Gesù Luce del mondo

Posts written by onegirl

view post Posted: 4/5/2013, 11:05 I Tweet di Papa Francesco - Santo Padre Francesco - Jorge Mario Bergoglio

Tweet di Papa Francesco del 26 Aprile 2013

Cari giovani, non sotterrate i talenti, i doni che Dio vi ha dato! Non abbiate paura di sognare cose grandi!

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Tweet di Papa Francesco del 28 Aprile 2013

Lo Spirito Santo ci trasforma veramente e vuole trasformare, anche attraverso di noi, il mondo in cui viviamo.

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Tweet di Papa Francesco del 29 Aprile 2013

Che bello se ognuno di noi alla sera potesse dire: oggi ho compiuto un gesto di amore verso gli altri

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Tweet di Papa Francesco del 30 Aprile 2013

Abbiamo fiducia nell’azione di Dio! Con Lui possiamo fare cose grandi; ci farà sentire la gioia di essere suoi discepoli.

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Tweet di Papa Francesco del 1°Maggio 2013

Cari giovani, imparate da San Giuseppe, che ha avuto momenti difficili, ma non ha mai perso la fiducia, e ha saputo superarli.

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Tweet di Papa Francesco del 2 Maggio 2013

Penso a quanti sono disoccupati, spesso a causa di una mentalità egoista che cerca il profitto ad ogni costo.

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Tweet di Papa Francesco del 3 Maggio 2013

Sarebbe bello, nel mese di maggio, recitare assieme in famiglia il Santo Rosario. La preghiera rende ancora più salda la vita familiare.

view post Posted: 4/5/2013, 11:00 Udienza di Papa Francesco al premier italiano dimissionario Monti‏ - Santo Padre Francesco - Jorge Mario Bergoglio

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26 Aprile 2013

Questa sera verso le 18, presso la Casa Santa Marta, dove risiede, Papa Francesco ha ricevuto in udienza il Presidente del Consiglio dei Ministri italiano, Mario Monti, in vista di congedo, accompagnato dalla consorte, Signora Elsa. Il colloquio è stato molto cordiale ed è durato una ventina di minuti. I temi principali sono stati l’Italia, l’integrazione europea e le sue prospettive, e le migrazioni. Monti ha ricordato al Santo Padre che suo padre era nato in Argentina, nel 1900, a Luhan, località famosa per la presenza del Santuario mariano più famoso del Paese, da famiglia italiana emigrata. I doni offerti dal Presidente Monti sono stati un trittico di penne di colore verde, bianca e rossa, come quello donato a Benedetto XVI nella sua ultima visita, un libro sulle cattedrali d’Europa e un libro sulla Democrazia in Europa, da lui scritto con Sylvie Goulard con dedica autografa. I doni del Papa sono stati un libro dei suoi primi discorsi del Pontificato, con dedica autografa, le monete del pontificato e un rosario.

Fonte: News.va

view post Posted: 4/5/2013, 10:59 Il Papa incontra il presidente dell'Autorità di transizione del Madagascar‏ - Santo Padre Francesco - Jorge Mario Bergoglio

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26 Aprile 2013

Questa mattina, nel Palazzo Apostolico Vaticano, Papa Francesco ha ricevuto il presidente dell’Alta Autorità della Transizione della Repubblica del Madagascar, Andry Nirina Rajoelina, che poi ha incontrato il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone e l’arcivescovo Dominique Mamberti, segretario per i Rapporti con gli Stati. “Nel corso dei cordiali colloqui – riferisce la Sala Stampa vaticana - ci si è soffermati sulle buone relazioni esistenti tra la Santa Sede e la Repubblica del Madagascar, e sono stati presi in esame alcuni aspetti della situazione del Paese. In particolare, è stato ricordato lo sforzo che il Madagascar sta compiendo nella ricerca della stabilità e della democrazia, di un maggiore sviluppo economico e della ricostruzione dei rapporti internazionali”. Infine, “sono stati sottolineati l’importante contributo della Chiesa Cattolica malgascia nel sostegno al dialogo nazionale ed il suo indispensabile impegno capillare nei settori della sanità e dell’educazione”.

Fonte: News.va

view post Posted: 4/5/2013, 10:56 Papa Francesco: Fede non è alienazione ma cammino di verità - Santo Padre Francesco - Jorge Mario Bergoglio

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Omelia di Papa Francesco del 26 Aprile 2013

Il cammino di fede non è alienazione, ma preparare il cuore a vedere il volto meraviglioso di Dio: è quanto ha affermato oggi il Papa durante l’omelia della Messa presieduta nella Domus Sanctae Marthae. Hanno partecipato alla celebrazione alcuni dipendenti della Tipografia Vaticana, della Gendarmeria e dell’Ulsa, l’Ufficio del Lavoro della Sede Apostolica.

Il Vangelo del giorno ci riporta le parole di Gesù ai discepoli: “Non sia turbato il vostro cuore”:
“Queste parole di Gesù sono proprio parole bellissime. In un momento di congedo, Gesù parla ai suoi discepoli, ma proprio dal cuore. Lui sa che i suoi discepoli sono tristi, perché se ne accorgono che la cosa non va bene. Lui dice: ‘Ma non sia turbato il vostro cuore’. E comincia a parlare così, come un amico, anche con l’atteggiamento di un pastore. Io dico: la musica di queste parole di Gesù è l’atteggiamento del pastore, come il pastore fa con le sue pecorelle, no?… ‘Ma non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio, anche in me’. E comincia a parlare di che? Del cielo, della patria definitiva. ‘Abbiate fede anche in me’: io rimango fedele, è come se dicesse quello, no?… Con la figura dell’ingegnere, dell’architetto dice loro quello che andrà a fare: ‘Vado a prepararvi un posto, nella casa del Padre mio vi sono molte dimore’. E Gesù va a prepararci un posto”.
Il Papa si chiede: “Com’è quel posto? Cosa significa ‘preparare il posto’? Affittare una stanza lassù? Preparare il posto’ è preparare la nostra possibilità di godere, la possibilità - la nostra possibilità - di vedere, di sentire, di capire la bellezza di quello che ci aspetta, di quella patria verso la quale noi camminiamo”:
“E tutta la vita cristiana è un lavoro di Gesù, dello Spirito Santo per prepararci un posto, prepararci gli occhi per poter vedere… ‘Ma, Padre, io vedo bene! Non ho bisogno degli occhiali!’: ma quella è un’altra visione…. Pensiamo a quelli che sono malati di cataratta e devono farsi operare la cataratta: loro vedono, ma dopo l’intervento cosa dicono? ‘Mai ho pensato che si potesse vedere così, senza occhiali, tanto bene!’. Gli occhi nostri, gli occhi della nostra anima hanno bisogno, hanno necessità di essere preparati per guardare quel volto meraviglioso di Gesù. Preparare l’udito per poter sentire le cose belle, le parole belle. E principalmente preparare il cuore: preparare il cuore per amare, amare di più”.
Nel cammino della vita – ha sottolineato il Papa - il Signore prepara il nostro cuore “con le prove, con le consolazioni, con le tribolazioni, con le cose buone”:
“Tutto il cammino della vita è un cammino di preparazione. Alcune volte il Signore deve farlo in fretta, come ha fatto con il buon ladrone: aveva soltanto pochi minuti per prepararlo e l’ha fatto. Ma la normalità della vita è andare così, no?: lasciarsi preparare il cuore, gli occhi, l’udito per arrivare a questa patria. Perché quella è la nostra patria. ‘Ma, Padre, io sono andato da un filosofo e mi ha detto che tutti questi pensieri sono una alienazione, che noi siamo alienati, che la vita è questa, il concreto, e di là non si sa cosa sia…’. Alcuni la pensano così… ma Gesù ci dice che non è così e ci dice: ‘Abbiate fede anche in me’. Questo che io ti dico è la verità: io non ti truffo, io non ti inganno”.
“Prepararsi al cielo – ha detto ancora il Papa - è incominciare a salutarlo da lontano. Questa non è alienazione: questa è la verità, questo è lasciare che Gesù prepari il nostro cuore, i nostri occhi per quella bellezza tanto grande. E’ il cammino della bellezza” e “il cammino del ritorno alla patria”. Infine il Papa prega perché il Signore ci dia “questa speranza forte”, il coraggio e anche l’umiltà di lasciare che il Signore prepari la dimora, “la dimora definitiva, nel nostro cuore, nei nostri occhi e nel nostro udito. Così sia”.

Fonte: News.va

view post Posted: 4/5/2013, 10:47 Cento Mani - Un aiuto per chi soffre

PREGHIERA

Ascoltami angelo mio,
affido a te la mia inviolabile
e magica sensazione.

Al di là di un sogno,
entra fuggevole la vita
ad incoraggiare un incontro.

Cielo, Terra, un tutt’uno.
Malia di una realtà
che imprigiona il mio sguardo.

Posso assaporare attimi
in cui tutto sembra riflettere
l’immagine di Dio in me.

Rinchiudo il mio cuore
in un abbraccio che tutto
avvolge nell’incanto dell’amore.

Alba Piscopello

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L’amore di Dio da risposte alle nostre preghiere. Sembra dirci: “Non aver paura, io ti libererò dalla tua sofferenza. Vedi, quel figlio che credevi perso per sempre è vivo. E’ qui tra le mie braccia e assapora l’amore eterno. Nel periodo del dolore tu prega ed io ti libererò. Abbandonati a me e ripeti a te stessa: tutto va bene”. Il dolore di ogni madre è la più bella preghiera d’amore che possa giungere a Dio.
Dall’eternità, ancora prima che venga espressa, Dio ascolta il grido di dolore ed attraverso il legame che ci unisce a loro,apre porte invisibili. I nostri cari giungono a noi per portarci il dono più prezioso: la vita eterna. Ci parlano della gioia che il
futuro tiene in serbo per noi e di come sia importante divenire canali dell’Amore in questi momenti di buio sulla terra.Dio che parla attraverso i nostri cari per rassicurarci, confortarci, incoraggiarci, ammaestrarci e metterci in contatto con la profonda religiosità e spiritualità.Le vite segnate da dolori così grandi, conducono alla salvezza. Impediscono di basare le fondamenta su falsi valori materiali che
a lungo andare infiacchiscono lo spirito. Ogni giorno dovremmo vivere l’esperienza della morte e della resurrezione, pregando di avere una fede salda che, se pur sottomessa alle umane vicende, ci apra la vista spirituale per mostrarci l’unica via percorribile, la via dell’amore che Gesù ci ha mostrato.

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Caterina mamma di Alessio

Mi trovavo a Gerusalemme ed ero preoccupata per non riuscire a telefonare a casa avendo finito i soldi sul telefonino. Incredibilmente, a mio marito giunse un messaggio che diceva: “Mamma ha finito i soldi”. Come per incanto all’improvviso il messaggio è sparito. Pensiamo che ad inviarlo sia stato Alessio, che è sempre presente nelle nostre vicissitudini quotidiane.

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Alessia mamma di Alessandro

La settimana scorsa eravamo a cena in casa di amici, Marco, così si chiama il nostro ospite, era molto simpatico a mio figlio anche per la risata particolare che lo distingueva. Al momento del commiato, ad una battuta simpatica mio marito è scoppiato a ridere. Contemporaneamente, dietro alle mie spalle, vicino a mio marito, ho sentito una risata strana, non umana, come se fosse uscita da un bambolotto. Alla mia domanda su che rumore fosse, si sono tutti allarmati e Marco ha perlustrato la casa per vedere se ci fosse qualcuno con esito negativo, però mi ha confessato che qualche minuto prima, camminando nel corridoio, aveva avuto un brivido di freddo e avvertito una presenza.

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Carmen mamma di Pietro

E’ scoccata la mezzanotte e adesso sono16 mesi che Pietro non c’è più. Ogni giorno il dolore si fa più acuto, ogni giorno aumentano i perchè, ogni giorno la mancanza si fa sentire di più! Però, questa mattina è successa una cosa che voglio condividere con voi. Come ogni giorno, mamma va da Pietro al cimitero ed anche quest’oggi, nonostante le sue precarie condizioni di salute, e ne valeva la pena visto il regalo che Pietro le ha fatto trovare al suo ritorno a casa. Una vecchia lettera che lui le aveva scritto dove le diceva di volerle un bene immenso e che qualsiasi cosa fosse accaduta lui non l’avrebbe mai abbandonata. E’ stata un’esperienza che ha riempito i nostri cuori sofferenti di gioia anche se, trascorsa
la magia del momento, l’angoscia è ricomparsa con tutta la sua forza.

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Rita mamma di Anthony

Il 22 Dicembre abbiamo organizzato una serata di beneficenza per portare doni ai bimbi con problemi economici. Ci preparavamo a cantare e quando venne il mio turno, insieme alla bimba che mi avevano destinata, cantai “il cerchio della vita”. Ero emozionata e le lacrime scendevano copiose mentre stringevo a me quella bimba. Ad un tratto mi sono sentita abbracciare forte, forte alle spalle, mentre un
calore mi avvolgeva in tutto il corpo. Mi sono girata ma non c’era nessuno e la bimba era troppo piccola per potermi abbracciare. Una voce mi parla alle spalle e mi dice: “Mamma fatti forza, io sono con te. Ti amo mamma”. Il mio Anthony era con me.

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Anna mamma di Sonia

La notte di Natale ci siamo riuniti con mia sorella e la sua famiglia in casa mia per la cena, considerando quanto ci mancasse la presenza dei nostri cari già volati in cielo. Io pensavo alla mia Sonia, ai Natali trascorsi insieme ed ero triste ma cercavo di non mostrare quel mio stato d’animo. Ad un tratto, il brivido nella mia testa e il tocco di una mano invisibile tra i capelli, mi ha fatto percepire la carezza di Sonia.

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Carmen mamma di Gabriele

Vorrei portare la mia testimonianza relativa a quanto senta accanto a me la presenza di mio figlio Gabriele. Mio figlio, il 5 agosto 2010, ha lasciato gli affetti più cari in seguito ad un incidente stradale causato dalla folle velocità di un autista di Tir. Da allora ho avuto tante prove della sua presenza accanto a me, ma voglio raccontarvene una, particolarmente straordinaria. Mi trovavo a casa di mia madre gravemente malata, malattia che si era annunciata nel giugno dello stesso anno e di cui mio figlio era al corrente, visto che era stato lui stesso a ritirare l’esame istologico. Ero molto preoccupata, tanto che continuavo ad alzarmi dal letto per correre nella stanza attigua dove riposava mia madre per
vedere come stava. Ad un tratto il mio sguardo si fissa su una lucetta bianca sotto al mio letto che si accende e si spegne e senza alcuna esitazione pronuncio queste parole: “Gabrry, tu sei qui!” Mio figlio, attraverso quel segno che si è ripetuto diverse volte, ha voluto dirmi di stare tranquilla che lui mi era vicino.

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Lucia mamma di Mario

Questa esperienza è insolita ma reale. Ero nel mio letto e piangendo ho rivolto il mio pensiero a mio figlio Mario, pregandolo di mandarmi un segno della sua presenza. Verso mezzanotte, non riuscendo ad addormentarmi ho acceso la TV su Italia 1, stavano trasmettendo un film . La scena mostrava una donna in lacrime che diceva le stesse parole da me pronunciate “Ti prego, mandami un segno.” Improvvisamente, dietro alla donna avvolta da una luce immensa, compare la figura di un uomo sorridente che le mormora all’orecchio “Non sono stato io ad andarmene, il mio tempo sulla terra era scaduto. Non piangere, sono sempre vicino a te. Adesso devo andare, mi stanno aspettando.” Ho avuto i brividi. Sono sicura che Mario ha voluto darmi un segno della sua presenza accanto a me.

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Rina mamma di Daniele

Vorrei raccontarvi un altro episodio della mia vita che rivela fino a che punto il Signore ci ami. Pur rimanendo per noi incomprensibile il mistero della sofferenza e tutto ciò ad esso collegato. Il 27 febbraio del 2007, mi trovavo a Madonna di Campiglio insieme alla mia famiglia. In quel periodo avvertivo moltissimo il bisogno di meditazione e di solitudine per vivere il mio immenso dolore e l’inaspettato incontro nel mio io interiore con Gesù. Mentre i miei cari andavano a sciare, io mi isolavo recandomi a pregare nella chiesetta antica del paese, dove all’interno si trova un crocifisso di media grandezza realizzato completamente con filo spinato. Ero sola nel silenzio più totale, recitavo la corona di Gesù crocifisso, sentendomi in dolcissima unione con Lui, quando ho percepito un suono ritmico, scandito come battiti cardiaci. Li per lì non riuscivo a capire da dove provenisse questo suono, nel silenzio assoluto che mi avvolgeva. Mi sono girata più volte per vedere se fosse entrato qualcun’altro in chiesa, ma ero sempre sola. Improvvisamente, colta da una folgorazione, alzando lo sguardo verso il corpo di Gesù crocifisso ho capito che proveniva da li. Era il battito del Suo Cuore che
accompagnava la mia preghiera...devo confessare che nel pregare mi ero già rifugiata proprio nel suo cuore dove volevo restare. Piena di stupore e di gioia, ho continuato a pregare accompagnata dal battito del Suo incredibile cuore.
Ritornata in albergo, entrando nella camera da letto per rivivere quelle ore magiche, ho sentito nettamente per qualche minuto un profumo soave invadere la stanza. Non poteva che essere il mio Daniele, il suo modo per rendermi conscia della sua presenza. Come non credere che Dio ci è compagno, consolatore e guida nella nostra vita? Questi doni sono sempre inaspettati, grazie grandissime elargite affinchè chi le riceve possa e debba testimoniarle per onorarle, condividerle e arrecare speranza e fede nei cuori addolorati e chiusi nella morsa di un dolore senza fine.

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Gaia sorella di Alessandro

Ieri mio fratello Alessandro mi ha fatto uno stupendo regalo: ero sulle piste da sci e dopo una brutta caduta che mi aveva spaventata molto, mi sono tirata su e pian piano ho raggiunto valle. Una volta arrivata a fine pista mi sono tolta gli sci per riprendere la funivia e sullo sci ho trovato un cuore meraviglioso e perfetto disegnato nella neve sulla punta dello sci. Si è formato (o meglio Ale lo ha fatto) durante la discesa: non ci sono altre spiegazioni possibili ed io, in tanti anni trascorsi sulla neve, non avevo mai visto un cuore così perfetto sulla punta di uno sci! È bellissimo quando riceviamo questi segnali così forti, lui ieri era proprio accanto a me e mi ha consolata dopo la caduta, non ci sono altre spiegazioni possibili!

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Orietta mamma di Francesca

Quest’oggi sono uscita con i miei nipotini per acquistare dei guantini per loro. Il tempo è piovoso ma non ci scoraggiamo. Celeste ha indossato la sciarpetta di lana fatta dalla sua mamma che per lei è assai preziosa. Fatte le compere torniamo verso l’auto visto che il brutto tempo non ci permetteva molti giri. Salita in macchina, Celeste si accorge di non avere più la sciarpina. Disperata e con le lacrime agli occhi mi dice: “Nonna, è la sciarpetta di mamma, ti prego, torniamo indietro a cercarla”. Abbiamo ripercorso tutto il tragitto per due volte senza trovare tracce della sciarpa e per cercare di consolarla le propongo di acquistarne una nuova. Lei non vuole saperne, vuole la sciarpa della sua mamma. Arriviamo alla macchina sempre più amareggiata io e in lacrime lei quando, per un impulso
improvviso, sento di dover rifare il percorso ancora una volta. Mi rivolgo a Celeste e le dico: “Riproviamo”. Mi risponde: “Sì, questa volta la troveremo perchè l’ ho chiesto alla mamma, al mio Angelo custode e a Gesù, quindi sono sicura.” Rifacciamo la strada e troviamo per terra la sciarpina, neppure bagnata nonostante la pioggia, proprio dove eravamo passate pochi secondi prima. Mia nipote mi guarda raggiante con quei suoi occhioni color cielo e mi dice: “Nonna, te lo avevo detto che avevo chiesto aiuto per ritrovarla”. Io credo che questo sia stato un segnale che la mamma ha voluto mandare alla sua bimba per farle sapere che le è vicina. Vorrei ringraziare mia figlia anche per avere insegnato ai suoi bambini a dare valore all’amore, alla famiglia, alla fede.

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MIRACOLI

Ebbene, chi tiene in gran conto un miracolo?
Per quanto mi riguarda non conosco altro che miracoli,
Sia che passeggi per le strade di Manhattan,
O lanci un’occhiata sopra i tetti delle case verso il cielo,
O sguazzi a piedi nudi lungo la spiaggia proprio oltre al limita delle onde,
O mi soffermi sotto gli alberi nei boschi,
O parli di giorno con quelli che amo, o di notte giaccia nel letto con chiunque io ami,
O sieda a tavola all’ora di cena con gli altri, O guardi gli estranei di fronte a me mentre viaggio in tram,
O osservi le api indaffarate attorno all’alveare in un mattino d’estate,
O gli animali che pascolano nei campi O gli uccelli, o la meraviglia degli insetti nell’aria,
O la meraviglia del tramonto, o delle stelle che splendono così luminose e tranquille,
O la delicata e raffinata e sottile falce della luna nuova a primavera;
Queste cose, con tutte le altre, per me son miracoli,
Che si riferiscono al tutto, eppure ognuna distinta e a suo posto.

Walt Withman

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NOTA DELL’AUTORE

L’importanza di imparare a morire, equivale ad un percorso di preparazione e di esercizio quotidiano che pian piano, ci indirizzi verso un livello di purificazione e di distacco dalla materia. Lasciando il corpo fisico, potremo raggiungere più facilmente la connessione con Dio e vivere nello stato di “grazia”, se avremo raggiunto il grado di elevazione spirituale, attraverso la redenzione. Un morire a se stessi per non dover sottostare al giudizio, il resoconto delle nostre azioni compiute in vita e valutarne le conseguenze nei confronti della “Legge Divina”.
Gioie e dolori di azioni compiute durante l’incarnazione, nei confronti del prossimo, vissute sulla nostra stessa pelle, giudici imparziali di noi stessi. A conferma di ciò riporto una frase che mia madre scrisse in un suo messaggio dopo poco tempo che ci aveva lasciati. Queste le sue parole: “Quassù non è
il Padre che ci giudica e ci condanna. Siamo noi stessi che ci rendiamo conto della vita che in terra abbiamo deviata”. La nostra fine di qua sarà il nostro inizio nella nuova dimensione. Da qui nasce il desiderio di un viaggio interiore, alla conquista della “scintilla” di Dio in noi per poter affermare al momento del distacco dal mondo materiale: “Padre, tutto è compiuto, affido il mio spirito nelle Tue mani”.

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FINE

view post Posted: 4/5/2013, 10:46 Cento Mani - Vita oltre la morte

PREGHIERA

Ascoltami angelo mio,
affido a te la mia inviolabile
e magica sensazione.

Al di là di un sogno,
entra fuggevole la vita
ad incoraggiare un incontro.

Cielo, Terra, un tutt’uno.
Malia di una realtà
che imprigiona il mio sguardo.

Posso assaporare attimi
in cui tutto sembra riflettere
l’immagine di Dio in me.

Rinchiudo il mio cuore
in un abbraccio che tutto
avvolge nell’incanto dell’amore.

Alba Piscopello

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L’amore di Dio da risposte alle nostre preghiere. Sembra dirci: “Non aver paura, io ti libererò dalla tua sofferenza. Vedi, quel figlio che credevi perso per sempre è vivo. E’ qui tra le mie braccia e assapora l’amore eterno. Nel periodo del dolore tu prega ed io ti libererò. Abbandonati a me e ripeti a te stessa: tutto va bene”. Il dolore di ogni madre è la più bella preghiera d’amore che possa giungere a Dio.
Dall’eternità, ancora prima che venga espressa, Dio ascolta il grido di dolore ed attraverso il legame che ci unisce a loro,apre porte invisibili. I nostri cari giungono a noi per portarci il dono più prezioso: la vita eterna. Ci parlano della gioia che il
futuro tiene in serbo per noi e di come sia importante divenire canali dell’Amore in questi momenti di buio sulla terra.Dio che parla attraverso i nostri cari per rassicurarci, confortarci, incoraggiarci, ammaestrarci e metterci in contatto con la profonda religiosità e spiritualità.Le vite segnate da dolori così grandi, conducono alla salvezza. Impediscono di basare le fondamenta su falsi valori materiali che
a lungo andare infiacchiscono lo spirito. Ogni giorno dovremmo vivere l’esperienza della morte e della resurrezione, pregando di avere una fede salda che, se pur sottomessa alle umane vicende, ci apra la vista spirituale per mostrarci l’unica via percorribile, la via dell’amore che Gesù ci ha mostrato.

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Caterina mamma di Alessio

Mi trovavo a Gerusalemme ed ero preoccupata per non riuscire a telefonare a casa avendo finito i soldi sul telefonino. Incredibilmente, a mio marito giunse un messaggio che diceva: “Mamma ha finito i soldi”. Come per incanto all’improvviso il messaggio è sparito. Pensiamo che ad inviarlo sia stato Alessio, che è sempre presente nelle nostre vicissitudini quotidiane.

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Alessia mamma di Alessandro

La settimana scorsa eravamo a cena in casa di amici, Marco, così si chiama il nostro ospite, era molto simpatico a mio figlio anche per la risata particolare che lo distingueva. Al momento del commiato, ad una battuta simpatica mio marito è scoppiato a ridere. Contemporaneamente, dietro alle mie spalle, vicino a mio marito, ho sentito una risata strana, non umana, come se fosse uscita da un bambolotto. Alla mia domanda su che rumore fosse, si sono tutti allarmati e Marco ha perlustrato la casa per vedere se ci fosse qualcuno con esito negativo, però mi ha confessato che qualche minuto prima, camminando nel corridoio, aveva avuto un brivido di freddo e avvertito una presenza.

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Carmen mamma di Pietro

E’ scoccata la mezzanotte e adesso sono16 mesi che Pietro non c’è più. Ogni giorno il dolore si fa più acuto, ogni giorno aumentano i perchè, ogni giorno la mancanza si fa sentire di più! Però, questa mattina è successa una cosa che voglio condividere con voi. Come ogni giorno, mamma va da Pietro al cimitero ed anche quest’oggi, nonostante le sue precarie condizioni di salute, e ne valeva la pena visto il regalo che Pietro le ha fatto trovare al suo ritorno a casa. Una vecchia lettera che lui le aveva scritto dove le diceva di volerle un bene immenso e che qualsiasi cosa fosse accaduta lui non l’avrebbe mai abbandonata. E’ stata un’esperienza che ha riempito i nostri cuori sofferenti di gioia anche se, trascorsa
la magia del momento, l’angoscia è ricomparsa con tutta la sua forza.

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Rita mamma di Anthony

Il 22 Dicembre abbiamo organizzato una serata di beneficenza per portare doni ai bimbi con problemi economici. Ci preparavamo a cantare e quando venne il mio turno, insieme alla bimba che mi avevano destinata, cantai “il cerchio della vita”. Ero emozionata e le lacrime scendevano copiose mentre stringevo a me quella bimba. Ad un tratto mi sono sentita abbracciare forte, forte alle spalle, mentre un
calore mi avvolgeva in tutto il corpo. Mi sono girata ma non c’era nessuno e la bimba era troppo piccola per potermi abbracciare. Una voce mi parla alle spalle e mi dice: “Mamma fatti forza, io sono con te. Ti amo mamma”. Il mio Anthony era con me.

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Anna mamma di Sonia

La notte di Natale ci siamo riuniti con mia sorella e la sua famiglia in casa mia per la cena, considerando quanto ci mancasse la presenza dei nostri cari già volati in cielo. Io pensavo alla mia Sonia, ai Natali trascorsi insieme ed ero triste ma cercavo di non mostrare quel mio stato d’animo. Ad un tratto, il brivido nella mia testa e il tocco di una mano invisibile tra i capelli, mi ha fatto percepire la carezza di Sonia.

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Carmen mamma di Gabriele

Vorrei portare la mia testimonianza relativa a quanto senta accanto a me la presenza di mio figlio Gabriele. Mio figlio, il 5 agosto 2010, ha lasciato gli affetti più cari in seguito ad un incidente stradale causato dalla folle velocità di un autista di Tir. Da allora ho avuto tante prove della sua presenza accanto a me, ma voglio raccontarvene una, particolarmente straordinaria. Mi trovavo a casa di mia madre gravemente malata, malattia che si era annunciata nel giugno dello stesso anno e di cui mio figlio era al corrente, visto che era stato lui stesso a ritirare l’esame istologico. Ero molto preoccupata, tanto che continuavo ad alzarmi dal letto per correre nella stanza attigua dove riposava mia madre per
vedere come stava. Ad un tratto il mio sguardo si fissa su una lucetta bianca sotto al mio letto che si accende e si spegne e senza alcuna esitazione pronuncio queste parole: “Gabrry, tu sei qui!” Mio figlio, attraverso quel segno che si è ripetuto diverse volte, ha voluto dirmi di stare tranquilla che lui mi era vicino.

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Lucia mamma di Mario

Questa esperienza è insolita ma reale. Ero nel mio letto e piangendo ho rivolto il mio pensiero a mio figlio Mario, pregandolo di mandarmi un segno della sua presenza. Verso mezzanotte, non riuscendo ad addormentarmi ho acceso la TV su Italia 1, stavano trasmettendo un film . La scena mostrava una donna in lacrime che diceva le stesse parole da me pronunciate “Ti prego, mandami un segno.” Improvvisamente, dietro alla donna avvolta da una luce immensa, compare la figura di un uomo sorridente che le mormora all’orecchio “Non sono stato io ad andarmene, il mio tempo sulla terra era scaduto. Non piangere, sono sempre vicino a te. Adesso devo andare, mi stanno aspettando.” Ho avuto i brividi. Sono sicura che Mario ha voluto darmi un segno della sua presenza accanto a me.

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Rina mamma di Daniele

Vorrei raccontarvi un altro episodio della mia vita che rivela fino a che punto il Signore ci ami. Pur rimanendo per noi incomprensibile il mistero della sofferenza e tutto ciò ad esso collegato. Il 27 febbraio del 2007, mi trovavo a Madonna di Campiglio insieme alla mia famiglia. In quel periodo avvertivo moltissimo il bisogno di meditazione e di solitudine per vivere il mio immenso dolore e l’inaspettato incontro nel mio io interiore con Gesù. Mentre i miei cari andavano a sciare, io mi isolavo recandomi a pregare nella chiesetta antica del paese, dove all’interno si trova un crocifisso di media grandezza realizzato completamente con filo spinato. Ero sola nel silenzio più totale, recitavo la corona di Gesù crocifisso, sentendomi in dolcissima unione con Lui, quando ho percepito un suono ritmico, scandito come battiti cardiaci. Li per lì non riuscivo a capire da dove provenisse questo suono, nel silenzio assoluto che mi avvolgeva. Mi sono girata più volte per vedere se fosse entrato qualcun’altro in chiesa, ma ero sempre sola. Improvvisamente, colta da una folgorazione, alzando lo sguardo verso il corpo di Gesù crocifisso ho capito che proveniva da li. Era il battito del Suo Cuore che
accompagnava la mia preghiera...devo confessare che nel pregare mi ero già rifugiata proprio nel suo cuore dove volevo restare. Piena di stupore e di gioia, ho continuato a pregare accompagnata dal battito del Suo incredibile cuore.
Ritornata in albergo, entrando nella camera da letto per rivivere quelle ore magiche, ho sentito nettamente per qualche minuto un profumo soave invadere la stanza. Non poteva che essere il mio Daniele, il suo modo per rendermi conscia della sua presenza. Come non credere che Dio ci è compagno, consolatore e guida nella nostra vita? Questi doni sono sempre inaspettati, grazie grandissime elargite affinchè chi le riceve possa e debba testimoniarle per onorarle, condividerle e arrecare speranza e fede nei cuori addolorati e chiusi nella morsa di un dolore senza fine.

