Paola moglie di Roberto
Vi racconterò quello che per me è stato il più importante segno della presenza dei nostri cari nella nostra vita, dopo il loro trapasso. Poche ore prima della morte di mio marito Roberto, lui non era molto vigile e forse non riusciva nemmeno a sentirmi, io accarezzandolo gli ripetevo continuamente di farmi avere segni della sua presenza “dopo”. Appena Robi spirò, mi fecero ovviamente uscire dalla Sua stanza, ma non potete immaginare la mia sorpresa quando potendo rientrare ho notato sul cuscino dove era appoggiato il suo braccio martoriato dalle flebo, trovai un cuore stupendo composto da siero e sangue. Mia madre è stata testimone di questo episodio, abbiamo scattato una fotografia di questo cuore che conservo tra gli oggetti più cari, e che mi ha dato la forza per superare quei momenti dolorosi che fanno seguito a un lutto.
Laura mamma di Alessandro
Un segnale della presenza di mio figlio che mi capita spesso di vedere, sono i numeri doppi sul telefonino (es. 11:11, 14:14 ecc.). Ho letto che questo numero è un segnale di comunicazione e di apertura tra le dimensioni, una specie di collegamento. Se siamo in viaggio o nei momenti in cui sono particolarmente triste, accendendo il telefonino, ecco che compaiono i numeri doppi. Specialmente il numero che corrisponde al giorno in cui è nato.
Rina mamma di Daniele
Posso dire di aver sentito la voce di mio figlio che mi diceva di andare a guardare nelle scarpe nel suo armadio, premetto che erano otto anni che le avevo riposte e non più toccate. Ormai consapevole di dovere obbedire ai suoi inviti, l’ ho fatto pur se non capivo che cosa potesse significare. Invece c’è stato un’esperienza di apporto, cioè la materializzazione inspiegabile di oggetti. Dopo aver visionato molto attentamente le scarpe che aveva usato per un matrimonio, non trovandovi nulla, le ho riposte, non vi nascondo alquanto delusa, ma proprio mentre stavo per chiudere l’anta dell’armadio, mi accorgo di una pallina di carta arrotolata nell’interno di una delle scarpe che prima non c’era. La srotolo e grande è stata l’emozione nel vedere che era completamente ricoperta del numero 40 scritto a penna, (40 è il numero della corsia dove lui riposa ed è il numero con il quale comunica con me, quando vuole farmi sapere che è presente). Ma così come si è materializzato, questo pezzetto di carta era destinato a smaterializzarsi: mi spiego meglio. Quel foglietto per me così prezioso l’ ho infilato dentro il mio portafoglio accanto alla sua foto. Non era mai capitato che qualcuno venisse a rubare nel mio negozio nei sei anni di attività, ma guarda caso quel pomeriggio, mentre ero intenta a servire un ragazzo, un suo complice, è entrato nel retro magazzino dove avevo posato la mia borsa, rubandomi il portafoglio. Dopo un paio di giorni, mi telefona mia suocera per dirmi che le avevano portato il mio portafoglio trovato abbandonato in un centro commerciale. La mia gioia era stata grande nel pensare che vi avrei ritrovato il foglietto, ma così non era...c’era ancora la foto, ma sia il foglietto che i soldi erano
spariti...allora ho capito che dovevo solo vederlo ma non conservarlo poichè veniva da cielo, un segno celeste. La cosa sorprendente è che in questa esperienza si sono verificati più segni simultaneamente: la voce che mi diceva cosa fare, l’apporto di quell’oggetto, e il riscontro che ci è stato tra l’invito a fare una certa cosa e il suo esito positivo.
Alba mamma di Stefano
Una domenica mattina mi trovavo in Chiesa per assistere alla Santa Messa nella suggestiva chiesetta di Manarola, alle 5 Terre. Don Carlo si apprestava a dare inizio alla funzione. Io ero particolarmente concentrata nella magia di un’attesa che rispecchiava il mio elevarmi al di sopra dell’umano sentire. Ero con i sensi attivati al massimo per la richiesta che presto avrei affidata alla Madonna della Salute per due care amiche. Al termine della messa, prima di recarmi davanti alla statua della Madonnina, frugando nella tasca della giacca, cerco disperatamente due monetine da 50 cent per accendere le due candele. Inutile cercare. Di tante monetine nemmeno l’ombra delle due da 50 centesimi. Delusa, mi avvio davanti al tavolo posto dinnanzi alla Madonna con tutte le candele. Decido di accenderle
comunque e offrire in cambio le monetine che avevo. Metto la mano in tasca, raccolgo le monete e sento che il peso è cambiato, pesano di più. Apro la mano e con mia grande sorpresa due monete da 50 cent fanno bella mostra di se in mezzo alle altre.
EMOZIONI
Incanto, sogno, magia,
immagini, riflessi, colori
riempiono i miei occhi.
Attimi di infinito posti
sull’altare della vita.
Alba Piscopello
La morte altro non è che la fine della vita terrena. Rappresenta il tabù che relega l’uomo comune nella paura e nella lotta perenne contro chi viene vissuto come il “nemico” occulto.Rifiutare la morte è rinnegare la stessa vita, o accettarla solo in parte. Marco Aurelio diceva: “Non disprezzare la morte, ma abbila cara perchè anch’essa è una delle cose volute dalla natura. E’ proprio dell’uomo ragionevole non essere, di fronte alla morte, ne superficiale, ne ostile, ne arrogante, ma di attenderla come qualsiasi altro fatto naturale”. Guardando oltre la cortina dell’illusione e della superficialità della vita, ci addentriamo nel mondo dell’invisibile ed ecco che “bussa e ti sarà aperto”, diventa il mezzo per accederci. Come è scritto nella Bibbia: “Dio ha creato l’uomo per l’immortalità”. I miracoli sono davanti ai nostri occhi, a testimoniare che esiste una vita che continua dopo la vita stessa e che rende chiara l’idea della morte come conseguenza naturale della vita terrena e non come fine ultimo dell’ essenza dell’essere. La realtà
spirituale si presenta a noi semplice nella sua manifestazione, a testimonianza di un mondo reale dove fantasia e realtà si fondono per creare l’inimmaginabile.
