Gesù Luce del mondo

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view post Posted: 11/5/2013, 10:18 "Maria terra di Dio" di padre Emanuele Boarga - Libri per l'anima (A Cura di Mary Lourdes)

Preghiamo...

Vergine povera, sei divenuta Madre del Re del cielo
nella sofferta esperienza della povertà più vera
e nell'angustia d'esser senza casa,
e da Lui hai sempre sperato ogni tuo bene e gioia.

Guarda la nostra povertà:
insegnaci a cercare la ricchezza più grande
che tu sempre hai avuto: possedere Dio ed esser dono agli altri.

Aiutaci a liberarci da noi stessi, da ogni altro condizionamento
ed esser così fermento di liberazione, perché diventiamo ogni giorno
sempre più proprietà di Dio e dei fratelli.

view post Posted: 10/5/2013, 12:41 "Maria terra di Dio" di padre Emanuele Boarga - Libri per l'anima (A Cura di Mary Lourdes)

La Vergine povera

Maria in ogni momento della sua vita traspare povera di fatto e 'di dentro'. La sua è una grande povertà. Le circostanze della nascita di Gesù nell'oscura stalla di Betlemme lontano dai palazzi dei potenti, la presentazione al tempio, l'esperienza del soggiorno in terra straniera e le vicissitudini della sua stessa vita fino ai piedi della croce aprono in lei nuovi orizzonti nella comprensione della povertà.

Ma quale povertà? Quella vera, quella del 'giusto' beatificata da Dio. Povertà che non è semplice assenza o privazione di beni materiali, ma è umiltà, timore di sé e nudità di fronte all'azione di Dio che si manifesta; povertà che è confidenza in lui e nella sua potenza. Povertà che rende la persona più libera, più aperta, più disponibile, più servizievole.

Cosi è la Vergine schiava, la Vergine povera. Cosi attira lo sguardo di Dio che per Lei ha compiuto grandi cose. Così la sua povertà si converte in ricchezza e la sua verginità sbocca nella maternità divina. Per questo Maria canta l'amore di Dio per le cose umili e povere: "Ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni; ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, e ha rimandato i ricchi a mani vuote".

È soprattutto scegliendo la verginità che Maria sceglie la povertà estrema, lo spogliamento radicale, la condizione d'impotenza per divenire disponibile e confidente in Dio nell'attesa della sua salvezza. Ripone in Dio la sua speranza. Il resto d'Israele, scelto dal Signore perché piccolo, umile, sconosciuto e reso strumento della sua potenza divina, si trova concentrato nella Vergine Maria: è lei il fiore sbocciato sul ceppo dei 'poveri di Javhé'. In lei però non si trovano solo i poveri dell'antico popolo di Dio, ma anche i poveri del nuovo e vero Israele, i poveri che accolgono Cristo.

In lei essi si incontrano e formano un solo popolo: sono i 'piccoli' del Regno reso presente: i poveri, gli umili, i misericordiosi, i pacifici, gli emarginati, gli affamati, gli oppressi, i calunniati, i perseguitati, tutti quelli che sanno guardare ogni cosa con occhio puro e vedere la ricchezza che viene da Dio: la sua salvezza e liberazione presente nell'oggi.

view post Posted: 7/5/2013, 12:12 Nuovo Cd RnS 2013 (Il Canto del tuo popolo) - RnS
Figurati per così poco....è stata una gioia ;)

view post Posted: 6/5/2013, 21:33 Nuovo Cd RnS 2013 (Il Canto del tuo popolo) - RnS
orycristy ecco a te:



Un abbraccio grande, nessun disturbo, per noi è solo una grande gioia ;)



view post Posted: 6/5/2013, 15:56 Nuovo Cd RnS 2013 (Il Canto del tuo popolo) - RnS
Salve a tutti! Dato che le richieste che abbiamo ricevuto sono tantissime, dateci qualche giorno per rispondere a tutti. Intanto vi metto i video integrali dei canti:



Edited by onegirl - 6/5/2013, 22:27
view post Posted: 6/5/2013, 14:00 Incontro del Papa con il presidente svizzero Maurer - Santo Padre Francesco - Jorge Mario Bergoglio

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6 Maggio 2013

Stamani il Papa ha ricevuto nel Palazzo Apostolico Vaticano, il presidente della Confederazione Elvetica, Ueli Maurer, che poi ha incontrato il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone e mons. Dominique Mamberti, segretario per i Rapporti con gli Stati. “Durante i cordiali colloqui – riferisce un comunicato della Sala Stampa vaticana - evocando l’encomiabile servizio plurisecolare della Guardia Svizzera Pontificia nell’annuale ricorrenza del giuramento delle reclute, è stato sottolineato il comune desiderio di rafforzare ulteriormente i buoni rapporti che intercorrono tra la Santa Sede e la Confederazione Elvetica, e di intensificare la collaborazione fra la Chiesa cattolica e lo Stato. Ci si è poi soffermati su temi di comune interesse, quali la tutela dei diritti umani, la formazione della gioventù e la collaborazione internazionale per la promozione della giustizia e della pace”.



view post Posted: 6/5/2013, 13:53 I Tweet di Papa Francesco - Santo Padre Francesco - Jorge Mario Bergoglio

Tweet di Papa Francesco del 6 Maggio 2013

Chiediamo al Signore che tutta la nostra vita cristiana sia una testimonianza luminosa della sua misericordia e del suo amore.

view post Posted: 6/5/2013, 14:02 Papa Francesco: Lo Spirito Santo, nostro compagno di strada e amico - Santo Padre Francesco - Jorge Mario Bergoglio

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Omelia di Papa Francesco del 6 Maggio 2013