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Gaia sorella di Alessandro

Ieri mio fratello Alessandro mi ha fatto uno stupendo regalo: ero sulle piste da sci e dopo una brutta caduta che mi aveva spaventata molto, mi sono tirata su e pian piano ho raggiunto valle. Una volta arrivata a fine pista mi sono tolta gli sci per riprendere la funivia e sullo sci ho trovato un cuore meraviglioso e perfetto disegnato nella neve sulla punta dello sci. Si è formato (o meglio Ale lo ha fatto) durante la discesa: non ci sono altre spiegazioni possibili ed io, in tanti anni trascorsi sulla neve, non avevo mai visto un cuore così perfetto sulla punta di uno sci! È bellissimo quando riceviamo questi segnali così forti, lui ieri era proprio accanto a me e mi ha consolata dopo la caduta, non ci sono altre spiegazioni possibili!

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Orietta mamma di Francesca

Quest’oggi sono uscita con i miei nipotini per acquistare dei guantini per loro. Il tempo è piovoso ma non ci scoraggiamo. Celeste ha indossato la sciarpetta di lana fatta dalla sua mamma che per lei è assai preziosa. Fatte le compere torniamo verso l’auto visto che il brutto tempo non ci permetteva molti giri. Salita in macchina, Celeste si accorge di non avere più la sciarpina. Disperata e con le lacrime agli occhi mi dice: “Nonna, è la sciarpetta di mamma, ti prego, torniamo indietro a cercarla”. Abbiamo ripercorso tutto il tragitto per due volte senza trovare tracce della sciarpa e per cercare di consolarla le propongo di acquistarne una nuova. Lei non vuole saperne, vuole la sciarpa della sua mamma. Arriviamo alla macchina sempre più amareggiata io e in lacrime lei quando, per un impulso
improvviso, sento di dover rifare il percorso ancora una volta. Mi rivolgo a Celeste e le dico: “Riproviamo”. Mi risponde: “Sì, questa volta la troveremo perchè l’ ho chiesto alla mamma, al mio Angelo custode e a Gesù, quindi sono sicura.” Rifacciamo la strada e troviamo per terra la sciarpina, neppure bagnata nonostante la pioggia, proprio dove eravamo passate pochi secondi prima. Mia nipote mi guarda raggiante con quei suoi occhioni color cielo e mi dice: “Nonna, te lo avevo detto che avevo chiesto aiuto per ritrovarla”. Io credo che questo sia stato un segnale che la mamma ha voluto mandare alla sua bimba per farle sapere che le è vicina. Vorrei ringraziare mia figlia anche per avere insegnato ai suoi bambini a dare valore all’amore, alla famiglia, alla fede.

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MIRACOLI

Ebbene, chi tiene in gran conto un miracolo?
Per quanto mi riguarda non conosco altro che miracoli,
Sia che passeggi per le strade di Manhattan,
O lanci un’occhiata sopra i tetti delle case verso il cielo,
O sguazzi a piedi nudi lungo la spiaggia proprio oltre al limita delle onde,
O mi soffermi sotto gli alberi nei boschi,
O parli di giorno con quelli che amo, o di notte giaccia nel letto con chiunque io ami,
O sieda a tavola all’ora di cena con gli altri, O guardi gli estranei di fronte a me mentre viaggio in tram,
O osservi le api indaffarate attorno all’alveare in un mattino d’estate,
O gli animali che pascolano nei campi O gli uccelli, o la meraviglia degli insetti nell’aria,
O la meraviglia del tramonto, o delle stelle che splendono così luminose e tranquille,
O la delicata e raffinata e sottile falce della luna nuova a primavera;
Queste cose, con tutte le altre, per me son miracoli,
Che si riferiscono al tutto, eppure ognuna distinta e a suo posto.

Walt Withman

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NOTA DELL’AUTORE

L’importanza di imparare a morire, equivale ad un percorso di preparazione e di esercizio quotidiano che pian piano, ci indirizzi verso un livello di purificazione e di distacco dalla materia. Lasciando il corpo fisico, potremo raggiungere più facilmente la connessione con Dio e vivere nello stato di “grazia”, se avremo raggiunto il grado di elevazione spirituale, attraverso la redenzione. Un morire a se stessi per non dover sottostare al giudizio, il resoconto delle nostre azioni compiute in vita e valutarne le conseguenze nei confronti della “Legge Divina”.
Gioie e dolori di azioni compiute durante l’incarnazione, nei confronti del prossimo, vissute sulla nostra stessa pelle, giudici imparziali di noi stessi. A conferma di ciò riporto una frase che mia madre scrisse in un suo messaggio dopo poco tempo che ci aveva lasciati. Queste le sue parole: “Quassù non è
il Padre che ci giudica e ci condanna. Siamo noi stessi che ci rendiamo conto della vita che in terra abbiamo deviata”. La nostra fine di qua sarà il nostro inizio nella nuova dimensione. Da qui nasce il desiderio di un viaggio interiore, alla conquista della “scintilla” di Dio in noi per poter affermare al momento del distacco dal mondo materiale: “Padre, tutto è compiuto, affido il mio spirito nelle Tue mani”.

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FINE

view post Posted: 4/5/2013, 10:30 Cento Mani - Libri per l'anima (A Cura di Mary Lourdes)

PREGHIERA

Ascoltami angelo mio,
affido a te la mia inviolabile
e magica sensazione.

Al di là di un sogno,
entra fuggevole la vita
ad incoraggiare un incontro.

Cielo, Terra, un tutt’uno.
Malia di una realtà
che imprigiona il mio sguardo.

Posso assaporare attimi
in cui tutto sembra riflettere
l’immagine di Dio in me.

Rinchiudo il mio cuore
in un abbraccio che tutto
avvolge nell’incanto dell’amore.

Alba Piscopello

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L’amore di Dio da risposte alle nostre preghiere. Sembra dirci: “Non aver paura, io ti libererò dalla tua sofferenza. Vedi, quel figlio che credevi perso per sempre è vivo. E’ qui tra le mie braccia e assapora l’amore eterno. Nel periodo del dolore tu prega ed io ti libererò. Abbandonati a me e ripeti a te stessa: tutto va bene”. Il dolore di ogni madre è la più bella preghiera d’amore che possa giungere a Dio.
Dall’eternità, ancora prima che venga espressa, Dio ascolta il grido di dolore ed attraverso il legame che ci unisce a loro,apre porte invisibili. I nostri cari giungono a noi per portarci il dono più prezioso: la vita eterna. Ci parlano della gioia che il
futuro tiene in serbo per noi e di come sia importante divenire canali dell’Amore in questi momenti di buio sulla terra.Dio che parla attraverso i nostri cari per rassicurarci, confortarci, incoraggiarci, ammaestrarci e metterci in contatto con la profonda religiosità e spiritualità.Le vite segnate da dolori così grandi, conducono alla salvezza. Impediscono di basare le fondamenta su falsi valori materiali che
a lungo andare infiacchiscono lo spirito. Ogni giorno dovremmo vivere l’esperienza della morte e della resurrezione, pregando di avere una fede salda che, se pur sottomessa alle umane vicende, ci apra la vista spirituale per mostrarci l’unica via percorribile, la via dell’amore che Gesù ci ha mostrato.

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Caterina mamma di Alessio

Mi trovavo a Gerusalemme ed ero preoccupata per non riuscire a telefonare a casa avendo finito i soldi sul telefonino. Incredibilmente, a mio marito giunse un messaggio che diceva: “Mamma ha finito i soldi”. Come per incanto all’improvviso il messaggio è sparito. Pensiamo che ad inviarlo sia stato Alessio, che è sempre presente nelle nostre vicissitudini quotidiane.

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Alessia mamma di Alessandro

La settimana scorsa eravamo a cena in casa di amici, Marco, così si chiama il nostro ospite, era molto simpatico a mio figlio anche per la risata particolare che lo distingueva. Al momento del commiato, ad una battuta simpatica mio marito è scoppiato a ridere. Contemporaneamente, dietro alle mie spalle, vicino a mio marito, ho sentito una risata strana, non umana, come se fosse uscita da un bambolotto. Alla mia domanda su che rumore fosse, si sono tutti allarmati e Marco ha perlustrato la casa per vedere se ci fosse qualcuno con esito negativo, però mi ha confessato che qualche minuto prima, camminando nel corridoio, aveva avuto un brivido di freddo e avvertito una presenza.

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Carmen mamma di Pietro

E’ scoccata la mezzanotte e adesso sono16 mesi che Pietro non c’è più. Ogni giorno il dolore si fa più acuto, ogni giorno aumentano i perchè, ogni giorno la mancanza si fa sentire di più! Però, questa mattina è successa una cosa che voglio condividere con voi. Come ogni giorno, mamma va da Pietro al cimitero ed anche quest’oggi, nonostante le sue precarie condizioni di salute, e ne valeva la pena visto il regalo che Pietro le ha fatto trovare al suo ritorno a casa. Una vecchia lettera che lui le aveva scritto dove le diceva di volerle un bene immenso e che qualsiasi cosa fosse accaduta lui non l’avrebbe mai abbandonata. E’ stata un’esperienza che ha riempito i nostri cuori sofferenti di gioia anche se, trascorsa
la magia del momento, l’angoscia è ricomparsa con tutta la sua forza.

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Rita mamma di Anthony

Il 22 Dicembre abbiamo organizzato una serata di beneficenza per portare doni ai bimbi con problemi economici. Ci preparavamo a cantare e quando venne il mio turno, insieme alla bimba che mi avevano destinata, cantai “il cerchio della vita”. Ero emozionata e le lacrime scendevano copiose mentre stringevo a me quella bimba. Ad un tratto mi sono sentita abbracciare forte, forte alle spalle, mentre un
calore mi avvolgeva in tutto il corpo. Mi sono girata ma non c’era nessuno e la bimba era troppo piccola per potermi abbracciare. Una voce mi parla alle spalle e mi dice: “Mamma fatti forza, io sono con te. Ti amo mamma”. Il mio Anthony era con me.

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Anna mamma di Sonia

La notte di Natale ci siamo riuniti con mia sorella e la sua famiglia in casa mia per la cena, considerando quanto ci mancasse la presenza dei nostri cari già volati in cielo. Io pensavo alla mia Sonia, ai Natali trascorsi insieme ed ero triste ma cercavo di non mostrare quel mio stato d’animo. Ad un tratto, il brivido nella mia testa e il tocco di una mano invisibile tra i capelli, mi ha fatto percepire la carezza di Sonia.

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Carmen mamma di Gabriele

Vorrei portare la mia testimonianza relativa a quanto senta accanto a me la presenza di mio figlio Gabriele. Mio figlio, il 5 agosto 2010, ha lasciato gli affetti più cari in seguito ad un incidente stradale causato dalla folle velocità di un autista di Tir. Da allora ho avuto tante prove della sua presenza accanto a me, ma voglio raccontarvene una, particolarmente straordinaria. Mi trovavo a casa di mia madre gravemente malata, malattia che si era annunciata nel giugno dello stesso anno e di cui mio figlio era al corrente, visto che era stato lui stesso a ritirare l’esame istologico. Ero molto preoccupata, tanto che continuavo ad alzarmi dal letto per correre nella stanza attigua dove riposava mia madre per
vedere come stava. Ad un tratto il mio sguardo si fissa su una lucetta bianca sotto al mio letto che si accende e si spegne e senza alcuna esitazione pronuncio queste parole: “Gabrry, tu sei qui!” Mio figlio, attraverso quel segno che si è ripetuto diverse volte, ha voluto dirmi di stare tranquilla che lui mi era vicino.

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Lucia mamma di Mario

Questa esperienza è insolita ma reale. Ero nel mio letto e piangendo ho rivolto il mio pensiero a mio figlio Mario, pregandolo di mandarmi un segno della sua presenza. Verso mezzanotte, non riuscendo ad addormentarmi ho acceso la TV su Italia 1, stavano trasmettendo un film . La scena mostrava una donna in lacrime che diceva le stesse parole da me pronunciate “Ti prego, mandami un segno.” Improvvisamente, dietro alla donna avvolta da una luce immensa, compare la figura di un uomo sorridente che le mormora all’orecchio “Non sono stato io ad andarmene, il mio tempo sulla terra era scaduto. Non piangere, sono sempre vicino a te. Adesso devo andare, mi stanno aspettando.” Ho avuto i brividi. Sono sicura che Mario ha voluto darmi un segno della sua presenza accanto a me.

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Rina mamma di Daniele

Vorrei raccontarvi un altro episodio della mia vita che rivela fino a che punto il Signore ci ami. Pur rimanendo per noi incomprensibile il mistero della sofferenza e tutto ciò ad esso collegato. Il 27 febbraio del 2007, mi trovavo a Madonna di Campiglio insieme alla mia famiglia. In quel periodo avvertivo moltissimo il bisogno di meditazione e di solitudine per vivere il mio immenso dolore e l’inaspettato incontro nel mio io interiore con Gesù. Mentre i miei cari andavano a sciare, io mi isolavo recandomi a pregare nella chiesetta antica del paese, dove all’interno si trova un crocifisso di media grandezza realizzato completamente con filo spinato. Ero sola nel silenzio più totale, recitavo la corona di Gesù crocifisso, sentendomi in dolcissima unione con Lui, quando ho percepito un suono ritmico, scandito come battiti cardiaci. Li per lì non riuscivo a capire da dove provenisse questo suono, nel silenzio assoluto che mi avvolgeva. Mi sono girata più volte per vedere se fosse entrato qualcun’altro in chiesa, ma ero sempre sola. Improvvisamente, colta da una folgorazione, alzando lo sguardo verso il corpo di Gesù crocifisso ho capito che proveniva da li. Era il battito del Suo Cuore che
accompagnava la mia preghiera...devo confessare che nel pregare mi ero già rifugiata proprio nel suo cuore dove volevo restare. Piena di stupore e di gioia, ho continuato a pregare accompagnata dal battito del Suo incredibile cuore.
Ritornata in albergo, entrando nella camera da letto per rivivere quelle ore magiche, ho sentito nettamente per qualche minuto un profumo soave invadere la stanza. Non poteva che essere il mio Daniele, il suo modo per rendermi conscia della sua presenza. Come non credere che Dio ci è compagno, consolatore e guida nella nostra vita? Questi doni sono sempre inaspettati, grazie grandissime elargite affinchè chi le riceve possa e debba testimoniarle per onorarle, condividerle e arrecare speranza e fede nei cuori addolorati e chiusi nella morsa di un dolore senza fine.

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Gaia sorella di Alessandro

Ieri mio fratello Alessandro mi ha fatto uno stupendo regalo: ero sulle piste da sci e dopo una brutta caduta che mi aveva spaventata molto, mi sono tirata su e pian piano ho raggiunto valle. Una volta arrivata a fine pista mi sono tolta gli sci per riprendere la funivia e sullo sci ho trovato un cuore meraviglioso e perfetto disegnato nella neve sulla punta dello sci. Si è formato (o meglio Ale lo ha fatto) durante la discesa: non ci sono altre spiegazioni possibili ed io, in tanti anni trascorsi sulla neve, non avevo mai visto un cuore così perfetto sulla punta di uno sci! È bellissimo quando riceviamo questi segnali così forti, lui ieri era proprio accanto a me e mi ha consolata dopo la caduta, non ci sono altre spiegazioni possibili!

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Orietta mamma di Francesca

Quest’oggi sono uscita con i miei nipotini per acquistare dei guantini per loro. Il tempo è piovoso ma non ci scoraggiamo. Celeste ha indossato la sciarpetta di lana fatta dalla sua mamma che per lei è assai preziosa. Fatte le compere torniamo verso l’auto visto che il brutto tempo non ci permetteva molti giri. Salita in macchina, Celeste si accorge di non avere più la sciarpina. Disperata e con le lacrime agli occhi mi dice: “Nonna, è la sciarpetta di mamma, ti prego, torniamo indietro a cercarla”. Abbiamo ripercorso tutto il tragitto per due volte senza trovare tracce della sciarpa e per cercare di consolarla le propongo di acquistarne una nuova. Lei non vuole saperne, vuole la sciarpa della sua mamma. Arriviamo alla macchina sempre più amareggiata io e in lacrime lei quando, per un impulso
improvviso, sento di dover rifare il percorso ancora una volta. Mi rivolgo a Celeste e le dico: “Riproviamo”. Mi risponde: “Sì, questa volta la troveremo perchè l’ ho chiesto alla mamma, al mio Angelo custode e a Gesù, quindi sono sicura.” Rifacciamo la strada e troviamo per terra la sciarpina, neppure bagnata nonostante la pioggia, proprio dove eravamo passate pochi secondi prima. Mia nipote mi guarda raggiante con quei suoi occhioni color cielo e mi dice: “Nonna, te lo avevo detto che avevo chiesto aiuto per ritrovarla”. Io credo che questo sia stato un segnale che la mamma ha voluto mandare alla sua bimba per farle sapere che le è vicina. Vorrei ringraziare mia figlia anche per avere insegnato ai suoi bambini a dare valore all’amore, alla famiglia, alla fede.

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MIRACOLI

Ebbene, chi tiene in gran conto un miracolo?
Per quanto mi riguarda non conosco altro che miracoli,
Sia che passeggi per le strade di Manhattan,
O lanci un’occhiata sopra i tetti delle case verso il cielo,
O sguazzi a piedi nudi lungo la spiaggia proprio oltre al limita delle onde,
O mi soffermi sotto gli alberi nei boschi,
O parli di giorno con quelli che amo, o di notte giaccia nel letto con chiunque io ami,
O sieda a tavola all’ora di cena con gli altri, O guardi gli estranei di fronte a me mentre viaggio in tram,
O osservi le api indaffarate attorno all’alveare in un mattino d’estate,
O gli animali che pascolano nei campi O gli uccelli, o la meraviglia degli insetti nell’aria,
O la meraviglia del tramonto, o delle stelle che splendono così luminose e tranquille,
O la delicata e raffinata e sottile falce della luna nuova a primavera;
Queste cose, con tutte le altre, per me son miracoli,
Che si riferiscono al tutto, eppure ognuna distinta e a suo posto.

Walt Withman

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NOTA DELL’AUTORE

L’importanza di imparare a morire, equivale ad un percorso di preparazione e di esercizio quotidiano che pian piano, ci indirizzi verso un livello di purificazione e di distacco dalla materia. Lasciando il corpo fisico, potremo raggiungere più facilmente la connessione con Dio e vivere nello stato di “grazia”, se avremo raggiunto il grado di elevazione spirituale, attraverso la redenzione. Un morire a se stessi per non dover sottostare al giudizio, il resoconto delle nostre azioni compiute in vita e valutarne le conseguenze nei confronti della “Legge Divina”.
Gioie e dolori di azioni compiute durante l’incarnazione, nei confronti del prossimo, vissute sulla nostra stessa pelle, giudici imparziali di noi stessi. A conferma di ciò riporto una frase che mia madre scrisse in un suo messaggio dopo poco tempo che ci aveva lasciati. Queste le sue parole: “Quassù non è
il Padre che ci giudica e ci condanna. Siamo noi stessi che ci rendiamo conto della vita che in terra abbiamo deviata”. La nostra fine di qua sarà il nostro inizio nella nuova dimensione. Da qui nasce il desiderio di un viaggio interiore, alla conquista della “scintilla” di Dio in noi per poter affermare al momento del distacco dal mondo materiale: “Padre, tutto è compiuto, affido il mio spirito nelle Tue mani”.

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view post Posted: 3/5/2013, 08:09 "Maria terra di Dio" di padre Emanuele Boarga - Libri per l'anima (A Cura di Mary Lourdes)

Preghiamo

Vergine del "sì",
hai fatto posto non solo nel cavo del tuo seno
ma ancor più nel profondo del tuo cuore
all'Amen di Dio.

La tua fede è piena e generosa,
aperta alle attese del passato
e alle speranze del futuro.

Insegnaci dinanzi alla chiamata di Dio
fede, umiltà e disponibilità affinché anche le nostre labbra,
in unisono col cuore, pronuncino sempre la parola adatta.

Aiutaci ad accettare in noi l'invasione divina,
ed esser così, sempre e ovunque, uomini e donne del "sì",
uomini e donne dell'Amen.

view post Posted: 2/5/2013, 21:13 Cento Mani - Un aiuto per chi soffre

Paola moglie di Roberto

Vi racconterò quello che per me è stato il più importante segno della presenza dei nostri cari nella nostra vita, dopo il loro trapasso. Poche ore prima della morte di mio marito Roberto, lui non era molto vigile e forse non riusciva nemmeno a sentirmi, io accarezzandolo gli ripetevo continuamente di farmi avere segni della sua presenza “dopo”. Appena Robi spirò, mi fecero ovviamente uscire dalla Sua stanza, ma non potete immaginare la mia sorpresa quando potendo rientrare ho notato sul cuscino dove era appoggiato il suo braccio martoriato dalle flebo, trovai un cuore stupendo composto da siero e sangue. Mia madre è stata testimone di questo episodio, abbiamo scattato una fotografia di questo cuore che conservo tra gli oggetti più cari, e che mi ha dato la forza per superare quei momenti dolorosi che fanno seguito a un lutto.

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Laura mamma di Alessandro

Un segnale della presenza di mio figlio che mi capita spesso di vedere, sono i numeri doppi sul telefonino (es. 11:11, 14:14 ecc.). Ho letto che questo numero è un segnale di comunicazione e di apertura tra le dimensioni, una specie di collegamento. Se siamo in viaggio o nei momenti in cui sono particolarmente triste, accendendo il telefonino, ecco che compaiono i numeri doppi. Specialmente il numero che corrisponde al giorno in cui è nato.

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Rina mamma di Daniele

Posso dire di aver sentito la voce di mio figlio che mi diceva di andare a guardare nelle scarpe nel suo armadio, premetto che erano otto anni che le avevo riposte e non più toccate. Ormai consapevole di dovere obbedire ai suoi inviti, l’ ho fatto pur se non capivo che cosa potesse significare. Invece c’è stato un’esperienza di apporto, cioè la materializzazione inspiegabile di oggetti. Dopo aver visionato molto attentamente le scarpe che aveva usato per un matrimonio, non trovandovi nulla, le ho riposte, non vi nascondo alquanto delusa, ma proprio mentre stavo per chiudere l’anta dell’armadio, mi accorgo di una pallina di carta arrotolata nell’interno di una delle scarpe che prima non c’era. La srotolo e grande è stata l’emozione nel vedere che era completamente ricoperta del numero 40 scritto a penna, (40 è il numero della corsia dove lui riposa ed è il numero con il quale comunica con me, quando vuole farmi sapere che è presente). Ma così come si è materializzato, questo pezzetto di carta era destinato a smaterializzarsi: mi spiego meglio. Quel foglietto per me così prezioso l’ ho infilato dentro il mio portafoglio accanto alla sua foto. Non era mai capitato che qualcuno venisse a rubare nel mio negozio nei sei anni di attività, ma guarda caso quel pomeriggio, mentre ero intenta a servire un ragazzo, un suo complice, è entrato nel retro magazzino dove avevo posato la mia borsa, rubandomi il portafoglio. Dopo un paio di giorni, mi telefona mia suocera per dirmi che le avevano portato il mio portafoglio trovato abbandonato in un centro commerciale. La mia gioia era stata grande nel pensare che vi avrei ritrovato il foglietto, ma così non era...c’era ancora la foto, ma sia il foglietto che i soldi erano
spariti...allora ho capito che dovevo solo vederlo ma non conservarlo poichè veniva da cielo, un segno celeste. La cosa sorprendente è che in questa esperienza si sono verificati più segni simultaneamente: la voce che mi diceva cosa fare, l’apporto di quell’oggetto, e il riscontro che ci è stato tra l’invito a fare una certa cosa e il suo esito positivo.

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Alba mamma di Stefano

Una domenica mattina mi trovavo in Chiesa per assistere alla Santa Messa nella suggestiva chiesetta di Manarola, alle 5 Terre. Don Carlo si apprestava a dare inizio alla funzione. Io ero particolarmente concentrata nella magia di un’attesa che rispecchiava il mio elevarmi al di sopra dell’umano sentire. Ero con i sensi attivati al massimo per la richiesta che presto avrei affidata alla Madonna della Salute per due care amiche. Al termine della messa, prima di recarmi davanti alla statua della Madonnina, frugando nella tasca della giacca, cerco disperatamente due monetine da 50 cent per accendere le due candele. Inutile cercare. Di tante monetine nemmeno l’ombra delle due da 50 centesimi. Delusa, mi avvio davanti al tavolo posto dinnanzi alla Madonna con tutte le candele. Decido di accenderle
comunque e offrire in cambio le monetine che avevo. Metto la mano in tasca, raccolgo le monete e sento che il peso è cambiato, pesano di più. Apro la mano e con mia grande sorpresa due monete da 50 cent fanno bella mostra di se in mezzo alle altre.

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EMOZIONI

Incanto, sogno, magia,
immagini, riflessi, colori
riempiono i miei occhi.

Attimi di infinito posti
sull’altare della vita.

Alba Piscopello

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La morte altro non è che la fine della vita terrena. Rappresenta il tabù che relega l’uomo comune nella paura e nella lotta perenne contro chi viene vissuto come il “nemico” occulto.Rifiutare la morte è rinnegare la stessa vita, o accettarla solo in parte. Marco Aurelio diceva: “Non disprezzare la morte, ma abbila cara perchè anch’essa è una delle cose volute dalla natura. E’ proprio dell’uomo ragionevole non essere, di fronte alla morte, ne superficiale, ne ostile, ne arrogante, ma di attenderla come qualsiasi altro fatto naturale”. Guardando oltre la cortina dell’illusione e della superficialità della vita, ci addentriamo nel mondo dell’invisibile ed ecco che “bussa e ti sarà aperto”, diventa il mezzo per accederci. Come è scritto nella Bibbia: “Dio ha creato l’uomo per l’immortalità”. I miracoli sono davanti ai nostri occhi, a testimoniare che esiste una vita che continua dopo la vita stessa e che rende chiara l’idea della morte come conseguenza naturale della vita terrena e non come fine ultimo dell’ essenza dell’essere. La realtà
spirituale si presenta a noi semplice nella sua manifestazione, a testimonianza di un mondo reale dove fantasia e realtà si fondono per creare l’inimmaginabile.
Questo libro è scritto per aprire gli occhi a chi ancora rimane scettico sull’argomento della vita oltre la vita. Vista l’incredulità di molti, attraverso le testimonianze qui documentate, e sempre più copiose, spero che l’atteggiamento degli increduli possa aprirsi all’eventualità che “nulla si distrugge” per lanciarsi a indagare, alzando gli occhi dalla terra al cielo. C’è un ponte che unisce due dimensioni, la nostra materiale e quella spirituale. Mi rammarico nel constatare che le persone difficilmente alzano gli occhi al cielo, privandosi così di rendersi conto di quanto il cielo sia parte attiva nella vita degli uomini. Gli atei, i materialisti incalliti, fondano il loro credo su concetti prettamente terreni, basati sul principio “non vedo, e quindi non credo”. Il materialismo è una dottrina erronea, incompleta e insufficiente. Si può contrapporre a questa visione distorta, la realtà di fenomeni come apparizioni di esseri disincarnati, sogni, premonizioni, apporti e molto ancora. Queste manifestazioni provano la realtà di un mondo
soprannaturale, dove meravigliose esistenze immateriali si intrecciano nelle nostre umane vicende, a indicarci la via della verità e della vera vita. Testimonianze medianiche ci fanno sapere che non è ne la malattia o l’incidente a provocare la morte, bensì il distacco avviene perchè quello era il momento destinato per noi per trasformare la nostra vita. La causa della morte non sarebbe quindi, come ritiene la scienza, la cessazione dell’attività cerebrale, bensì l’effetto del tracollo dell’afflusso energetico nell’organismo del morente. Il distacco avverrebbe progressivamente, dopo la morte cerebrale. La scienza stessa ha accertato come l’attività elettromagnetica del cervello e del corpo continui per parecchie ore dopo la morte clinica. Da ciò risulta chiara l’importanza di lasciare al neonato spirituale un minimo di tempo necessario a comprendere ciò che gli è accaduto. A questo punto sorge spontanea una domanda: dove andiamo lasciato questo mondo?In alcuni messaggi mio figlio Stefano descrive panorami “inimmaginabili” per noi con fiori e colori che noi sulla terra non abbiamo. Aggiunge: “Voi credete di stare bene sulla terra...basta, non posso dire altro”. Queste parole hanno acceso in me grande curiosità e mi hanno fatto pensare ad un aldilà reale non meno del nostro mondo. Ho cercato di documentarmi sull’argomento con letture varie. Tra queste mi ha colpita la lettera di un giovane trapassato che scrive alla mamma e descrive quanto segue: “Noi
siamo vivi ma il nostro corpo è più fluido del vostro materiale. Conserviamo le stesse sembianze di quando eravamo in terra, la stessa statura. Nulla è mutato, tranne lo spirito che è più progredito”. Aggiunge: “La bellezza del paesaggio che ci circonda è di uno splendore incredibile. Qua vi sono musiche che voi non potete immaginare; vi sono teatri in cui si rappresentano spettacoli sublimi. Se tu vedessi non crederesti più alla morte e lasceresti la vita con gioia”. Le rivelazioni tratte da messaggi, affermano quanto segue:
- L’entità si ritroverebbe nel mondo spirituale in forma umana, ma in un corpo più fluido.
-Immediatamente non realizza di essere trapassato.
-Rivive l’esperienza terrena all’indietro.
-Viene accolto da familiari e amici già trapassati.
- Si ritrova in un ambiente meraviglioso e di una bellezza inimmaginabile, analogo a quello materiale ma più spiritualizzato.
- In ultimo ci avvertono che il nostro dolore impedisce a noi di entrare in rapporto con loro e li trattiene sulla terra.
Tutto questo conferma che la vita continua oltre la vita terrena in un meraviglioso ambiente spirituale, altrettanto reale del nostro materiale, che ci attende al termine di questa esperienza terrena. Alzando gli occhi dalla terra al cielo, scopriremo di appartenere anche noi a quella dimensione e di esserne un tutt’uno.