Questo libro è scritto per aprire gli occhi a chi ancora rimane scettico sull’argomento della vita oltre la vita. Vista l’incredulità di molti, attraverso le testimonianze qui documentate, e sempre più copiose, spero che l’atteggiamento degli increduli possa aprirsi all’eventualità che “nulla si distrugge” per lanciarsi a indagare, alzando gli occhi dalla terra al cielo. C’è un ponte che unisce due dimensioni, la nostra materiale e quella spirituale. Mi rammarico nel constatare che le persone difficilmente alzano gli occhi al cielo, privandosi così di rendersi conto di quanto il cielo sia parte attiva nella vita degli uomini. Gli atei, i materialisti incalliti, fondano il loro credo su concetti prettamente terreni, basati sul principio “non vedo, e quindi non credo”. Il materialismo è una dottrina erronea, incompleta e insufficiente. Si può contrapporre a questa visione distorta, la realtà di fenomeni come apparizioni di esseri disincarnati, sogni, premonizioni, apporti e molto ancora. Queste manifestazioni provano la realtà di un mondo
soprannaturale, dove meravigliose esistenze immateriali si intrecciano nelle nostre umane vicende, a indicarci la via della verità e della vera vita. Testimonianze medianiche ci fanno sapere che non è ne la malattia o l’incidente a provocare la morte, bensì il distacco avviene perchè quello era il momento destinato per noi per trasformare la nostra vita. La causa della morte non sarebbe quindi, come ritiene la scienza, la cessazione dell’attività cerebrale, bensì l’effetto del tracollo dell’afflusso energetico nell’organismo del morente. Il distacco avverrebbe progressivamente, dopo la morte cerebrale. La scienza stessa ha accertato come l’attività elettromagnetica del cervello e del corpo continui per parecchie ore dopo la morte clinica. Da ciò risulta chiara l’importanza di lasciare al neonato spirituale un minimo di tempo necessario a comprendere ciò che gli è accaduto. A questo punto sorge spontanea una domanda: dove andiamo lasciato questo mondo?In alcuni messaggi mio figlio Stefano descrive panorami “inimmaginabili” per noi con fiori e colori che noi sulla terra non abbiamo. Aggiunge: “Voi credete di stare bene sulla terra...basta, non posso dire altro”. Queste parole hanno acceso in me grande curiosità e mi hanno fatto pensare ad un aldilà reale non meno del nostro mondo. Ho cercato di documentarmi sull’argomento con letture varie. Tra queste mi ha colpita la lettera di un giovane trapassato che scrive alla mamma e descrive quanto segue: “Noi
siamo vivi ma il nostro corpo è più fluido del vostro materiale. Conserviamo le stesse sembianze di quando eravamo in terra, la stessa statura. Nulla è mutato, tranne lo spirito che è più progredito”. Aggiunge: “La bellezza del paesaggio che ci circonda è di uno splendore incredibile. Qua vi sono musiche che voi non potete immaginare; vi sono teatri in cui si rappresentano spettacoli sublimi. Se tu vedessi non crederesti più alla morte e lasceresti la vita con gioia”. Le rivelazioni tratte da messaggi, affermano quanto segue:
- L’entità si ritroverebbe nel mondo spirituale in forma umana, ma in un corpo più fluido.
-Immediatamente non realizza di essere trapassato.
-Rivive l’esperienza terrena all’indietro.
-Viene accolto da familiari e amici già trapassati.
- Si ritrova in un ambiente meraviglioso e di una bellezza inimmaginabile, analogo a quello materiale ma più spiritualizzato.
- In ultimo ci avvertono che il nostro dolore impedisce a noi di entrare in rapporto con loro e li trattiene sulla terra.
Tutto questo conferma che la vita continua oltre la vita terrena in un meraviglioso ambiente spirituale, altrettanto reale del nostro materiale, che ci attende al termine di questa esperienza terrena. Alzando gli occhi dalla terra al cielo, scopriremo di appartenere anche noi a quella dimensione e di esserne un tutt’uno.
Milena una figlia
Una spinta fortissima è il ricordo vivo che ho di mio padre. Lo percepii poche ore dopo la sua morte. Sembrava volesse dirmi: “Svegliati sono ancora qua”, come sempre faceva quando ancora era vivo. Ho avvertito la presa delle mani sulle mie spalle e ho percepito un senso di vertigine, poi, le sue ultime parole: “Grazie di tutto”, riecheggiarono ancora per toccare il mio cuore come una freccia d’amore.
Ciao papà.
Luciana mamma di Pasqualino
Sei mesi dopo la perdita del mio bambino, mi proposi come baby sitter in una famiglia con tre bambini in piccola età. Non sapevo se sarei stata all’altezza della situazione, visto che ero in fase di elaborazione del mio lutto e non mi sentivo in grado di trasmettere la gaiezza necessaria. Ciononostante percepivo una sensazione che quell’incontro non fosse casuale ma voluto e guidato dal mio bambino. Non so dare una motivazione razionale ma era questo che sentivo. Fin dai primi giorni, il bambino più grande ha dimostrato un insolito attaccamento a me e ai miei familiari, per non parlare delle coincidenze che lo collegano a mio figlio, che sono tante. Non solo, ma quando il bambino subisce le “interferenze” io ho imparato a riconoscerle. In questo periodo i “messaggi” si sono un po’ diradati ma in compenso, adesso avverto il suo abbraccio a ogni mia richiesta. Forse questo tipo di esperienza è molto difficile da spiegare e magari non comprenderete quello che però io avverto con assoluta certezza.
Laura mamma di Alessandro
Cosa posso raccontare ancora? Ci sono i tanti sassolini a forma di cuore che trovavo quest’estate al mare, persino due cuori di corallo trovati da mia figlia a Bali e nascosti nella valigia a rischio di prendere una multa salata! A lei i cuori appaiono come briciole dei biscotti inzuppati nel latte, nella tazza della colazione al mattino, a me nel caffè macchiato il latte forma sempre il cuore. Poi ci sono quelli di carta trovati per strada, una volta ne ho trovato uno rosso davanti alla chiesa, mia figlia uno rosa. Un giorno, insieme ai miei due figli, ne abbiamo trovati 4 o 5 rossi dove ci siamo fermati a fare una foto.
Un’altro segno ci avvertiva della sua presenza vicino a noi ed era quando, l’inverno scorso, un uccellino si posava davanti alla finestra della cucina e si spingeva così vicino che quasi sembrava volesse entrare. Questi che ho raccontato sono segni più piccoli di altri molto più eclatanti ma sono sempre significativi e ci scaldano il cuore.
Gisella mamma di Cristian
La camera di Cristian è il mio santuario. E’ là che trascorro la maggior parte delle mie stanche giornate. Tutto è rimasto così come Cristian l’ ha lasciata con tutti i suoi ricordi e persino i suoi pupazzi, che evocano in me momenti felici che mai avrei pensato si sarebbero smarriti nel mio dolore senza fine. Questa mattina mentre ero al computer, andavo con la mente al passato a quando, tre anni prima, la vita aveva voluto privarmi dell’affetto di mio figlio. Non mi perdevo un solo attimo di quella che era stata la nostra vita insieme, cercavo di riassaporare quei ricordi mentre il battere di un dito sul mobile attira la mia attenzione. Conosco bene quel ticchettio, era il modo tipico con cui Cristian tamburellava sul
tavolino, un modo per dirmi che mi è vicino e che non mi abbandonerà mai.