Lo Spirito Santo, nostro compagno di strada e amico, senza di Lui non possiamo conoscere Gesù‏


Lo Spirito Santo è nostro amico e compagno di strada e ci dice dove è Gesù: così, in sintesi, Papa Francesco nell’omelia della Messa presieduta stamani nella Domus Sanctae Marthae, in Vaticano. Ribadita l’importanza dell’esame di coscienza per la vita di ogni cristiano. Erano presenti alcuni dipendenti della Fabbrica di San Pietro, accompagnati dal cardinale presidente Angelo Comastri e da mons. Pablo Colino, prefetto della Cappella musicale, che hanno concelebrato con il Santo Padre.
Un’omelia tutta centrata sullo Spirito Santo che è “proprio Dio, la Persona Dio, che dà testimonianza di Gesù Cristo in noi”. Il Papa ha indicato la protezione dello Spirito Santo che “Gesù chiama Paraclito”, “cioè quello che ci difende”, che “sempre è affianco a noi per sostenerci”:
“La vita cristiana non si può capire senza la presenza dello Spirito Santo: non sarebbe cristiana. Sarebbe una vita religiosa, pagana, pietosa, che crede in Dio, ma senza la vitalità che Gesù vuole per i suoi discepoli. E quello che dà la vitalità è lo Spirito Santo, presente”.

Lo Spirito “dà testimonianza” di Gesù - sottolinea il Papa - “affinché noi possiamo darla agli altri”:
“Nella prima lettura c’è una cosa bella: quella donna che ascoltava Paolo, che si chiamava Lidia. Si dice di lei che il Signore le aprì il cuore per aderire alle parole di Paolo. Questo fa lo Spirito Santo: ci apre il cuore per conoscere Gesù. Senza di Lui non possiamo conoscere Gesù. Ci prepara all’incontro con Gesù. Ci fa andare per la strada di Gesù. Lo Spirito Santo agisce in noi durante tutta la giornata, durante tutta la nostra vita, come testimone che ci dice dove è Gesù”.

Il Papa ha esortato più volte alla preghiera, quale via per avere, in “ogni momento”, la grazia della “fecondità della Pasqua”. Una ricchezza possibile – ha detto – grazie allo Spirito Santo. Quindi ha guardato “all’esame di coscienza”, “che i cristiani fanno sulla giornata che hanno vissuto”, un “esercizio” che “ci fa bene - ha affermato - perché è prendere proprio coscienza di quello che nel nostro cuore ha fatto il Signore”:
“Chiediamo la grazia di abituarci alla presenza di questo compagno di strada, lo Spirito Santo, di questo testimone di Gesù che ci dice dove è Gesù, come trovare Gesù, cosa ci dice Gesù. Avere una certa familiarità: è un amico. Gesù l’ha detto: ‘No, non ti lascio solo, ti lascio Questo’. Gesù ce lo lascia come amico. Abbiamo l’abitudine di domandarci, prima che finisca la giornata: ‘Cosa ha fatto oggi lo Spirito Santo in me? Quale testimonianza mi ha dato? Come mi ha parlato? Cosa mi ha suggerito?’. Perché è una presenza divina che ci aiuta ad andare avanti nella nostra vita di cristiani. Chiediamo questa grazia, oggi. E questo farà che, come lo abbiamo chiesto nella preghiera, che in ogni momento abbiamo presente la fecondità della Pasqua. Così sia”.

Fonte: News.va



view post Posted: 6/5/2013, 13:37 Discorso di Papa Francesco alle Guardie Svizzere Pontificie - Santo Padre Francesco - Jorge Mario Bergoglio

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DISCORSO DEL SANTO PADRE FRANCESCO
ALLE GUARDIE SVIZZERE PONTIFICIE, CON I FAMILIARI

Sala Clementina
Lunedì, 6 maggio 2013


Cari amici della Guardia Svizzera!

Sono lieto di accogliervi e di rivolgere il mio cordiale saluto a ciascuno di voi, ai vostri familiari, ai vostri amici, alle Autorità e a quanti hanno voluto prendere parte a queste giornate di festa. A tutti voi, care Guardie, rinnovo il grazie più sincero per il vostro prezioso e generoso servizio al Papa e alla Chiesa. Ogni giorno posso sperimentare personalmente la dedizione, la professionalità e l’amore con cui svolgete la vostra attività. E di questo vi ringrazio! Ringrazio in modo particolare le vostre famiglie, che hanno benevolmente accolto la vostra scelta di vivere questo servizio in Vaticano e vi sostengono con il loro affetto e la loro preghiera.

1. In questa data voi fate memoria del sacrificio delle Guardie Svizzere impegnate nella strenua difesa del Papa durante il “sacco di Roma”. Oggi non siete chiamati a questo gesto eroico, ma ad un’altra forma di sacrificio, anch’essa impegnativa: a mettere le vostre energie giovanili al servizio della Chiesa e del Papa. E per fare questo bisogna essere forti, animati dall’amore e sostenuti dalla fede in Cristo. Quest’anno la vostra festa si inserisce nel contesto dell’Anno della fede, che la Chiesa sta vivendo in tutto il mondo. Sono certo che la decisione di mettere anni della vostra vita al servizio del Papa non sia estranea alla vostra fede. Anzi, le motivazioni più profonde che vi hanno spinti qui a Roma hanno origine proprio nella vostra fede. Una fede che avete imparato in famiglia, coltivato nelle vostre parrocchie, e che manifesta anche l’attaccamento dei cattolici svizzeri alla Chiesa. Ricordatelo bene: la fede che Dio vi ha dato nel giorno del Battesimo è il tesoro più prezioso che avete! E anche la vostra missione al servizio del Papa e della Chiesa trova lì la sua sorgente: nella fede.