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Milena una figlia

Una spinta fortissima è il ricordo vivo che ho di mio padre. Lo percepii poche ore dopo la sua morte. Sembrava volesse dirmi: “Svegliati sono ancora qua”, come sempre faceva quando ancora era vivo. Ho avvertito la presa delle mani sulle mie spalle e ho percepito un senso di vertigine, poi, le sue ultime parole: “Grazie di tutto”, riecheggiarono ancora per toccare il mio cuore come una freccia d’amore.
Ciao papà.

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Luciana mamma di Pasqualino

Sei mesi dopo la perdita del mio bambino, mi proposi come baby sitter in una famiglia con tre bambini in piccola età. Non sapevo se sarei stata all’altezza della situazione, visto che ero in fase di elaborazione del mio lutto e non mi sentivo in grado di trasmettere la gaiezza necessaria. Ciononostante percepivo una sensazione che quell’incontro non fosse casuale ma voluto e guidato dal mio bambino. Non so dare una motivazione razionale ma era questo che sentivo. Fin dai primi giorni, il bambino più grande ha dimostrato un insolito attaccamento a me e ai miei familiari, per non parlare delle coincidenze che lo collegano a mio figlio, che sono tante. Non solo, ma quando il bambino subisce le “interferenze” io ho imparato a riconoscerle. In questo periodo i “messaggi” si sono un po’ diradati ma in compenso, adesso avverto il suo abbraccio a ogni mia richiesta. Forse questo tipo di esperienza è molto difficile da spiegare e magari non comprenderete quello che però io avverto con assoluta certezza.

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Laura mamma di Alessandro

Cosa posso raccontare ancora? Ci sono i tanti sassolini a forma di cuore che trovavo quest’estate al mare, persino due cuori di corallo trovati da mia figlia a Bali e nascosti nella valigia a rischio di prendere una multa salata! A lei i cuori appaiono come briciole dei biscotti inzuppati nel latte, nella tazza della colazione al mattino, a me nel caffè macchiato il latte forma sempre il cuore. Poi ci sono quelli di carta trovati per strada, una volta ne ho trovato uno rosso davanti alla chiesa, mia figlia uno rosa. Un giorno, insieme ai miei due figli, ne abbiamo trovati 4 o 5 rossi dove ci siamo fermati a fare una foto.
Un’altro segno ci avvertiva della sua presenza vicino a noi ed era quando, l’inverno scorso, un uccellino si posava davanti alla finestra della cucina e si spingeva così vicino che quasi sembrava volesse entrare. Questi che ho raccontato sono segni più piccoli di altri molto più eclatanti ma sono sempre significativi e ci scaldano il cuore.

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Gisella mamma di Cristian

La camera di Cristian è il mio santuario. E’ là che trascorro la maggior parte delle mie stanche giornate. Tutto è rimasto così come Cristian l’ ha lasciata con tutti i suoi ricordi e persino i suoi pupazzi, che evocano in me momenti felici che mai avrei pensato si sarebbero smarriti nel mio dolore senza fine. Questa mattina mentre ero al computer, andavo con la mente al passato a quando, tre anni prima, la vita aveva voluto privarmi dell’affetto di mio figlio. Non mi perdevo un solo attimo di quella che era stata la nostra vita insieme, cercavo di riassaporare quei ricordi mentre il battere di un dito sul mobile attira la mia attenzione. Conosco bene quel ticchettio, era il modo tipico con cui Cristian tamburellava sul
tavolino, un modo per dirmi che mi è vicino e che non mi abbandonerà mai.

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Franceschina figlia di papà Romano

... 15 giugno 1995...
la sveglia suonò presto perchè la sera prima papà aveva promesso di portarci al mare. Quel giorno il sole scaldava l’aria, ma in casa si avvertiva il gelo. Durante la giornata io e mia sorella siamo state sballottate a destra e sinistra, facendo a tutti la stessa domanda “dove sono mamma e papà? Dobbiamo andare al mare”.... Verso le 19 arrivarono a prenderci i nonni materni e ci portarono al loro paese dicendo: “papà ha avuto un’ incidente, si è fatto un taglietto della fronte e mamma resta in ospedale a fargli compagnia”. La cosa mi mise tanta tristezza, sarei voluta stare accanto a mio padre, visto che non stava bene ma i nonni cercarono inutilmente di distrarci fino all’ora di metterci a letto. Non riuscivo a prendere sonno, pensavo a quanto avesse sofferto mio padre nel farsi mettere i punti sulla fronte, lui che detestava medici e ospedali, quando, il fruscio della porta che si apriva attirò la mia attenzione. Mi girai ma non vidi nessuno. Un attimo dopo la figura di mio padre sdraiato accanto a me mi fece emettere un urlo. Non aveva ferite sulla fronte. Gli chiesi come stava e iniziò a farfugliare parole come: “Fai la brava, stai sempre accanto a mamma e a Rachele, ricorda che papà ti amerà sempre”. Non diedi tanto peso a quelle parole, ero solo felice perchè lui era li con me e stava bene. Mi stampò un bacio sulla fronte che riesco ancora a sentire e mi disse: “Ora dormi, io resto qui con te ora e sempre”. Mi addormentai tra le sue braccia, le sentivo realmente attorno a me. La mattina corsi in cucina esultando e chiesi: “Dov’è papà “? Raccontai velocemente che era stato in camera mia e che in fronte non aveva nessun taglio a differenza di quello che mi era stato detto. Scoppiarono tutti in lacrime, il nonno mi prese le mani e mi disse: “Dobbiamo dirti una cosa, papà non c’è più, è volato in cielo. Iniziai a piangere e urlare dicendo che lui la notte prima aveva dormito nel letto con me, che non era vero niente, che non era uno scherzo divertente. Mi caricarono in macchina e mi portarono a dargli l’ultimo saluto in camera mortuaria, non era affatto uno scherzo, era li, disteso su un marmo duro, indossava l’abito del suo matrimonio, la sua pelle era violacea e gelida. Il giorno più brutto della mia vita, ma anche il più importante. Quel giorno, prima di volare in alto, ha voluto salutare la sua principessa.

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Alessia mamma di Alessandro

Dopo la partenza in cielo di mio figlio Alessandro e giorni di disperazione, sono accadute una serie di cose, una dietro l’altra, che desidero condividere con voi. Mio cugino Alessandro, (si chiama come il mio bimbo volato in cielo il 25 ottobre), con cui ho rapporti quasi inesistenti, ha pubblicato sulla sua bacheca una foto del nostro matrimonio del 9 giugno 2011 scrivendo coraggio Alessia e Emanuele. Mia
cognata ha sognato Ale, un sogno per certi versi simile al mio, in cui Ale diceva che respirava bene. Questa mattina, mia cognata e mio fratello hanno trovato in camera una coccinella. Questo pomeriggio, sul bancone del bar io e mio marito abbiamo trovato un cuore sul marmo della cucina, disegnato con striature di liquidi dei bicchieri appoggiati sul bancone, un cuore grande. Questa sera sono andata a cena dai miei e mia madre mi ha detto che mio fratello aveva ritrovato le cassette del filmino che girò lui al nostro matrimonio, (cassette che abbiamo cercato per anni e che non si trovavano più), erano in bella vista dentro al mobile di cucina aperto da mio fratello, perchè vedeva sporgere un foglio che poco prima non c’era e ci siamo messi a guardare il filmino. Un altro insolito episodio si è verificato nuovamente mentre guardavamo il filmino. Vedo un insetto svolazzare, vado a vedere ed era una grossa coccinella arancione. Impossibile non collegare i tanti episodi con la presenza di Alessandro vicino a noi.

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Lucia mamma di Mario

Ieri mattina, come ogni giorno, presa dalla tristezza, piangevo. Mi asciugavo gli occhi pieni di lacrime e cercavo di ricompormi quando, ad un tratto, l’anello di mio figlio che porto sempre al dito si è incastrato nella collanina che porto al collo con la lettera M di Mario. Vedere l’anello incastrato con la lettera M è stata una grande emozione perchè ho collegato l’episodio ad un segno di Alessandro.

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Laura mamma di Alessandro

L’estate scorsa, durante il periodo collegato agli accadimenti dell’incidente in cui ha trovato la morte il mio Alessandro un anno prima, ho ricevuto da lui un segnale davvero stupendo e ricco di significato. In ricordo del mio ragazzo, porto una catenina con la lettera “A” appesa al collo e che ripongo ogni sera in un cassetto. Ebbene, per ben tre volte mi ha fatto trovare la catenina annodata a formare il nodo dell’amore e dell’infinito. Impossibile non leggere il significato di quel messaggio che sembrava dirmi: “Mamma, sono qui accanto a te e non ci lasceremo mai. Il nostro amore è destinato a vivere nell’eternità”. Erano proprio nodi, ho anche messo la catenina al collo una volta, però dopo un po’ toccandoli era come se si sciogliessero d’incanto. Ho documentato facendo fotografie, facendoli vedere e toccare da mio marito e mio figlio, tutti eravamo stupiti meravigliati e felici, non era veramente possibile che i nodi si formassero da soli.
Avevo già letto che ciò potesse succedere, ma vedere con i propri occhi questo fenomeno e’ un’emozione grandissima. E poi, soprattutto, ci dimostra che loro possono fare davvero di tutto per noi, per farci capire di esserci sempre. Grazie Ale di essere diventato così bravo, ora però è un po’ che non lo fai più. Ogni mattina apro il cassetto speranzosa, ma non importa, si vede che sei molto impegnato in compiti più importanti. Ora la mamma è più tranquilla e ti lascia libero di volare nei Cieli e compiere le tue missioni. Un bacio con tutto il mio amore immenso.

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Angela mamma di Nicoletta

Trentatrè anni fa, ho avuto un’esperienza di pre-morte. Mi sono ritrovata nell’altra dimensione con i miei nonni, venuti ad accogliermi e tanta, tanta luce intorno a me. Non sarei più tornata sulla terra. Ho raccontato l’episodio ad uno psicologo che evidentemente mi ha presa per “matta” e mi ha riempita di farmaci per un’ esaurimento che non ho mai avuto. Oggi con mia figlia comunico con tutti i mezzi: radio, registratore, televisione, computer, voce diretta, cellulare e persino da un albero di gelso con cui ha disegnato un magnifico cuore bianco unendo due more. L’ ho filmato e quando lo guardo si sente una voce ripeter il mio nome. Al cellulare sento la sua voce che dice: “ Sempre insieme mamma “.

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Maria mamma di Nino

Ciò che sto per raccontare non è successo a me personalmente. Circa un anno fa, al supermercato, una signora mi guarda e nel riconoscermi si avvicina per salutarmi. Con voce commossa dice: “Signora mia, sapesse che cosa mi è successo”. Vedendola vestita di nero ho pensato che anche lei avesse avuto
un grave lutto in famiglia e le chiedo che cosa le fosse accaduto. La signora esordisce con queste parole: “Tempo fa, mia figlia incinta nei primi mesi, non stava bene. Alcuni controlli evidenziarono una problematica per cui fu consigliato l’aborto. Incerta sul da farsi, si decise a tenere comunque il bambino anche perchè una cara amica raccontò di avere sognato mio figlio Nino che avevano
conosciuto, che le diceva che il bambino sarebbe nato sano. Mia figlia ha voluto credere alle parole di Nino e ha tenuto il bambino che è nato sano”. Nel raccontarlo la signora piangeva e in uno slancio di riconoscenza mi ha abbracciata con tanto calore.

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Elisabetta mamma di Fabiola

Per un lungo periodo, il pomeriggio dedicavo una mezzora alla meditazione, cercando un contatto con mia figlia. Accendevo una candela e rilassavo tutto il corpo per arrivare ad uno stato di totale rilassamento. In genere questa pratica favoriva ricordi bellissimi, sprazzi di vita con Fabiola, oppure mi permetteva di visualizzare particolari parti del suo splendido corpo. Le mani con le unghie curate, le sue spalle, il suo profumo. Un giorno, ero sola in casa alla stessa ora, eseguo i soliti rituali, con il corpo immobile, ma la consapevolezza vigile. Ho sentito una mano sulla mia fronte e sono rimasta paralizzata dallo stupore.
Non riuscivo a proferire parola e neppure a fare il minimo movimento fisico. Mi sono goduta quegli attimi, consapevole della presenza di mia figlia e della sua carezza. In un’altra circostanza, alle mie spalle, ho sentito la sua voce chiamarmi “mamma”.

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Angela mamma di Nicoletta

Durante un grave incidente, occorso a mio marito sul lavoro, abbiamo vissuto un’esperienza di come spesso i nostri cari interagiscono con noi nelle nostre vicissitudine terrene. Mio marito aveva riportato ferite alla testa e aveva le vertebre fratturate ed io mi trovai in preda alla disperazione fino a che chiesi
a mia figlia, attraverso un registratore, informazioni sulla prognosi. Lei mi tranquillizzò anche se non nascondeva la gravità della cosa. Mio marito raccontò in seguito che, durante l’incidente, si era sentito galleggiare in aria e pervadere da un senso di serenità. Nonostante i cento punti in testa e le vertebre fratturate, in breve tempo si ristabilì e tornò a casa. Il miracolo annunciato da Nicoletta attraverso il registratore si era avverato.

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Genitori di Pietro

Pochi minuti fa sono salita sopra da mamma, come faccio tutte le sere, per salutarla prima che vada a letto. Quando mi sono avvicinata per darle un bacio sono stata accarezzata dal profumo di Pietro. Era come se fosse accanto a mia madre ed era facile percepire che adesso può stare un pò più vicino a lei, visto che in questi giorni sta più male del solito.

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Mamma di Pasqualino

Desidero raccontarvi di una esperienza abbastanza sconvolgente, almeno per me. Erano passati circa 7- 8 mesi da che mio figlio mi aveva lasciata per tornare a “Casa”, quella celeste. Naturalmente, come del resto tutt’ora, pensavo a lui e a quei momenti di sofferenze causate dalla malattia. Mi torturavano quei ricordi terribili e chiusi gli occhi per qualche minuto, come a volerli rimuovere. Fu in quel momento che vidi mio padre sorridente e sereno che abbracciava dolcemente mio figlio, come se lo stesse salutando. La “visione” fu così vera e inaspettata che quasi mi spaventai e d’istinto riaprii gli occhi, realizzando quasi subito che il mio papà, volato in cielo 9 anni fa, voleva tranquillizzarmi di aver accolto mio figlio, e di stare tranquilla perchè si sarebbe occupato di lui amorevolmente. Richiusi gli
occhi sperando di rivivere la visione, ma così come erano apparsi erano svaniti. Sono sempre più convinta che i nostri cari, vedendo la nostra disperazione, corrono in nostro soccorso.

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Laura mamma di Alessandro

Era passato poco tempo dalla partenza di Alessandro e una notte mi sono svegliata e l’ ho visto chiaramente a mezzo busto a torso nudo davanti a me, grande, bello e soprattutto con un sorriso di pace e serenità che sembrava volesse rassicurarmi, anzi mi trasmetteva proprio senza parole una grandissima
gioia. Purtroppo dopo un attimo la visione e’ sparita. Un’altra notte, dopo poco tempo, l’ ho visto nel buio avvicinarsi al mio letto ed ho gridato a mio marito: “Eccolo e’ lui, è tornato!”. Pochi istanti dopo l’immagine è di nuovo sparita, ma non la sensazione bellissima di averlo visto sereno e felice. Sono sicura che è venuto a trovarmi per farmi sapere che sta bene.

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Salvatore papà di Danilo

Dormo spesso nella camera di Danilo, sento la sua presenza molto forte e lo sogno sempre. Durante la notte spesso mi sveglio e lo chiamo per nome: “Danilo, Dani, stai qua a babbo”. Una sera, mentre in casa di un amico guardavo in televisione la partita dissi: “Danilo, ora entra il tuo idolo ( Del Piero ) e segna. Avrei desiderato tanto condividere, come tante altre volte, quei momenti con lui. Iniziai a piangere come un bambino. Tornato a casa andai a dormire nella sua camera e abbracciato al suo cuscino affondai il viso bagnato di lacrime. Durante la notte, sentii che qualcuno toccava il mio viso, soffermandosi sul naso. In quel momento avvertii chiara la presenza di mio figlio che spesso da bambino mi toccava il naso. Lo ringraziai per la sua presenza e mi riaddormentai sereno e con tanta gioia nel cuore.

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Rina mamma di Danilo

Sapendo quanto io creda e confidi in Dio, mio figlio maggiore mi regalò, per il mio compleanno successivo alla salita in cielo di suo fratello, una catenina d’oro bianco con una bellissima croce, coperta di piccoli brillantini. Mi commossi tantissimo e, una volta indossata, non ho mai voluto toglierla dal collo. E’ successo solo quando ho voluto bagnarla con le gocce che sgorgano inspiegabilmente dal ginocchio del Cristo di bronzo che si trova a Medjugorie, durante un mio pellegrinaggio in quel luogo nel 2005. Potete immaginare il mio dispiacere quando pochi mesi fa, nel toccarmi il collo, mi resi conto di averla persa. L’ ho cercata dappertutto inutilmente, il cuore gonfio di angoscia, poichè per me aveva un grande valore affettivo, sia verso i miei meravigliosi figli, che verso Gesù: sapere che era imbevuta delle sue lacrime me la rendevano ancora più preziosa. Trascorsero un paio di mesi ed ero ormai ero rassegnata per averla persa. Avvicinandosi la festa della mamma, mi sono rivolta a Daniele pregandolo di fare il miracolo, e farmela ritrovare per la mia festa. Il giorno seguente, mio marito rientrando a casa mi chiede sorridente: “Che cosa avevi perso tempo
fa?”. Il cuore perde un battito, e gli rispondo quasi in un bisbiglio: “La catenina”. Con un sorriso malizioso apre la mano che teneva chiusa e mi porge la croce. Felice e incredula gli chiedo dove l’avesse trovata. Indovinate un pò, sul piazzale davanti a casa; gli è passato sopra con le ruote della macchina e se ne è accorto per puro caso, eppure siamo passati tante volte propri li, non è possibile che
non l’avessimo notata. E così per la mia festa della mamma ho ricevuto il mio regalo, un po’ ammaccato e con un brillantino in meno, ma di nuovo tra le mie mani. Daniele ha compiuto il miracolo. Ha fatto in modo che potessi riaverla proprio quel giorno, come gli avevo chiesto, un gesto d’amore di un figlio per la sua mamma, reso possibile solo grazie a Dio.

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Patrizia mamma di Rosa

Quello che sto per raccontarvi risale a qualche anno fa. Era il giorno della festa della mamma ed io mi stavo avviando per andare al cimitero. Mi fermai dal fioraio per prendere dei fiori per Rosa e notai tante ragazze che compravano rose alle loro mamme. Mi si strinse il cuore pensando che Rosa non mancava mai di portarmi una rosa per la festa della mamma. Iniziai a piangere per tutto il tempo che rimasi al cimitero. Il giorno seguente, nel negozio di parrucchiera di una cara amica, rimasi colpita da un mazzo di rose rosa che facevano bella mostra sul bancone. L’amica capendo il significato del mio sguardo mi disse di prenderle e portarle al cimitero a Rosa. Ma non andai al cimitero. Mi avviai verso casa e le disposi in un vaso in camera di Rosa. Non vi dico il mio stupore quando il giorno successivo, girando lo sguardo verso il vaso dei fiori, mi accorsi che le rose erano già sfiorite, tranne una di colore rosso vivo, uscita da uno stesso stelo ma di formato diverso. Rosa non aveva mancato all’appuntamento della festa della sua mamma. Conservo la fotografia di quel fiore sbocciato come miracolo d’amore.

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Orietta mamma di Francesca

Sembrava un giorno come tanti. I bimbi erano a scuola, io come sempre ero assorta nei miei pensieri rivolti alla mia Francesca. Mi accingo a uscire per andare in terrazza a stendere e distrattamente guardo il computer e stupita noto che è aperto. Non è mia abitudine quando è spento lasciarlo aperto, per paura che i peli dei miei cani possano impolverarlo. Penso tra me e me: “Adesso vado a stendere ma quando torno devo ricordarmi di chiuderlo”. Al mio rientro noto con stupore che adesso il computer è chiuso. Ho subito collegato il fatto ad un intervento della mia bambina, ad un suo segno per dirmi : “Mamma, sono qui con te”. Come San Tommaso voglio certezze e lo riapro accendendolo sul programma “Audacity”. Inizio a registrare e chiedo a Francesca: “Francesca, amore, sei stata tu a chiudere il computer?”. La sua voce chiara risponde in diretta: “Sì mamma, io”. La voce di Francesca è stata udita chiara anche da un amico che nel frattempo mi aveva chiamata al telefono. Grazie figlia

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Orietta mamma di Francesca

Da pochi mesi la mia Francesca era volata in cielo e tutte le sere, prima di dormire, sentivo una leggera carezza sul viso, come una piccola scossa. Non pensavo che fosse la mia bambina, ero ancora troppo stordita dal dolore, vivevo in una specie di limbo. Il dolore per la perdita di un figlio è così che ti lascia, in uno stato di incredulità. In quei giorni vivevo come un automa fino a quando
improvvisamente, una notte che ha segnato la mia vita, la vedo ai piedi del mio letto. Sì, la mia creatura, era proprio accanto a me, vestita di verde che mi guardava con uno sguardo pieno d’amore mentre la sua voce chiara nella mia testa mi sussurra : “Mammina, mammina”. E’ durato un istante, forse un secondo, da quel momento ho capito che lei era lì con me e con i suoi bambini, per dirci di stare tranquilli, che non ci aveva abbandonati e confermare ciò che il mio cuore già sapeva. Da allora, piano piano, sto ricominciando a vivere.

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Rita mamma di Anthony

L’esperienza che voglio raccontare potrà sembrare insolita, ma è realmente accaduta. Mi trovavo in Chiesa, erano circa le venti. Stavamo cantando l’alleluia ed io ero in stato meditativo. Improvvisamente, mi sono ritrovata in cielo. Vedevo il mio corpo in Chiesa ma io ero in un grande prato, in mezzo a tante persone vestite di bianco, al centro c’era un agnello e poco più in là ho visto mio figlio Anthony, vicino ad una persona deceduta un anno prima. Tendeva le braccia verso di me, chiamandomi mamma. Alla fine del prato una grande luce bianca indescrivibile avvolgeva tutta la scena. Non ho potuto abbracciare Anthony, perchè all’improvviso mi sono ritrovata in Chiesa a cantare l’alleluia, ma ho ringraziato Dio per quel dono inaspettato.

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Patrizia mamma di Rosa

Mi trovavo a Torino per un corso di theta healing, speranzosa di ricevere in quell’occasione un contatto con mia figlia. Purtroppo, durante i quattro giorni che sono rimasta là, non era successo nulla ed ero molto delusa. Le mie amiche cercavano di consolarmi e mi dicevano che Rosa voleva che smettessi di
portare il lutto e di piangere. Per me non c’era verso di accettare quei consigli, perchè ero troppo arrabbiata con mia figlia che non mi veniva in sogno da tanto tempo. Tornata a casa, ci salutammo con la raccomandazione, da parte delle amiche, di non vestirmi più di nero. Qualche giorno dopo, accompagnata da una di loro, andai a fare acquisti per scegliere alcuni indumenti colorati. Tornata a
casa andai in camera di Rosa e baciando la sua foto le ricordai il patto dicendo: “Io vesto colorato se tu vieni in sogno a trovarmi”. Dopo cena, al momento di addormentarmi, sento gattonare sul mio letto e pensando fosse il mio bambino piccolo, apro gli occhi. Non potete immaginare la mia incredulità nel vedere accanto a me la mia bambina, vestita di bianco, che mi sorrideva esprimendo grande gioia. Mi sono praticamente tuffata su di lei e piangendo di gioia l’ho abbracciata stretta stretta. Nel girare la testa verso la porta, ho incrociato il mio sguardo con quello di un uomo con la barba, che mi guardava con la coda dell’ occhio ed è poi scomparso attraverso il muro. Mamme credetemi, non era un sogno, era reale ed è accaduto proprio a me.

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SOGNO

Sogno e le immagini
che credevo perse nel tempo,
riaffiorano nel silenzio del cuore.

Attendevano il risveglio,
sanno che non si perderanno
nella notte presente.

Erano così colorati
ed oggi sembrano scuri,
scuri come un cielo di pioggia.

Cerco ricordi lontani,
nel lampo che squarcia
il mio petto.

Come in una danza
scene si rincorrono,
mentre seguo il mio sogno.

Alzo le braccia,
le voglio afferrare
e fermarle per sempre.

Alba Piscopello

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Il patrimonio che possediamo è solo la grandezza dei nostri sogni. Crederci e renderli reali è il nostro compito. Quindi, nostra è la scelta di liberarli e assaporare livelli di coscienza superiori. Ciò che riguarda una fenomenologia che investe l’interiorità dell’uomo, a volte scopre aspetti di superficialità da parte di chi non accetta che possa esistere una realtà spirituale. Così è per le manifestazioni attraverso i sogni. Premonizioni, incontri con i nostri cari già trapassati e tutta una fenomenologia paranormale, sono a dimostrazione di come, in determinate circostanze, l’aldilà possa intervenire nelle nostre vicissitudini terrene, conoscendo il nostro futuro e i nostri destini. Il mondo onirico è stato studiato da grandi scienziati come Jung, Freud e molti ancora dando risposte precise su quanto avviene nel nostro cervello al momento del sogno. La sopravvivenza dell’anima alla morte è stata dimostrata dalla scienza con prove di laboratorio. Personalmente, ho sempre pensato che, attraverso i sogni, si crei un ponte di comunicazione tra la nostra dimensione e quella spirituale. Durante la malattia di mio figlio facevo un sogno ricorrente. Sognavo di assistere ad un funerale, senza sapere chi fosse il defunto. Solo alla rinascita allo spirito di mio figlio ho potuto capire che si era trattato di un sogno premonitore, a dimostrazione del fenomeno che esiste un collegamento, un ponte di comunicazione tra mente conscia e spirito. Il piano divino per la terra non è conosciuto da noi esseri umani ma, tra le tante manifestazioni atte a supportarlo esiste il contatto diretto, proprio attraverso i sogni, alla dimensione spirituale. E’ stato proprio attraverso il mondo dei sogni che ho vissuto il periodo più fertile per gli insegnamenti ricevuti. I sogni spirituali recano con se messaggi importanti e utili alla nostra evoluzione. Per lungo tempo, mentre il mio corpo riposava addormentato, vivevo in sogno il contatto con Entità che apportavano in me conoscenze altamente spirituali. Mi addormentavo in un corpo e mi ritrovavo a non avere più una forma fisica. Diventavo l’occhio di una cinepresa che filmava una dimensione irreale ma conosciuta, paga di “sentirmi a casa”. Vivevo realtà incredibili, conscia di assaporare momenti di sogno mistico. Quanti incontri si susseguivano ogni notte. La cosa incredibile era che al risveglio, riuscivo a ricordare ogni incontro ed ogni parola. Mi torna alla mente, con immensa emozione, quella che è stata la prima esperienza. I miei occhi si posavano su una lunga tavolata con giovani seduti di fronte a me che mi guardavano. L’immagine ricordava la rappresentazione dell’ultima cena. Io interloquivo con loro molto animosamente, forse con troppo entusiasmo. Ad un tratto, una voce alle mie spalle: “Ti diamo l’energia “, a cui fa seguito una mano che si posa con forza sulla mia nuca, facendomi reclinare il capo, mi lascia stupita mentre, pian piano, l’immagine scompare ai miei occhi. Il periodo per me indimenticabile è quello in cui, mio figlio Stefano, veniva ad incontrarmi per ristabilire il legame che credevo interrotto al momento della sua partenza. Mi prendeva per mano e mi accompagnava in luoghi bellissimi. A volte mi pareva di essere su un’isola, sospesa sulle acque e con i contorni sfumati. Ci sedevamo sulla spiaggia luccicante e iniziava a parlarmi della loro realtà composta di vari livelli. Altre volte mi suggeriva il modo per non incorrere in esperienze non piacevoli, create dai
miei stessi pensieri. Mi diceva: “Mamma, le immagini che si presentano non trattenerle, lasciale andare”. Altre volte, mi faceva incontrare con meravigliose Entità, ed è stata in una di queste occasioni che è avvenuto l’incontro con Giovanni, l’evangelista, il discepolo preferito da Gesù. Una notte, iniziò con
me una dissertazione sull’amore dicendomi: “Amare gli altri significa essere completamente felici anche in mancanza della loro presenza fisica, senza paura di far loro del male, senza temere che possano smettere di volerci bene e che quindi ci abbandonino. Non colmate il vostro vuoto interiore con gli altri chiamando questo amore. Quanto più amate gli altri, tanto più potete fare senza di loro, quanto più amate gli altri tanto più potete fare con loro. L’amore perfetto scaccia la paura perchè non ha desideri ne pretese. Non baratta, non giudica, non ha angosce negative. L’amore semplicemente è. E’ presente, vede e agisce. Ciò che gli uomini chiamano amore in realtà è auto-interesse. L’unica causa
della sofferenza sono le nostre idee su come gli altri dovrebbero comportarsi nei nostri riguardi, credendo che le nostre idee siano più corrette. Noi non soffriamo per quello che gli altri fanno, ma perchè pretendiamo che gli altri si comportino secondo i nostri desideri. Se essi violano le nostre aspettative, sono le nostre aspettative a ferirci”. La figura maestosa di Gesù si presentò davanti a me, incredula dell’esperienza che stavo vivendo. Ancora oggi, il ricordo pervade il mio essere in una magia d’amore. Le Sue parole, sono marchiate a fuoco nel mio cuore a monito di uno stile di vita improntato sul Suo esempio e risuonano in me come acqua di fonte, venuta a saziare la mia sete di verità. Iniziò a parlarmi e dalla Sua voce sgorgavano parole d’amore che mi toccavano profondamente e si marchiavano nella mia mente. Mi disse: “Se poni la tua anima sul mio petto, saprai figlia quanto amore il Padre tuo ritornerà a te. Ogni tuo gesto rivolto al Padre ritornerà in terra ricolmo mille volte di più di Spirito Divino. Tuo Padre gradisce il tuo animo quando chiede. Ogni figlio è amato da Lui. Unisci con me il tuo cuore. Amatevi l’un l’altro: solo attraverso l’amore scoprirete di essere scintille di un unico fuoco che permea tutto il creato. Io non vi so forse amare con tutto me stesso comprendendo, perdonando e prendendo su di me le vostre
afflizioni? Io vi prendo per mano e vi indico la giusta via per arrivare alla Luce e parlo il linguaggio dello Spirito che vi condurrà con l’anima vibrante verso un’oasi di pace. Operate nell’amore, nell’umiltà e non affliggete i vostri spiriti per cose che un giorno dovrete lasciare. Non giudicate mai i vostri fratelli, nessuno è esente dal peccato e giudicare significa essere giudicati. Ogni essere umano ha
il suo cammino lungo e faticoso che fa parte di un progetto che solo Dio conosce. Quindi amalo come te stesso, soffri con lui, capiscilo se ti offende, soccorrilo se inciampa e aiutalo nel bisogno perchè lui è te, forse con un cammino più duro del tuo. Sappiate che nessuna pecorella, per quanto smarrita, viene lasciata in balia del male se mi vuole al suo fianco. Se non mi sentite vicino è solo perchè voi vi siete allontanati da me. Chi ascolta le mie parole conoscerà la verità e la verità vi renderà liberi”.