Franceschina figlia di papà Romano
... 15 giugno 1995...
la sveglia suonò presto perchè la sera prima papà aveva promesso di portarci al mare. Quel giorno il sole scaldava l’aria, ma in casa si avvertiva il gelo. Durante la giornata io e mia sorella siamo state sballottate a destra e sinistra, facendo a tutti la stessa domanda “dove sono mamma e papà? Dobbiamo andare al mare”.... Verso le 19 arrivarono a prenderci i nonni materni e ci portarono al loro paese dicendo: “papà ha avuto un’ incidente, si è fatto un taglietto della fronte e mamma resta in ospedale a fargli compagnia”. La cosa mi mise tanta tristezza, sarei voluta stare accanto a mio padre, visto che non stava bene ma i nonni cercarono inutilmente di distrarci fino all’ora di metterci a letto. Non riuscivo a prendere sonno, pensavo a quanto avesse sofferto mio padre nel farsi mettere i punti sulla fronte, lui che detestava medici e ospedali, quando, il fruscio della porta che si apriva attirò la mia attenzione. Mi girai ma non vidi nessuno. Un attimo dopo la figura di mio padre sdraiato accanto a me mi fece emettere un urlo. Non aveva ferite sulla fronte. Gli chiesi come stava e iniziò a farfugliare parole come: “Fai la brava, stai sempre accanto a mamma e a Rachele, ricorda che papà ti amerà sempre”. Non diedi tanto peso a quelle parole, ero solo felice perchè lui era li con me e stava bene. Mi stampò un bacio sulla fronte che riesco ancora a sentire e mi disse: “Ora dormi, io resto qui con te ora e sempre”. Mi addormentai tra le sue braccia, le sentivo realmente attorno a me. La mattina corsi in cucina esultando e chiesi: “Dov’è papà “? Raccontai velocemente che era stato in camera mia e che in fronte non aveva nessun taglio a differenza di quello che mi era stato detto. Scoppiarono tutti in lacrime, il nonno mi prese le mani e mi disse: “Dobbiamo dirti una cosa, papà non c’è più, è volato in cielo. Iniziai a piangere e urlare dicendo che lui la notte prima aveva dormito nel letto con me, che non era vero niente, che non era uno scherzo divertente. Mi caricarono in macchina e mi portarono a dargli l’ultimo saluto in camera mortuaria, non era affatto uno scherzo, era li, disteso su un marmo duro, indossava l’abito del suo matrimonio, la sua pelle era violacea e gelida. Il giorno più brutto della mia vita, ma anche il più importante. Quel giorno, prima di volare in alto, ha voluto salutare la sua principessa.
Alessia mamma di Alessandro
Dopo la partenza in cielo di mio figlio Alessandro e giorni di disperazione, sono accadute una serie di cose, una dietro l’altra, che desidero condividere con voi. Mio cugino Alessandro, (si chiama come il mio bimbo volato in cielo il 25 ottobre), con cui ho rapporti quasi inesistenti, ha pubblicato sulla sua bacheca una foto del nostro matrimonio del 9 giugno 2011 scrivendo coraggio Alessia e Emanuele. Mia
cognata ha sognato Ale, un sogno per certi versi simile al mio, in cui Ale diceva che respirava bene. Questa mattina, mia cognata e mio fratello hanno trovato in camera una coccinella. Questo pomeriggio, sul bancone del bar io e mio marito abbiamo trovato un cuore sul marmo della cucina, disegnato con striature di liquidi dei bicchieri appoggiati sul bancone, un cuore grande. Questa sera sono andata a cena dai miei e mia madre mi ha detto che mio fratello aveva ritrovato le cassette del filmino che girò lui al nostro matrimonio, (cassette che abbiamo cercato per anni e che non si trovavano più), erano in bella vista dentro al mobile di cucina aperto da mio fratello, perchè vedeva sporgere un foglio che poco prima non c’era e ci siamo messi a guardare il filmino. Un altro insolito episodio si è verificato nuovamente mentre guardavamo il filmino. Vedo un insetto svolazzare, vado a vedere ed era una grossa coccinella arancione. Impossibile non collegare i tanti episodi con la presenza di Alessandro vicino a noi.
Lucia mamma di Mario
Ieri mattina, come ogni giorno, presa dalla tristezza, piangevo. Mi asciugavo gli occhi pieni di lacrime e cercavo di ricompormi quando, ad un tratto, l’anello di mio figlio che porto sempre al dito si è incastrato nella collanina che porto al collo con la lettera M di Mario. Vedere l’anello incastrato con la lettera M è stata una grande emozione perchè ho collegato l’episodio ad un segno di Alessandro.
Laura mamma di Alessandro
L’estate scorsa, durante il periodo collegato agli accadimenti dell’incidente in cui ha trovato la morte il mio Alessandro un anno prima, ho ricevuto da lui un segnale davvero stupendo e ricco di significato. In ricordo del mio ragazzo, porto una catenina con la lettera “A” appesa al collo e che ripongo ogni sera in un cassetto. Ebbene, per ben tre volte mi ha fatto trovare la catenina annodata a formare il nodo dell’amore e dell’infinito. Impossibile non leggere il significato di quel messaggio che sembrava dirmi: “Mamma, sono qui accanto a te e non ci lasceremo mai. Il nostro amore è destinato a vivere nell’eternità”. Erano proprio nodi, ho anche messo la catenina al collo una volta, però dopo un po’ toccandoli era come se si sciogliessero d’incanto. Ho documentato facendo fotografie, facendoli vedere e toccare da mio marito e mio figlio, tutti eravamo stupiti meravigliati e felici, non era veramente possibile che i nodi si formassero da soli.
Avevo già letto che ciò potesse succedere, ma vedere con i propri occhi questo fenomeno e’ un’emozione grandissima. E poi, soprattutto, ci dimostra che loro possono fare davvero di tutto per noi, per farci capire di esserci sempre. Grazie Ale di essere diventato così bravo, ora però è un po’ che non lo fai più. Ogni mattina apro il cassetto speranzosa, ma non importa, si vede che sei molto impegnato in compiti più importanti. Ora la mamma è più tranquilla e ti lascia libero di volare nei Cieli e compiere le tue missioni. Un bacio con tutto il mio amore immenso.
Angela mamma di Nicoletta
Trentatrè anni fa, ho avuto un’esperienza di pre-morte. Mi sono ritrovata nell’altra dimensione con i miei nonni, venuti ad accogliermi e tanta, tanta luce intorno a me. Non sarei più tornata sulla terra. Ho raccontato l’episodio ad uno psicologo che evidentemente mi ha presa per “matta” e mi ha riempita di farmaci per un’ esaurimento che non ho mai avuto. Oggi con mia figlia comunico con tutti i mezzi: radio, registratore, televisione, computer, voce diretta, cellulare e persino da un albero di gelso con cui ha disegnato un magnifico cuore bianco unendo due more. L’ ho filmato e quando lo guardo si sente una voce ripeter il mio nome. Al cellulare sento la sua voce che dice: “ Sempre insieme mamma “.
Maria mamma di Nino
Ciò che sto per raccontare non è successo a me personalmente. Circa un anno fa, al supermercato, una signora mi guarda e nel riconoscermi si avvicina per salutarmi. Con voce commossa dice: “Signora mia, sapesse che cosa mi è successo”. Vedendola vestita di nero ho pensato che anche lei avesse avuto
un grave lutto in famiglia e le chiedo che cosa le fosse accaduto. La signora esordisce con queste parole: “Tempo fa, mia figlia incinta nei primi mesi, non stava bene. Alcuni controlli evidenziarono una problematica per cui fu consigliato l’aborto. Incerta sul da farsi, si decise a tenere comunque il bambino anche perchè una cara amica raccontò di avere sognato mio figlio Nino che avevano
conosciuto, che le diceva che il bambino sarebbe nato sano. Mia figlia ha voluto credere alle parole di Nino e ha tenuto il bambino che è nato sano”. Nel raccontarlo la signora piangeva e in uno slancio di riconoscenza mi ha abbracciata con tanto calore.