2. Durante la vostra permanenza a Roma, voi siete chiamati a testimoniare la vostra fede con gioia, e con la gentilezza del tratto. Com’è importante questo per tante persone che passano dalla Città del Vaticano! Ma è importante anche per coloro che lavorano qui per la Santa Sede, e lo è anche per me! La vostra presenza è un segno della forza e della bellezza del Vangelo, che in ogni tempo chiama i giovani a seguirlo. E vorrei anche invitarvi a vivere il periodo che trascorrete nella “Città eterna” con spirito di sincera fratellanza, aiutandovi gli uni gli altri a condurre una buona vita cristiana, che corrisponda alla vostra fede e alla vostra missione nella Chiesa. Sappiate essere attenti gli uni agli altri, ad accorgervi quando qualcuno di voi può avere un momento di difficoltà. Siate pronti ad ascoltarlo, a stargli vicino. Pregate gli uni per gli altri, e mettete in pratica nell’aiuto reciproco la comunione che attingete da Gesù nella santa Eucaristia.

3. La vostra specifica esperienza ecclesiale nel Corpo della Guardia Svizzera rappresenta un’occasione privilegiata per approfondire la conoscenza di Cristo e del suo Vangelo e per camminare alla sua sequela, quasi respirando, qui a Roma, la cattolicità della Chiesa. Quando alcuni di voi oggi giureranno di compiere fedelmente il servizio nella Guardia e altri rinnoveranno questo giuramento nel loro cuore, pensate che anche il vostro servizio è una testimonianza a Cristo, che vi chiama ad essere autentici uomini e veri cristiani, protagonisti della vostra esistenza. Uniti profondamente a Lui saprete affrontare con maturità gli ostacoli e le sfide della vita, nella ferma convinzione che, come ci ricorda la Liturgia della Veglia pasquale, il Signore risorto è «Re eterno che ha vinto le tenebre del mondo». Lui solo è la Verità, la Via e la Vita.

Care Guardie Svizzere, non dimenticate che il Signore cammina con voi. Questo è un pensiero buono che fa bene all’anima: non dimenticare che il Signore sempre lavora con noi, è sempre al vostro fianco per sostenervi, specialmente nei momenti di difficoltà e di prova. Vi auguro di cuore di sentire sempre la gioia e la consolazione della sua presenza luminosa e misericordiosa.

Affido ciascuno di voi e il vostro prezioso servizio alla materna intercessione della Vergine Maria e dei vostri Santi Patroni; e di cuore imparto a voi, ai vostri familiari e a tutti i presenti la mia Benedizione, in segno di grande affetto e speciale gratitudine.

© Copyright 2013 - Libreria Editrice Vaticana

view post Posted: 5/5/2013, 16:24 7 Maggio 2013 - Martedì della VI settimana di Pasqua - La Parola di oggi (a cura di onegirl)

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Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Bianco


“Ci sono molti modi di essere presenti. Se due alberi si trovano l’uno vicino all’altro, sono presenti l’uno all’altro, ma in un senso del tutto esteriore ed imperfetto. Non sanno nulla l’uno dell’altro, non si preoccupano l’uno dell’altro e, nonostante la loro vicinanza, rimangono estranei l’uno all’altro.
La presenza nel vero senso della parola comincia solo nel momento in cui due esseri si conoscono spiritualmente e si mettono l’uno di fronte all’altro consapevolmente. Ciò permette loro di avere interiormente una sorta di immagine l’uno dell’altro, per cui l’altro ha, per così dire, una seconda esistenza in colui con il quale è in rapporto. E se una presenza di questo genere è mantenuta nella maggior parte delle persone che si incontrano, essa può diventare una realtà potente in chi ci conosce e ci ama. L’immagine dell’altro che ognuno porta in sé è, per così dire, carica di realtà. Anche la solitudine può essere piena della presenza dell’altro” (Balthasar).
Gesù risponde alla tristezza dei discepoli, provocata dal suo annuncio che presto se ne sarebbe andato, con la promessa dello Spirito: “È bene per voi che io me ne vada, perché se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore”. Mandando loro il suo Spirito, Gesù sarà presente in loro. Ma la sua presenza non sarà puramente esteriore. Con la discesa dello Spirito, la sua assenza si trasformerà in una forma di presenza più profonda, più reale.
Questa nuova forma della presenza di Gesù nei suoi, tramite lo Spirito, porterà a compimento la sua vittoria definitiva sul mondo.
Nel corso della sua vita terrena, Gesù era stato respinto dagli Ebrei e stava per essere condannato a morte. Lo Spirito rivisiterà questo avvenimento, provando ai discepoli che il peccato è dalla parte del mondo (perché non ha creduto in lui), che la giustizia è dalla parte di Gesù (poiché la sua vita non termina nel sepolcro, ma ritorna al Padre) e che è il principe del mondo ad essere condannato. Testimoniando questa vittoria, lo Spirito Paraclito diventa un antidoto alla tristezza che attanaglia i cuori dei discepoli nel momento in cui Gesù se ne sta andando e, nello stesso tempo, alla persecuzione che si scatenerà contro di loro.
Antifona d'ingresso
Rallegriamoci ed esultiamo,
diamo gloria a Dio,
perché il Signore
ha preso possesso del suo regno,
il nostro, Dio, l’Onnipotente. Alleluia. (Ap 19,7.6)

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Colletta
Esulti sempre il tuo popolo, o Padre,
per la rinnovata giovinezza dello spirito,
e come oggi si allieta
per il dono della dignità filiale,
così pregusti nella speranza
il giorno glorioso della risurrezione.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

linifblume

Prima lettura

At 16,22-34
Credi nel Signore Gesù e sarai salvato tu e la tua famiglia.