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Angela mamma di Adriana

Mia adorata Adriana, ti chiedo sempre di venirmi in sogno e questa notte sei arrivata. Insieme stavamo salendo una lunga e stretta scala recintata per fare più in fretta, visto che la strada era affollatissima. Tu eri felice e spensierata, sembravi più piccola come quando avevi 6-7 anni. Ad un tratto la scala si
interrompeva e abbiamo dovuto riprendere la strada di ritorno scendendo le scale. Arrivata ai piedi della scala, con mia grande sorpresa era tutto scomparso, lasciandomi però un senso di serenità e tanta gioia di essere state insieme per un tratto di cammino.

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Paola mamma di Mauro

Un pomeriggio di maggio del 2005, 11 mesi dalla scomparsi di Mauro, venne a trovarmi una ragazza che non conoscevo. Mi disse che doveva raccontarmi qualcosa che riguardava un giovane che da un pò di tempo le veniva in sogno che le chiedeva di andare dalla sua mamma a riferire quello che le avrebbe
detto. Lei non conosceva il giovane ma un giorno, in casa della sorella fu attirata da una fotografia che riproduceva il viso del giovane del sogno. Con l’aiuto provvidenziale della sorella arrivò fino a me. Mio figlio si rivolgeva a me in modo addolorato per chiedermi di liberarlo dai miei condizionamenti di sofferenza perchè altrimenti non sarebbe riuscito a vedere la luce. Chiedeva di aprire le finestre della sua camera che non aprivo più da mesi, di indossare abiti colorati al posto di quelli da lutto e di smettere di venerare l’involucro con dentro i suoi abiti. Poi mi indicò di aprire a caso la Bibbia e vi trovai il versetto : “...il libro della vita sul quale sono iscritti i nomi degli eletti, la moltitudine dei predestinati...”.

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Lucia mamma di Mario

Per fortuna ci sono i sogni! Qualche mese fa ho sognato il mio angelo Mario. Usciva dal bagno a torso nudo e mi sorrideva. Io sono corsa ad abbracciarlo e lui non si è divincolato, come sempre faceva prima di lasciarci. L’ ho abbracciato e lo accarezzavo e lui sorrideva. Lo pregavo di rimanere con me ma, nel momento in cui stava per parlare, mi sono svegliata. Al mattino ho raccontato il sogno a mio marito che piangendo commosso mi ha raccontato di avere fatto lo stesso sogno, solo che Mario stava entrando in bagno. Incredibile, avevamo fatto lo stesso sogno solo in situazioni diverse, complici di un viaggio attraverso le porte del tempo, alla ricerca di nostro figlio per potere assaporare insieme momenti di gioia.

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Paola moglie di Roberto

Anch’io credo di ricevere dei segnali, dopo la morte del mio caro marito Roberto.
Un segnale che mi ha emozionato è avvenuto la scorsa estate. Dovevo partire per una gita a S.Giovanni Rotondo da Padre Pio. L’orario era stabilito per le tre del mattino. Per essere sicura di svegliarmi in orario, ho chiesto a mia madre, se alle due mi faceva uno squillo. Mentre dormivo, sento la voce di mio marito Roberto, che mi dice Paola svegliati sono le due, è ora che ti alzi. Mi sveglio improvvisamente al suono di quella voce, guardo l’orologio e sono le due esatte. Qualche minuto dopo mi telefona mia madre, ma io le comunico che sono stata felicemente svegliata dal mio Angelo in Cielo.

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Giusy mamma di Giulietta

Si tratta di un sogno molto particolare. Giulietta era venuta a mancare da circa cinque mesi. Era l’inizio del nuovo anno e tra i mille pensieri che mi assillavano il più sentito riguardava la Prima Comunione della mia Giulietta che era mancata prima di poterla fare. Una notte sognai mia figlia sorridente che mi veniva incontro accompagnata da una signora che non conoscevo. Con fare soave la
signora mi ricordò di occuparmi della Comunione e mi svegliai con una data precisa nella testa. Sapevo che però quella data non poteva essere quella delle Comunioni perchè quel giorno si festeggiava un’altra commemorazione. Non ci pensai più di tanto fino a che, a distanza di mesi seppi che la data stabilita per le Comunioni era proprio quella che io avevo sognato.

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Lucia mamma di Mario

Qualche mese fa ho sognato il mio Mario. Lo vedevo aggirarsi per casa come sempre. A torso nudo e sorridente usciva dal bagno come faceva quando era con noi. La cosa strana era constatare che non si staccava dal mio abbraccio come sempre faceva quando mi appendevo al suo collo. Al mio risveglio, tutta emozionata racconto il sogno a mio marito il quale mi dice che anche lui aveva vissuto in sogno la stessa scena, solo che lui aveva visto Mario entrare.

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Mamma di Mauro

Mio figlio Mauro in vita amava moltissimo gli animali, in particolare i cani. Si doveva decidere chi tra cane e gatto sarebbe entrato a far parte della famiglia e si accendevano spesso liti tra fratello e sorella. Lui voleva il cane, lei il gatto. Non se ne fece nulla e nel frattempo mio figlio ci ha lasciati. Una notte, mia figlia sognò il fratello sorridente che le comunicava che presto avrebbe ricevuto un suo regalo. Una mattina come le altre, mi recai sul luogo dell’incidente dove aveva perso la vita il mio Mauro, ma non fu un caso. Cercavo tracce di lui come a voler evocare un appuntamento con il destino che me lo aveva portato via. Non fu un caso neppure il bellissimo gattino bianco che trovai chinandomi per posare i fiori
sull’asfalto. Riconobbi subito il dono di mio figlio promesso in sogno alla sorella e portai quel trofeo a mia figlia, mentre lacrime di gioia scendevano copiose sul mio viso.

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Paola mamma di Nino

Ciò che sto per raccontare non è successo a me personalmente. Circa un anno fa al supermercato, una conoscente si avvicina per salutarmi e inizia a raccontarmi in lacrime ciò che le era accaduto. Mi dice che la figlia incinta, durante i controlli viene avvisata di una gravidanza a rischio di malformazione fetale e quindi consigliata ad abortire. Incerta sul da farsi si decide in seguito per tenere il bambino confortata da una cara amica che aveva sognato Nino che dava esito positivo. Il bambino sarebbe nato sano e così è stato.

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VOLA ANIMA MIA

Vola anima mia, vola, non esitare.
Lontano lontano, vicino vicino,
non ti fermare.

Lassù nell’azzurro infinito, cogli quel fiore.
E’ rosso come l’amore e parla per me di
un amore vicino, lontano, vicino.

Sorrido felice mentre afferri la mia mano.
Eccomi, stringila forte sussurri e vola con me.
Soltanto per un attimo sei stata lontana.

Passato, presente, futuro, non esistono più.
In un eterno presente voliamo liberi
sapendo di sublimare un attimo d’amore.

Alba Piscopello

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Leggendo le varie testimonianze riportate in questo libro, descritte come “trance” in cui avveniva l’incontro con i propri cari trapassati, ho deciso di provare a fornire qualche informazione sull’argomento per chi non avesse ancora sentito parlare di viaggi astrali. Il viaggio astrale è una tecnica per uscire fuori dal corpo e entrare in comunicazione con un’altra dimensione prossima alla nostra, conosciuta come mondo astrale. Permette di viaggiare attraverso lo spazio e il tempo, pur rimanendo attaccati al corpo fisico con il cordone d’argento, che si staccherà solo al momento in cui abbandoneremo definitivamente questo mondo, per tornare alla nostra realtà spirituale. Il mondo astrale è reale e solido, anche se la materia che lo compone è meno densa della nostra terrena. Ciò accade perchè la vibrazione degli atomi, determina la solidità della materia e la sua manifestazione sul piano fisico. Più la vibrazione è intensa e più scompare la sua forma solida. Per fare un esempio, cercate di visualizzare un’elica che gira e scompare alla vista o una trottola che girando perde la sua forma iniziale. Bene, quanto più un oggetto gira velocemente, tanto più la sua forma scompare alla nostra vista.
Il viaggio astrale è un fenomeno accessibile a tutti e avviene sia consapevolmente che inconsapevolmente ogni notte, quando il nostro corpo è addormentato. Può anche accadere durante la veglia in stato di completo rilassamento del corpo ma con la mente vigile. Nella realtà astrale, l’energia
del pensiero ha il potere di creare e modellare la materia. Per questa ragione è molto importante sviluppare il controllo della mente, attraverso la sua purificazione. E’ nella dimensione astrale che avvengono gli incontri con i nostri cari trapassati e le meravigliose Entità Sublimi che potranno accoglierci e iniziarci a insegnamenti spirituali che cambieranno la nostra vita, se siamo mossi da sete di conoscenza e da un cuore puro. Quale testimone di una realtà non
riconosciuta dalla scienza e dalla cultura religiosa limitata, posso dire che la dimensione astrale è parte del nostro bagaglio di esseri spirituali, momentaneamente incarnati e rivestiti di un corpo fisico. Noi siamo spiriti ricoperti da vari corpi che si fondono l’uno nell’altro prima di rinchiudersi nel corpo
fisico. Oltre al corpo fisico l’entità è composta da sette corpi energetici che vibrano a velocità diverse tra loro. Ogni senso fisico ha la sua controparte astrale che funziona per mezzo dei suoi cinque sensi astrali ma, con intensità vibrazionali diverse. Il corpo astrale permea il corpo fisico ed è costituito da materia più sottile. Per capire meglio, si pensi che pure nelle materia più densa come quella terrena, nessun atomo tocca quello vicino, perchè lo spazio tra loro è molto più grande degli atomi stessi. Per questa ragione si potrà comprendere come sia facile per il corpo astrale, ed anche per quelli più sottili, fondersi con il corpo fisico e muoversi in piena libertà tra le sue particelle ed occupare inconsapevolmente lo stesso spazio senza intralciarsi nel movimento. Il corpo astrale sopravvive alla
morte del corpo fisico ma non è immortale. Man mano che l’entità si eleva spiritualmente ed entra nei mondi superiori si disintegra. Possiamo affermare quindi che tutti noi siamo anime composte di sostanza Divina, rinchiuse momentaneamente in un contenitore chiamato corpo fisico, utile, anzi necessario, a portarci a raggiungere la perfezione Divina.

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Imma mamma di Federico

L’8 Dicembre, il giorno del mio onomastico ho fatto un sogno particolare. Vedevo affiorare dalla terra il mio adorato Federico. Mi rivolgo a lui e gli domando ragione del fatto che non mi venga in sogno e lui, con un bellissimo sorriso mi dice: “Mamma, sono venuto da te almeno 200 volte.” Gli chiedo perchè non riesca a vederlo e lui mi risponde: “Fondamentalmente perchè tu non vuoi vedermi.”

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Alessia mamma di Alessandro

Ho sognato che mio figlio era con me vivo e che lo accarezzavo. Nel sogno apparivano accanto a me mio marito e una mia amica. Io lo vedevo ma loro no. Gli domandavo se fosse guarito e se respirava bene ma lui mi rispondeva di no. Lo tenevo stretto tra le mie braccia e lo baciavo sotto lo sguardo incredulo di mio marito e della mia amica che mi vedevano abbracciare il nulla.

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Una mamma

Ho sognato di trovarmi insieme a mia figlia, trapassata da circa tre anni, in un posto di mare e di essere preoccupata per avere dimenticato la crema solare di protezione. Mia figlia mi rassicurava che la crema l’aveva lei. Qualche giorno dopo, il gattino di mia figlia cadendo si procura una brutta frattura e si programma l’intervento per il lunedì successivo che guarda caso era il giorno 10. E’ stato facile capire il significato del sogno. Mia figlia mi preannunciava l’accaduto e mi rassicurava che tutto sarebbe andato bene e che lei avrebbe protetto il suo gattino.

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Una figlia

Il sogno è avvenuto tre giorni prima della partenza terrena di mio padre. Sognavo di essere a casa con i miei genitori. Mio padre si avvicina a me con mia madre tra le braccia e me la consegna prima di alzarsi in volo verso il cielo. Stupita e spaventata, solo in seguito alla sua dipartita, ho potuto dare un
significato a quella visione. Avevo fatto un sogno premonitore e vissuto la partenza di mio padre verso la nuova dimensione spirituale. E’ stato un momento difficile per me perchè, oltre alla elaborazione del lutto di mio padre, ho dovuto occuparmi di mia madre che alcuni giorni dopo il funerale si è dovuta ricoverare in ospedale.

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Ina mamma di Valentina

Sono trascorsi 11 anni dalla morte di mia figlia avvenuta in seguito ad un incidente in moto. Sono sempre stata piuttosto scettica sull’argomento “soprannaturale”, anche per via di esperienze negative che riguardavano i segnali che ricevevo, come stelline di ogni grandezza, colore e materiale nei luoghi più inaspettati. Ad ogni ritrovamento corrispondeva un evento doloroso o una malattia di una delle mie due figlie, quindi ho pensato che Valentina, con i suoi segni volesse mettermi in guardia o preannunciarmi qualche evento brutto che si sarebbe verificato. Le ho chiesto di non darmi più segni e da qualche anno non li ricevo. Oltre a questi segni, la notte dell’incidente, ho visto Valentina nella mia camera avvolta in una luce abbagliante, circondata da bimbi piccoli, come degli angioletti. Mi guardava con immensa dolcezza. Inoltre, alcuni amici che non erano al corrente dell’incidente, l’ hanno sognata perchè Valentina voleva che sapessi che stava bene. Una notte mi è venuta in sogno per dirmi che potevo sgridarla visto che ero così arrabbiata con lei per quel viaggio a Ibiza deciso contro la mia volontà.

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Angela mamma di Cristina

La sera della vigilia di Natale mi trovavo a letto con la febbre e, mentre aprivo il vasetto di Vicks Vaporub da spalmarmi sul petto, aprendo il coperchio trovo un cuore disegnato con la crema. Più tardi, volendo mangiare alcune noci chiedo a mio marito di aprirmene una, non vi dico la meraviglia di entrambi quando, dopo averla aperta a metà, scopriamo due cuori perfetti. Abbiamo capito che quello
era il regalo di Natale per noi di Cristina.

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Orsola una moglie

Quando sono molto triste e trascorro giorni neri , succede che, mentre sono a letto sdraiata ma sveglissima , sento il ticchettio della sveglia accentuarsi molto e i passi che si avvicinano dal corridoio in camera fino a sentire proprio la sua presenza. Piano piano, lo sento sdraiarsi su di me. Sento brividi in tutto il corpo salire dalle gambe fino alla gola. Resto senza respiro ed allora lui si alza piano piano e continua ad accarezzarmi la fronte. Ogni volta mi lascia un segno diverso, portando uno spiraglio di luce nel mio cuore.

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Laura mamma di Alessandro

Desidero condividere con voi questo ultimo segnale della costante presenza di Alessandro vicino a noi, in particolare nei momenti di maggiore tristezza. Mi trovavo in auto la notte dell’ ultimo dell’anno per recarmi a festeggiare in casa di amici. Ero molto triste, ricordavo la felicità di quei giorni in cui tutti insieme partivamo per vacanze felici, sapendo che quei giorni non sarebbero mai ritornati. Appena partiti ho guardato l’orologio, erano le 16:16, poi in sequenza e sempre casualmente 17:17, 18:18. Arrivati a destinazione l’orologio segnava 19:19 e poi a cena 21:21 e 22:22 al mattino successivo l’orologio segnava 11:11. Alessandro per tutto il tempo, segnalava la sua presenza accanto a noi per sciogliere la nostra tristezza e farci trascorrere una bella serata e attraverso questi segnali dirci di andare avanti in attesa di ricongiungerci.

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view post Posted: 2/5/2013, 21:12 Cento Mani - Vita oltre la morte

Paola moglie di Roberto

Vi racconterò quello che per me è stato il più importante segno della presenza dei nostri cari nella nostra vita, dopo il loro trapasso. Poche ore prima della morte di mio marito Roberto, lui non era molto vigile e forse non riusciva nemmeno a sentirmi, io accarezzandolo gli ripetevo continuamente di farmi avere segni della sua presenza “dopo”. Appena Robi spirò, mi fecero ovviamente uscire dalla Sua stanza, ma non potete immaginare la mia sorpresa quando potendo rientrare ho notato sul cuscino dove era appoggiato il suo braccio martoriato dalle flebo, trovai un cuore stupendo composto da siero e sangue. Mia madre è stata testimone di questo episodio, abbiamo scattato una fotografia di questo cuore che conservo tra gli oggetti più cari, e che mi ha dato la forza per superare quei momenti dolorosi che fanno seguito a un lutto.

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Laura mamma di Alessandro

Un segnale della presenza di mio figlio che mi capita spesso di vedere, sono i numeri doppi sul telefonino (es. 11:11, 14:14 ecc.). Ho letto che questo numero è un segnale di comunicazione e di apertura tra le dimensioni, una specie di collegamento. Se siamo in viaggio o nei momenti in cui sono particolarmente triste, accendendo il telefonino, ecco che compaiono i numeri doppi. Specialmente il numero che corrisponde al giorno in cui è nato.

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Rina mamma di Daniele

Posso dire di aver sentito la voce di mio figlio che mi diceva di andare a guardare nelle scarpe nel suo armadio, premetto che erano otto anni che le avevo riposte e non più toccate. Ormai consapevole di dovere obbedire ai suoi inviti, l’ ho fatto pur se non capivo che cosa potesse significare. Invece c’è stato un’esperienza di apporto, cioè la materializzazione inspiegabile di oggetti. Dopo aver visionato molto attentamente le scarpe che aveva usato per un matrimonio, non trovandovi nulla, le ho riposte, non vi nascondo alquanto delusa, ma proprio mentre stavo per chiudere l’anta dell’armadio, mi accorgo di una pallina di carta arrotolata nell’interno di una delle scarpe che prima non c’era. La srotolo e grande è stata l’emozione nel vedere che era completamente ricoperta del numero 40 scritto a penna, (40 è il numero della corsia dove lui riposa ed è il numero con il quale comunica con me, quando vuole farmi sapere che è presente). Ma così come si è materializzato, questo pezzetto di carta era destinato a smaterializzarsi: mi spiego meglio. Quel foglietto per me così prezioso l’ ho infilato dentro il mio portafoglio accanto alla sua foto. Non era mai capitato che qualcuno venisse a rubare nel mio negozio nei sei anni di attività, ma guarda caso quel pomeriggio, mentre ero intenta a servire un ragazzo, un suo complice, è entrato nel retro magazzino dove avevo posato la mia borsa, rubandomi il portafoglio. Dopo un paio di giorni, mi telefona mia suocera per dirmi che le avevano portato il mio portafoglio trovato abbandonato in un centro commerciale. La mia gioia era stata grande nel pensare che vi avrei ritrovato il foglietto, ma così non era...c’era ancora la foto, ma sia il foglietto che i soldi erano
spariti...allora ho capito che dovevo solo vederlo ma non conservarlo poichè veniva da cielo, un segno celeste. La cosa sorprendente è che in questa esperienza si sono verificati più segni simultaneamente: la voce che mi diceva cosa fare, l’apporto di quell’oggetto, e il riscontro che ci è stato tra l’invito a fare una certa cosa e il suo esito positivo.

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Alba mamma di Stefano

Una domenica mattina mi trovavo in Chiesa per assistere alla Santa Messa nella suggestiva chiesetta di Manarola, alle 5 Terre. Don Carlo si apprestava a dare inizio alla funzione. Io ero particolarmente concentrata nella magia di un’attesa che rispecchiava il mio elevarmi al di sopra dell’umano sentire. Ero con i sensi attivati al massimo per la richiesta che presto avrei affidata alla Madonna della Salute per due care amiche. Al termine della messa, prima di recarmi davanti alla statua della Madonnina, frugando nella tasca della giacca, cerco disperatamente due monetine da 50 cent per accendere le due candele. Inutile cercare. Di tante monetine nemmeno l’ombra delle due da 50 centesimi. Delusa, mi avvio davanti al tavolo posto dinnanzi alla Madonna con tutte le candele. Decido di accenderle
comunque e offrire in cambio le monetine che avevo. Metto la mano in tasca, raccolgo le monete e sento che il peso è cambiato, pesano di più. Apro la mano e con mia grande sorpresa due monete da 50 cent fanno bella mostra di se in mezzo alle altre.

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EMOZIONI

Incanto, sogno, magia,
immagini, riflessi, colori
riempiono i miei occhi.

Attimi di infinito posti
sull’altare della vita.

Alba Piscopello

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La morte altro non è che la fine della vita terrena. Rappresenta il tabù che relega l’uomo comune nella paura e nella lotta perenne contro chi viene vissuto come il “nemico” occulto.Rifiutare la morte è rinnegare la stessa vita, o accettarla solo in parte. Marco Aurelio diceva: “Non disprezzare la morte, ma abbila cara perchè anch’essa è una delle cose volute dalla natura. E’ proprio dell’uomo ragionevole non essere, di fronte alla morte, ne superficiale, ne ostile, ne arrogante, ma di attenderla come qualsiasi altro fatto naturale”. Guardando oltre la cortina dell’illusione e della superficialità della vita, ci addentriamo nel mondo dell’invisibile ed ecco che “bussa e ti sarà aperto”, diventa il mezzo per accederci. Come è scritto nella Bibbia: “Dio ha creato l’uomo per l’immortalità”. I miracoli sono davanti ai nostri occhi, a testimoniare che esiste una vita che continua dopo la vita stessa e che rende chiara l’idea della morte come conseguenza naturale della vita terrena e non come fine ultimo dell’ essenza dell’essere. La realtà
spirituale si presenta a noi semplice nella sua manifestazione, a testimonianza di un mondo reale dove fantasia e realtà si fondono per creare l’inimmaginabile.
Questo libro è scritto per aprire gli occhi a chi ancora rimane scettico sull’argomento della vita oltre la vita. Vista l’incredulità di molti, attraverso le testimonianze qui documentate, e sempre più copiose, spero che l’atteggiamento degli increduli possa aprirsi all’eventualità che “nulla si distrugge” per lanciarsi a indagare, alzando gli occhi dalla terra al cielo. C’è un ponte che unisce due dimensioni, la nostra materiale e quella spirituale. Mi rammarico nel constatare che le persone difficilmente alzano gli occhi al cielo, privandosi così di rendersi conto di quanto il cielo sia parte attiva nella vita degli uomini. Gli atei, i materialisti incalliti, fondano il loro credo su concetti prettamente terreni, basati sul principio “non vedo, e quindi non credo”. Il materialismo è una dottrina erronea, incompleta e insufficiente. Si può contrapporre a questa visione distorta, la realtà di fenomeni come apparizioni di esseri disincarnati, sogni, premonizioni, apporti e molto ancora. Queste manifestazioni provano la realtà di un mondo
soprannaturale, dove meravigliose esistenze immateriali si intrecciano nelle nostre umane vicende, a indicarci la via della verità e della vera vita. Testimonianze medianiche ci fanno sapere che non è ne la malattia o l’incidente a provocare la morte, bensì il distacco avviene perchè quello era il momento destinato per noi per trasformare la nostra vita. La causa della morte non sarebbe quindi, come ritiene la scienza, la cessazione dell’attività cerebrale, bensì l’effetto del tracollo dell’afflusso energetico nell’organismo del morente. Il distacco avverrebbe progressivamente, dopo la morte cerebrale. La scienza stessa ha accertato come l’attività elettromagnetica del cervello e del corpo continui per parecchie ore dopo la morte clinica. Da ciò risulta chiara l’importanza di lasciare al neonato spirituale un minimo di tempo necessario a comprendere ciò che gli è accaduto. A questo punto sorge spontanea una domanda: dove andiamo lasciato questo mondo?In alcuni messaggi mio figlio Stefano descrive panorami “inimmaginabili” per noi con fiori e colori che noi sulla terra non abbiamo. Aggiunge: “Voi credete di stare bene sulla terra...basta, non posso dire altro”. Queste parole hanno acceso in me grande curiosità e mi hanno fatto pensare ad un aldilà reale non meno del nostro mondo. Ho cercato di documentarmi sull’argomento con letture varie. Tra queste mi ha colpita la lettera di un giovane trapassato che scrive alla mamma e descrive quanto segue: “Noi
siamo vivi ma il nostro corpo è più fluido del vostro materiale. Conserviamo le stesse sembianze di quando eravamo in terra, la stessa statura. Nulla è mutato, tranne lo spirito che è più progredito”. Aggiunge: “La bellezza del paesaggio che ci circonda è di uno splendore incredibile. Qua vi sono musiche che voi non potete immaginare; vi sono teatri in cui si rappresentano spettacoli sublimi. Se tu vedessi non crederesti più alla morte e lasceresti la vita con gioia”. Le rivelazioni tratte da messaggi, affermano quanto segue:
- L’entità si ritroverebbe nel mondo spirituale in forma umana, ma in un corpo più fluido.
-Immediatamente non realizza di essere trapassato.
-Rivive l’esperienza terrena all’indietro.
-Viene accolto da familiari e amici già trapassati.
- Si ritrova in un ambiente meraviglioso e di una bellezza inimmaginabile, analogo a quello materiale ma più spiritualizzato.
- In ultimo ci avvertono che il nostro dolore impedisce a noi di entrare in rapporto con loro e li trattiene sulla terra.
Tutto questo conferma che la vita continua oltre la vita terrena in un meraviglioso ambiente spirituale, altrettanto reale del nostro materiale, che ci attende al termine di questa esperienza terrena. Alzando gli occhi dalla terra al cielo, scopriremo di appartenere anche noi a quella dimensione e di esserne un tutt’uno.

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Milena una figlia

Una spinta fortissima è il ricordo vivo che ho di mio padre. Lo percepii poche ore dopo la sua morte. Sembrava volesse dirmi: “Svegliati sono ancora qua”, come sempre faceva quando ancora era vivo. Ho avvertito la presa delle mani sulle mie spalle e ho percepito un senso di vertigine, poi, le sue ultime parole: “Grazie di tutto”, riecheggiarono ancora per toccare il mio cuore come una freccia d’amore.
Ciao papà.

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Luciana mamma di Pasqualino

Sei mesi dopo la perdita del mio bambino, mi proposi come baby sitter in una famiglia con tre bambini in piccola età. Non sapevo se sarei stata all’altezza della situazione, visto che ero in fase di elaborazione del mio lutto e non mi sentivo in grado di trasmettere la gaiezza necessaria. Ciononostante percepivo una sensazione che quell’incontro non fosse casuale ma voluto e guidato dal mio bambino. Non so dare una motivazione razionale ma era questo che sentivo. Fin dai primi giorni, il bambino più grande ha dimostrato un insolito attaccamento a me e ai miei familiari, per non parlare delle coincidenze che lo collegano a mio figlio, che sono tante. Non solo, ma quando il bambino subisce le “interferenze” io ho imparato a riconoscerle. In questo periodo i “messaggi” si sono un po’ diradati ma in compenso, adesso avverto il suo abbraccio a ogni mia richiesta. Forse questo tipo di esperienza è molto difficile da spiegare e magari non comprenderete quello che però io avverto con assoluta certezza.

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Laura mamma di Alessandro

Cosa posso raccontare ancora? Ci sono i tanti sassolini a forma di cuore che trovavo quest’estate al mare, persino due cuori di corallo trovati da mia figlia a Bali e nascosti nella valigia a rischio di prendere una multa salata! A lei i cuori appaiono come briciole dei biscotti inzuppati nel latte, nella tazza della colazione al mattino, a me nel caffè macchiato il latte forma sempre il cuore. Poi ci sono quelli di carta trovati per strada, una volta ne ho trovato uno rosso davanti alla chiesa, mia figlia uno rosa. Un giorno, insieme ai miei due figli, ne abbiamo trovati 4 o 5 rossi dove ci siamo fermati a fare una foto.
Un’altro segno ci avvertiva della sua presenza vicino a noi ed era quando, l’inverno scorso, un uccellino si posava davanti alla finestra della cucina e si spingeva così vicino che quasi sembrava volesse entrare. Questi che ho raccontato sono segni più piccoli di altri molto più eclatanti ma sono sempre significativi e ci scaldano il cuore.

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Gisella mamma di Cristian

La camera di Cristian è il mio santuario. E’ là che trascorro la maggior parte delle mie stanche giornate. Tutto è rimasto così come Cristian l’ ha lasciata con tutti i suoi ricordi e persino i suoi pupazzi, che evocano in me momenti felici che mai avrei pensato si sarebbero smarriti nel mio dolore senza fine. Questa mattina mentre ero al computer, andavo con la mente al passato a quando, tre anni prima, la vita aveva voluto privarmi dell’affetto di mio figlio. Non mi perdevo un solo attimo di quella che era stata la nostra vita insieme, cercavo di riassaporare quei ricordi mentre il battere di un dito sul mobile attira la mia attenzione. Conosco bene quel ticchettio, era il modo tipico con cui Cristian tamburellava sul
tavolino, un modo per dirmi che mi è vicino e che non mi abbandonerà mai.

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Franceschina figlia di papà Romano

... 15 giugno 1995...
la sveglia suonò presto perchè la sera prima papà aveva promesso di portarci al mare. Quel giorno il sole scaldava l’aria, ma in casa si avvertiva il gelo. Durante la giornata io e mia sorella siamo state sballottate a destra e sinistra, facendo a tutti la stessa domanda “dove sono mamma e papà? Dobbiamo andare al mare”.... Verso le 19 arrivarono a prenderci i nonni materni e ci portarono al loro paese dicendo: “papà ha avuto un’ incidente, si è fatto un taglietto della fronte e mamma resta in ospedale a fargli compagnia”. La cosa mi mise tanta tristezza, sarei voluta stare accanto a mio padre, visto che non stava bene ma i nonni cercarono inutilmente di distrarci fino all’ora di metterci a letto. Non riuscivo a prendere sonno, pensavo a quanto avesse sofferto mio padre nel farsi mettere i punti sulla fronte, lui che detestava medici e ospedali, quando, il fruscio della porta che si apriva attirò la mia attenzione. Mi girai ma non vidi nessuno. Un attimo dopo la figura di mio padre sdraiato accanto a me mi fece emettere un urlo. Non aveva ferite sulla fronte. Gli chiesi come stava e iniziò a farfugliare parole come: “Fai la brava, stai sempre accanto a mamma e a Rachele, ricorda che papà ti amerà sempre”. Non diedi tanto peso a quelle parole, ero solo felice perchè lui era li con me e stava bene. Mi stampò un bacio sulla fronte che riesco ancora a sentire e mi disse: “Ora dormi, io resto qui con te ora e sempre”. Mi addormentai tra le sue braccia, le sentivo realmente attorno a me. La mattina corsi in cucina esultando e chiesi: “Dov’è papà “? Raccontai velocemente che era stato in camera mia e che in fronte non aveva nessun taglio a differenza di quello che mi era stato detto. Scoppiarono tutti in lacrime, il nonno mi prese le mani e mi disse: “Dobbiamo dirti una cosa, papà non c’è più, è volato in cielo. Iniziai a piangere e urlare dicendo che lui la notte prima aveva dormito nel letto con me, che non era vero niente, che non era uno scherzo divertente. Mi caricarono in macchina e mi portarono a dargli l’ultimo saluto in camera mortuaria, non era affatto uno scherzo, era li, disteso su un marmo duro, indossava l’abito del suo matrimonio, la sua pelle era violacea e gelida. Il giorno più brutto della mia vita, ma anche il più importante. Quel giorno, prima di volare in alto, ha voluto salutare la sua principessa.