Elisabetta mamma di Fabiola
Per un lungo periodo, il pomeriggio dedicavo una mezzora alla meditazione, cercando un contatto con mia figlia. Accendevo una candela e rilassavo tutto il corpo per arrivare ad uno stato di totale rilassamento. In genere questa pratica favoriva ricordi bellissimi, sprazzi di vita con Fabiola, oppure mi permetteva di visualizzare particolari parti del suo splendido corpo. Le mani con le unghie curate, le sue spalle, il suo profumo. Un giorno, ero sola in casa alla stessa ora, eseguo i soliti rituali, con il corpo immobile, ma la consapevolezza vigile. Ho sentito una mano sulla mia fronte e sono rimasta paralizzata dallo stupore.
Non riuscivo a proferire parola e neppure a fare il minimo movimento fisico. Mi sono goduta quegli attimi, consapevole della presenza di mia figlia e della sua carezza. In un’altra circostanza, alle mie spalle, ho sentito la sua voce chiamarmi “mamma”.
Angela mamma di Nicoletta
Durante un grave incidente, occorso a mio marito sul lavoro, abbiamo vissuto un’esperienza di come spesso i nostri cari interagiscono con noi nelle nostre vicissitudine terrene. Mio marito aveva riportato ferite alla testa e aveva le vertebre fratturate ed io mi trovai in preda alla disperazione fino a che chiesi
a mia figlia, attraverso un registratore, informazioni sulla prognosi. Lei mi tranquillizzò anche se non nascondeva la gravità della cosa. Mio marito raccontò in seguito che, durante l’incidente, si era sentito galleggiare in aria e pervadere da un senso di serenità. Nonostante i cento punti in testa e le vertebre fratturate, in breve tempo si ristabilì e tornò a casa. Il miracolo annunciato da Nicoletta attraverso il registratore si era avverato.
Genitori di Pietro
Pochi minuti fa sono salita sopra da mamma, come faccio tutte le sere, per salutarla prima che vada a letto. Quando mi sono avvicinata per darle un bacio sono stata accarezzata dal profumo di Pietro. Era come se fosse accanto a mia madre ed era facile percepire che adesso può stare un pò più vicino a lei, visto che in questi giorni sta più male del solito.
Mamma di Pasqualino
Desidero raccontarvi di una esperienza abbastanza sconvolgente, almeno per me. Erano passati circa 7- 8 mesi da che mio figlio mi aveva lasciata per tornare a “Casa”, quella celeste. Naturalmente, come del resto tutt’ora, pensavo a lui e a quei momenti di sofferenze causate dalla malattia. Mi torturavano quei ricordi terribili e chiusi gli occhi per qualche minuto, come a volerli rimuovere. Fu in quel momento che vidi mio padre sorridente e sereno che abbracciava dolcemente mio figlio, come se lo stesse salutando. La “visione” fu così vera e inaspettata che quasi mi spaventai e d’istinto riaprii gli occhi, realizzando quasi subito che il mio papà, volato in cielo 9 anni fa, voleva tranquillizzarmi di aver accolto mio figlio, e di stare tranquilla perchè si sarebbe occupato di lui amorevolmente. Richiusi gli
occhi sperando di rivivere la visione, ma così come erano apparsi erano svaniti. Sono sempre più convinta che i nostri cari, vedendo la nostra disperazione, corrono in nostro soccorso.
Laura mamma di Alessandro
Era passato poco tempo dalla partenza di Alessandro e una notte mi sono svegliata e l’ ho visto chiaramente a mezzo busto a torso nudo davanti a me, grande, bello e soprattutto con un sorriso di pace e serenità che sembrava volesse rassicurarmi, anzi mi trasmetteva proprio senza parole una grandissima
gioia. Purtroppo dopo un attimo la visione e’ sparita. Un’altra notte, dopo poco tempo, l’ ho visto nel buio avvicinarsi al mio letto ed ho gridato a mio marito: “Eccolo e’ lui, è tornato!”. Pochi istanti dopo l’immagine è di nuovo sparita, ma non la sensazione bellissima di averlo visto sereno e felice. Sono sicura che è venuto a trovarmi per farmi sapere che sta bene.
Salvatore papà di Danilo
Dormo spesso nella camera di Danilo, sento la sua presenza molto forte e lo sogno sempre. Durante la notte spesso mi sveglio e lo chiamo per nome: “Danilo, Dani, stai qua a babbo”. Una sera, mentre in casa di un amico guardavo in televisione la partita dissi: “Danilo, ora entra il tuo idolo ( Del Piero ) e segna. Avrei desiderato tanto condividere, come tante altre volte, quei momenti con lui. Iniziai a piangere come un bambino. Tornato a casa andai a dormire nella sua camera e abbracciato al suo cuscino affondai il viso bagnato di lacrime. Durante la notte, sentii che qualcuno toccava il mio viso, soffermandosi sul naso. In quel momento avvertii chiara la presenza di mio figlio che spesso da bambino mi toccava il naso. Lo ringraziai per la sua presenza e mi riaddormentai sereno e con tanta gioia nel cuore.
Rina mamma di Danilo
Sapendo quanto io creda e confidi in Dio, mio figlio maggiore mi regalò, per il mio compleanno successivo alla salita in cielo di suo fratello, una catenina d’oro bianco con una bellissima croce, coperta di piccoli brillantini. Mi commossi tantissimo e, una volta indossata, non ho mai voluto toglierla dal collo. E’ successo solo quando ho voluto bagnarla con le gocce che sgorgano inspiegabilmente dal ginocchio del Cristo di bronzo che si trova a Medjugorie, durante un mio pellegrinaggio in quel luogo nel 2005. Potete immaginare il mio dispiacere quando pochi mesi fa, nel toccarmi il collo, mi resi conto di averla persa. L’ ho cercata dappertutto inutilmente, il cuore gonfio di angoscia, poichè per me aveva un grande valore affettivo, sia verso i miei meravigliosi figli, che verso Gesù: sapere che era imbevuta delle sue lacrime me la rendevano ancora più preziosa. Trascorsero un paio di mesi ed ero ormai ero rassegnata per averla persa. Avvicinandosi la festa della mamma, mi sono rivolta a Daniele pregandolo di fare il miracolo, e farmela ritrovare per la mia festa. Il giorno seguente, mio marito rientrando a casa mi chiede sorridente: “Che cosa avevi perso tempo
fa?”. Il cuore perde un battito, e gli rispondo quasi in un bisbiglio: “La catenina”. Con un sorriso malizioso apre la mano che teneva chiusa e mi porge la croce. Felice e incredula gli chiedo dove l’avesse trovata. Indovinate un pò, sul piazzale davanti a casa; gli è passato sopra con le ruote della macchina e se ne è accorto per puro caso, eppure siamo passati tante volte propri li, non è possibile che
non l’avessimo notata. E così per la mia festa della mamma ho ricevuto il mio regalo, un po’ ammaccato e con un brillantino in meno, ma di nuovo tra le mie mani. Daniele ha compiuto il miracolo. Ha fatto in modo che potessi riaverla proprio quel giorno, come gli avevo chiesto, un gesto d’amore di un figlio per la sua mamma, reso possibile solo grazie a Dio.