Dagli Atti degli Apostoli

In quei giorni, la folla [degli abitanti di Filippi] insorse contro Paolo e Sila, e i magistrati, fatti strappare loro i vestiti, ordinarono di bastonarli e, dopo averli caricati di colpi, li gettarono in carcere e ordinarono al carceriere di fare buona guardia. Egli, ricevuto quest’ordine, li gettò nella parte più interna del carcere e assicurò i loro piedi ai ceppi.
Verso mezzanotte Paolo e Sila, in preghiera, cantavano inni a Dio, mentre i prigionieri stavano ad ascoltarli. D’improvviso venne un terremoto così forte che furono scosse le fondamenta della prigione; subito si aprirono tutte le porte e caddero le catene di tutti.
Il carceriere si svegliò e, vedendo aperte le porte del carcere, tirò fuori la spada e stava per uccidersi, pensando che i prigionieri fossero fuggiti. Ma Paolo gridò forte: «Non farti del male, siamo tutti qui». Quello allora chiese un lume, si precipitò dentro e tremando cadde ai piedi di Paolo e Sila; poi li condusse fuori e disse: «Signori, che cosa devo fare per essere salvato?». Risposero: «Credi nel Signore Gesù e sarai salvato tu e la tua famiglia». E proclamarono la parola del Signore a lui e a tutti quelli della sua casa.
Egli li prese con sé, a quell’ora della notte, ne lavò le piaghe e subito fu battezzato lui con tutti i suoi; poi li fece salire in casa, apparecchiò la tavola e fu pieno di gioia insieme a tutti i suoi per avere creduto in Dio.

Parola di Dio

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Salmo responsoriale
Sal 137


La tua destra mi salva, Signore.

Oppure:
Signore, il tuo amore è per sempre.

Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore:
hai ascoltato le parole della mia bocca.
Non agli dèi, ma a te voglio cantare,
mi prostro verso il tuo tempio santo.

Rendo grazie al tuo nome per il tuo amore e la tua fedeltà:
hai reso la tua promessa più grande del tuo nome.
Nel giorno in cui ti ho invocato, mi hai risposto,
hai accresciuto in me la forza.

La tua destra mi salva.
Il Signore farà tutto per me.
Signore, il tuo amore è per sempre:
non abbandonare l’opera delle tue mani.

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Canto al Vangelo (Gv 16,7.13)
Alleluia, alleluia.
Manderò a voi lo Spirito della verità, dice il Signore;
egli vi guiderà a tutta la verità.
Alleluia.

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Vangelo
Gv 16,5-11
Se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito.


+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Ora vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: “Dove vai?”. Anzi, perché vi ho detto questo, la tristezza ha riempito il vostro cuore.
Ma io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito; se invece me ne vado, lo manderò a voi.
E quando sarà venuto, dimostrerà la colpa del mondo riguardo al peccato, alla giustizia e al giudizio. Riguardo al peccato, perché non credono in me; riguardo alla giustizia, perché vado al Padre e non mi vedrete più; riguardo al giudizio, perché il principe di questo mondo è già condannato».

Parola del Signore

linifblume

Preghiera sulle offerte
O Dio, che in questi santi misteri
compi l’opera della nostra redenzione,
fa’ che questa celebrazione pasquale
sia per noi fonte di perenne letizia.
Per Cristo nostro Signore.

Oppure:
Accetta, Signore, le offerte che portiamo al tuo altare;
donaci la sapienza dello Spirito,
perché ci guidi nel cammino della salvezza.
Per Cristo nostro Signore.


PREFAZIO PASQUALE I, II, III, IV, V

Antifona di comunione

Il Cristo doveva patire
e risuscitare dai morti
e così entrare nella sua gloria. Alleluia. (cf. Lc 24,46.26)

Oppure:
“Lo Spirito Consolatore convincerà il mondo
quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio”.
Alleluia. (Gv 16,8)

Preghiera dopo la comunione
Esaudisci, Signore, le nostre preghiere:
la partecipazione al mistero della redenzione
ci dia l’aiuto per la vita presente
e ci ottenga la felicità eterna.
Per Cristo nostro Signore.

Oppure:
O Dio, che alla mensa di un solo pane
accogli i tuoi figli, riuniti nel tuo amore,
fa’ che solidali fra noi
rendiamo efficace testimonianza al Signore risorto.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

linifblume

Commento a cura di Eremo di San Biagio

Verso mezzanotte Paolo e Sila, in preghiera, cantavano inni a Dio, mentre i prigionieri stavano ad ascoltarli. D'improvviso venne un terremoto così forte che furono scosse le fondamenta della prigione; subito si aprirono tutte le porte e caddero le catene di tutti.
At 16,25-26

Come vivere questa Parola?

Siamo "verso mezzanotte", quando cioè si registra l'infittirsi delle tenebre, simbolo di negatività.

Ebbene, nell'ora più oscura della prova, Paolo e Sila imprigionati si rivolgono a Dio che subito risponde con il prodigio del terremoto e del concomitante infrangersi dei ceppi.

Ci si attenderebbe una fuga di massa. E invece nessuno si affretta ad abbandonare quel luogo di detenzione che pure è stato colpito nelle sue stesse fondamenta: non è quello il vero e più tremendo carcere che imprigiona e distrugge l'uomo.

Non i carcerati, ma il carceriere viene a prostrarsi in quella che si rivela una richiesta di grazia: è lui il vero prigioniero!

"Che cosa devo fare per essere salvato?", è la domanda che ne rivela, insieme a un'iniziale apertura, un'idea sfalsata di Dio e della salvezza: vuole essere salvato da una possibile ritorsione per aver infierito contro i suoi fedeli, e punta sul "fare" che gli garantirebbe l'incolumità. Due pecche rintracciabili anche tra credenti di ogni tempo.