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Alessia mamma di Alessandro

Dopo la partenza in cielo di mio figlio Alessandro e giorni di disperazione, sono accadute una serie di cose, una dietro l’altra, che desidero condividere con voi. Mio cugino Alessandro, (si chiama come il mio bimbo volato in cielo il 25 ottobre), con cui ho rapporti quasi inesistenti, ha pubblicato sulla sua bacheca una foto del nostro matrimonio del 9 giugno 2011 scrivendo coraggio Alessia e Emanuele. Mia
cognata ha sognato Ale, un sogno per certi versi simile al mio, in cui Ale diceva che respirava bene. Questa mattina, mia cognata e mio fratello hanno trovato in camera una coccinella. Questo pomeriggio, sul bancone del bar io e mio marito abbiamo trovato un cuore sul marmo della cucina, disegnato con striature di liquidi dei bicchieri appoggiati sul bancone, un cuore grande. Questa sera sono andata a cena dai miei e mia madre mi ha detto che mio fratello aveva ritrovato le cassette del filmino che girò lui al nostro matrimonio, (cassette che abbiamo cercato per anni e che non si trovavano più), erano in bella vista dentro al mobile di cucina aperto da mio fratello, perchè vedeva sporgere un foglio che poco prima non c’era e ci siamo messi a guardare il filmino. Un altro insolito episodio si è verificato nuovamente mentre guardavamo il filmino. Vedo un insetto svolazzare, vado a vedere ed era una grossa coccinella arancione. Impossibile non collegare i tanti episodi con la presenza di Alessandro vicino a noi.

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Lucia mamma di Mario

Ieri mattina, come ogni giorno, presa dalla tristezza, piangevo. Mi asciugavo gli occhi pieni di lacrime e cercavo di ricompormi quando, ad un tratto, l’anello di mio figlio che porto sempre al dito si è incastrato nella collanina che porto al collo con la lettera M di Mario. Vedere l’anello incastrato con la lettera M è stata una grande emozione perchè ho collegato l’episodio ad un segno di Alessandro.

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Laura mamma di Alessandro

L’estate scorsa, durante il periodo collegato agli accadimenti dell’incidente in cui ha trovato la morte il mio Alessandro un anno prima, ho ricevuto da lui un segnale davvero stupendo e ricco di significato. In ricordo del mio ragazzo, porto una catenina con la lettera “A” appesa al collo e che ripongo ogni sera in un cassetto. Ebbene, per ben tre volte mi ha fatto trovare la catenina annodata a formare il nodo dell’amore e dell’infinito. Impossibile non leggere il significato di quel messaggio che sembrava dirmi: “Mamma, sono qui accanto a te e non ci lasceremo mai. Il nostro amore è destinato a vivere nell’eternità”. Erano proprio nodi, ho anche messo la catenina al collo una volta, però dopo un po’ toccandoli era come se si sciogliessero d’incanto. Ho documentato facendo fotografie, facendoli vedere e toccare da mio marito e mio figlio, tutti eravamo stupiti meravigliati e felici, non era veramente possibile che i nodi si formassero da soli.
Avevo già letto che ciò potesse succedere, ma vedere con i propri occhi questo fenomeno e’ un’emozione grandissima. E poi, soprattutto, ci dimostra che loro possono fare davvero di tutto per noi, per farci capire di esserci sempre. Grazie Ale di essere diventato così bravo, ora però è un po’ che non lo fai più. Ogni mattina apro il cassetto speranzosa, ma non importa, si vede che sei molto impegnato in compiti più importanti. Ora la mamma è più tranquilla e ti lascia libero di volare nei Cieli e compiere le tue missioni. Un bacio con tutto il mio amore immenso.

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Angela mamma di Nicoletta

Trentatrè anni fa, ho avuto un’esperienza di pre-morte. Mi sono ritrovata nell’altra dimensione con i miei nonni, venuti ad accogliermi e tanta, tanta luce intorno a me. Non sarei più tornata sulla terra. Ho raccontato l’episodio ad uno psicologo che evidentemente mi ha presa per “matta” e mi ha riempita di farmaci per un’ esaurimento che non ho mai avuto. Oggi con mia figlia comunico con tutti i mezzi: radio, registratore, televisione, computer, voce diretta, cellulare e persino da un albero di gelso con cui ha disegnato un magnifico cuore bianco unendo due more. L’ ho filmato e quando lo guardo si sente una voce ripeter il mio nome. Al cellulare sento la sua voce che dice: “ Sempre insieme mamma “.

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Maria mamma di Nino

Ciò che sto per raccontare non è successo a me personalmente. Circa un anno fa, al supermercato, una signora mi guarda e nel riconoscermi si avvicina per salutarmi. Con voce commossa dice: “Signora mia, sapesse che cosa mi è successo”. Vedendola vestita di nero ho pensato che anche lei avesse avuto
un grave lutto in famiglia e le chiedo che cosa le fosse accaduto. La signora esordisce con queste parole: “Tempo fa, mia figlia incinta nei primi mesi, non stava bene. Alcuni controlli evidenziarono una problematica per cui fu consigliato l’aborto. Incerta sul da farsi, si decise a tenere comunque il bambino anche perchè una cara amica raccontò di avere sognato mio figlio Nino che avevano
conosciuto, che le diceva che il bambino sarebbe nato sano. Mia figlia ha voluto credere alle parole di Nino e ha tenuto il bambino che è nato sano”. Nel raccontarlo la signora piangeva e in uno slancio di riconoscenza mi ha abbracciata con tanto calore.

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Elisabetta mamma di Fabiola

Per un lungo periodo, il pomeriggio dedicavo una mezzora alla meditazione, cercando un contatto con mia figlia. Accendevo una candela e rilassavo tutto il corpo per arrivare ad uno stato di totale rilassamento. In genere questa pratica favoriva ricordi bellissimi, sprazzi di vita con Fabiola, oppure mi permetteva di visualizzare particolari parti del suo splendido corpo. Le mani con le unghie curate, le sue spalle, il suo profumo. Un giorno, ero sola in casa alla stessa ora, eseguo i soliti rituali, con il corpo immobile, ma la consapevolezza vigile. Ho sentito una mano sulla mia fronte e sono rimasta paralizzata dallo stupore.
Non riuscivo a proferire parola e neppure a fare il minimo movimento fisico. Mi sono goduta quegli attimi, consapevole della presenza di mia figlia e della sua carezza. In un’altra circostanza, alle mie spalle, ho sentito la sua voce chiamarmi “mamma”.

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Angela mamma di Nicoletta

Durante un grave incidente, occorso a mio marito sul lavoro, abbiamo vissuto un’esperienza di come spesso i nostri cari interagiscono con noi nelle nostre vicissitudine terrene. Mio marito aveva riportato ferite alla testa e aveva le vertebre fratturate ed io mi trovai in preda alla disperazione fino a che chiesi
a mia figlia, attraverso un registratore, informazioni sulla prognosi. Lei mi tranquillizzò anche se non nascondeva la gravità della cosa. Mio marito raccontò in seguito che, durante l’incidente, si era sentito galleggiare in aria e pervadere da un senso di serenità. Nonostante i cento punti in testa e le vertebre fratturate, in breve tempo si ristabilì e tornò a casa. Il miracolo annunciato da Nicoletta attraverso il registratore si era avverato.

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Genitori di Pietro

Pochi minuti fa sono salita sopra da mamma, come faccio tutte le sere, per salutarla prima che vada a letto. Quando mi sono avvicinata per darle un bacio sono stata accarezzata dal profumo di Pietro. Era come se fosse accanto a mia madre ed era facile percepire che adesso può stare un pò più vicino a lei, visto che in questi giorni sta più male del solito.

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Mamma di Pasqualino

Desidero raccontarvi di una esperienza abbastanza sconvolgente, almeno per me. Erano passati circa 7- 8 mesi da che mio figlio mi aveva lasciata per tornare a “Casa”, quella celeste. Naturalmente, come del resto tutt’ora, pensavo a lui e a quei momenti di sofferenze causate dalla malattia. Mi torturavano quei ricordi terribili e chiusi gli occhi per qualche minuto, come a volerli rimuovere. Fu in quel momento che vidi mio padre sorridente e sereno che abbracciava dolcemente mio figlio, come se lo stesse salutando. La “visione” fu così vera e inaspettata che quasi mi spaventai e d’istinto riaprii gli occhi, realizzando quasi subito che il mio papà, volato in cielo 9 anni fa, voleva tranquillizzarmi di aver accolto mio figlio, e di stare tranquilla perchè si sarebbe occupato di lui amorevolmente. Richiusi gli
occhi sperando di rivivere la visione, ma così come erano apparsi erano svaniti. Sono sempre più convinta che i nostri cari, vedendo la nostra disperazione, corrono in nostro soccorso.

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Laura mamma di Alessandro

Era passato poco tempo dalla partenza di Alessandro e una notte mi sono svegliata e l’ ho visto chiaramente a mezzo busto a torso nudo davanti a me, grande, bello e soprattutto con un sorriso di pace e serenità che sembrava volesse rassicurarmi, anzi mi trasmetteva proprio senza parole una grandissima
gioia. Purtroppo dopo un attimo la visione e’ sparita. Un’altra notte, dopo poco tempo, l’ ho visto nel buio avvicinarsi al mio letto ed ho gridato a mio marito: “Eccolo e’ lui, è tornato!”. Pochi istanti dopo l’immagine è di nuovo sparita, ma non la sensazione bellissima di averlo visto sereno e felice. Sono sicura che è venuto a trovarmi per farmi sapere che sta bene.

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Salvatore papà di Danilo

Dormo spesso nella camera di Danilo, sento la sua presenza molto forte e lo sogno sempre. Durante la notte spesso mi sveglio e lo chiamo per nome: “Danilo, Dani, stai qua a babbo”. Una sera, mentre in casa di un amico guardavo in televisione la partita dissi: “Danilo, ora entra il tuo idolo ( Del Piero ) e segna. Avrei desiderato tanto condividere, come tante altre volte, quei momenti con lui. Iniziai a piangere come un bambino. Tornato a casa andai a dormire nella sua camera e abbracciato al suo cuscino affondai il viso bagnato di lacrime. Durante la notte, sentii che qualcuno toccava il mio viso, soffermandosi sul naso. In quel momento avvertii chiara la presenza di mio figlio che spesso da bambino mi toccava il naso. Lo ringraziai per la sua presenza e mi riaddormentai sereno e con tanta gioia nel cuore.

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Rina mamma di Danilo

Sapendo quanto io creda e confidi in Dio, mio figlio maggiore mi regalò, per il mio compleanno successivo alla salita in cielo di suo fratello, una catenina d’oro bianco con una bellissima croce, coperta di piccoli brillantini. Mi commossi tantissimo e, una volta indossata, non ho mai voluto toglierla dal collo. E’ successo solo quando ho voluto bagnarla con le gocce che sgorgano inspiegabilmente dal ginocchio del Cristo di bronzo che si trova a Medjugorie, durante un mio pellegrinaggio in quel luogo nel 2005. Potete immaginare il mio dispiacere quando pochi mesi fa, nel toccarmi il collo, mi resi conto di averla persa. L’ ho cercata dappertutto inutilmente, il cuore gonfio di angoscia, poichè per me aveva un grande valore affettivo, sia verso i miei meravigliosi figli, che verso Gesù: sapere che era imbevuta delle sue lacrime me la rendevano ancora più preziosa. Trascorsero un paio di mesi ed ero ormai ero rassegnata per averla persa. Avvicinandosi la festa della mamma, mi sono rivolta a Daniele pregandolo di fare il miracolo, e farmela ritrovare per la mia festa. Il giorno seguente, mio marito rientrando a casa mi chiede sorridente: “Che cosa avevi perso tempo
fa?”. Il cuore perde un battito, e gli rispondo quasi in un bisbiglio: “La catenina”. Con un sorriso malizioso apre la mano che teneva chiusa e mi porge la croce. Felice e incredula gli chiedo dove l’avesse trovata. Indovinate un pò, sul piazzale davanti a casa; gli è passato sopra con le ruote della macchina e se ne è accorto per puro caso, eppure siamo passati tante volte propri li, non è possibile che
non l’avessimo notata. E così per la mia festa della mamma ho ricevuto il mio regalo, un po’ ammaccato e con un brillantino in meno, ma di nuovo tra le mie mani. Daniele ha compiuto il miracolo. Ha fatto in modo che potessi riaverla proprio quel giorno, come gli avevo chiesto, un gesto d’amore di un figlio per la sua mamma, reso possibile solo grazie a Dio.

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Patrizia mamma di Rosa

Quello che sto per raccontarvi risale a qualche anno fa. Era il giorno della festa della mamma ed io mi stavo avviando per andare al cimitero. Mi fermai dal fioraio per prendere dei fiori per Rosa e notai tante ragazze che compravano rose alle loro mamme. Mi si strinse il cuore pensando che Rosa non mancava mai di portarmi una rosa per la festa della mamma. Iniziai a piangere per tutto il tempo che rimasi al cimitero. Il giorno seguente, nel negozio di parrucchiera di una cara amica, rimasi colpita da un mazzo di rose rosa che facevano bella mostra sul bancone. L’amica capendo il significato del mio sguardo mi disse di prenderle e portarle al cimitero a Rosa. Ma non andai al cimitero. Mi avviai verso casa e le disposi in un vaso in camera di Rosa. Non vi dico il mio stupore quando il giorno successivo, girando lo sguardo verso il vaso dei fiori, mi accorsi che le rose erano già sfiorite, tranne una di colore rosso vivo, uscita da uno stesso stelo ma di formato diverso. Rosa non aveva mancato all’appuntamento della festa della sua mamma. Conservo la fotografia di quel fiore sbocciato come miracolo d’amore.

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Orietta mamma di Francesca

Sembrava un giorno come tanti. I bimbi erano a scuola, io come sempre ero assorta nei miei pensieri rivolti alla mia Francesca. Mi accingo a uscire per andare in terrazza a stendere e distrattamente guardo il computer e stupita noto che è aperto. Non è mia abitudine quando è spento lasciarlo aperto, per paura che i peli dei miei cani possano impolverarlo. Penso tra me e me: “Adesso vado a stendere ma quando torno devo ricordarmi di chiuderlo”. Al mio rientro noto con stupore che adesso il computer è chiuso. Ho subito collegato il fatto ad un intervento della mia bambina, ad un suo segno per dirmi : “Mamma, sono qui con te”. Come San Tommaso voglio certezze e lo riapro accendendolo sul programma “Audacity”. Inizio a registrare e chiedo a Francesca: “Francesca, amore, sei stata tu a chiudere il computer?”. La sua voce chiara risponde in diretta: “Sì mamma, io”. La voce di Francesca è stata udita chiara anche da un amico che nel frattempo mi aveva chiamata al telefono. Grazie figlia

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Orietta mamma di Francesca

Da pochi mesi la mia Francesca era volata in cielo e tutte le sere, prima di dormire, sentivo una leggera carezza sul viso, come una piccola scossa. Non pensavo che fosse la mia bambina, ero ancora troppo stordita dal dolore, vivevo in una specie di limbo. Il dolore per la perdita di un figlio è così che ti lascia, in uno stato di incredulità. In quei giorni vivevo come un automa fino a quando
improvvisamente, una notte che ha segnato la mia vita, la vedo ai piedi del mio letto. Sì, la mia creatura, era proprio accanto a me, vestita di verde che mi guardava con uno sguardo pieno d’amore mentre la sua voce chiara nella mia testa mi sussurra : “Mammina, mammina”. E’ durato un istante, forse un secondo, da quel momento ho capito che lei era lì con me e con i suoi bambini, per dirci di stare tranquilli, che non ci aveva abbandonati e confermare ciò che il mio cuore già sapeva. Da allora, piano piano, sto ricominciando a vivere.

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Rita mamma di Anthony

L’esperienza che voglio raccontare potrà sembrare insolita, ma è realmente accaduta. Mi trovavo in Chiesa, erano circa le venti. Stavamo cantando l’alleluia ed io ero in stato meditativo. Improvvisamente, mi sono ritrovata in cielo. Vedevo il mio corpo in Chiesa ma io ero in un grande prato, in mezzo a tante persone vestite di bianco, al centro c’era un agnello e poco più in là ho visto mio figlio Anthony, vicino ad una persona deceduta un anno prima. Tendeva le braccia verso di me, chiamandomi mamma. Alla fine del prato una grande luce bianca indescrivibile avvolgeva tutta la scena. Non ho potuto abbracciare Anthony, perchè all’improvviso mi sono ritrovata in Chiesa a cantare l’alleluia, ma ho ringraziato Dio per quel dono inaspettato.

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Patrizia mamma di Rosa

Mi trovavo a Torino per un corso di theta healing, speranzosa di ricevere in quell’occasione un contatto con mia figlia. Purtroppo, durante i quattro giorni che sono rimasta là, non era successo nulla ed ero molto delusa. Le mie amiche cercavano di consolarmi e mi dicevano che Rosa voleva che smettessi di
portare il lutto e di piangere. Per me non c’era verso di accettare quei consigli, perchè ero troppo arrabbiata con mia figlia che non mi veniva in sogno da tanto tempo. Tornata a casa, ci salutammo con la raccomandazione, da parte delle amiche, di non vestirmi più di nero. Qualche giorno dopo, accompagnata da una di loro, andai a fare acquisti per scegliere alcuni indumenti colorati. Tornata a
casa andai in camera di Rosa e baciando la sua foto le ricordai il patto dicendo: “Io vesto colorato se tu vieni in sogno a trovarmi”. Dopo cena, al momento di addormentarmi, sento gattonare sul mio letto e pensando fosse il mio bambino piccolo, apro gli occhi. Non potete immaginare la mia incredulità nel vedere accanto a me la mia bambina, vestita di bianco, che mi sorrideva esprimendo grande gioia. Mi sono praticamente tuffata su di lei e piangendo di gioia l’ho abbracciata stretta stretta. Nel girare la testa verso la porta, ho incrociato il mio sguardo con quello di un uomo con la barba, che mi guardava con la coda dell’ occhio ed è poi scomparso attraverso il muro. Mamme credetemi, non era un sogno, era reale ed è accaduto proprio a me.

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SOGNO

Sogno e le immagini
che credevo perse nel tempo,
riaffiorano nel silenzio del cuore.

Attendevano il risveglio,
sanno che non si perderanno
nella notte presente.

Erano così colorati
ed oggi sembrano scuri,
scuri come un cielo di pioggia.

Cerco ricordi lontani,
nel lampo che squarcia
il mio petto.

Come in una danza
scene si rincorrono,
mentre seguo il mio sogno.

Alzo le braccia,
le voglio afferrare
e fermarle per sempre.

Alba Piscopello

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Il patrimonio che possediamo è solo la grandezza dei nostri sogni. Crederci e renderli reali è il nostro compito. Quindi, nostra è la scelta di liberarli e assaporare livelli di coscienza superiori. Ciò che riguarda una fenomenologia che investe l’interiorità dell’uomo, a volte scopre aspetti di superficialità da parte di chi non accetta che possa esistere una realtà spirituale. Così è per le manifestazioni attraverso i sogni. Premonizioni, incontri con i nostri cari già trapassati e tutta una fenomenologia paranormale, sono a dimostrazione di come, in determinate circostanze, l’aldilà possa intervenire nelle nostre vicissitudini terrene, conoscendo il nostro futuro e i nostri destini. Il mondo onirico è stato studiato da grandi scienziati come Jung, Freud e molti ancora dando risposte precise su quanto avviene nel nostro cervello al momento del sogno. La sopravvivenza dell’anima alla morte è stata dimostrata dalla scienza con prove di laboratorio. Personalmente, ho sempre pensato che, attraverso i sogni, si crei un ponte di comunicazione tra la nostra dimensione e quella spirituale. Durante la malattia di mio figlio facevo un sogno ricorrente. Sognavo di assistere ad un funerale, senza sapere chi fosse il defunto. Solo alla rinascita allo spirito di mio figlio ho potuto capire che si era trattato di un sogno premonitore, a dimostrazione del fenomeno che esiste un collegamento, un ponte di comunicazione tra mente conscia e spirito. Il piano divino per la terra non è conosciuto da noi esseri umani ma, tra le tante manifestazioni atte a supportarlo esiste il contatto diretto, proprio attraverso i sogni, alla dimensione spirituale. E’ stato proprio attraverso il mondo dei sogni che ho vissuto il periodo più fertile per gli insegnamenti ricevuti. I sogni spirituali recano con se messaggi importanti e utili alla nostra evoluzione. Per lungo tempo, mentre il mio corpo riposava addormentato, vivevo in sogno il contatto con Entità che apportavano in me conoscenze altamente spirituali. Mi addormentavo in un corpo e mi ritrovavo a non avere più una forma fisica. Diventavo l’occhio di una cinepresa che filmava una dimensione irreale ma conosciuta, paga di “sentirmi a casa”. Vivevo realtà incredibili, conscia di assaporare momenti di sogno mistico. Quanti incontri si susseguivano ogni notte. La cosa incredibile era che al risveglio, riuscivo a ricordare ogni incontro ed ogni parola. Mi torna alla mente, con immensa emozione, quella che è stata la prima esperienza. I miei occhi si posavano su una lunga tavolata con giovani seduti di fronte a me che mi guardavano. L’immagine ricordava la rappresentazione dell’ultima cena. Io interloquivo con loro molto animosamente, forse con troppo entusiasmo. Ad un tratto, una voce alle mie spalle: “Ti diamo l’energia “, a cui fa seguito una mano che si posa con forza sulla mia nuca, facendomi reclinare il capo, mi lascia stupita mentre, pian piano, l’immagine scompare ai miei occhi. Il periodo per me indimenticabile è quello in cui, mio figlio Stefano, veniva ad incontrarmi per ristabilire il legame che credevo interrotto al momento della sua partenza. Mi prendeva per mano e mi accompagnava in luoghi bellissimi. A volte mi pareva di essere su un’isola, sospesa sulle acque e con i contorni sfumati. Ci sedevamo sulla spiaggia luccicante e iniziava a parlarmi della loro realtà composta di vari livelli. Altre volte mi suggeriva il modo per non incorrere in esperienze non piacevoli, create dai
miei stessi pensieri. Mi diceva: “Mamma, le immagini che si presentano non trattenerle, lasciale andare”. Altre volte, mi faceva incontrare con meravigliose Entità, ed è stata in una di queste occasioni che è avvenuto l’incontro con Giovanni, l’evangelista, il discepolo preferito da Gesù. Una notte, iniziò con
me una dissertazione sull’amore dicendomi: “Amare gli altri significa essere completamente felici anche in mancanza della loro presenza fisica, senza paura di far loro del male, senza temere che possano smettere di volerci bene e che quindi ci abbandonino. Non colmate il vostro vuoto interiore con gli altri chiamando questo amore. Quanto più amate gli altri, tanto più potete fare senza di loro, quanto più amate gli altri tanto più potete fare con loro. L’amore perfetto scaccia la paura perchè non ha desideri ne pretese. Non baratta, non giudica, non ha angosce negative. L’amore semplicemente è. E’ presente, vede e agisce. Ciò che gli uomini chiamano amore in realtà è auto-interesse. L’unica causa
della sofferenza sono le nostre idee su come gli altri dovrebbero comportarsi nei nostri riguardi, credendo che le nostre idee siano più corrette. Noi non soffriamo per quello che gli altri fanno, ma perchè pretendiamo che gli altri si comportino secondo i nostri desideri. Se essi violano le nostre aspettative, sono le nostre aspettative a ferirci”. La figura maestosa di Gesù si presentò davanti a me, incredula dell’esperienza che stavo vivendo. Ancora oggi, il ricordo pervade il mio essere in una magia d’amore. Le Sue parole, sono marchiate a fuoco nel mio cuore a monito di uno stile di vita improntato sul Suo esempio e risuonano in me come acqua di fonte, venuta a saziare la mia sete di verità. Iniziò a parlarmi e dalla Sua voce sgorgavano parole d’amore che mi toccavano profondamente e si marchiavano nella mia mente. Mi disse: “Se poni la tua anima sul mio petto, saprai figlia quanto amore il Padre tuo ritornerà a te. Ogni tuo gesto rivolto al Padre ritornerà in terra ricolmo mille volte di più di Spirito Divino. Tuo Padre gradisce il tuo animo quando chiede. Ogni figlio è amato da Lui. Unisci con me il tuo cuore. Amatevi l’un l’altro: solo attraverso l’amore scoprirete di essere scintille di un unico fuoco che permea tutto il creato. Io non vi so forse amare con tutto me stesso comprendendo, perdonando e prendendo su di me le vostre
afflizioni? Io vi prendo per mano e vi indico la giusta via per arrivare alla Luce e parlo il linguaggio dello Spirito che vi condurrà con l’anima vibrante verso un’oasi di pace. Operate nell’amore, nell’umiltà e non affliggete i vostri spiriti per cose che un giorno dovrete lasciare. Non giudicate mai i vostri fratelli, nessuno è esente dal peccato e giudicare significa essere giudicati. Ogni essere umano ha
il suo cammino lungo e faticoso che fa parte di un progetto che solo Dio conosce. Quindi amalo come te stesso, soffri con lui, capiscilo se ti offende, soccorrilo se inciampa e aiutalo nel bisogno perchè lui è te, forse con un cammino più duro del tuo. Sappiate che nessuna pecorella, per quanto smarrita, viene lasciata in balia del male se mi vuole al suo fianco. Se non mi sentite vicino è solo perchè voi vi siete allontanati da me. Chi ascolta le mie parole conoscerà la verità e la verità vi renderà liberi”.

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Angela mamma di Adriana

Mia adorata Adriana, ti chiedo sempre di venirmi in sogno e questa notte sei arrivata. Insieme stavamo salendo una lunga e stretta scala recintata per fare più in fretta, visto che la strada era affollatissima. Tu eri felice e spensierata, sembravi più piccola come quando avevi 6-7 anni. Ad un tratto la scala si
interrompeva e abbiamo dovuto riprendere la strada di ritorno scendendo le scale. Arrivata ai piedi della scala, con mia grande sorpresa era tutto scomparso, lasciandomi però un senso di serenità e tanta gioia di essere state insieme per un tratto di cammino.

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Paola mamma di Mauro

Un pomeriggio di maggio del 2005, 11 mesi dalla scomparsi di Mauro, venne a trovarmi una ragazza che non conoscevo. Mi disse che doveva raccontarmi qualcosa che riguardava un giovane che da un pò di tempo le veniva in sogno che le chiedeva di andare dalla sua mamma a riferire quello che le avrebbe
detto. Lei non conosceva il giovane ma un giorno, in casa della sorella fu attirata da una fotografia che riproduceva il viso del giovane del sogno. Con l’aiuto provvidenziale della sorella arrivò fino a me. Mio figlio si rivolgeva a me in modo addolorato per chiedermi di liberarlo dai miei condizionamenti di sofferenza perchè altrimenti non sarebbe riuscito a vedere la luce. Chiedeva di aprire le finestre della sua camera che non aprivo più da mesi, di indossare abiti colorati al posto di quelli da lutto e di smettere di venerare l’involucro con dentro i suoi abiti. Poi mi indicò di aprire a caso la Bibbia e vi trovai il versetto : “...il libro della vita sul quale sono iscritti i nomi degli eletti, la moltitudine dei predestinati...”.

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Lucia mamma di Mario

Per fortuna ci sono i sogni! Qualche mese fa ho sognato il mio angelo Mario. Usciva dal bagno a torso nudo e mi sorrideva. Io sono corsa ad abbracciarlo e lui non si è divincolato, come sempre faceva prima di lasciarci. L’ ho abbracciato e lo accarezzavo e lui sorrideva. Lo pregavo di rimanere con me ma, nel momento in cui stava per parlare, mi sono svegliata. Al mattino ho raccontato il sogno a mio marito che piangendo commosso mi ha raccontato di avere fatto lo stesso sogno, solo che Mario stava entrando in bagno. Incredibile, avevamo fatto lo stesso sogno solo in situazioni diverse, complici di un viaggio attraverso le porte del tempo, alla ricerca di nostro figlio per potere assaporare insieme momenti di gioia.

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Paola moglie di Roberto

Anch’io credo di ricevere dei segnali, dopo la morte del mio caro marito Roberto.
Un segnale che mi ha emozionato è avvenuto la scorsa estate. Dovevo partire per una gita a S.Giovanni Rotondo da Padre Pio. L’orario era stabilito per le tre del mattino. Per essere sicura di svegliarmi in orario, ho chiesto a mia madre, se alle due mi faceva uno squillo. Mentre dormivo, sento la voce di mio marito Roberto, che mi dice Paola svegliati sono le due, è ora che ti alzi. Mi sveglio improvvisamente al suono di quella voce, guardo l’orologio e sono le due esatte. Qualche minuto dopo mi telefona mia madre, ma io le comunico che sono stata felicemente svegliata dal mio Angelo in Cielo.

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Giusy mamma di Giulietta

Si tratta di un sogno molto particolare. Giulietta era venuta a mancare da circa cinque mesi. Era l’inizio del nuovo anno e tra i mille pensieri che mi assillavano il più sentito riguardava la Prima Comunione della mia Giulietta che era mancata prima di poterla fare. Una notte sognai mia figlia sorridente che mi veniva incontro accompagnata da una signora che non conoscevo. Con fare soave la
signora mi ricordò di occuparmi della Comunione e mi svegliai con una data precisa nella testa. Sapevo che però quella data non poteva essere quella delle Comunioni perchè quel giorno si festeggiava un’altra commemorazione. Non ci pensai più di tanto fino a che, a distanza di mesi seppi che la data stabilita per le Comunioni era proprio quella che io avevo sognato.

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Lucia mamma di Mario

Qualche mese fa ho sognato il mio Mario. Lo vedevo aggirarsi per casa come sempre. A torso nudo e sorridente usciva dal bagno come faceva quando era con noi. La cosa strana era constatare che non si staccava dal mio abbraccio come sempre faceva quando mi appendevo al suo collo. Al mio risveglio, tutta emozionata racconto il sogno a mio marito il quale mi dice che anche lui aveva vissuto in sogno la stessa scena, solo che lui aveva visto Mario entrare.