Patrizia mamma di Rosa
Quello che sto per raccontarvi risale a qualche anno fa. Era il giorno della festa della mamma ed io mi stavo avviando per andare al cimitero. Mi fermai dal fioraio per prendere dei fiori per Rosa e notai tante ragazze che compravano rose alle loro mamme. Mi si strinse il cuore pensando che Rosa non mancava mai di portarmi una rosa per la festa della mamma. Iniziai a piangere per tutto il tempo che rimasi al cimitero. Il giorno seguente, nel negozio di parrucchiera di una cara amica, rimasi colpita da un mazzo di rose rosa che facevano bella mostra sul bancone. L’amica capendo il significato del mio sguardo mi disse di prenderle e portarle al cimitero a Rosa. Ma non andai al cimitero. Mi avviai verso casa e le disposi in un vaso in camera di Rosa. Non vi dico il mio stupore quando il giorno successivo, girando lo sguardo verso il vaso dei fiori, mi accorsi che le rose erano già sfiorite, tranne una di colore rosso vivo, uscita da uno stesso stelo ma di formato diverso. Rosa non aveva mancato all’appuntamento della festa della sua mamma. Conservo la fotografia di quel fiore sbocciato come miracolo d’amore.
Orietta mamma di Francesca
Sembrava un giorno come tanti. I bimbi erano a scuola, io come sempre ero assorta nei miei pensieri rivolti alla mia Francesca. Mi accingo a uscire per andare in terrazza a stendere e distrattamente guardo il computer e stupita noto che è aperto. Non è mia abitudine quando è spento lasciarlo aperto, per paura che i peli dei miei cani possano impolverarlo. Penso tra me e me: “Adesso vado a stendere ma quando torno devo ricordarmi di chiuderlo”. Al mio rientro noto con stupore che adesso il computer è chiuso. Ho subito collegato il fatto ad un intervento della mia bambina, ad un suo segno per dirmi : “Mamma, sono qui con te”. Come San Tommaso voglio certezze e lo riapro accendendolo sul programma “Audacity”. Inizio a registrare e chiedo a Francesca: “Francesca, amore, sei stata tu a chiudere il computer?”. La sua voce chiara risponde in diretta: “Sì mamma, io”. La voce di Francesca è stata udita chiara anche da un amico che nel frattempo mi aveva chiamata al telefono. Grazie figlia
Orietta mamma di Francesca
Da pochi mesi la mia Francesca era volata in cielo e tutte le sere, prima di dormire, sentivo una leggera carezza sul viso, come una piccola scossa. Non pensavo che fosse la mia bambina, ero ancora troppo stordita dal dolore, vivevo in una specie di limbo. Il dolore per la perdita di un figlio è così che ti lascia, in uno stato di incredulità. In quei giorni vivevo come un automa fino a quando
improvvisamente, una notte che ha segnato la mia vita, la vedo ai piedi del mio letto. Sì, la mia creatura, era proprio accanto a me, vestita di verde che mi guardava con uno sguardo pieno d’amore mentre la sua voce chiara nella mia testa mi sussurra : “Mammina, mammina”. E’ durato un istante, forse un secondo, da quel momento ho capito che lei era lì con me e con i suoi bambini, per dirci di stare tranquilli, che non ci aveva abbandonati e confermare ciò che il mio cuore già sapeva. Da allora, piano piano, sto ricominciando a vivere.
Rita mamma di Anthony
L’esperienza che voglio raccontare potrà sembrare insolita, ma è realmente accaduta. Mi trovavo in Chiesa, erano circa le venti. Stavamo cantando l’alleluia ed io ero in stato meditativo. Improvvisamente, mi sono ritrovata in cielo. Vedevo il mio corpo in Chiesa ma io ero in un grande prato, in mezzo a tante persone vestite di bianco, al centro c’era un agnello e poco più in là ho visto mio figlio Anthony, vicino ad una persona deceduta un anno prima. Tendeva le braccia verso di me, chiamandomi mamma. Alla fine del prato una grande luce bianca indescrivibile avvolgeva tutta la scena. Non ho potuto abbracciare Anthony, perchè all’improvviso mi sono ritrovata in Chiesa a cantare l’alleluia, ma ho ringraziato Dio per quel dono inaspettato.
Patrizia mamma di Rosa
Mi trovavo a Torino per un corso di theta healing, speranzosa di ricevere in quell’occasione un contatto con mia figlia. Purtroppo, durante i quattro giorni che sono rimasta là, non era successo nulla ed ero molto delusa. Le mie amiche cercavano di consolarmi e mi dicevano che Rosa voleva che smettessi di
portare il lutto e di piangere. Per me non c’era verso di accettare quei consigli, perchè ero troppo arrabbiata con mia figlia che non mi veniva in sogno da tanto tempo. Tornata a casa, ci salutammo con la raccomandazione, da parte delle amiche, di non vestirmi più di nero. Qualche giorno dopo, accompagnata da una di loro, andai a fare acquisti per scegliere alcuni indumenti colorati. Tornata a
casa andai in camera di Rosa e baciando la sua foto le ricordai il patto dicendo: “Io vesto colorato se tu vieni in sogno a trovarmi”. Dopo cena, al momento di addormentarmi, sento gattonare sul mio letto e pensando fosse il mio bambino piccolo, apro gli occhi. Non potete immaginare la mia incredulità nel vedere accanto a me la mia bambina, vestita di bianco, che mi sorrideva esprimendo grande gioia. Mi sono praticamente tuffata su di lei e piangendo di gioia l’ho abbracciata stretta stretta. Nel girare la testa verso la porta, ho incrociato il mio sguardo con quello di un uomo con la barba, che mi guardava con la coda dell’ occhio ed è poi scomparso attraverso il muro. Mamme credetemi, non era un sogno, era reale ed è accaduto proprio a me.
SOGNO
Sogno e le immagini
che credevo perse nel tempo,
riaffiorano nel silenzio del cuore.
Attendevano il risveglio,
sanno che non si perderanno
nella notte presente.
Erano così colorati
ed oggi sembrano scuri,
scuri come un cielo di pioggia.
Cerco ricordi lontani,
nel lampo che squarcia
il mio petto.
Come in una danza
scene si rincorrono,
mentre seguo il mio sogno.
Alzo le braccia,
le voglio afferrare
e fermarle per sempre.