Paolo raddrizza il tiro indicando in Cristo il volto di un Dio tutt'altro che giudice vendicativo, e nella fede, cioè nell'adesione a lui, l'unico mezzo per ottenere la salvezza.

Ciò che segue mette in risalto che credere in Gesù non è un etereo sentimento che sfuma nel disimpegno: le opere non sono il "prezzo" per comprare la salvezza, ma il "frutto" che ne rivela il conseguimento.

Nella "mezzanotte" dei nostri tempi, confermaci, Signore, nella certezza che tu non rimani sordo al nostro grido, che scuoterai, anzi stai già scuotendo le fondamenta delle carceri che noi stessi ci siamo costruite, e aiutaci a ritrovare nell'autenticità della fede la via della salvezza.

linifblume

La voce di una testimone

Nulla ci turbi e sempre avanti con DIO. Forse non è facile, anzi può essere un'impresa titanica credere così. In molti sensi è un tale buio la fede, questa fede che è prima di tutto dono e grazia e benedizione... Annalena Tonelli

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Meditazione del giorno
Santa Teresa Benedetta della Croce [Edith Stein] (1891-1942), carmelitana, martire, compatrona d'Europa
Poesia Pentecoste 1937
« È bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore »


Chi sei, dolce luce che mi colmi
e illumini la tenebra del mio cuore ?...
Sei forse il Maestro,
il costruttore della cattedrale eterna
che dalla terra si eleva fino al Cielo ?
Dai vita alle sue colonne, che si alzano,
alte e diritte, solide e immutabili (Ap 3, 12).
Segnate con il Nome divino ed eterno,
si slanciano verso la luce e sostengono la cupola
che compie e corona la santa cattedrale,
la tua opera che abbraccia l'universo intero :
Santo Spirito, Mano di Dio creatrice ! ...

Sei forse il dolce cantico dell'amore
e del rispetto sacro che risuona senza fine
intorno al trono della Trinità Santa (Ap 4, 8),
sinfonia in cui risuona
la nota pura data da ogni creatura ?
Il suono armonioso,
l'accordo unanime delle membra e del Capo (Ef 4, 15),
in cui ognuno, al culmine della gioia,
scopre il significato misterioso del proprio essere
e lo lascia zampillare in un grido di giubilo,
reso libero
dal partecipare al tuo zampillare :
Santo Spirito, giubilo eterno !

linifblume

view post Posted: 5/5/2013, 16:11 6 Maggio 2013 - Lunedì della VI settimana di Pasqua - La Parola di oggi (a cura di onegirl)

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Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Bianco


Gesù è entrato nel mondo con una pretesa inedita: “Io sono la via, la verità e la vita” (Gv 14,5). O, in altri termini: “Chi ha il Figlio ha la vita; chi non ha il Figlio di Dio non ha la vita” (1Gv 5,12). Questa pretesa di avere un’importanza assoluta per la vita pone l’uomo davanti alla decisione suprema. Tutta la vita di Gesù è marcata dalla reazione ad una tale pretesa. È un segno di contraddizione. Colui che lo riconosce diventa suo discepolo. Colui che lo respinge diventa un suo avversario. Questo dramma ha portato Gesù sulla croce.
Il dramma non è finito con Gesù. Esso è ancora qui, sempre presente, attraverso i suoi. Esso viene rinnovato nella Chiesa. “Un servo non è più grande del suo padrone” (Gv 15,20), li avvertì Gesù ed è per questo che “vi scacceranno dalle sinagoghe, anzi, verrà l’ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio” (Gv 16,2).
Si capisce in questo contesto la promessa del difensore, che Cristo invierà “dal Padre” ai suoi (“Io vi manderò”, v. 26). La sua missione non è tanto di ispirare i discepoli di modo tale che si sappiano difendere davanti ai tribunali (cf. Mt 10,20), ma di preservarli quando la loro fede sarà messa alla prova. Davanti all’ostilità del mondo, i discepoli di Gesù saranno esposti allo scandalo, sentiranno la tentazione di disertare, proveranno il dubbio, lo scoraggiamento. Ed è in questo preciso momento che lo Spirito di verità interverrà: darà testimonianza di Gesù nel cuore dei suoi discepoli, li confermerà nella fede e li inviterà a rimanere fedeli nella prova. In questo modo anch’essi “renderanno testimonianza” di Gesù.
Antifona d'ingresso
Cristo risorto, più non muore,
la morte non ha più potere su di lui. Alleluia. (Rm 6,9)

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Colletta
Donaci, Padre misericordioso,
di rendere presente in ogni momento della vita
la fecondità della Pasqua,
che si attua nei tuoi misteri.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

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Prima lettura

At 16,11-15
Il Signore aprì il cuore a Lidia per aderire alle parole di Paolo.

Dagli Atti degli Apostoli

Salpati da Tròade, facemmo vela direttamente verso Samotràcia e, il giorno dopo, verso Neàpoli e di qui a Filippi, colonia romana e città del primo distretto della Macedònia.
Restammo in questa città alcuni giorni. Il sabato uscimmo fuori della porta lungo il fiume, dove ritenevamo che si facesse la preghiera e, dopo aver preso posto, rivolgevamo la parola alle donne là riunite.
Ad ascoltare c’era anche una donna di nome Lidia, commerciante di porpora, della città di Tiàtira, una credente in Dio, e il Signore le aprì il cuore per aderire alle parole di Paolo.
Dopo essere stata battezzata insieme alla sua famiglia, ci invitò dicendo: «Se mi avete giudicata fedele al Signore, venite e rimanete nella mia casa». E ci costrinse ad accettare.