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Mamma di Mauro

Mio figlio Mauro in vita amava moltissimo gli animali, in particolare i cani. Si doveva decidere chi tra cane e gatto sarebbe entrato a far parte della famiglia e si accendevano spesso liti tra fratello e sorella. Lui voleva il cane, lei il gatto. Non se ne fece nulla e nel frattempo mio figlio ci ha lasciati. Una notte, mia figlia sognò il fratello sorridente che le comunicava che presto avrebbe ricevuto un suo regalo. Una mattina come le altre, mi recai sul luogo dell’incidente dove aveva perso la vita il mio Mauro, ma non fu un caso. Cercavo tracce di lui come a voler evocare un appuntamento con il destino che me lo aveva portato via. Non fu un caso neppure il bellissimo gattino bianco che trovai chinandomi per posare i fiori
sull’asfalto. Riconobbi subito il dono di mio figlio promesso in sogno alla sorella e portai quel trofeo a mia figlia, mentre lacrime di gioia scendevano copiose sul mio viso.

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Paola mamma di Nino

Ciò che sto per raccontare non è successo a me personalmente. Circa un anno fa al supermercato, una conoscente si avvicina per salutarmi e inizia a raccontarmi in lacrime ciò che le era accaduto. Mi dice che la figlia incinta, durante i controlli viene avvisata di una gravidanza a rischio di malformazione fetale e quindi consigliata ad abortire. Incerta sul da farsi si decide in seguito per tenere il bambino confortata da una cara amica che aveva sognato Nino che dava esito positivo. Il bambino sarebbe nato sano e così è stato.

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VOLA ANIMA MIA

Vola anima mia, vola, non esitare.
Lontano lontano, vicino vicino,
non ti fermare.

Lassù nell’azzurro infinito, cogli quel fiore.
E’ rosso come l’amore e parla per me di
un amore vicino, lontano, vicino.

Sorrido felice mentre afferri la mia mano.
Eccomi, stringila forte sussurri e vola con me.
Soltanto per un attimo sei stata lontana.

Passato, presente, futuro, non esistono più.
In un eterno presente voliamo liberi
sapendo di sublimare un attimo d’amore.

Alba Piscopello

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Leggendo le varie testimonianze riportate in questo libro, descritte come “trance” in cui avveniva l’incontro con i propri cari trapassati, ho deciso di provare a fornire qualche informazione sull’argomento per chi non avesse ancora sentito parlare di viaggi astrali. Il viaggio astrale è una tecnica per uscire fuori dal corpo e entrare in comunicazione con un’altra dimensione prossima alla nostra, conosciuta come mondo astrale. Permette di viaggiare attraverso lo spazio e il tempo, pur rimanendo attaccati al corpo fisico con il cordone d’argento, che si staccherà solo al momento in cui abbandoneremo definitivamente questo mondo, per tornare alla nostra realtà spirituale. Il mondo astrale è reale e solido, anche se la materia che lo compone è meno densa della nostra terrena. Ciò accade perchè la vibrazione degli atomi, determina la solidità della materia e la sua manifestazione sul piano fisico. Più la vibrazione è intensa e più scompare la sua forma solida. Per fare un esempio, cercate di visualizzare un’elica che gira e scompare alla vista o una trottola che girando perde la sua forma iniziale. Bene, quanto più un oggetto gira velocemente, tanto più la sua forma scompare alla nostra vista.
Il viaggio astrale è un fenomeno accessibile a tutti e avviene sia consapevolmente che inconsapevolmente ogni notte, quando il nostro corpo è addormentato. Può anche accadere durante la veglia in stato di completo rilassamento del corpo ma con la mente vigile. Nella realtà astrale, l’energia
del pensiero ha il potere di creare e modellare la materia. Per questa ragione è molto importante sviluppare il controllo della mente, attraverso la sua purificazione. E’ nella dimensione astrale che avvengono gli incontri con i nostri cari trapassati e le meravigliose Entità Sublimi che potranno accoglierci e iniziarci a insegnamenti spirituali che cambieranno la nostra vita, se siamo mossi da sete di conoscenza e da un cuore puro. Quale testimone di una realtà non
riconosciuta dalla scienza e dalla cultura religiosa limitata, posso dire che la dimensione astrale è parte del nostro bagaglio di esseri spirituali, momentaneamente incarnati e rivestiti di un corpo fisico. Noi siamo spiriti ricoperti da vari corpi che si fondono l’uno nell’altro prima di rinchiudersi nel corpo
fisico. Oltre al corpo fisico l’entità è composta da sette corpi energetici che vibrano a velocità diverse tra loro. Ogni senso fisico ha la sua controparte astrale che funziona per mezzo dei suoi cinque sensi astrali ma, con intensità vibrazionali diverse. Il corpo astrale permea il corpo fisico ed è costituito da materia più sottile. Per capire meglio, si pensi che pure nelle materia più densa come quella terrena, nessun atomo tocca quello vicino, perchè lo spazio tra loro è molto più grande degli atomi stessi. Per questa ragione si potrà comprendere come sia facile per il corpo astrale, ed anche per quelli più sottili, fondersi con il corpo fisico e muoversi in piena libertà tra le sue particelle ed occupare inconsapevolmente lo stesso spazio senza intralciarsi nel movimento. Il corpo astrale sopravvive alla
morte del corpo fisico ma non è immortale. Man mano che l’entità si eleva spiritualmente ed entra nei mondi superiori si disintegra. Possiamo affermare quindi che tutti noi siamo anime composte di sostanza Divina, rinchiuse momentaneamente in un contenitore chiamato corpo fisico, utile, anzi necessario, a portarci a raggiungere la perfezione Divina.

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Imma mamma di Federico

L’8 Dicembre, il giorno del mio onomastico ho fatto un sogno particolare. Vedevo affiorare dalla terra il mio adorato Federico. Mi rivolgo a lui e gli domando ragione del fatto che non mi venga in sogno e lui, con un bellissimo sorriso mi dice: “Mamma, sono venuto da te almeno 200 volte.” Gli chiedo perchè non riesca a vederlo e lui mi risponde: “Fondamentalmente perchè tu non vuoi vedermi.”

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Alessia mamma di Alessandro

Ho sognato che mio figlio era con me vivo e che lo accarezzavo. Nel sogno apparivano accanto a me mio marito e una mia amica. Io lo vedevo ma loro no. Gli domandavo se fosse guarito e se respirava bene ma lui mi rispondeva di no. Lo tenevo stretto tra le mie braccia e lo baciavo sotto lo sguardo incredulo di mio marito e della mia amica che mi vedevano abbracciare il nulla.

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Una mamma

Ho sognato di trovarmi insieme a mia figlia, trapassata da circa tre anni, in un posto di mare e di essere preoccupata per avere dimenticato la crema solare di protezione. Mia figlia mi rassicurava che la crema l’aveva lei. Qualche giorno dopo, il gattino di mia figlia cadendo si procura una brutta frattura e si programma l’intervento per il lunedì successivo che guarda caso era il giorno 10. E’ stato facile capire il significato del sogno. Mia figlia mi preannunciava l’accaduto e mi rassicurava che tutto sarebbe andato bene e che lei avrebbe protetto il suo gattino.

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Una figlia

Il sogno è avvenuto tre giorni prima della partenza terrena di mio padre. Sognavo di essere a casa con i miei genitori. Mio padre si avvicina a me con mia madre tra le braccia e me la consegna prima di alzarsi in volo verso il cielo. Stupita e spaventata, solo in seguito alla sua dipartita, ho potuto dare un
significato a quella visione. Avevo fatto un sogno premonitore e vissuto la partenza di mio padre verso la nuova dimensione spirituale. E’ stato un momento difficile per me perchè, oltre alla elaborazione del lutto di mio padre, ho dovuto occuparmi di mia madre che alcuni giorni dopo il funerale si è dovuta ricoverare in ospedale.

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Ina mamma di Valentina

Sono trascorsi 11 anni dalla morte di mia figlia avvenuta in seguito ad un incidente in moto. Sono sempre stata piuttosto scettica sull’argomento “soprannaturale”, anche per via di esperienze negative che riguardavano i segnali che ricevevo, come stelline di ogni grandezza, colore e materiale nei luoghi più inaspettati. Ad ogni ritrovamento corrispondeva un evento doloroso o una malattia di una delle mie due figlie, quindi ho pensato che Valentina, con i suoi segni volesse mettermi in guardia o preannunciarmi qualche evento brutto che si sarebbe verificato. Le ho chiesto di non darmi più segni e da qualche anno non li ricevo. Oltre a questi segni, la notte dell’incidente, ho visto Valentina nella mia camera avvolta in una luce abbagliante, circondata da bimbi piccoli, come degli angioletti. Mi guardava con immensa dolcezza. Inoltre, alcuni amici che non erano al corrente dell’incidente, l’ hanno sognata perchè Valentina voleva che sapessi che stava bene. Una notte mi è venuta in sogno per dirmi che potevo sgridarla visto che ero così arrabbiata con lei per quel viaggio a Ibiza deciso contro la mia volontà.

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Angela mamma di Cristina

La sera della vigilia di Natale mi trovavo a letto con la febbre e, mentre aprivo il vasetto di Vicks Vaporub da spalmarmi sul petto, aprendo il coperchio trovo un cuore disegnato con la crema. Più tardi, volendo mangiare alcune noci chiedo a mio marito di aprirmene una, non vi dico la meraviglia di entrambi quando, dopo averla aperta a metà, scopriamo due cuori perfetti. Abbiamo capito che quello
era il regalo di Natale per noi di Cristina.

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Orsola una moglie

Quando sono molto triste e trascorro giorni neri , succede che, mentre sono a letto sdraiata ma sveglissima , sento il ticchettio della sveglia accentuarsi molto e i passi che si avvicinano dal corridoio in camera fino a sentire proprio la sua presenza. Piano piano, lo sento sdraiarsi su di me. Sento brividi in tutto il corpo salire dalle gambe fino alla gola. Resto senza respiro ed allora lui si alza piano piano e continua ad accarezzarmi la fronte. Ogni volta mi lascia un segno diverso, portando uno spiraglio di luce nel mio cuore.

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Laura mamma di Alessandro

Desidero condividere con voi questo ultimo segnale della costante presenza di Alessandro vicino a noi, in particolare nei momenti di maggiore tristezza. Mi trovavo in auto la notte dell’ ultimo dell’anno per recarmi a festeggiare in casa di amici. Ero molto triste, ricordavo la felicità di quei giorni in cui tutti insieme partivamo per vacanze felici, sapendo che quei giorni non sarebbero mai ritornati. Appena partiti ho guardato l’orologio, erano le 16:16, poi in sequenza e sempre casualmente 17:17, 18:18. Arrivati a destinazione l’orologio segnava 19:19 e poi a cena 21:21 e 22:22 al mattino successivo l’orologio segnava 11:11. Alessandro per tutto il tempo, segnalava la sua presenza accanto a noi per sciogliere la nostra tristezza e farci trascorrere una bella serata e attraverso questi segnali dirci di andare avanti in attesa di ricongiungerci.

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view post Posted: 2/5/2013, 21:11 Cento Mani - Libri per l'anima (A Cura di Mary Lourdes)

Paola moglie di Roberto

Vi racconterò quello che per me è stato il più importante segno della presenza dei nostri cari nella nostra vita, dopo il loro trapasso. Poche ore prima della morte di mio marito Roberto, lui non era molto vigile e forse non riusciva nemmeno a sentirmi, io accarezzandolo gli ripetevo continuamente di farmi avere segni della sua presenza “dopo”. Appena Robi spirò, mi fecero ovviamente uscire dalla Sua stanza, ma non potete immaginare la mia sorpresa quando potendo rientrare ho notato sul cuscino dove era appoggiato il suo braccio martoriato dalle flebo, trovai un cuore stupendo composto da siero e sangue. Mia madre è stata testimone di questo episodio, abbiamo scattato una fotografia di questo cuore che conservo tra gli oggetti più cari, e che mi ha dato la forza per superare quei momenti dolorosi che fanno seguito a un lutto.

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Laura mamma di Alessandro

Un segnale della presenza di mio figlio che mi capita spesso di vedere, sono i numeri doppi sul telefonino (es. 11:11, 14:14 ecc.). Ho letto che questo numero è un segnale di comunicazione e di apertura tra le dimensioni, una specie di collegamento. Se siamo in viaggio o nei momenti in cui sono particolarmente triste, accendendo il telefonino, ecco che compaiono i numeri doppi. Specialmente il numero che corrisponde al giorno in cui è nato.

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Rina mamma di Daniele

Posso dire di aver sentito la voce di mio figlio che mi diceva di andare a guardare nelle scarpe nel suo armadio, premetto che erano otto anni che le avevo riposte e non più toccate. Ormai consapevole di dovere obbedire ai suoi inviti, l’ ho fatto pur se non capivo che cosa potesse significare. Invece c’è stato un’esperienza di apporto, cioè la materializzazione inspiegabile di oggetti. Dopo aver visionato molto attentamente le scarpe che aveva usato per un matrimonio, non trovandovi nulla, le ho riposte, non vi nascondo alquanto delusa, ma proprio mentre stavo per chiudere l’anta dell’armadio, mi accorgo di una pallina di carta arrotolata nell’interno di una delle scarpe che prima non c’era. La srotolo e grande è stata l’emozione nel vedere che era completamente ricoperta del numero 40 scritto a penna, (40 è il numero della corsia dove lui riposa ed è il numero con il quale comunica con me, quando vuole farmi sapere che è presente). Ma così come si è materializzato, questo pezzetto di carta era destinato a smaterializzarsi: mi spiego meglio. Quel foglietto per me così prezioso l’ ho infilato dentro il mio portafoglio accanto alla sua foto. Non era mai capitato che qualcuno venisse a rubare nel mio negozio nei sei anni di attività, ma guarda caso quel pomeriggio, mentre ero intenta a servire un ragazzo, un suo complice, è entrato nel retro magazzino dove avevo posato la mia borsa, rubandomi il portafoglio. Dopo un paio di giorni, mi telefona mia suocera per dirmi che le avevano portato il mio portafoglio trovato abbandonato in un centro commerciale. La mia gioia era stata grande nel pensare che vi avrei ritrovato il foglietto, ma così non era...c’era ancora la foto, ma sia il foglietto che i soldi erano
spariti...allora ho capito che dovevo solo vederlo ma non conservarlo poichè veniva da cielo, un segno celeste. La cosa sorprendente è che in questa esperienza si sono verificati più segni simultaneamente: la voce che mi diceva cosa fare, l’apporto di quell’oggetto, e il riscontro che ci è stato tra l’invito a fare una certa cosa e il suo esito positivo.

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Alba mamma di Stefano

Una domenica mattina mi trovavo in Chiesa per assistere alla Santa Messa nella suggestiva chiesetta di Manarola, alle 5 Terre. Don Carlo si apprestava a dare inizio alla funzione. Io ero particolarmente concentrata nella magia di un’attesa che rispecchiava il mio elevarmi al di sopra dell’umano sentire. Ero con i sensi attivati al massimo per la richiesta che presto avrei affidata alla Madonna della Salute per due care amiche. Al termine della messa, prima di recarmi davanti alla statua della Madonnina, frugando nella tasca della giacca, cerco disperatamente due monetine da 50 cent per accendere le due candele. Inutile cercare. Di tante monetine nemmeno l’ombra delle due da 50 centesimi. Delusa, mi avvio davanti al tavolo posto dinnanzi alla Madonna con tutte le candele. Decido di accenderle
comunque e offrire in cambio le monetine che avevo. Metto la mano in tasca, raccolgo le monete e sento che il peso è cambiato, pesano di più. Apro la mano e con mia grande sorpresa due monete da 50 cent fanno bella mostra di se in mezzo alle altre.

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EMOZIONI

Incanto, sogno, magia,
immagini, riflessi, colori
riempiono i miei occhi.

Attimi di infinito posti
sull’altare della vita.

Alba Piscopello

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La morte altro non è che la fine della vita terrena. Rappresenta il tabù che relega l’uomo comune nella paura e nella lotta perenne contro chi viene vissuto come il “nemico” occulto.Rifiutare la morte è rinnegare la stessa vita, o accettarla solo in parte. Marco Aurelio diceva: “Non disprezzare la morte, ma abbila cara perchè anch’essa è una delle cose volute dalla natura. E’ proprio dell’uomo ragionevole non essere, di fronte alla morte, ne superficiale, ne ostile, ne arrogante, ma di attenderla come qualsiasi altro fatto naturale”. Guardando oltre la cortina dell’illusione e della superficialità della vita, ci addentriamo nel mondo dell’invisibile ed ecco che “bussa e ti sarà aperto”, diventa il mezzo per accederci. Come è scritto nella Bibbia: “Dio ha creato l’uomo per l’immortalità”. I miracoli sono davanti ai nostri occhi, a testimoniare che esiste una vita che continua dopo la vita stessa e che rende chiara l’idea della morte come conseguenza naturale della vita terrena e non come fine ultimo dell’ essenza dell’essere. La realtà
spirituale si presenta a noi semplice nella sua manifestazione, a testimonianza di un mondo reale dove fantasia e realtà si fondono per creare l’inimmaginabile.
Questo libro è scritto per aprire gli occhi a chi ancora rimane scettico sull’argomento della vita oltre la vita. Vista l’incredulità di molti, attraverso le testimonianze qui documentate, e sempre più copiose, spero che l’atteggiamento degli increduli possa aprirsi all’eventualità che “nulla si distrugge” per lanciarsi a indagare, alzando gli occhi dalla terra al cielo. C’è un ponte che unisce due dimensioni, la nostra materiale e quella spirituale. Mi rammarico nel constatare che le persone difficilmente alzano gli occhi al cielo, privandosi così di rendersi conto di quanto il cielo sia parte attiva nella vita degli uomini. Gli atei, i materialisti incalliti, fondano il loro credo su concetti prettamente terreni, basati sul principio “non vedo, e quindi non credo”. Il materialismo è una dottrina erronea, incompleta e insufficiente. Si può contrapporre a questa visione distorta, la realtà di fenomeni come apparizioni di esseri disincarnati, sogni, premonizioni, apporti e molto ancora. Queste manifestazioni provano la realtà di un mondo
soprannaturale, dove meravigliose esistenze immateriali si intrecciano nelle nostre umane vicende, a indicarci la via della verità e della vera vita. Testimonianze medianiche ci fanno sapere che non è ne la malattia o l’incidente a provocare la morte, bensì il distacco avviene perchè quello era il momento destinato per noi per trasformare la nostra vita. La causa della morte non sarebbe quindi, come ritiene la scienza, la cessazione dell’attività cerebrale, bensì l’effetto del tracollo dell’afflusso energetico nell’organismo del morente. Il distacco avverrebbe progressivamente, dopo la morte cerebrale. La scienza stessa ha accertato come l’attività elettromagnetica del cervello e del corpo continui per parecchie ore dopo la morte clinica. Da ciò risulta chiara l’importanza di lasciare al neonato spirituale un minimo di tempo necessario a comprendere ciò che gli è accaduto. A questo punto sorge spontanea una domanda: dove andiamo lasciato questo mondo?In alcuni messaggi mio figlio Stefano descrive panorami “inimmaginabili” per noi con fiori e colori che noi sulla terra non abbiamo. Aggiunge: “Voi credete di stare bene sulla terra...basta, non posso dire altro”. Queste parole hanno acceso in me grande curiosità e mi hanno fatto pensare ad un aldilà reale non meno del nostro mondo. Ho cercato di documentarmi sull’argomento con letture varie. Tra queste mi ha colpita la lettera di un giovane trapassato che scrive alla mamma e descrive quanto segue: “Noi
siamo vivi ma il nostro corpo è più fluido del vostro materiale. Conserviamo le stesse sembianze di quando eravamo in terra, la stessa statura. Nulla è mutato, tranne lo spirito che è più progredito”. Aggiunge: “La bellezza del paesaggio che ci circonda è di uno splendore incredibile. Qua vi sono musiche che voi non potete immaginare; vi sono teatri in cui si rappresentano spettacoli sublimi. Se tu vedessi non crederesti più alla morte e lasceresti la vita con gioia”. Le rivelazioni tratte da messaggi, affermano quanto segue:
- L’entità si ritroverebbe nel mondo spirituale in forma umana, ma in un corpo più fluido.
-Immediatamente non realizza di essere trapassato.
-Rivive l’esperienza terrena all’indietro.
-Viene accolto da familiari e amici già trapassati.
- Si ritrova in un ambiente meraviglioso e di una bellezza inimmaginabile, analogo a quello materiale ma più spiritualizzato.
- In ultimo ci avvertono che il nostro dolore impedisce a noi di entrare in rapporto con loro e li trattiene sulla terra.
Tutto questo conferma che la vita continua oltre la vita terrena in un meraviglioso ambiente spirituale, altrettanto reale del nostro materiale, che ci attende al termine di questa esperienza terrena. Alzando gli occhi dalla terra al cielo, scopriremo di appartenere anche noi a quella dimensione e di esserne un tutt’uno.

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Milena una figlia

Una spinta fortissima è il ricordo vivo che ho di mio padre. Lo percepii poche ore dopo la sua morte. Sembrava volesse dirmi: “Svegliati sono ancora qua”, come sempre faceva quando ancora era vivo. Ho avvertito la presa delle mani sulle mie spalle e ho percepito un senso di vertigine, poi, le sue ultime parole: “Grazie di tutto”, riecheggiarono ancora per toccare il mio cuore come una freccia d’amore.
Ciao papà.

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Luciana mamma di Pasqualino

Sei mesi dopo la perdita del mio bambino, mi proposi come baby sitter in una famiglia con tre bambini in piccola età. Non sapevo se sarei stata all’altezza della situazione, visto che ero in fase di elaborazione del mio lutto e non mi sentivo in grado di trasmettere la gaiezza necessaria. Ciononostante percepivo una sensazione che quell’incontro non fosse casuale ma voluto e guidato dal mio bambino. Non so dare una motivazione razionale ma era questo che sentivo. Fin dai primi giorni, il bambino più grande ha dimostrato un insolito attaccamento a me e ai miei familiari, per non parlare delle coincidenze che lo collegano a mio figlio, che sono tante. Non solo, ma quando il bambino subisce le “interferenze” io ho imparato a riconoscerle. In questo periodo i “messaggi” si sono un po’ diradati ma in compenso, adesso avverto il suo abbraccio a ogni mia richiesta. Forse questo tipo di esperienza è molto difficile da spiegare e magari non comprenderete quello che però io avverto con assoluta certezza.

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Laura mamma di Alessandro

Cosa posso raccontare ancora? Ci sono i tanti sassolini a forma di cuore che trovavo quest’estate al mare, persino due cuori di corallo trovati da mia figlia a Bali e nascosti nella valigia a rischio di prendere una multa salata! A lei i cuori appaiono come briciole dei biscotti inzuppati nel latte, nella tazza della colazione al mattino, a me nel caffè macchiato il latte forma sempre il cuore. Poi ci sono quelli di carta trovati per strada, una volta ne ho trovato uno rosso davanti alla chiesa, mia figlia uno rosa. Un giorno, insieme ai miei due figli, ne abbiamo trovati 4 o 5 rossi dove ci siamo fermati a fare una foto.
Un’altro segno ci avvertiva della sua presenza vicino a noi ed era quando, l’inverno scorso, un uccellino si posava davanti alla finestra della cucina e si spingeva così vicino che quasi sembrava volesse entrare. Questi che ho raccontato sono segni più piccoli di altri molto più eclatanti ma sono sempre significativi e ci scaldano il cuore.

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Gisella mamma di Cristian

La camera di Cristian è il mio santuario. E’ là che trascorro la maggior parte delle mie stanche giornate. Tutto è rimasto così come Cristian l’ ha lasciata con tutti i suoi ricordi e persino i suoi pupazzi, che evocano in me momenti felici che mai avrei pensato si sarebbero smarriti nel mio dolore senza fine. Questa mattina mentre ero al computer, andavo con la mente al passato a quando, tre anni prima, la vita aveva voluto privarmi dell’affetto di mio figlio. Non mi perdevo un solo attimo di quella che era stata la nostra vita insieme, cercavo di riassaporare quei ricordi mentre il battere di un dito sul mobile attira la mia attenzione. Conosco bene quel ticchettio, era il modo tipico con cui Cristian tamburellava sul
tavolino, un modo per dirmi che mi è vicino e che non mi abbandonerà mai.

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Franceschina figlia di papà Romano

... 15 giugno 1995...
la sveglia suonò presto perchè la sera prima papà aveva promesso di portarci al mare. Quel giorno il sole scaldava l’aria, ma in casa si avvertiva il gelo. Durante la giornata io e mia sorella siamo state sballottate a destra e sinistra, facendo a tutti la stessa domanda “dove sono mamma e papà? Dobbiamo andare al mare”.... Verso le 19 arrivarono a prenderci i nonni materni e ci portarono al loro paese dicendo: “papà ha avuto un’ incidente, si è fatto un taglietto della fronte e mamma resta in ospedale a fargli compagnia”. La cosa mi mise tanta tristezza, sarei voluta stare accanto a mio padre, visto che non stava bene ma i nonni cercarono inutilmente di distrarci fino all’ora di metterci a letto. Non riuscivo a prendere sonno, pensavo a quanto avesse sofferto mio padre nel farsi mettere i punti sulla fronte, lui che detestava medici e ospedali, quando, il fruscio della porta che si apriva attirò la mia attenzione. Mi girai ma non vidi nessuno. Un attimo dopo la figura di mio padre sdraiato accanto a me mi fece emettere un urlo. Non aveva ferite sulla fronte. Gli chiesi come stava e iniziò a farfugliare parole come: “Fai la brava, stai sempre accanto a mamma e a Rachele, ricorda che papà ti amerà sempre”. Non diedi tanto peso a quelle parole, ero solo felice perchè lui era li con me e stava bene. Mi stampò un bacio sulla fronte che riesco ancora a sentire e mi disse: “Ora dormi, io resto qui con te ora e sempre”. Mi addormentai tra le sue braccia, le sentivo realmente attorno a me. La mattina corsi in cucina esultando e chiesi: “Dov’è papà “? Raccontai velocemente che era stato in camera mia e che in fronte non aveva nessun taglio a differenza di quello che mi era stato detto. Scoppiarono tutti in lacrime, il nonno mi prese le mani e mi disse: “Dobbiamo dirti una cosa, papà non c’è più, è volato in cielo. Iniziai a piangere e urlare dicendo che lui la notte prima aveva dormito nel letto con me, che non era vero niente, che non era uno scherzo divertente. Mi caricarono in macchina e mi portarono a dargli l’ultimo saluto in camera mortuaria, non era affatto uno scherzo, era li, disteso su un marmo duro, indossava l’abito del suo matrimonio, la sua pelle era violacea e gelida. Il giorno più brutto della mia vita, ma anche il più importante. Quel giorno, prima di volare in alto, ha voluto salutare la sua principessa.

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Alessia mamma di Alessandro

Dopo la partenza in cielo di mio figlio Alessandro e giorni di disperazione, sono accadute una serie di cose, una dietro l’altra, che desidero condividere con voi. Mio cugino Alessandro, (si chiama come il mio bimbo volato in cielo il 25 ottobre), con cui ho rapporti quasi inesistenti, ha pubblicato sulla sua bacheca una foto del nostro matrimonio del 9 giugno 2011 scrivendo coraggio Alessia e Emanuele. Mia
cognata ha sognato Ale, un sogno per certi versi simile al mio, in cui Ale diceva che respirava bene. Questa mattina, mia cognata e mio fratello hanno trovato in camera una coccinella. Questo pomeriggio, sul bancone del bar io e mio marito abbiamo trovato un cuore sul marmo della cucina, disegnato con striature di liquidi dei bicchieri appoggiati sul bancone, un cuore grande. Questa sera sono andata a cena dai miei e mia madre mi ha detto che mio fratello aveva ritrovato le cassette del filmino che girò lui al nostro matrimonio, (cassette che abbiamo cercato per anni e che non si trovavano più), erano in bella vista dentro al mobile di cucina aperto da mio fratello, perchè vedeva sporgere un foglio che poco prima non c’era e ci siamo messi a guardare il filmino. Un altro insolito episodio si è verificato nuovamente mentre guardavamo il filmino. Vedo un insetto svolazzare, vado a vedere ed era una grossa coccinella arancione. Impossibile non collegare i tanti episodi con la presenza di Alessandro vicino a noi.

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Lucia mamma di Mario

Ieri mattina, come ogni giorno, presa dalla tristezza, piangevo. Mi asciugavo gli occhi pieni di lacrime e cercavo di ricompormi quando, ad un tratto, l’anello di mio figlio che porto sempre al dito si è incastrato nella collanina che porto al collo con la lettera M di Mario. Vedere l’anello incastrato con la lettera M è stata una grande emozione perchè ho collegato l’episodio ad un segno di Alessandro.

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Laura mamma di Alessandro

L’estate scorsa, durante il periodo collegato agli accadimenti dell’incidente in cui ha trovato la morte il mio Alessandro un anno prima, ho ricevuto da lui un segnale davvero stupendo e ricco di significato. In ricordo del mio ragazzo, porto una catenina con la lettera “A” appesa al collo e che ripongo ogni sera in un cassetto. Ebbene, per ben tre volte mi ha fatto trovare la catenina annodata a formare il nodo dell’amore e dell’infinito. Impossibile non leggere il significato di quel messaggio che sembrava dirmi: “Mamma, sono qui accanto a te e non ci lasceremo mai. Il nostro amore è destinato a vivere nell’eternità”. Erano proprio nodi, ho anche messo la catenina al collo una volta, però dopo un po’ toccandoli era come se si sciogliessero d’incanto. Ho documentato facendo fotografie, facendoli vedere e toccare da mio marito e mio figlio, tutti eravamo stupiti meravigliati e felici, non era veramente possibile che i nodi si formassero da soli.
Avevo già letto che ciò potesse succedere, ma vedere con i propri occhi questo fenomeno e’ un’emozione grandissima. E poi, soprattutto, ci dimostra che loro possono fare davvero di tutto per noi, per farci capire di esserci sempre. Grazie Ale di essere diventato così bravo, ora però è un po’ che non lo fai più. Ogni mattina apro il cassetto speranzosa, ma non importa, si vede che sei molto impegnato in compiti più importanti. Ora la mamma è più tranquilla e ti lascia libero di volare nei Cieli e compiere le tue missioni. Un bacio con tutto il mio amore immenso.

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Angela mamma di Nicoletta

Trentatrè anni fa, ho avuto un’esperienza di pre-morte. Mi sono ritrovata nell’altra dimensione con i miei nonni, venuti ad accogliermi e tanta, tanta luce intorno a me. Non sarei più tornata sulla terra. Ho raccontato l’episodio ad uno psicologo che evidentemente mi ha presa per “matta” e mi ha riempita di farmaci per un’ esaurimento che non ho mai avuto. Oggi con mia figlia comunico con tutti i mezzi: radio, registratore, televisione, computer, voce diretta, cellulare e persino da un albero di gelso con cui ha disegnato un magnifico cuore bianco unendo due more. L’ ho filmato e quando lo guardo si sente una voce ripeter il mio nome. Al cellulare sento la sua voce che dice: “ Sempre insieme mamma “.