Alba Piscopello
Il patrimonio che possediamo è solo la grandezza dei nostri sogni. Crederci e renderli reali è il nostro compito. Quindi, nostra è la scelta di liberarli e assaporare livelli di coscienza superiori. Ciò che riguarda una fenomenologia che investe l’interiorità dell’uomo, a volte scopre aspetti di superficialità da parte di chi non accetta che possa esistere una realtà spirituale. Così è per le manifestazioni attraverso i sogni. Premonizioni, incontri con i nostri cari già trapassati e tutta una fenomenologia paranormale, sono a dimostrazione di come, in determinate circostanze, l’aldilà possa intervenire nelle nostre vicissitudini terrene, conoscendo il nostro futuro e i nostri destini. Il mondo onirico è stato studiato da grandi scienziati come Jung, Freud e molti ancora dando risposte precise su quanto avviene nel nostro cervello al momento del sogno. La sopravvivenza dell’anima alla morte è stata dimostrata dalla scienza con prove di laboratorio. Personalmente, ho sempre pensato che, attraverso i sogni, si crei un ponte di comunicazione tra la nostra dimensione e quella spirituale. Durante la malattia di mio figlio facevo un sogno ricorrente. Sognavo di assistere ad un funerale, senza sapere chi fosse il defunto. Solo alla rinascita allo spirito di mio figlio ho potuto capire che si era trattato di un sogno premonitore, a dimostrazione del fenomeno che esiste un collegamento, un ponte di comunicazione tra mente conscia e spirito. Il piano divino per la terra non è conosciuto da noi esseri umani ma, tra le tante manifestazioni atte a supportarlo esiste il contatto diretto, proprio attraverso i sogni, alla dimensione spirituale. E’ stato proprio attraverso il mondo dei sogni che ho vissuto il periodo più fertile per gli insegnamenti ricevuti. I sogni spirituali recano con se messaggi importanti e utili alla nostra evoluzione. Per lungo tempo, mentre il mio corpo riposava addormentato, vivevo in sogno il contatto con Entità che apportavano in me conoscenze altamente spirituali. Mi addormentavo in un corpo e mi ritrovavo a non avere più una forma fisica. Diventavo l’occhio di una cinepresa che filmava una dimensione irreale ma conosciuta, paga di “sentirmi a casa”. Vivevo realtà incredibili, conscia di assaporare momenti di sogno mistico. Quanti incontri si susseguivano ogni notte. La cosa incredibile era che al risveglio, riuscivo a ricordare ogni incontro ed ogni parola. Mi torna alla mente, con immensa emozione, quella che è stata la prima esperienza. I miei occhi si posavano su una lunga tavolata con giovani seduti di fronte a me che mi guardavano. L’immagine ricordava la rappresentazione dell’ultima cena. Io interloquivo con loro molto animosamente, forse con troppo entusiasmo. Ad un tratto, una voce alle mie spalle: “Ti diamo l’energia “, a cui fa seguito una mano che si posa con forza sulla mia nuca, facendomi reclinare il capo, mi lascia stupita mentre, pian piano, l’immagine scompare ai miei occhi. Il periodo per me indimenticabile è quello in cui, mio figlio Stefano, veniva ad incontrarmi per ristabilire il legame che credevo interrotto al momento della sua partenza. Mi prendeva per mano e mi accompagnava in luoghi bellissimi. A volte mi pareva di essere su un’isola, sospesa sulle acque e con i contorni sfumati. Ci sedevamo sulla spiaggia luccicante e iniziava a parlarmi della loro realtà composta di vari livelli. Altre volte mi suggeriva il modo per non incorrere in esperienze non piacevoli, create dai
miei stessi pensieri. Mi diceva: “Mamma, le immagini che si presentano non trattenerle, lasciale andare”. Altre volte, mi faceva incontrare con meravigliose Entità, ed è stata in una di queste occasioni che è avvenuto l’incontro con Giovanni, l’evangelista, il discepolo preferito da Gesù. Una notte, iniziò con
me una dissertazione sull’amore dicendomi: “Amare gli altri significa essere completamente felici anche in mancanza della loro presenza fisica, senza paura di far loro del male, senza temere che possano smettere di volerci bene e che quindi ci abbandonino. Non colmate il vostro vuoto interiore con gli altri chiamando questo amore. Quanto più amate gli altri, tanto più potete fare senza di loro, quanto più amate gli altri tanto più potete fare con loro. L’amore perfetto scaccia la paura perchè non ha desideri ne pretese. Non baratta, non giudica, non ha angosce negative. L’amore semplicemente è. E’ presente, vede e agisce. Ciò che gli uomini chiamano amore in realtà è auto-interesse. L’unica causa
della sofferenza sono le nostre idee su come gli altri dovrebbero comportarsi nei nostri riguardi, credendo che le nostre idee siano più corrette. Noi non soffriamo per quello che gli altri fanno, ma perchè pretendiamo che gli altri si comportino secondo i nostri desideri. Se essi violano le nostre aspettative, sono le nostre aspettative a ferirci”. La figura maestosa di Gesù si presentò davanti a me, incredula dell’esperienza che stavo vivendo. Ancora oggi, il ricordo pervade il mio essere in una magia d’amore. Le Sue parole, sono marchiate a fuoco nel mio cuore a monito di uno stile di vita improntato sul Suo esempio e risuonano in me come acqua di fonte, venuta a saziare la mia sete di verità. Iniziò a parlarmi e dalla Sua voce sgorgavano parole d’amore che mi toccavano profondamente e si marchiavano nella mia mente. Mi disse: “Se poni la tua anima sul mio petto, saprai figlia quanto amore il Padre tuo ritornerà a te. Ogni tuo gesto rivolto al Padre ritornerà in terra ricolmo mille volte di più di Spirito Divino. Tuo Padre gradisce il tuo animo quando chiede. Ogni figlio è amato da Lui. Unisci con me il tuo cuore. Amatevi l’un l’altro: solo attraverso l’amore scoprirete di essere scintille di un unico fuoco che permea tutto il creato. Io non vi so forse amare con tutto me stesso comprendendo, perdonando e prendendo su di me le vostre
afflizioni? Io vi prendo per mano e vi indico la giusta via per arrivare alla Luce e parlo il linguaggio dello Spirito che vi condurrà con l’anima vibrante verso un’oasi di pace. Operate nell’amore, nell’umiltà e non affliggete i vostri spiriti per cose che un giorno dovrete lasciare. Non giudicate mai i vostri fratelli, nessuno è esente dal peccato e giudicare significa essere giudicati. Ogni essere umano ha
il suo cammino lungo e faticoso che fa parte di un progetto che solo Dio conosce. Quindi amalo come te stesso, soffri con lui, capiscilo se ti offende, soccorrilo se inciampa e aiutalo nel bisogno perchè lui è te, forse con un cammino più duro del tuo. Sappiate che nessuna pecorella, per quanto smarrita, viene lasciata in balia del male se mi vuole al suo fianco. Se non mi sentite vicino è solo perchè voi vi siete allontanati da me. Chi ascolta le mie parole conoscerà la verità e la verità vi renderà liberi”.
Angela mamma di Adriana
Mia adorata Adriana, ti chiedo sempre di venirmi in sogno e questa notte sei arrivata. Insieme stavamo salendo una lunga e stretta scala recintata per fare più in fretta, visto che la strada era affollatissima. Tu eri felice e spensierata, sembravi più piccola come quando avevi 6-7 anni. Ad un tratto la scala si
interrompeva e abbiamo dovuto riprendere la strada di ritorno scendendo le scale. Arrivata ai piedi della scala, con mia grande sorpresa era tutto scomparso, lasciandomi però un senso di serenità e tanta gioia di essere state insieme per un tratto di cammino.
Paola mamma di Mauro
Un pomeriggio di maggio del 2005, 11 mesi dalla scomparsi di Mauro, venne a trovarmi una ragazza che non conoscevo. Mi disse che doveva raccontarmi qualcosa che riguardava un giovane che da un pò di tempo le veniva in sogno che le chiedeva di andare dalla sua mamma a riferire quello che le avrebbe
detto. Lei non conosceva il giovane ma un giorno, in casa della sorella fu attirata da una fotografia che riproduceva il viso del giovane del sogno. Con l’aiuto provvidenziale della sorella arrivò fino a me. Mio figlio si rivolgeva a me in modo addolorato per chiedermi di liberarlo dai miei condizionamenti di sofferenza perchè altrimenti non sarebbe riuscito a vedere la luce. Chiedeva di aprire le finestre della sua camera che non aprivo più da mesi, di indossare abiti colorati al posto di quelli da lutto e di smettere di venerare l’involucro con dentro i suoi abiti. Poi mi indicò di aprire a caso la Bibbia e vi trovai il versetto : “...il libro della vita sul quale sono iscritti i nomi degli eletti, la moltitudine dei predestinati...”.