Parola di Dio

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Salmo responsoriale

Sal 149


Il Signore ama il suo popolo.

Cantate al Signore un canto nuovo;
la sua lode nell’assemblea dei fedeli.
Gioisca Israele nel suo creatore,
esultino nel loro re i figli di Sion.

Lodino il suo nome con danze,
con tamburelli e cetre gli cantino inni.
Il Signore ama il suo popolo,
incorona i poveri di vittoria.

Esultino i fedeli nella gloria,
facciano festa sui loro giacigli.
Le lodi di Dio sulla loro bocca.
Questo è un onore per tutti i suoi fedeli.

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Canto al Vangelo (Gv 15,26.27)
Alleluia, alleluia.
Lo Spirito della verità darà testimonianza di me,
dice il Signore,
e anche voi date testimonianza.
Alleluia.

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Vangelo
Gv 15,26-16,4
Lo Spirito della verità darà testimonianza di me.


+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio.
Vi ho detto queste cose perché non abbiate a scandalizzarvi. Vi scacceranno dalle sinagoghe; anzi, viene l’ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio. E faranno ciò, perché non hanno conosciuto né il Padre né me. Ma vi ho detto queste cose affinché, quando verrà la loro ora, ve ne ricordiate, perché io ve l’ho detto».

Parola del Signore

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Preghiera sulle offerte
Accogli, Signore,
i doni della tua Chiesa in festa,
e poiché le hai dato il motivo di tanta gioia,
donale anche il frutto di una perenne letizia.
Per Cristo nostro Signore.

Oppure:
Accetta, o Padre, i doni per il sacrificio,
e concedi alla tua Chiesa,
che hai tratto dal fianco aperto del tuo Figlio,
di attingere alla fonte dei tuoi misteri
lo Spirito di santità.
Per Cristo nostro Signore.

PREFAZIO PASQUALE I, II, III, IV, V

Antifona di comunione

Gesù si fermò in mezzo ai suoi discepoli e disse loro:
“Pace a voi”. Alleluia. (Gv 20,19)

Oppure:
“Lo Spirito di verità che procede dal Padre,
mi renderà testimonianza”. Alleluia. (Gv 15,26)

Preghiera dopo la comunione
Guarda con bontà, o Signore, il tuo popolo,
che hai rinnovato con i sacramenti pasquali,
e guidalo alla gloria incorruttibile della risurrezione.
Per Cristo nostro Signore.

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Commento a cura dei Monaci Bendettini Silvestrini
"Lo Spirito di Verità"


Le "cose" di Dio non possono essere comprese se non con la luce di Dio. Questa verità gli apostoli, e noi con loro, la sperimentiamo quotidianamente. Lo stesso Gesù li avverte: "Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso". Ponderare, valutare, comprendere appieno, essere capaci di assimilare ciò che Cristo fa e dice, tutto ciò che ci viene rivelato, non è alla portata delle possibilità umane; non basta la buona volontà e una intelligenza perspicace. Non è sufficiente neanche essere stati testimoni oculari di prodigi di Cristo e neanche l'averlo visto risorto e vivo, con gli occhi della carne. Ecco allora la grande promessa: "Quando però verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera, perché non parlerà da sé, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annunzierà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà del mio e ve l'annunzierà". La "verità tutta intera", di cui parla Cristo, è la pienezza della rivelazione, è la comprensione piena della sua divinità e umanità, della sua missione universale di salvezza, è lo Spirito Santo amore, che viene a rinnovare la faccia della terra, è la forza e la luce interiore che pervaderà prima gli apostoli e poi tutti i suoi seguaci. "Prenderà del mio e ve l'annunzierà", ci ripete il Signore. Li renderà capaci di affrontare ogni avversità per essere impavidi araldi del Vangelo e testimoni coraggiosi, pronti a dare la vita per conservare integra la propria fedeltà al Signore. Sperimenteranno finalmente cosa significhi e cosa comporti l'appartenenza a Cristo, l'essere stati con lui fin dal principio. La paternità di Dio, riconosciuta e già manifestata dal Figlio suo, ci riaprirà all'amore e ci renderà capaci di fraternità. Dopo secoli di tenebra brillerà una Luce nuova sul mondo. Gli uomini, prima brancolanti nel buio, e privi di certezze, come accadeva agli apostoli, ora nella luce dello Spirito, ritrovano la vita, ritrovano la verità e la via, ritrovano la libertà dei figli di Dio. Alla chiesa nascente viene affidato il compito di irrorare di luce l'umanità intera, di testimoniare amore sempre e a chiunque, ma non con le forze umane, ma in virtù di quel dono infinito. Le persecuzioni, le violenze di ogni genere, saranno inevitabili da parte di coloro che non credono, che non hanno conosciuto Cristo e non conoscono il Padre, ma non potranno intimorirla perché lo Spirito Consolatore è infinitamente più potente della forza dei persecutori.

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Meditazione del giorno
Santa Teresa Benedetta della Croce [Edith Stein] (1891-1942), carmelitana, martire, compatrona d'Europa
Poesia, Pentecoste 1937
« Il Consolatore che io vi manderò dal Padre, lo Spirito di verità »


Chi sei, dolce luce ? ...
Sei forse il raggio che scaturisce come il lampo
dall'alto trono del Giudice eterno,
penetrando come il ladro nella notte dell'anima
che misconosceva se stessa (Lc 12, 39) ?
Misericordioso, eppure inesorabile,
penetri fino alla sua profondità nascosta.
L'anima è spaventata da ciò che vede di se stessa
e sta in un sacro timore
davanti al principio di ogni sapienza
che viene dall'alto
e ci ancora saldamente in alto,
davanti al tuo operare che nuovamente ci ricrea,
Spirito Santo, raggio che nulla può fermare !