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Maria mamma di Nino

Ciò che sto per raccontare non è successo a me personalmente. Circa un anno fa, al supermercato, una signora mi guarda e nel riconoscermi si avvicina per salutarmi. Con voce commossa dice: “Signora mia, sapesse che cosa mi è successo”. Vedendola vestita di nero ho pensato che anche lei avesse avuto
un grave lutto in famiglia e le chiedo che cosa le fosse accaduto. La signora esordisce con queste parole: “Tempo fa, mia figlia incinta nei primi mesi, non stava bene. Alcuni controlli evidenziarono una problematica per cui fu consigliato l’aborto. Incerta sul da farsi, si decise a tenere comunque il bambino anche perchè una cara amica raccontò di avere sognato mio figlio Nino che avevano
conosciuto, che le diceva che il bambino sarebbe nato sano. Mia figlia ha voluto credere alle parole di Nino e ha tenuto il bambino che è nato sano”. Nel raccontarlo la signora piangeva e in uno slancio di riconoscenza mi ha abbracciata con tanto calore.

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Elisabetta mamma di Fabiola

Per un lungo periodo, il pomeriggio dedicavo una mezzora alla meditazione, cercando un contatto con mia figlia. Accendevo una candela e rilassavo tutto il corpo per arrivare ad uno stato di totale rilassamento. In genere questa pratica favoriva ricordi bellissimi, sprazzi di vita con Fabiola, oppure mi permetteva di visualizzare particolari parti del suo splendido corpo. Le mani con le unghie curate, le sue spalle, il suo profumo. Un giorno, ero sola in casa alla stessa ora, eseguo i soliti rituali, con il corpo immobile, ma la consapevolezza vigile. Ho sentito una mano sulla mia fronte e sono rimasta paralizzata dallo stupore.
Non riuscivo a proferire parola e neppure a fare il minimo movimento fisico. Mi sono goduta quegli attimi, consapevole della presenza di mia figlia e della sua carezza. In un’altra circostanza, alle mie spalle, ho sentito la sua voce chiamarmi “mamma”.

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Angela mamma di Nicoletta

Durante un grave incidente, occorso a mio marito sul lavoro, abbiamo vissuto un’esperienza di come spesso i nostri cari interagiscono con noi nelle nostre vicissitudine terrene. Mio marito aveva riportato ferite alla testa e aveva le vertebre fratturate ed io mi trovai in preda alla disperazione fino a che chiesi
a mia figlia, attraverso un registratore, informazioni sulla prognosi. Lei mi tranquillizzò anche se non nascondeva la gravità della cosa. Mio marito raccontò in seguito che, durante l’incidente, si era sentito galleggiare in aria e pervadere da un senso di serenità. Nonostante i cento punti in testa e le vertebre fratturate, in breve tempo si ristabilì e tornò a casa. Il miracolo annunciato da Nicoletta attraverso il registratore si era avverato.

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Genitori di Pietro

Pochi minuti fa sono salita sopra da mamma, come faccio tutte le sere, per salutarla prima che vada a letto. Quando mi sono avvicinata per darle un bacio sono stata accarezzata dal profumo di Pietro. Era come se fosse accanto a mia madre ed era facile percepire che adesso può stare un pò più vicino a lei, visto che in questi giorni sta più male del solito.

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Mamma di Pasqualino

Desidero raccontarvi di una esperienza abbastanza sconvolgente, almeno per me. Erano passati circa 7- 8 mesi da che mio figlio mi aveva lasciata per tornare a “Casa”, quella celeste. Naturalmente, come del resto tutt’ora, pensavo a lui e a quei momenti di sofferenze causate dalla malattia. Mi torturavano quei ricordi terribili e chiusi gli occhi per qualche minuto, come a volerli rimuovere. Fu in quel momento che vidi mio padre sorridente e sereno che abbracciava dolcemente mio figlio, come se lo stesse salutando. La “visione” fu così vera e inaspettata che quasi mi spaventai e d’istinto riaprii gli occhi, realizzando quasi subito che il mio papà, volato in cielo 9 anni fa, voleva tranquillizzarmi di aver accolto mio figlio, e di stare tranquilla perchè si sarebbe occupato di lui amorevolmente. Richiusi gli
occhi sperando di rivivere la visione, ma così come erano apparsi erano svaniti. Sono sempre più convinta che i nostri cari, vedendo la nostra disperazione, corrono in nostro soccorso.

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Laura mamma di Alessandro

Era passato poco tempo dalla partenza di Alessandro e una notte mi sono svegliata e l’ ho visto chiaramente a mezzo busto a torso nudo davanti a me, grande, bello e soprattutto con un sorriso di pace e serenità che sembrava volesse rassicurarmi, anzi mi trasmetteva proprio senza parole una grandissima
gioia. Purtroppo dopo un attimo la visione e’ sparita. Un’altra notte, dopo poco tempo, l’ ho visto nel buio avvicinarsi al mio letto ed ho gridato a mio marito: “Eccolo e’ lui, è tornato!”. Pochi istanti dopo l’immagine è di nuovo sparita, ma non la sensazione bellissima di averlo visto sereno e felice. Sono sicura che è venuto a trovarmi per farmi sapere che sta bene.

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Salvatore papà di Danilo

Dormo spesso nella camera di Danilo, sento la sua presenza molto forte e lo sogno sempre. Durante la notte spesso mi sveglio e lo chiamo per nome: “Danilo, Dani, stai qua a babbo”. Una sera, mentre in casa di un amico guardavo in televisione la partita dissi: “Danilo, ora entra il tuo idolo ( Del Piero ) e segna. Avrei desiderato tanto condividere, come tante altre volte, quei momenti con lui. Iniziai a piangere come un bambino. Tornato a casa andai a dormire nella sua camera e abbracciato al suo cuscino affondai il viso bagnato di lacrime. Durante la notte, sentii che qualcuno toccava il mio viso, soffermandosi sul naso. In quel momento avvertii chiara la presenza di mio figlio che spesso da bambino mi toccava il naso. Lo ringraziai per la sua presenza e mi riaddormentai sereno e con tanta gioia nel cuore.

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Rina mamma di Danilo

Sapendo quanto io creda e confidi in Dio, mio figlio maggiore mi regalò, per il mio compleanno successivo alla salita in cielo di suo fratello, una catenina d’oro bianco con una bellissima croce, coperta di piccoli brillantini. Mi commossi tantissimo e, una volta indossata, non ho mai voluto toglierla dal collo. E’ successo solo quando ho voluto bagnarla con le gocce che sgorgano inspiegabilmente dal ginocchio del Cristo di bronzo che si trova a Medjugorie, durante un mio pellegrinaggio in quel luogo nel 2005. Potete immaginare il mio dispiacere quando pochi mesi fa, nel toccarmi il collo, mi resi conto di averla persa. L’ ho cercata dappertutto inutilmente, il cuore gonfio di angoscia, poichè per me aveva un grande valore affettivo, sia verso i miei meravigliosi figli, che verso Gesù: sapere che era imbevuta delle sue lacrime me la rendevano ancora più preziosa. Trascorsero un paio di mesi ed ero ormai ero rassegnata per averla persa. Avvicinandosi la festa della mamma, mi sono rivolta a Daniele pregandolo di fare il miracolo, e farmela ritrovare per la mia festa. Il giorno seguente, mio marito rientrando a casa mi chiede sorridente: “Che cosa avevi perso tempo
fa?”. Il cuore perde un battito, e gli rispondo quasi in un bisbiglio: “La catenina”. Con un sorriso malizioso apre la mano che teneva chiusa e mi porge la croce. Felice e incredula gli chiedo dove l’avesse trovata. Indovinate un pò, sul piazzale davanti a casa; gli è passato sopra con le ruote della macchina e se ne è accorto per puro caso, eppure siamo passati tante volte propri li, non è possibile che
non l’avessimo notata. E così per la mia festa della mamma ho ricevuto il mio regalo, un po’ ammaccato e con un brillantino in meno, ma di nuovo tra le mie mani. Daniele ha compiuto il miracolo. Ha fatto in modo che potessi riaverla proprio quel giorno, come gli avevo chiesto, un gesto d’amore di un figlio per la sua mamma, reso possibile solo grazie a Dio.

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Patrizia mamma di Rosa

Quello che sto per raccontarvi risale a qualche anno fa. Era il giorno della festa della mamma ed io mi stavo avviando per andare al cimitero. Mi fermai dal fioraio per prendere dei fiori per Rosa e notai tante ragazze che compravano rose alle loro mamme. Mi si strinse il cuore pensando che Rosa non mancava mai di portarmi una rosa per la festa della mamma. Iniziai a piangere per tutto il tempo che rimasi al cimitero. Il giorno seguente, nel negozio di parrucchiera di una cara amica, rimasi colpita da un mazzo di rose rosa che facevano bella mostra sul bancone. L’amica capendo il significato del mio sguardo mi disse di prenderle e portarle al cimitero a Rosa. Ma non andai al cimitero. Mi avviai verso casa e le disposi in un vaso in camera di Rosa. Non vi dico il mio stupore quando il giorno successivo, girando lo sguardo verso il vaso dei fiori, mi accorsi che le rose erano già sfiorite, tranne una di colore rosso vivo, uscita da uno stesso stelo ma di formato diverso. Rosa non aveva mancato all’appuntamento della festa della sua mamma. Conservo la fotografia di quel fiore sbocciato come miracolo d’amore.

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Orietta mamma di Francesca

Sembrava un giorno come tanti. I bimbi erano a scuola, io come sempre ero assorta nei miei pensieri rivolti alla mia Francesca. Mi accingo a uscire per andare in terrazza a stendere e distrattamente guardo il computer e stupita noto che è aperto. Non è mia abitudine quando è spento lasciarlo aperto, per paura che i peli dei miei cani possano impolverarlo. Penso tra me e me: “Adesso vado a stendere ma quando torno devo ricordarmi di chiuderlo”. Al mio rientro noto con stupore che adesso il computer è chiuso. Ho subito collegato il fatto ad un intervento della mia bambina, ad un suo segno per dirmi : “Mamma, sono qui con te”. Come San Tommaso voglio certezze e lo riapro accendendolo sul programma “Audacity”. Inizio a registrare e chiedo a Francesca: “Francesca, amore, sei stata tu a chiudere il computer?”. La sua voce chiara risponde in diretta: “Sì mamma, io”. La voce di Francesca è stata udita chiara anche da un amico che nel frattempo mi aveva chiamata al telefono. Grazie figlia

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Orietta mamma di Francesca

Da pochi mesi la mia Francesca era volata in cielo e tutte le sere, prima di dormire, sentivo una leggera carezza sul viso, come una piccola scossa. Non pensavo che fosse la mia bambina, ero ancora troppo stordita dal dolore, vivevo in una specie di limbo. Il dolore per la perdita di un figlio è così che ti lascia, in uno stato di incredulità. In quei giorni vivevo come un automa fino a quando
improvvisamente, una notte che ha segnato la mia vita, la vedo ai piedi del mio letto. Sì, la mia creatura, era proprio accanto a me, vestita di verde che mi guardava con uno sguardo pieno d’amore mentre la sua voce chiara nella mia testa mi sussurra : “Mammina, mammina”. E’ durato un istante, forse un secondo, da quel momento ho capito che lei era lì con me e con i suoi bambini, per dirci di stare tranquilli, che non ci aveva abbandonati e confermare ciò che il mio cuore già sapeva. Da allora, piano piano, sto ricominciando a vivere.

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Rita mamma di Anthony

L’esperienza che voglio raccontare potrà sembrare insolita, ma è realmente accaduta. Mi trovavo in Chiesa, erano circa le venti. Stavamo cantando l’alleluia ed io ero in stato meditativo. Improvvisamente, mi sono ritrovata in cielo. Vedevo il mio corpo in Chiesa ma io ero in un grande prato, in mezzo a tante persone vestite di bianco, al centro c’era un agnello e poco più in là ho visto mio figlio Anthony, vicino ad una persona deceduta un anno prima. Tendeva le braccia verso di me, chiamandomi mamma. Alla fine del prato una grande luce bianca indescrivibile avvolgeva tutta la scena. Non ho potuto abbracciare Anthony, perchè all’improvviso mi sono ritrovata in Chiesa a cantare l’alleluia, ma ho ringraziato Dio per quel dono inaspettato.

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Patrizia mamma di Rosa

Mi trovavo a Torino per un corso di theta healing, speranzosa di ricevere in quell’occasione un contatto con mia figlia. Purtroppo, durante i quattro giorni che sono rimasta là, non era successo nulla ed ero molto delusa. Le mie amiche cercavano di consolarmi e mi dicevano che Rosa voleva che smettessi di
portare il lutto e di piangere. Per me non c’era verso di accettare quei consigli, perchè ero troppo arrabbiata con mia figlia che non mi veniva in sogno da tanto tempo. Tornata a casa, ci salutammo con la raccomandazione, da parte delle amiche, di non vestirmi più di nero. Qualche giorno dopo, accompagnata da una di loro, andai a fare acquisti per scegliere alcuni indumenti colorati. Tornata a
casa andai in camera di Rosa e baciando la sua foto le ricordai il patto dicendo: “Io vesto colorato se tu vieni in sogno a trovarmi”. Dopo cena, al momento di addormentarmi, sento gattonare sul mio letto e pensando fosse il mio bambino piccolo, apro gli occhi. Non potete immaginare la mia incredulità nel vedere accanto a me la mia bambina, vestita di bianco, che mi sorrideva esprimendo grande gioia. Mi sono praticamente tuffata su di lei e piangendo di gioia l’ho abbracciata stretta stretta. Nel girare la testa verso la porta, ho incrociato il mio sguardo con quello di un uomo con la barba, che mi guardava con la coda dell’ occhio ed è poi scomparso attraverso il muro. Mamme credetemi, non era un sogno, era reale ed è accaduto proprio a me.

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SOGNO

Sogno e le immagini
che credevo perse nel tempo,
riaffiorano nel silenzio del cuore.

Attendevano il risveglio,
sanno che non si perderanno
nella notte presente.

Erano così colorati
ed oggi sembrano scuri,
scuri come un cielo di pioggia.

Cerco ricordi lontani,
nel lampo che squarcia
il mio petto.

Come in una danza
scene si rincorrono,
mentre seguo il mio sogno.

Alzo le braccia,
le voglio afferrare
e fermarle per sempre.

Alba Piscopello

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Il patrimonio che possediamo è solo la grandezza dei nostri sogni. Crederci e renderli reali è il nostro compito. Quindi, nostra è la scelta di liberarli e assaporare livelli di coscienza superiori. Ciò che riguarda una fenomenologia che investe l’interiorità dell’uomo, a volte scopre aspetti di superficialità da parte di chi non accetta che possa esistere una realtà spirituale. Così è per le manifestazioni attraverso i sogni. Premonizioni, incontri con i nostri cari già trapassati e tutta una fenomenologia paranormale, sono a dimostrazione di come, in determinate circostanze, l’aldilà possa intervenire nelle nostre vicissitudini terrene, conoscendo il nostro futuro e i nostri destini. Il mondo onirico è stato studiato da grandi scienziati come Jung, Freud e molti ancora dando risposte precise su quanto avviene nel nostro cervello al momento del sogno. La sopravvivenza dell’anima alla morte è stata dimostrata dalla scienza con prove di laboratorio. Personalmente, ho sempre pensato che, attraverso i sogni, si crei un ponte di comunicazione tra la nostra dimensione e quella spirituale. Durante la malattia di mio figlio facevo un sogno ricorrente. Sognavo di assistere ad un funerale, senza sapere chi fosse il defunto. Solo alla rinascita allo spirito di mio figlio ho potuto capire che si era trattato di un sogno premonitore, a dimostrazione del fenomeno che esiste un collegamento, un ponte di comunicazione tra mente conscia e spirito. Il piano divino per la terra non è conosciuto da noi esseri umani ma, tra le tante manifestazioni atte a supportarlo esiste il contatto diretto, proprio attraverso i sogni, alla dimensione spirituale. E’ stato proprio attraverso il mondo dei sogni che ho vissuto il periodo più fertile per gli insegnamenti ricevuti. I sogni spirituali recano con se messaggi importanti e utili alla nostra evoluzione. Per lungo tempo, mentre il mio corpo riposava addormentato, vivevo in sogno il contatto con Entità che apportavano in me conoscenze altamente spirituali. Mi addormentavo in un corpo e mi ritrovavo a non avere più una forma fisica. Diventavo l’occhio di una cinepresa che filmava una dimensione irreale ma conosciuta, paga di “sentirmi a casa”. Vivevo realtà incredibili, conscia di assaporare momenti di sogno mistico. Quanti incontri si susseguivano ogni notte. La cosa incredibile era che al risveglio, riuscivo a ricordare ogni incontro ed ogni parola. Mi torna alla mente, con immensa emozione, quella che è stata la prima esperienza. I miei occhi si posavano su una lunga tavolata con giovani seduti di fronte a me che mi guardavano. L’immagine ricordava la rappresentazione dell’ultima cena. Io interloquivo con loro molto animosamente, forse con troppo entusiasmo. Ad un tratto, una voce alle mie spalle: “Ti diamo l’energia “, a cui fa seguito una mano che si posa con forza sulla mia nuca, facendomi reclinare il capo, mi lascia stupita mentre, pian piano, l’immagine scompare ai miei occhi. Il periodo per me indimenticabile è quello in cui, mio figlio Stefano, veniva ad incontrarmi per ristabilire il legame che credevo interrotto al momento della sua partenza. Mi prendeva per mano e mi accompagnava in luoghi bellissimi. A volte mi pareva di essere su un’isola, sospesa sulle acque e con i contorni sfumati. Ci sedevamo sulla spiaggia luccicante e iniziava a parlarmi della loro realtà composta di vari livelli. Altre volte mi suggeriva il modo per non incorrere in esperienze non piacevoli, create dai
miei stessi pensieri. Mi diceva: “Mamma, le immagini che si presentano non trattenerle, lasciale andare”. Altre volte, mi faceva incontrare con meravigliose Entità, ed è stata in una di queste occasioni che è avvenuto l’incontro con Giovanni, l’evangelista, il discepolo preferito da Gesù. Una notte, iniziò con
me una dissertazione sull’amore dicendomi: “Amare gli altri significa essere completamente felici anche in mancanza della loro presenza fisica, senza paura di far loro del male, senza temere che possano smettere di volerci bene e che quindi ci abbandonino. Non colmate il vostro vuoto interiore con gli altri chiamando questo amore. Quanto più amate gli altri, tanto più potete fare senza di loro, quanto più amate gli altri tanto più potete fare con loro. L’amore perfetto scaccia la paura perchè non ha desideri ne pretese. Non baratta, non giudica, non ha angosce negative. L’amore semplicemente è. E’ presente, vede e agisce. Ciò che gli uomini chiamano amore in realtà è auto-interesse. L’unica causa
della sofferenza sono le nostre idee su come gli altri dovrebbero comportarsi nei nostri riguardi, credendo che le nostre idee siano più corrette. Noi non soffriamo per quello che gli altri fanno, ma perchè pretendiamo che gli altri si comportino secondo i nostri desideri. Se essi violano le nostre aspettative, sono le nostre aspettative a ferirci”. La figura maestosa di Gesù si presentò davanti a me, incredula dell’esperienza che stavo vivendo. Ancora oggi, il ricordo pervade il mio essere in una magia d’amore. Le Sue parole, sono marchiate a fuoco nel mio cuore a monito di uno stile di vita improntato sul Suo esempio e risuonano in me come acqua di fonte, venuta a saziare la mia sete di verità. Iniziò a parlarmi e dalla Sua voce sgorgavano parole d’amore che mi toccavano profondamente e si marchiavano nella mia mente. Mi disse: “Se poni la tua anima sul mio petto, saprai figlia quanto amore il Padre tuo ritornerà a te. Ogni tuo gesto rivolto al Padre ritornerà in terra ricolmo mille volte di più di Spirito Divino. Tuo Padre gradisce il tuo animo quando chiede. Ogni figlio è amato da Lui. Unisci con me il tuo cuore. Amatevi l’un l’altro: solo attraverso l’amore scoprirete di essere scintille di un unico fuoco che permea tutto il creato. Io non vi so forse amare con tutto me stesso comprendendo, perdonando e prendendo su di me le vostre
afflizioni? Io vi prendo per mano e vi indico la giusta via per arrivare alla Luce e parlo il linguaggio dello Spirito che vi condurrà con l’anima vibrante verso un’oasi di pace. Operate nell’amore, nell’umiltà e non affliggete i vostri spiriti per cose che un giorno dovrete lasciare. Non giudicate mai i vostri fratelli, nessuno è esente dal peccato e giudicare significa essere giudicati. Ogni essere umano ha
il suo cammino lungo e faticoso che fa parte di un progetto che solo Dio conosce. Quindi amalo come te stesso, soffri con lui, capiscilo se ti offende, soccorrilo se inciampa e aiutalo nel bisogno perchè lui è te, forse con un cammino più duro del tuo. Sappiate che nessuna pecorella, per quanto smarrita, viene lasciata in balia del male se mi vuole al suo fianco. Se non mi sentite vicino è solo perchè voi vi siete allontanati da me. Chi ascolta le mie parole conoscerà la verità e la verità vi renderà liberi”.

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Angela mamma di Adriana

Mia adorata Adriana, ti chiedo sempre di venirmi in sogno e questa notte sei arrivata. Insieme stavamo salendo una lunga e stretta scala recintata per fare più in fretta, visto che la strada era affollatissima. Tu eri felice e spensierata, sembravi più piccola come quando avevi 6-7 anni. Ad un tratto la scala si
interrompeva e abbiamo dovuto riprendere la strada di ritorno scendendo le scale. Arrivata ai piedi della scala, con mia grande sorpresa era tutto scomparso, lasciandomi però un senso di serenità e tanta gioia di essere state insieme per un tratto di cammino.

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Paola mamma di Mauro

Un pomeriggio di maggio del 2005, 11 mesi dalla scomparsi di Mauro, venne a trovarmi una ragazza che non conoscevo. Mi disse che doveva raccontarmi qualcosa che riguardava un giovane che da un pò di tempo le veniva in sogno che le chiedeva di andare dalla sua mamma a riferire quello che le avrebbe
detto. Lei non conosceva il giovane ma un giorno, in casa della sorella fu attirata da una fotografia che riproduceva il viso del giovane del sogno. Con l’aiuto provvidenziale della sorella arrivò fino a me. Mio figlio si rivolgeva a me in modo addolorato per chiedermi di liberarlo dai miei condizionamenti di sofferenza perchè altrimenti non sarebbe riuscito a vedere la luce. Chiedeva di aprire le finestre della sua camera che non aprivo più da mesi, di indossare abiti colorati al posto di quelli da lutto e di smettere di venerare l’involucro con dentro i suoi abiti. Poi mi indicò di aprire a caso la Bibbia e vi trovai il versetto : “...il libro della vita sul quale sono iscritti i nomi degli eletti, la moltitudine dei predestinati...”.

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Lucia mamma di Mario

Per fortuna ci sono i sogni! Qualche mese fa ho sognato il mio angelo Mario. Usciva dal bagno a torso nudo e mi sorrideva. Io sono corsa ad abbracciarlo e lui non si è divincolato, come sempre faceva prima di lasciarci. L’ ho abbracciato e lo accarezzavo e lui sorrideva. Lo pregavo di rimanere con me ma, nel momento in cui stava per parlare, mi sono svegliata. Al mattino ho raccontato il sogno a mio marito che piangendo commosso mi ha raccontato di avere fatto lo stesso sogno, solo che Mario stava entrando in bagno. Incredibile, avevamo fatto lo stesso sogno solo in situazioni diverse, complici di un viaggio attraverso le porte del tempo, alla ricerca di nostro figlio per potere assaporare insieme momenti di gioia.

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Paola moglie di Roberto

Anch’io credo di ricevere dei segnali, dopo la morte del mio caro marito Roberto.
Un segnale che mi ha emozionato è avvenuto la scorsa estate. Dovevo partire per una gita a S.Giovanni Rotondo da Padre Pio. L’orario era stabilito per le tre del mattino. Per essere sicura di svegliarmi in orario, ho chiesto a mia madre, se alle due mi faceva uno squillo. Mentre dormivo, sento la voce di mio marito Roberto, che mi dice Paola svegliati sono le due, è ora che ti alzi. Mi sveglio improvvisamente al suono di quella voce, guardo l’orologio e sono le due esatte. Qualche minuto dopo mi telefona mia madre, ma io le comunico che sono stata felicemente svegliata dal mio Angelo in Cielo.

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Giusy mamma di Giulietta

Si tratta di un sogno molto particolare. Giulietta era venuta a mancare da circa cinque mesi. Era l’inizio del nuovo anno e tra i mille pensieri che mi assillavano il più sentito riguardava la Prima Comunione della mia Giulietta che era mancata prima di poterla fare. Una notte sognai mia figlia sorridente che mi veniva incontro accompagnata da una signora che non conoscevo. Con fare soave la
signora mi ricordò di occuparmi della Comunione e mi svegliai con una data precisa nella testa. Sapevo che però quella data non poteva essere quella delle Comunioni perchè quel giorno si festeggiava un’altra commemorazione. Non ci pensai più di tanto fino a che, a distanza di mesi seppi che la data stabilita per le Comunioni era proprio quella che io avevo sognato.

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Lucia mamma di Mario

Qualche mese fa ho sognato il mio Mario. Lo vedevo aggirarsi per casa come sempre. A torso nudo e sorridente usciva dal bagno come faceva quando era con noi. La cosa strana era constatare che non si staccava dal mio abbraccio come sempre faceva quando mi appendevo al suo collo. Al mio risveglio, tutta emozionata racconto il sogno a mio marito il quale mi dice che anche lui aveva vissuto in sogno la stessa scena, solo che lui aveva visto Mario entrare.

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Mamma di Mauro

Mio figlio Mauro in vita amava moltissimo gli animali, in particolare i cani. Si doveva decidere chi tra cane e gatto sarebbe entrato a far parte della famiglia e si accendevano spesso liti tra fratello e sorella. Lui voleva il cane, lei il gatto. Non se ne fece nulla e nel frattempo mio figlio ci ha lasciati. Una notte, mia figlia sognò il fratello sorridente che le comunicava che presto avrebbe ricevuto un suo regalo. Una mattina come le altre, mi recai sul luogo dell’incidente dove aveva perso la vita il mio Mauro, ma non fu un caso. Cercavo tracce di lui come a voler evocare un appuntamento con il destino che me lo aveva portato via. Non fu un caso neppure il bellissimo gattino bianco che trovai chinandomi per posare i fiori
sull’asfalto. Riconobbi subito il dono di mio figlio promesso in sogno alla sorella e portai quel trofeo a mia figlia, mentre lacrime di gioia scendevano copiose sul mio viso.

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Paola mamma di Nino

Ciò che sto per raccontare non è successo a me personalmente. Circa un anno fa al supermercato, una conoscente si avvicina per salutarmi e inizia a raccontarmi in lacrime ciò che le era accaduto. Mi dice che la figlia incinta, durante i controlli viene avvisata di una gravidanza a rischio di malformazione fetale e quindi consigliata ad abortire. Incerta sul da farsi si decide in seguito per tenere il bambino confortata da una cara amica che aveva sognato Nino che dava esito positivo. Il bambino sarebbe nato sano e così è stato.

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VOLA ANIMA MIA

Vola anima mia, vola, non esitare.
Lontano lontano, vicino vicino,
non ti fermare.

Lassù nell’azzurro infinito, cogli quel fiore.
E’ rosso come l’amore e parla per me di
un amore vicino, lontano, vicino.

Sorrido felice mentre afferri la mia mano.
Eccomi, stringila forte sussurri e vola con me.
Soltanto per un attimo sei stata lontana.

Passato, presente, futuro, non esistono più.
In un eterno presente voliamo liberi
sapendo di sublimare un attimo d’amore.

Alba Piscopello

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Leggendo le varie testimonianze riportate in questo libro, descritte come “trance” in cui avveniva l’incontro con i propri cari trapassati, ho deciso di provare a fornire qualche informazione sull’argomento per chi non avesse ancora sentito parlare di viaggi astrali. Il viaggio astrale è una tecnica per uscire fuori dal corpo e entrare in comunicazione con un’altra dimensione prossima alla nostra, conosciuta come mondo astrale. Permette di viaggiare attraverso lo spazio e il tempo, pur rimanendo attaccati al corpo fisico con il cordone d’argento, che si staccherà solo al momento in cui abbandoneremo definitivamente questo mondo, per tornare alla nostra realtà spirituale. Il mondo astrale è reale e solido, anche se la materia che lo compone è meno densa della nostra terrena. Ciò accade perchè la vibrazione degli atomi, determina la solidità della materia e la sua manifestazione sul piano fisico. Più la vibrazione è intensa e più scompare la sua forma solida. Per fare un esempio, cercate di visualizzare un’elica che gira e scompare alla vista o una trottola che girando perde la sua forma iniziale. Bene, quanto più un oggetto gira velocemente, tanto più la sua forma scompare alla nostra vista.
Il viaggio astrale è un fenomeno accessibile a tutti e avviene sia consapevolmente che inconsapevolmente ogni notte, quando il nostro corpo è addormentato. Può anche accadere durante la veglia in stato di completo rilassamento del corpo ma con la mente vigile. Nella realtà astrale, l’energia
del pensiero ha il potere di creare e modellare la materia. Per questa ragione è molto importante sviluppare il controllo della mente, attraverso la sua purificazione. E’ nella dimensione astrale che avvengono gli incontri con i nostri cari trapassati e le meravigliose Entità Sublimi che potranno accoglierci e iniziarci a insegnamenti spirituali che cambieranno la nostra vita, se siamo mossi da sete di conoscenza e da un cuore puro. Quale testimone di una realtà non
riconosciuta dalla scienza e dalla cultura religiosa limitata, posso dire che la dimensione astrale è parte del nostro bagaglio di esseri spirituali, momentaneamente incarnati e rivestiti di un corpo fisico. Noi siamo spiriti ricoperti da vari corpi che si fondono l’uno nell’altro prima di rinchiudersi nel corpo
fisico. Oltre al corpo fisico l’entità è composta da sette corpi energetici che vibrano a velocità diverse tra loro. Ogni senso fisico ha la sua controparte astrale che funziona per mezzo dei suoi cinque sensi astrali ma, con intensità vibrazionali diverse. Il corpo astrale permea il corpo fisico ed è costituito da materia più sottile. Per capire meglio, si pensi che pure nelle materia più densa come quella terrena, nessun atomo tocca quello vicino, perchè lo spazio tra loro è molto più grande degli atomi stessi. Per questa ragione si potrà comprendere come sia facile per il corpo astrale, ed anche per quelli più sottili, fondersi con il corpo fisico e muoversi in piena libertà tra le sue particelle ed occupare inconsapevolmente lo stesso spazio senza intralciarsi nel movimento. Il corpo astrale sopravvive alla
morte del corpo fisico ma non è immortale. Man mano che l’entità si eleva spiritualmente ed entra nei mondi superiori si disintegra. Possiamo affermare quindi che tutti noi siamo anime composte di sostanza Divina, rinchiuse momentaneamente in un contenitore chiamato corpo fisico, utile, anzi necessario, a portarci a raggiungere la perfezione Divina.