Lucia mamma di Mario
Per fortuna ci sono i sogni! Qualche mese fa ho sognato il mio angelo Mario. Usciva dal bagno a torso nudo e mi sorrideva. Io sono corsa ad abbracciarlo e lui non si è divincolato, come sempre faceva prima di lasciarci. L’ ho abbracciato e lo accarezzavo e lui sorrideva. Lo pregavo di rimanere con me ma, nel momento in cui stava per parlare, mi sono svegliata. Al mattino ho raccontato il sogno a mio marito che piangendo commosso mi ha raccontato di avere fatto lo stesso sogno, solo che Mario stava entrando in bagno. Incredibile, avevamo fatto lo stesso sogno solo in situazioni diverse, complici di un viaggio attraverso le porte del tempo, alla ricerca di nostro figlio per potere assaporare insieme momenti di gioia.
Paola moglie di Roberto
Anch’io credo di ricevere dei segnali, dopo la morte del mio caro marito Roberto.
Un segnale che mi ha emozionato è avvenuto la scorsa estate. Dovevo partire per una gita a S.Giovanni Rotondo da Padre Pio. L’orario era stabilito per le tre del mattino. Per essere sicura di svegliarmi in orario, ho chiesto a mia madre, se alle due mi faceva uno squillo. Mentre dormivo, sento la voce di mio marito Roberto, che mi dice Paola svegliati sono le due, è ora che ti alzi. Mi sveglio improvvisamente al suono di quella voce, guardo l’orologio e sono le due esatte. Qualche minuto dopo mi telefona mia madre, ma io le comunico che sono stata felicemente svegliata dal mio Angelo in Cielo.
Giusy mamma di Giulietta
Si tratta di un sogno molto particolare. Giulietta era venuta a mancare da circa cinque mesi. Era l’inizio del nuovo anno e tra i mille pensieri che mi assillavano il più sentito riguardava la Prima Comunione della mia Giulietta che era mancata prima di poterla fare. Una notte sognai mia figlia sorridente che mi veniva incontro accompagnata da una signora che non conoscevo. Con fare soave la
signora mi ricordò di occuparmi della Comunione e mi svegliai con una data precisa nella testa. Sapevo che però quella data non poteva essere quella delle Comunioni perchè quel giorno si festeggiava un’altra commemorazione. Non ci pensai più di tanto fino a che, a distanza di mesi seppi che la data stabilita per le Comunioni era proprio quella che io avevo sognato.
Lucia mamma di Mario
Qualche mese fa ho sognato il mio Mario. Lo vedevo aggirarsi per casa come sempre. A torso nudo e sorridente usciva dal bagno come faceva quando era con noi. La cosa strana era constatare che non si staccava dal mio abbraccio come sempre faceva quando mi appendevo al suo collo. Al mio risveglio, tutta emozionata racconto il sogno a mio marito il quale mi dice che anche lui aveva vissuto in sogno la stessa scena, solo che lui aveva visto Mario entrare.
Mamma di Mauro
Mio figlio Mauro in vita amava moltissimo gli animali, in particolare i cani. Si doveva decidere chi tra cane e gatto sarebbe entrato a far parte della famiglia e si accendevano spesso liti tra fratello e sorella. Lui voleva il cane, lei il gatto. Non se ne fece nulla e nel frattempo mio figlio ci ha lasciati. Una notte, mia figlia sognò il fratello sorridente che le comunicava che presto avrebbe ricevuto un suo regalo. Una mattina come le altre, mi recai sul luogo dell’incidente dove aveva perso la vita il mio Mauro, ma non fu un caso. Cercavo tracce di lui come a voler evocare un appuntamento con il destino che me lo aveva portato via. Non fu un caso neppure il bellissimo gattino bianco che trovai chinandomi per posare i fiori
sull’asfalto. Riconobbi subito il dono di mio figlio promesso in sogno alla sorella e portai quel trofeo a mia figlia, mentre lacrime di gioia scendevano copiose sul mio viso.
Paola mamma di Nino
Ciò che sto per raccontare non è successo a me personalmente. Circa un anno fa al supermercato, una conoscente si avvicina per salutarmi e inizia a raccontarmi in lacrime ciò che le era accaduto. Mi dice che la figlia incinta, durante i controlli viene avvisata di una gravidanza a rischio di malformazione fetale e quindi consigliata ad abortire. Incerta sul da farsi si decide in seguito per tenere il bambino confortata da una cara amica che aveva sognato Nino che dava esito positivo. Il bambino sarebbe nato sano e così è stato.
VOLA ANIMA MIA
Vola anima mia, vola, non esitare.
Lontano lontano, vicino vicino,
non ti fermare.
Lassù nell’azzurro infinito, cogli quel fiore.
E’ rosso come l’amore e parla per me di
un amore vicino, lontano, vicino.
Sorrido felice mentre afferri la mia mano.
Eccomi, stringila forte sussurri e vola con me.
Soltanto per un attimo sei stata lontana.
Passato, presente, futuro, non esistono più.
In un eterno presente voliamo liberi
sapendo di sublimare un attimo d’amore.
Alba Piscopello
Leggendo le varie testimonianze riportate in questo libro, descritte come “trance” in cui avveniva l’incontro con i propri cari trapassati, ho deciso di provare a fornire qualche informazione sull’argomento per chi non avesse ancora sentito parlare di viaggi astrali. Il viaggio astrale è una tecnica per uscire fuori dal corpo e entrare in comunicazione con un’altra dimensione prossima alla nostra, conosciuta come mondo astrale. Permette di viaggiare attraverso lo spazio e il tempo, pur rimanendo attaccati al corpo fisico con il cordone d’argento, che si staccherà solo al momento in cui abbandoneremo definitivamente questo mondo, per tornare alla nostra realtà spirituale. Il mondo astrale è reale e solido, anche se la materia che lo compone è meno densa della nostra terrena. Ciò accade perchè la vibrazione degli atomi, determina la solidità della materia e la sua manifestazione sul piano fisico. Più la vibrazione è intensa e più scompare la sua forma solida. Per fare un esempio, cercate di visualizzare un’elica che gira e scompare alla vista o una trottola che girando perde la sua forma iniziale. Bene, quanto più un oggetto gira velocemente, tanto più la sua forma scompare alla nostra vista.