Sei forse la pienezza di spirito e di potenza
che permette all'Agnello di sciogliere i sigilli
del decreto eterno di Dio (Ap 5, 7) ?
Sul tuo ordine i messaggeri del giudizio
cavalcano per il mondo e separano,
con il taglio della spada, il Regno della luce
dal regno della notte (Ap 6, 2).
Nuovo sarà il cielo e la terra nuova (Ap 21,1)
e tutto ritroverà il suo giusto posto,
sotto il tuo soffio leggero :
Santo Spirito, potenza vittoriosa!

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view post Posted: 5/5/2013, 15:44 I Tweet di Papa Francesco - Santo Padre Francesco - Jorge Mario Bergoglio

Tweet di Papa Francesco del 5 Maggio 2013

Ogni cristiano è missionario nella misura in cui testimonia l’amore di Dio. Siate missionari della tenerezza di Dio!

view post Posted: 5/5/2013, 15:31 Regina Coeli con Papa Francesco del 5 Maggio 2013‏ - Santo Padre Francesco - Jorge Mario Bergoglio

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PAPA FRANCESCO

REGINA COELI

Piazza San Pietro
VI Domenica di Pasqua, 5 maggio 2013


In questo momento di profonda comunione in Cristo, sentiamo viva in mezzo a noi anche la presenza spirituale della Vergine Maria. Una presenza materna, familiare, specialmente per voi che fate parte delle Confraternite. L’amore per la Madonna è una delle caratteristiche della pietà popolare, che chiede di essere valorizzata e ben orientata. Per questo, vi invito a meditare l’ultimo capitolo della Costituzione del Concilio Vaticano II sulla Chiesa, la Lumen gentium, che parla proprio di Maria nel mistero di Cristo e della Chiesa. Lì si dice che Maria «avanzò nella peregrinazione della fede» (n. 58). Cari amici, nell’Anno della fede vi lascio questa icona di Maria pellegrina, che segue il Figlio Gesù e precede tutti noi nel cammino della fede.

Oggi le Chiese d’Oriente che seguono il Calendario Giuliano celebrano la festa di Pasqua. Desidero inviare a questi fratelli e sorelle uno speciale saluto, unendomi di tutto cuore a loro nel proclamare il lieto annuncio: Cristo è risorto! Raccolti in preghiera intorno a Maria, invochiamo da Dio il dono dello Spirito Santo, il Paraclito, perché consoli e conforti tutti i cristiani, specialmente quanti celebrano la Pasqua tra prove e sofferenze, e li guidi sulla via della riconciliazione e della pace.

Ieri in Brasile è stata proclamata Beata Francisca de Paula De Jesus, detta «Nhá Chica». La sua vita semplice fu tutta dedicata a Dio e alla carità, tanto che era chiamata «madre dei poveri». Mi unisco alla gioia della Chiesa in Brasile per questa luminosa discepola del Signore.

Saluto con affetto tutte le Confraternite presenti, venute da tanti Paesi. Grazie per la vostra testimonianza di fede! Saluto anche i gruppi parrocchiali e le famiglie, come pure la grande parata di varie bande musicali e associazioni degli Schützen provenienti dalla Germania.

Un saluto speciale va oggi all’Associazione “Meter”, nella Giornata dei bambini vittime della violenza. E questo mi offre l’occasione per rivolgere il mio pensiero a quanti hanno sofferto e soffrono a causa di abusi. Vorrei assicurare loro che sono presenti nella mia preghiera, ma vorrei anche dire con forza che tutti dobbiamo impegnarci con chiarezza e coraggio affinché ogni persona umana, specialmente i bambini, che sono tra le categorie più vulnerabili, sia sempre difesa e tutelata.

Incoraggio anche i malati di ipertensione polmonare e i loro familiari.

Buona domenica e buon pranzo!

© Copyright 2013 - Libreria Editrice Vaticana

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view post Posted: 5/5/2013, 15:22 Omelia di Papa Francesco in occasione della Santa Messa per le Confraternite - Santo Padre Francesco - Jorge Mario Bergoglio

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SANTA MESSA IN OCCASIONE DELLA GIORNATA DELLE CONFRATERNITE
E DELLA PIETÀ POPOLARE

OMELIA DEL SANTO PADRE FRANCESCO

Piazza San Pietro
VI Domenica di Pasqua, 5 maggio 2013


Cari fratelli e sorelle, siete stati coraggiosi a venire con questa pioggia… Il Signore vi benedica tanto!

Nel cammino dell'Anno della fede, sono contento di celebrare questa Eucaristia dedicata in modo speciale alle Confraternite: una realtà tradizionale nella Chiesa, che ha conosciuto in tempi recenti un rinnovamento e una riscoperta. Vi saluto tutti con affetto, in particolare le Confraternite venute da varie parti del mondo! Grazie per la vostra presenza e la vostra testimonianza!

