gv 16,8)
Preghiera dopo la comunione
Esaudisci, Signore, le nostre preghiere:
la partecipazione al mistero della redenzione
ci dia l’aiuto per la vita presente
e ci ottenga la felicità eterna.
Per Cristo nostro Signore.
Oppure:
O Dio, che alla mensa di un solo pane
accogli i tuoi figli, riuniti nel tuo amore,
fa’ che solidali fra noi
rendiamo efficace testimonianza al Signore risorto.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
Commento a cura di Eremo di San Biagio
Verso mezzanotte Paolo e Sila, in preghiera, cantavano inni a Dio, mentre i prigionieri stavano ad ascoltarli. D'improvviso venne un terremoto così forte che furono scosse le fondamenta della prigione; subito si aprirono tutte le porte e caddero le catene di tutti.
At 16,25-26
Come vivere questa Parola?
Siamo "verso mezzanotte", quando cioè si registra l'infittirsi delle tenebre, simbolo di negatività.
Ebbene, nell'ora più oscura della prova, Paolo e Sila imprigionati si rivolgono a Dio che subito risponde con il prodigio del terremoto e del concomitante infrangersi dei ceppi.
Ci si attenderebbe una fuga di massa. E invece nessuno si affretta ad abbandonare quel luogo di detenzione che pure è stato colpito nelle sue stesse fondamenta: non è quello il vero e più tremendo carcere che imprigiona e distrugge l'uomo.
Non i carcerati, ma il carceriere viene a prostrarsi in quella che si rivela una richiesta di grazia: è lui il vero prigioniero!
"Che cosa devo fare per essere salvato?", è la domanda che ne rivela, insieme a un'iniziale apertura, un'idea sfalsata di Dio e della salvezza: vuole essere salvato da una possibile ritorsione per aver infierito contro i suoi fedeli, e punta sul "fare" che gli garantirebbe l'incolumità. Due pecche rintracciabili anche tra credenti di ogni tempo.
Paolo raddrizza il tiro indicando in Cristo il volto di un Dio tutt'altro che giudice vendicativo, e nella fede, cioè nell'adesione a lui, l'unico mezzo per ottenere la salvezza.
Ciò che segue mette in risalto che credere in Gesù non è un etereo sentimento che sfuma nel disimpegno: le opere non sono il "prezzo" per comprare la salvezza, ma il "frutto" che ne rivela il conseguimento.
Nella "mezzanotte" dei nostri tempi, confermaci, Signore, nella certezza che tu non rimani sordo al nostro grido, che scuoterai, anzi stai già scuotendo le fondamenta delle carceri che noi stessi ci siamo costruite, e aiutaci a ritrovare nell'autenticità della fede la via della salvezza.
La voce di una testimone
Nulla ci turbi e sempre avanti con DIO. Forse non è facile, anzi può essere un'impresa titanica credere così. In molti sensi è un tale buio la fede, questa fede che è prima di tutto dono e grazia e benedizione... Annalena Tonelli
Meditazione del giorno
Santa Teresa Benedetta della Croce [Edith Stein] (1891-1942), carmelitana, martire, compatrona d'Europa
Poesia Pentecoste 1937
« È bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore »
Chi sei, dolce luce che mi colmi
e illumini la tenebra del mio cuore ?...
Sei forse il Maestro,
il costruttore della cattedrale eterna
che dalla terra si eleva fino al Cielo ?
Dai vita alle sue colonne, che si alzano,
alte e diritte, solide e immutabili (Ap 3, 12).
Segnate con il Nome divino ed eterno,
si slanciano verso la luce e sostengono la cupola
che compie e corona la santa cattedrale,
la tua opera che abbraccia l'universo intero :
Santo Spirito, Mano di Dio creatrice ! ...
Sei forse il dolce cantico dell'amore
e del rispetto sacro che risuona senza fine
intorno al trono della Trinità Santa (Ap 4, 8),
sinfonia in cui risuona
la nota pura data da ogni creatura ?
Il suono armonioso,
l'accordo unanime delle membra e del Capo (Ef 4, 15),
in cui ognuno, al culmine della gioia,
scopre il significato misterioso del proprio essere
e lo lascia zampillare in un grido di giubilo,
reso libero
dal partecipare al tuo zampillare :
Santo Spirito, giubilo eterno !