Il viaggio astrale è un fenomeno accessibile a tutti e avviene sia consapevolmente che inconsapevolmente ogni notte, quando il nostro corpo è addormentato. Può anche accadere durante la veglia in stato di completo rilassamento del corpo ma con la mente vigile. Nella realtà astrale, l’energia
del pensiero ha il potere di creare e modellare la materia. Per questa ragione è molto importante sviluppare il controllo della mente, attraverso la sua purificazione. E’ nella dimensione astrale che avvengono gli incontri con i nostri cari trapassati e le meravigliose Entità Sublimi che potranno accoglierci e iniziarci a insegnamenti spirituali che cambieranno la nostra vita, se siamo mossi da sete di conoscenza e da un cuore puro. Quale testimone di una realtà non
riconosciuta dalla scienza e dalla cultura religiosa limitata, posso dire che la dimensione astrale è parte del nostro bagaglio di esseri spirituali, momentaneamente incarnati e rivestiti di un corpo fisico. Noi siamo spiriti ricoperti da vari corpi che si fondono l’uno nell’altro prima di rinchiudersi nel corpo
fisico. Oltre al corpo fisico l’entità è composta da sette corpi energetici che vibrano a velocità diverse tra loro. Ogni senso fisico ha la sua controparte astrale che funziona per mezzo dei suoi cinque sensi astrali ma, con intensità vibrazionali diverse. Il corpo astrale permea il corpo fisico ed è costituito da materia più sottile. Per capire meglio, si pensi che pure nelle materia più densa come quella terrena, nessun atomo tocca quello vicino, perchè lo spazio tra loro è molto più grande degli atomi stessi. Per questa ragione si potrà comprendere come sia facile per il corpo astrale, ed anche per quelli più sottili, fondersi con il corpo fisico e muoversi in piena libertà tra le sue particelle ed occupare inconsapevolmente lo stesso spazio senza intralciarsi nel movimento. Il corpo astrale sopravvive alla
morte del corpo fisico ma non è immortale. Man mano che l’entità si eleva spiritualmente ed entra nei mondi superiori si disintegra. Possiamo affermare quindi che tutti noi siamo anime composte di sostanza Divina, rinchiuse momentaneamente in un contenitore chiamato corpo fisico, utile, anzi necessario, a portarci a raggiungere la perfezione Divina.
Imma mamma di Federico
L’8 Dicembre, il giorno del mio onomastico ho fatto un sogno particolare. Vedevo affiorare dalla terra il mio adorato Federico. Mi rivolgo a lui e gli domando ragione del fatto che non mi venga in sogno e lui, con un bellissimo sorriso mi dice: “Mamma, sono venuto da te almeno 200 volte.” Gli chiedo perchè non riesca a vederlo e lui mi risponde: “Fondamentalmente perchè tu non vuoi vedermi.”
Alessia mamma di Alessandro
Ho sognato che mio figlio era con me vivo e che lo accarezzavo. Nel sogno apparivano accanto a me mio marito e una mia amica. Io lo vedevo ma loro no. Gli domandavo se fosse guarito e se respirava bene ma lui mi rispondeva di no. Lo tenevo stretto tra le mie braccia e lo baciavo sotto lo sguardo incredulo di mio marito e della mia amica che mi vedevano abbracciare il nulla.
Una mamma
Ho sognato di trovarmi insieme a mia figlia, trapassata da circa tre anni, in un posto di mare e di essere preoccupata per avere dimenticato la crema solare di protezione. Mia figlia mi rassicurava che la crema l’aveva lei. Qualche giorno dopo, il gattino di mia figlia cadendo si procura una brutta frattura e si programma l’intervento per il lunedì successivo che guarda caso era il giorno 10. E’ stato facile capire il significato del sogno. Mia figlia mi preannunciava l’accaduto e mi rassicurava che tutto sarebbe andato bene e che lei avrebbe protetto il suo gattino.
Una figlia
Il sogno è avvenuto tre giorni prima della partenza terrena di mio padre. Sognavo di essere a casa con i miei genitori. Mio padre si avvicina a me con mia madre tra le braccia e me la consegna prima di alzarsi in volo verso il cielo. Stupita e spaventata, solo in seguito alla sua dipartita, ho potuto dare un
significato a quella visione. Avevo fatto un sogno premonitore e vissuto la partenza di mio padre verso la nuova dimensione spirituale. E’ stato un momento difficile per me perchè, oltre alla elaborazione del lutto di mio padre, ho dovuto occuparmi di mia madre che alcuni giorni dopo il funerale si è dovuta ricoverare in ospedale.
Ina mamma di Valentina
Sono trascorsi 11 anni dalla morte di mia figlia avvenuta in seguito ad un incidente in moto. Sono sempre stata piuttosto scettica sull’argomento “soprannaturale”, anche per via di esperienze negative che riguardavano i segnali che ricevevo, come stelline di ogni grandezza, colore e materiale nei luoghi più inaspettati. Ad ogni ritrovamento corrispondeva un evento doloroso o una malattia di una delle mie due figlie, quindi ho pensato che Valentina, con i suoi segni volesse mettermi in guardia o preannunciarmi qualche evento brutto che si sarebbe verificato. Le ho chiesto di non darmi più segni e da qualche anno non li ricevo. Oltre a questi segni, la notte dell’incidente, ho visto Valentina nella mia camera avvolta in una luce abbagliante, circondata da bimbi piccoli, come degli angioletti. Mi guardava con immensa dolcezza. Inoltre, alcuni amici che non erano al corrente dell’incidente, l’ hanno sognata perchè Valentina voleva che sapessi che stava bene. Una notte mi è venuta in sogno per dirmi che potevo sgridarla visto che ero così arrabbiata con lei per quel viaggio a Ibiza deciso contro la mia volontà.
Angela mamma di Cristina
La sera della vigilia di Natale mi trovavo a letto con la febbre e, mentre aprivo il vasetto di Vicks Vaporub da spalmarmi sul petto, aprendo il coperchio trovo un cuore disegnato con la crema. Più tardi, volendo mangiare alcune noci chiedo a mio marito di aprirmene una, non vi dico la meraviglia di entrambi quando, dopo averla aperta a metà, scopriamo due cuori perfetti. Abbiamo capito che quello
era il regalo di Natale per noi di Cristina.
Orsola una moglie
Quando sono molto triste e trascorro giorni neri , succede che, mentre sono a letto sdraiata ma sveglissima , sento il ticchettio della sveglia accentuarsi molto e i passi che si avvicinano dal corridoio in camera fino a sentire proprio la sua presenza. Piano piano, lo sento sdraiarsi su di me. Sento brividi in tutto il corpo salire dalle gambe fino alla gola. Resto senza respiro ed allora lui si alza piano piano e continua ad accarezzarmi la fronte. Ogni volta mi lascia un segno diverso, portando uno spiraglio di luce nel mio cuore.
Laura mamma di Alessandro
Desidero condividere con voi questo ultimo segnale della costante presenza di Alessandro vicino a noi, in particolare nei momenti di maggiore tristezza. Mi trovavo in auto la notte dell’ ultimo dell’anno per recarmi a festeggiare in casa di amici. Ero molto triste, ricordavo la felicità di quei giorni in cui tutti insieme partivamo per vacanze felici, sapendo che quei giorni non sarebbero mai ritornati. Appena partiti ho guardato l’orologio, erano le 16:16, poi in sequenza e sempre casualmente 17:17, 18:18. Arrivati a destinazione l’orologio segnava 19:19 e poi a cena 21:21 e 22:22 al mattino successivo l’orologio segnava 11:11. Alessandro per tutto il tempo, segnalava la sua presenza accanto a noi per sciogliere la nostra tristezza e farci trascorrere una bella serata e attraverso questi segnali dirci di andare avanti in attesa di ricongiungerci.