1. Nel Vangelo abbiamo ascoltato un brano dei discorsi di addio di Gesù, riportati dall'evangelista Giovanni nel contesto dell'ultima Cena. Gesù confida agli Apostoli i suoi ultimi pensieri, come un testamento spirituale, prima di lasciarli. Il testo di oggi insiste sul fatto che la fede cristiana è tutta incentrata sul rapporto con il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Chi ama il Signore Gesù accoglie in sé Lui e il Padre e grazie allo Spirito Santo accoglie nel proprio cuore e nella propria vita il Vangelo. Qui ci è indicato il centro da cui tutto deve partire e a cui tutto deve condurre: amare Dio, essere discepoli di Cristo vivendo il Vangelo. Benedetto XVI rivolgendosi a voi, ha usato questa parola: evangelicità. Care Confraternite, la pietà popolare, di cui voi siete un’importante manifestazione è un tesoro che ha la Chiesa e che i Vescovi latinoamericani hanno definito, in modo significativo, come una spiritualità, una mistica, che è uno «spazio di incontro con Gesù Cristo». Attingete sempre a Cristo, sorgente inesauribile, rafforzate la vostra fede, curando la formazione spirituale, la preghiera personale e comunitaria, la liturgia. Nei secoli le Confraternite sono state fucine di santità di tanta gente che ha vissuto con semplicità un rapporto intenso con il Signore. Camminate con decisione verso la santità; non accontentatevi di una vita cristiana mediocre, ma la vostra appartenenza sia di stimolo, anzitutto per voi, ad amare di più Gesù Cristo.

2. Anche il brano degli Atti degli Apostoli che abbiamo ascoltato ci parla di ciò che è essenziale. Nella Chiesa nascente ci fu subito bisogno di discernere ciò che era essenziale per essere cristiani, per seguire Cristo, e che cosa non lo era. Gli Apostoli e gli altri anziani fecero una riunione importante a Gerusalemme, un primo "concilio", su questo tema, per i problemi che erano nati dopo che il Vangelo era stato annunciato ai pagani, ai non ebrei. Quella fu un'occasione provvidenziale per capire meglio che cosa è essenziale, cioè credere in Gesù Cristo morto e risorto per i nostri peccati, e amarsi come Lui ci ha amati. Ma notate come le difficoltà furono superate non al di fuori, ma nella Chiesa. E qui c’è un secondo elemento che vorrei richiamarvi, come fece Benedetto XVI, e cioè l’ecclesialità. La pietà popolare è una strada che porta all’essenziale se è vissuta nella Chiesa in profonda comunione con i vostri Pastori. Cari fratelli e sorelle, la Chiesa vi vuole bene! Siate una presenza attiva nella comunità come cellule vive, pietre viventi. I Vescovi latinomericani hanno scritto che la pietà popolare di cui siete espressione è «una modalità legittima di vivere la fede, un modo di sentirsi parte della Chiesa» (Documento di Aparecida, 264). E’ bello questo! Una modalità legittima di vivere la fede, un modo di sentirsi parte della Chiesa. Amate la Chiesa! Lasciatevi guidare da essa! Nelle parrocchie, nelle diocesi, siate un vero polmone di fede e di vita cristiana, un'aria fresca!. In questa Piazza vedo una grande varietà prima di ombrelli e adesso di colori e di segni. Così è la Chiesa: una grande ricchezza e varietà di espressioni in cui tutto è ricondotto all’unità; la varietà ricondotta all'unità è l’incontro con Cristo.

3. Vorrei aggiungere una terza parola che vi deve caratterizzare: missionarietà. Voi avete una missione specifica e importante, che è quella di tenere vivo il rapporto tra la fede e le culture dei popoli a cui appartenete, e lo fate attraverso la pietà popolare. Quando, ad esempio, voi portate in processione il Crocifisso con tanta venerazione e tanto amore al Signore, non fate un semplice atto esteriore; voi indicate la centralità del Mistero Pasquale del Signore, della sua Passione, Morte e Risurrezione, che ci ha redenti, e indicate a voi stessi per primi e alla comunità che bisogna seguire Cristo nel cammino concreto della vita perché ci trasformi. Ugualmente quando manifestate la profonda devozione per la Vergine Maria, voi indicate la più alta realizzazione dell’esistenza cristiana, Colei che per la sua fede e la sua obbedienza alla volontà di Dio, come pure per la sua meditazione della Parola e delle azioni di Gesù, è la discepola perfetta del Signore (cfr Lumen gentium, 53). Questa fede, che nasce dall'ascolto della Parola di Dio, voi la manifestate in forme che coinvolgono i sensi, gli affetti, i simboli delle diverse culture... E così facendo aiutate a trasmetterla alla gente, e specialmente alle persone semplici, a coloro che nel Vangelo Gesù chiama «i piccoli». In effetti, «il camminare insieme verso i santuari e la partecipazione ad altre manifestazioni della pietà popolare, portando con sé anche i figli e coinvolgendo altre persone, è in se stesso un'azione di evangelizzazione» (Documento di Aparecida, 264). Quando voi andate ai santuari, quando portare la famiglia, i vostri figli, voi state facendo proprio un’azione di evangelizzazione. Bisogna andare avanti così! Siate anche voi veri evangelizzatori! Le vostre iniziative siano dei “ponti”, delle vie per portare a Cristo, per camminare con Lui. E in questo spirito siate sempre attenti alla carità. Ogni cristiano e ogni comunità è missionaria nella misura in cui porta e vive il Vangelo e testimonia l’amore di Dio verso tutti, specialmente verso chi si trova in difficoltà. Siate missionari dell’amore e della tenerezza di Dio! Siate missionari della misericordia di Dio, che sempre ci perdona, sempre ci aspetta, ci ama tanto!

Evangelicità, ecclesialità, missionarietà. Tre parole! Non dimenticarle! Evangelicità, ecclesialità, missionarietà. Chiediamo al Signore che orienti sempre la nostra mente e il nostro cuore verso di Lui, come pietre vive della Chiesa, perché ogni nostra attività, tutta la nostra vita cristiana sia una testimonianza luminosa della sua misericordia e del suo amore. E così cammineremo verso la meta del nostro pellegrinaggio terreno, verso quel santuario tanto bello, la Gerusalemme del Cielo. Là non c’è più alcun tempio: Dio stesso e l’Agnello sono il suo tempio; e la luce del sole e della luna cedono il posto alla gloria dell’Altissimo. Così sia.

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