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Imma mamma di Federico

L’8 Dicembre, il giorno del mio onomastico ho fatto un sogno particolare. Vedevo affiorare dalla terra il mio adorato Federico. Mi rivolgo a lui e gli domando ragione del fatto che non mi venga in sogno e lui, con un bellissimo sorriso mi dice: “Mamma, sono venuto da te almeno 200 volte.” Gli chiedo perchè non riesca a vederlo e lui mi risponde: “Fondamentalmente perchè tu non vuoi vedermi.”

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Alessia mamma di Alessandro

Ho sognato che mio figlio era con me vivo e che lo accarezzavo. Nel sogno apparivano accanto a me mio marito e una mia amica. Io lo vedevo ma loro no. Gli domandavo se fosse guarito e se respirava bene ma lui mi rispondeva di no. Lo tenevo stretto tra le mie braccia e lo baciavo sotto lo sguardo incredulo di mio marito e della mia amica che mi vedevano abbracciare il nulla.

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Una mamma

Ho sognato di trovarmi insieme a mia figlia, trapassata da circa tre anni, in un posto di mare e di essere preoccupata per avere dimenticato la crema solare di protezione. Mia figlia mi rassicurava che la crema l’aveva lei. Qualche giorno dopo, il gattino di mia figlia cadendo si procura una brutta frattura e si programma l’intervento per il lunedì successivo che guarda caso era il giorno 10. E’ stato facile capire il significato del sogno. Mia figlia mi preannunciava l’accaduto e mi rassicurava che tutto sarebbe andato bene e che lei avrebbe protetto il suo gattino.

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Una figlia

Il sogno è avvenuto tre giorni prima della partenza terrena di mio padre. Sognavo di essere a casa con i miei genitori. Mio padre si avvicina a me con mia madre tra le braccia e me la consegna prima di alzarsi in volo verso il cielo. Stupita e spaventata, solo in seguito alla sua dipartita, ho potuto dare un
significato a quella visione. Avevo fatto un sogno premonitore e vissuto la partenza di mio padre verso la nuova dimensione spirituale. E’ stato un momento difficile per me perchè, oltre alla elaborazione del lutto di mio padre, ho dovuto occuparmi di mia madre che alcuni giorni dopo il funerale si è dovuta ricoverare in ospedale.

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Ina mamma di Valentina

Sono trascorsi 11 anni dalla morte di mia figlia avvenuta in seguito ad un incidente in moto. Sono sempre stata piuttosto scettica sull’argomento “soprannaturale”, anche per via di esperienze negative che riguardavano i segnali che ricevevo, come stelline di ogni grandezza, colore e materiale nei luoghi più inaspettati. Ad ogni ritrovamento corrispondeva un evento doloroso o una malattia di una delle mie due figlie, quindi ho pensato che Valentina, con i suoi segni volesse mettermi in guardia o preannunciarmi qualche evento brutto che si sarebbe verificato. Le ho chiesto di non darmi più segni e da qualche anno non li ricevo. Oltre a questi segni, la notte dell’incidente, ho visto Valentina nella mia camera avvolta in una luce abbagliante, circondata da bimbi piccoli, come degli angioletti. Mi guardava con immensa dolcezza. Inoltre, alcuni amici che non erano al corrente dell’incidente, l’ hanno sognata perchè Valentina voleva che sapessi che stava bene. Una notte mi è venuta in sogno per dirmi che potevo sgridarla visto che ero così arrabbiata con lei per quel viaggio a Ibiza deciso contro la mia volontà.

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Angela mamma di Cristina

La sera della vigilia di Natale mi trovavo a letto con la febbre e, mentre aprivo il vasetto di Vicks Vaporub da spalmarmi sul petto, aprendo il coperchio trovo un cuore disegnato con la crema. Più tardi, volendo mangiare alcune noci chiedo a mio marito di aprirmene una, non vi dico la meraviglia di entrambi quando, dopo averla aperta a metà, scopriamo due cuori perfetti. Abbiamo capito che quello
era il regalo di Natale per noi di Cristina.

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Orsola una moglie

Quando sono molto triste e trascorro giorni neri , succede che, mentre sono a letto sdraiata ma sveglissima , sento il ticchettio della sveglia accentuarsi molto e i passi che si avvicinano dal corridoio in camera fino a sentire proprio la sua presenza. Piano piano, lo sento sdraiarsi su di me. Sento brividi in tutto il corpo salire dalle gambe fino alla gola. Resto senza respiro ed allora lui si alza piano piano e continua ad accarezzarmi la fronte. Ogni volta mi lascia un segno diverso, portando uno spiraglio di luce nel mio cuore.

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Laura mamma di Alessandro

Desidero condividere con voi questo ultimo segnale della costante presenza di Alessandro vicino a noi, in particolare nei momenti di maggiore tristezza. Mi trovavo in auto la notte dell’ ultimo dell’anno per recarmi a festeggiare in casa di amici. Ero molto triste, ricordavo la felicità di quei giorni in cui tutti insieme partivamo per vacanze felici, sapendo che quei giorni non sarebbero mai ritornati. Appena partiti ho guardato l’orologio, erano le 16:16, poi in sequenza e sempre casualmente 17:17, 18:18. Arrivati a destinazione l’orologio segnava 19:19 e poi a cena 21:21 e 22:22 al mattino successivo l’orologio segnava 11:11. Alessandro per tutto il tempo, segnalava la sua presenza accanto a noi per sciogliere la nostra tristezza e farci trascorrere una bella serata e attraverso questi segnali dirci di andare avanti in attesa di ricongiungerci.

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view post Posted: 2/5/2013, 11:57 Messaggio della Madonna a Mirjana del 2 Maggio 2013 - Speciale Medjugorje

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"Cari figli, vi invito nuovamente ad amare e non a giudicare. Mio Figlio, per volontà del Padre Celeste, è stato in mezzo a voi per mostrarvi la via della salvezza, per salvarvi e non per giudicarvi. Se volete seguire mio Figlio, non giudicherete ma amerete, come il Padre Celeste ama voi. Anche quando state più male, quando cadete sotto il peso della croce, non disperatevi, non giudicate, ma ricordate che siete amati e lodate il Padre Celeste per il suo amore. Figli miei, non deviate dalla strada per cui vi guido. Non correte verso la perdizione. La preghiera ed il digiuno vi rafforzino, affinché possiate vivere come il Padre Celeste vorrebbe; affinché siate i miei apostoli della fede e dell'amore; affinché la vostra vita benedica coloro che incontrate; affinché siate una cosa sola col Padre Celeste e con mio Figlio. Figli miei, questa è l'unica verità, la verità che porta alla vostra conversione e poi alla conversione di tutti coloro che incontrate e che non hanno conosciuto mio Figlio, di tutti coloro che non sanno cosa significa amare. Figli miei, mio Figlio vi ha donato i pastori: custoditeli, pregate per loro. Vi ringrazio!".

view post Posted: 2/5/2013, 11:54 Cento Mani - Un aiuto per chi soffre

PICCOLA ANIMA

Dove hai lasciato per sempre
il tuo cuore, piccola anima.
Lo so, senti il richiamo di tempi felici
a seguire l’aquilone.
Allora, era il canto del ruscello
in fondo alla valle che ti parlava.
Mentre ti appresti all’incontro,
il tuo destino ti appare.
Lontano, il rumore di un rombo
ti gela il sangue.
Sai che la tua vita,
risponde all’impeto di un attimo.

Alba Piscopello

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Nel cimentarmi in questo lavoro, mi sembrava importante portare all’attenzione la notevole mole di fenomeni che oggi, ancor più che in passato, possono far meditare e portare alla luce una realtà invisibile che si intreccia inesorabilmente con le nostre vite, in quanto complementari l’una dell’altra I contenuti delle esperienze riportate nel libro, non sono frutto di fantasie dettate dalla sofferenza per la perdita di una persona cara, sono vere e abbracciano una vasta gamma di fenomeni. Sono messaggi d’amore che ci parlano di vita eterna e di legami indissolubili che non si interrompono con ciò che noi definiamo “morte”, che altro non è che rinascita allo spirito nella sua vera realtà. D’altronde, questi fenomeni suggeriscono che spazio e tempo sono semplicemente realtà relative alla materia e, la materia, altro non è che energia che prende una sua forma, plasmando se stessa. La nostra vita prende significato solo se vista in una prospettiva di eternità. I segni che i nostri cari ci trasmettono suggeriscono, anzi confermano, che tutto in fondo è spirito e che noi siamo esseri immortali, ricoperti di materia.
Spesso, l’attenzione dell’uomo è volta a ricercare e a porre un giudizio sulla fenomenologia dei segni, basandosi esclusivamente su ipotesi e teorie prettamente razionali e a negare perciò questa realtà, da sempre esistita.
D’altronde, l’uomo ha una limitatissima conoscenza della materia fisica, basti pensare che, a tutt’oggi, gli scienziati hanno smaterializzato la materia, spostando il fotone di soli tre metri, quindi, com’è possibile pensare all’uomo in termini di processi puramente fisici senza riconoscere che intorno a noi ci compenetrano forze, onde, vibrazioni a noi umani ancora sconosciute? E che dire di ciò che viene definita la “particella di Dio” che conduce verso nuovi orizzonti di conoscenza su una realtà spirituale come partenza e traguardo di ogni essere umano. A riguardo sono state scritte opere immortali quale la Divina Commedia di Dante, opere che rispondono ai nostri sterili interrogativi ma che lasciano un
dubbio sulla veridicità. “ Polvere eri e polvere diventerai “, questa è la sola certezza per l’uomo scettico ma non per chi, come noi mamme, che abbiamo ricevuto segni tangibili della sopravvivenza alla morte. Sembra che Dio abbia ascoltato le preghiere che dalla terra salgono al cielo, e per rispondere al grido accorato di noi mamme: “Dov’è mio figlio?” si è avvalso dei messaggeri celesti, i nostri meravigliosi Figli della Luce.

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Rina mamma di Daniele

Nell’esistenza, sia essa terrena che divina, noi sappiamo di esistere nella carne. Ogni nostra azione materiale ce lo dimostra: possiamo toccare ed essere toccati, possiamo parlare ed ascoltare, possiamo usare la nostra ragione per comprendere. Ma esistiamo anche nello spirito, non solo nella carne. Ogni nostro pensiero, con la forza della fede, può tramutarsi in realtà. Ciò che noi desideriamo vedere, possiamo ”vedere”, ma dobbiamo credere in questo, divenire autori e creatori plasmando l’energia che è in noi ed intorno a noi.
Per comprendere meglio, cercherò di tradurre in parole questa esperienza che ho vissuto in prima persona. La vigilia della festa di San Valentino, ero a letto, cercando di prendere sonno, ma i miei pensieri me lo impedivano. Volevo sentirmi in contatto con mio figlio, e così è nata nella mia mente l’idea di dedicargli una poesia, ed in cambio, gli ho silenziosamente chiesto di contraccambiare questo mio regalo, donandomi un segno della sua esistenza. La mattina presto, appena sveglia, mi sono ricordata della poesia che avevo formulato nella mia mente a riposo. L’ ho subito trascritta per non dimenticarla, sono poi andata in cartoleria dove ho acquistato una cartolina di auguri, sulla quale ho riportato la poesia sul lato sinistro, mentre sul lato destro ho incollato una sua fotografia incorniciata da piccolissime roselline rosse raccolte in giardino. Il mio regalo di San Valentino per lui era pronto, e così sono rimasta in attesa di ricevere il suo regalo poichè credevo veramente che lo avrei ricevuto. Il giorno successivo, mi sono recata in chiesa ad ascoltare la messa serale in attesa che mia figlia finisse la catechesi in preparazione della Cresima, come faccio sempre. Improvvisamente il mio sguardo viene attirato da un’immagine che mi sembrava di intravedere su una delle mattonelle che formano il pavimento. Vedo chiaramente sul lato sinistro della mattonella due serafini che guardano verso qualcosa. Subito dopo, vedo un sacerdote al centro, che dalle caratteristiche mi fa pensare a Padre Pio. Stupita e meravigliata, come un velo che si squarcia rivelando la completezza e la bellezza di un dipinto, distinguo inequivocabilmente, il volto di mio figlio appoggiato sulla spalla di questa figura religiosa che teneramente lo avvolge con le sue braccia. Ha gli occhi socchiusi e vedo chiaramente le sue lunghe ciglia e l’espressione intensa del suo volto. Capisco allora che il quadro davanti ai miei occhi rappresenta mio figlio abbracciato da Dio Padre, con gli angeli che stanno ad osservare la scena, per confermarmi che si tratta proprio di una visione celeste. E’ lo stesso abbraccio che io cito nella poesia che gli avevo dedicato il giorno prima. In pratica, ciò che avevo pensato e tradotto in parole, si era creato e fissato in un immagine indelebile per ricordarmi che tutto è possibile, che anche i nostri desideri possono tradursi in realtà. Diventiamo creatori di quei sentimenti più nobili che premono dentro di noi. Certo questo non avviene sempre, ma quando accade è un miracolo d’amore, desiderio divenuto realtà.

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La mia Poesia a...per San Valentino

Eccomi qui come ogni giorno accanto a te,
chiedendomi dolorosamente, ancora incredula,
perchè...una tua distrazione?
Un’ ostacolo improvviso?
O la volontà di Dio?
In un attimo te ne sei andato,
lasciandomi con il cuore affranto e straziato.

Due strade mi sono consentite,
credere che nel nulla
tu ti sia addormentato, e che mai più ti rivedrò,
realtà dura, amara e terribile da accettare,
nel rifiuto di Dio e del Suo amore impossibile.
Oppure, dolce pensiero, è che tu stia con Dio
nel Suo amore infinito.

E allora, mio Signore, questa è la mia scelta,
a Te affido mio figlio,
abbi cura di lui, stringilo forte sul Tuo cuore.
Ma in questo vostro eterno abbraccio
lasciate un posticino anche per me, anima errante,
che a quell’abbraccio brama come balsamo consolante.

E poi, in un tempo lontano,
stringendoci più stretti, ancora un pò di spazio avremo,
per accogliere chi sappiamo....

e allora, con gioiosa meraviglia,
saremo nuovamente e per sempre una famiglia
quella famiglia felice e invincibile che eravamo
fino a quel 29 Ottobre.

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Laura mamma di Alessandro

Grazie Alba di avermi iscritta nel gruppo. Ho molte cose da raccontare come tu ben sai. Inizio con il segnale che fortunatamente mi ha aperta a credere che mio figlio non fosse andato via per sempre ma che fosse ancora ben vivo e accanto a noi. Distrutti dal dolore, eravamo usciti dalla Chiesa dopo avere partecipato al Santo Rosario. Con noi, anche Massimiliano, il mio ragazzo più giovane aveva
partecipato alla cerimonia. All’uscita dalla Chiesa, sul cellulare di mio figlio comparve l’avviso dell’ennesimo messaggio di condoglianze. La cosa si ripeteva ad intervalli frenetici tanto che ormai non li leggeva più. Per un impulso irrefrenabile, mio figlio decise di aprirlo. Da notare che anche in me avvertivo una certa eccitazione e una curiosità che mi spingevano a leggere il messaggio. Era come se tutto il mio essere percepisse l’incontro con una magia che mi riportava a mio figlio Alessandro. E così fu. Vidi mio figlio sbiancare in volto mentre leggeva il messaggio e incuriosita mi avvicinai a lui per leggere quello strano sms. C’era scritto: “ HEI...SONO QUI ACCANTO A TE “. L’avvenimento si ripropose, lasciandoci sbigottiti e increduli, ma era tutto vero. La sera, a casa, volendo approfondire lo
strano episodio e non riconoscendo il numero telefonico del cellulare, abbiamo composto il numero al quale ha risposto una persona sconosciuta. Alessandro si era servito di un numero di cellulare ignoto per farci avere il meraviglioso messaggio che stabiliva un contatto per “sempre” con noi, che è servito a superare quei dolorosissimi giorni. Dopo quindici mesi e tanti segnali ricevuti, ho iniziato un percorso di risveglio spirituale grazie al mio amore che ci è sempre vicino. Dico un enorme grazie a mio figlio e, perchè no anche a te Alba che, con il tuo entusiasmo e la tua convinzione profonda, mi hai dato tanta certezza e speranza.

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Una mamma

A pochi mesi dalla scomparsa di mio figlio ho ricevuto il primo segno.Quel giorno ero particolarmente in crisi, ero triste mentre all’ombra di un lato della casa pensavo a mio figlio ed agli avvenimenti di quei mesi tribolati. Ad un tratto la mia attenzione fu attirata da uno strano e assordante rumore che non capivo da dove provenisse. Mi guardavo intorno smarrita e quasi impaurita perchè il rumore diventava sempre più forte, quando per uno strano impulso ho alzato gli occhi al cielo come a chiedere un aiuto. Lo spettacolo che mi si presentò mi fece rimanere di sasso. Davanti ai miei occhi due stormi di uccelli uniti tra loro formavano un cuore, un grandissimo cuore nero.In pochi attimi scomparvero ma il mio cuore esultava di gioia perchè avevo riconosciuto il significato di quel dono d’amore di mio figlio. Ah, a proposito, mio figlio era chiamato nero dagli amici, tanto che al suo funerale avevano appeso davanti alla Chiesa un lenzuolo con scritto: “Vola nero, vola per noi più in alto che puoi”.

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Marinella mamma di Isa

Tornando dal cimitero un giorno in cui mi sentivo affranta e piegata dal dolore, pensavo tra me a quanto desiderassi sentire mia figlia vicina. Assorta in questi pensieri, sobbalzai al suono di una canzone che diceva “ti voglio bene”, uscita improvvisa dallo stereo della macchina accesosi da solo. Le lacrime sgorgarono improvvise per quel messaggio d’amore che mia figlia aveva voluto inviarmi in
risposta alla mia preghiera.

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Lucia mamma di Mario

Mi succede tutte le volte che parlo e penso a Mario, vedo i cuori. Siccome parlo e penso a lui sempre, vedo cuori dappertutto. Ogni volta un ‘emozione. Quello che più mi ha colpita una volta, è capitato quando tagliandomi il dito, asciugandomi con un tovagliolino di carta si è formato il disegno di un cuore e tanti cuoricini più piccoli vicino. Mi sono commossa.

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Sabina mamma di Salvatore

Ho letto tantissime testimonianze. Sono bellissime e ci fanno capire che i nostri angeli sono sempre vicini a noi. Anche io ho un angelo, Salvatore il mio unico figlio, volato in cielo 4 anni fa all’ età di 16 anni. Da allora la vita si è capovolta. Quando sono triste e nervosa trovo per casa i cuoricini. Altre volte avverto la sua presenza con forti brividi in tutto il corpo. Ci sono momenti in cui sento come un abbraccio ma voltandomi non vedo nessuno. Percepisco che il mio angelo mi è vicino.

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Alba mamma di Stefano

Mia figlia Alice, infermiera della rianimazione dell’Istituto Gaslini di Genova, ospedale pediatrico, soffriva molto per quei piccoli pazienti e li accudiva con particolare attenzione e tanto, tanto amore. Per confortarla le spiegavo l’importanza di quei suoi gesti d’amore che i piccoli avrebbero percepito traendo beneficio da quella sua meravigliosa energia d’amore. Un giorno di primavera, mentre mi trovavo in casa sua per sistemare un armadio, ho trovato in una sua borsetta un calzino rosso da neonato. Ho chiesto a mia figlia il significato di quel ritrovamento così particolare e lei, sbiancando in volto, mi rispose che era appartenuto ad un suo piccolo paziente che aveva lasciato questo mondo, ma
di non sapere come fosse finito nella sua borsa. Ci siamo guardate e abbiamo sorriso perchè avevamo capito che il calzino era un dono del piccolo ad Alice per ringraziarla delle cure ricevute da lei con tanto amore. Questa è la sola realtà. I nostri figli sono vivi. Semplicemente sono ritornati a “CASA”, alla vera vita, quella spirituale, perchè la vita terrena è solo un attimo di una grande eternità che ci
attende e dove ritroveremo i nostri cari che hanno già oltrepassato il ponte.

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Orietta mamma di Francesca

Questa è la cronistoria di un episodio accadutomi ieri sera, dopo aver riaccompagnato i miei nipotini. Improvvisamente sento nella mia testa un brusio di voci, con distinta su tutte la voce di mia figlia Francesca che dice: “Celeste, Celeste attenta”. Non ho dubbi, quella è proprio la voce della mia Francesca.
Rimango incapace di darmi una spiegazione razionale, penso sia tutto frutto del mio stato d’animo fino a che, arrivata a casa, ricevo la telefonata di mio genero. Con voce concitata, mi racconta ciò che era accaduto. Il piccolo, in un momento di scontro con i fratellini, ha lanciato una scarpiera con una lastra di marmo contro un angolo dove era seduta Celeste. La sorella bloccata sarebbe rimasta inesorabilmente colpita se, improvvisamente, Celeste non si fosse sentita trascinare via ritrovandosi dalla parte opposta, completamente illesa. Francesca e gli angeli avevano compiuto il miracolo. Grazie.

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Assunta mamma di Albapia

Voglio raccontarvi un episodio straordinario occorsomi quando ancora mia figlia era qui sulla terra. Mi recavo spesso al Santuario del Gesù Bambino di Gallinaro fino a che mia figlia subì un aggravamento. Ero particolarmente ansiosa e nervosa. La sera, dopo aver messo a letto mia figlia, mentre guardavo la televisione, all’improvviso, rimasi bloccata in tutto il corpo, braccia, gambe, respiro. Non potevo muovermi. “Ecco ho pensato, sto morendo”. D’ improvviso una nuvoletta bianca si manifestò davanti ai miei occhi increduli ...sopra c’era il Gesù bambino. Dentro di me piangevo e urlavo.. volevo dirgli: “ Gesù aiuta mia figlia... salvala “. All’ improvviso la vidi alzarsi dal letto, girarsi verso di me con un
sorriso...camminava. Premetto che mia figlia non vedeva e non camminava. Gesù bambino mi fece capire di andare da lui al Santuario di Gallinaro. Per un impedimento non potei recarmi al Santuario. Il giorno successivo all’incontro seppi dal telegiornale locale che alla stessa ora in cui Gesù bambino si era presentato a me, un bambino paralizzato ebbe un miracolo. L’esperienza mi lasciò una gran pace ed una serenità indescrivibili. Da quel giorno Gesù è entrato nel mio cuore, ancora più di prima. Ciò mi da la certezza che mia figlia è con lui completamente risanata.

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Anna mamma di Sonia

Due anni fa avevo un cellulare con una opzione pagina da disegno, mai usata da me. Fin dalla sua nascita in cielo ho chiesto a Sonia un messaggio sul cellulare, sapete come sono i ragazzi, vivono attaccati al telefonino e lei non era da meno quindi, sapendo che forse poteva succedere, le ho chiesto questo segno. Un giorno sfogliavo velocemente un suo quaderno, notai un disegno, un cuore con le ali. Lo fotografai col mio cellulare e, dopo un po’, volendo controllare la foto notai una foto che non ricordavo di avere scattato. Apro la foto e rimango esterrefatta, tremavo dall’emozione. Su uno sfondo giallo una scritta in azzurro (colori amati da Sonia) c’era scritto TVBXS, tradotto per noi mamme, ti voglio bene per sempre.
Parlai a mia figlia Veronica, la mia primogenita, le chiesi se per caso mi avesse lasciato un messaggio sul cellulare, la risposta fu “no”. Indagai con tutti in famiglia, ma nessuno aveva toccato il mio cellulare. Quella sera mi recai da mia sorella ricoverata in ospedale, le feci vedere il messaggio, e lei mi disse: “ma che, hai dubbi? E’ stata Sonia, glielo hai chiesto, visto è arrivato”. Di quel messaggio ho fatto un ingrandimento.

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Mamma di Faby

Tra i vari segni che ricevo da mia figlia oltre la metafonia e la sua voce che mi chiama “mamma” quando sono sola a casa, le più persistenti hanno a che fare con le piume di uccelli che mi arrivano frequentemente sia che mi trovi a casa che in strada. All’inizio me ne liberavo pensando fossero quelle del piumone per spolverare ma, in seguito, ho dovuto riconoscere che quelle piume non erano lì per caso, ma facevano parte di segni del cielo che indicano che il rapporto che si crea in vita tra una madre e il figlio-a non si spezza con la morte. Nel mese di Aprile mi reco a Medjugorie. Sulla brulla collina del Prodbo si avverte nell’aria un intenso profumo di rose. Durante l’incontro con la veggente Viska, accade l’inverosimile. Mi sposto dalla folla per raggiungere un raggio di sole che mi possa riscaldare in quella fredda mattinata, quando, improvvisamente, una piuma cade ai miei piedi, bellissima grandissima e bianchissima. La raccolgo con il cuore gonfio di emozione e mi accorgo che là dove era adagiata si era formata una macchia a forma di cuore che ho fotografato con il cellulare. Da allora molte sono le piumette che trovo. Le ho tutte datate e catalogate, credevo che questi segni fossero già molto ma il regalo più incredibile doveva ancora arrivare. Da più di un anno seguo un gruppo di ricerca sul paranormale su facebook fatto da persone serie che studiano e ricercano per trovare e dare conforto, soprattutto alle mamme degli angeli. Il 13 dicembre mi arriva un messaggio metafonico con numerosi riscontri, dove si fa accenno al terribile dubbio che ancora ci tormenta relativo alla causa della scomparsa di mia figlia, non avendo predisposto l’esame autoptico. Inoltre si parla di montagne su cui dovrò recarmi e a quel tempo non
avevo ancora nessun sentore del viaggio a Medjugorie e della salita sul monte Krisvaz, ne delle vette che avrei visto da vicinissimo andando a Torino e valicando gli appennini. Da tempo non ricevevo segni oltre le piume ma poi, all’improvviso mia figlia ha trovato un altro modo per raggiungermi: una persona del gruppo “posta” una foto fatta al cielo in una serata di luglio con una magnifica luna piena .Accanto al riflesso lunare compare un volto chiarissimo, bellissimo e sorridente.
E’ lei, ne sono certa, ma essendo troppo razionale per illudermi, ho chiesto ad un ricercatore la comparazione della foto con un altra di Faby. Risultato 64,35% è lei non ci sono dubbi, ma già lo sapevo, sì nel mio cuore avevo la certezza.

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Carmela mamma di Mimmo.

L’episodio risale a circa due anni fa. Facevo parte di un gruppo di “metafonia” quando un membro del gruppo “posta” la foto di due giovani. Immaginate il mio stupore nel riconoscere nella foto anche il visetto di mio figlio all’età di tre anni.
Contattai subito il membro del gruppo, ponendogli domande sul come avesse avuto quella foto, sapendo che non era mai stata vista da estranei e la inviai a lui. Inutile dire che quel signore non aveva risposte alle mie domande. Avevo assistito ad una esperienza di metavisione.

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Alba mamma di Stefano

Per individuare i segni della loro presenza e vicinanza, occorre sviluppare l’attenzione e la sensibilità. Cercando di vivere una vita meno affannata e tenendo il pensiero rivolto a Dio e al cielo, potremo avvederci dei tanti, tantissimi segni che “loro” ci danno. Alzando gli occhi dalla terra al cielo, potremo scorgere i segni nei disegni che formano tra le nuvole, nelle strisce che si incrociano e molto ancora. Un episodio a me capitato, uno dei tanti è capitato anche alla presenza di terze persone. Ero in macchina per recarmi a Milano da mia figlia che stava facendo il trasloco in una nuova casa in cui non ero ancora stata. Eravamo incerti sulla strada da prendere per arrivare a destinazione quando, già in autostrada, è comparso in cielo un cuore grande. Non so perchè, ma ho avuto la netta sensazione che volesse indicarci la strada, un po’ come la stella cometa per i Re Magi. Abbiamo percorso i chilometri dell’autostrada GE/MI seguendo il cuore. Arrivati a Milano ci ha condotti davanti alla destinazione della casa nuova di mia figlia.

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Salvatore papà di Danilo

I segni che il mio Danilo mi trasmette sono tantissimi e desidero rendervene partecipi. Ero intento a farmi la barba, quando ho sentito una forte presenza alle mie spalle e istintivamente mi sono girato. Non c’era nessuno. Terminata la rasatura, mi sono chinato per lavarmi il viso e nel rialzarmi, NELLO SPECCHIO NON C’ERO PIU’ IO, MA DANILO...ERA PROPRIO LUI! Sono rimasto immobile per qualche minuto, stropicciandomi gli occhi, ma l’immagine restava. Descrivere il mio stupore misto a gioia, tanta gioia nel cuore è dir poco. Comunque, il fatto si è ripetuto per ben tre volte in dieci mesi, sempre nello stesso specchio.Vederlo nello specchio, mi ha convinto, ancora di più, che il mio Danilo è qui con me, mi è sempre vicino. Danilo è il dono più grande che Dio mi ha fatto. Il nostro amore immenso e reciproco ci ha sempre portato e sempre ci porterà ad essere una
cosa sola.

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Angela mamma di Cristina

La mia unica figlia Cristina, tornata alla Casa del Padre il 21.11.2011 a soli vent’anni, ha dato un segno della sua presenza accanto a noi. Ci trovavamo in Croazia a Ilovik, un’ isola bellissima. Abbiamo trovato in spiaggia un albero portato dal mare, ne abbiamo tagliato alcuni pezzi da portare a casa lasciandone un solo pezzo tra gli scogli con sopra inciso i nostri tre nomi. Ritornati dopo un mese, il tronco era ancora lì, la cosa sorprendente è stato vedere che una farfalla appoggiata sull’iniziale del nome di mia figlia.

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IL VOLO

Portami con te,
afferra la mia mano,
senti come batte il mio cuore.

Segui l’impronta
lasciata per caso
dal viandante solitario.

Apri il tuo mantello,
mi addormenterò così,
appoggiata al tuo petto.

Sarà la notte a trasportarmi
in quel lembo di cielo
inondato di stelle.

Sognando salirò su
verso quella volta celeste
ricoperta di nastri d’argento.

Tu mi seguirai senza esitare
accarezzando il mio viso e
riassaporerai la fine di un’attesa.

Alba Piscopello

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Il rapporto tra il nostro mondo visibile e quello invisibile si estrinseca attraverso fenomeni a volte difficili da spiegare secondo una logica prettamente scientifica. Ciò non toglie che quando accadono, nascono realtà utili a farci percepire la presenza di un mondo invisibile ma reale e tutto serve a farci porre domande che risvegliano in noi l’antico sapere e a farci intravedere il futuro che ci attende, quando ci spoglieremo del corpo fisico. Il mondo in cui viviamo non è che l’aspetto “visibile” della realtà. E’ solo il lato apparente che a noi è concesso di esplorare, nonostante l’incommensurabilità e la vastità della ricerca. Potrà sembrare che la vita di un essere umano non sia in connessione tra gli elementi fisici e quelli spirituali. La vita dell’universo e la vita individuale dell’uomo hanno nel loro nucleo la stessa forza vitale, ma la vera natura del cosmo e della vita è la fusione in una sola entità, composta dalla legge fisica e da quella spirituale. Sono inseparabili, un tutt’uno. Terra e cielo unite in un abbraccio che le unisce in una eterna fusione. Ci si può interrogare per cercare un’interconnessione tra l’uomo e il cosmo, tra la vita e la morte ma le risposte si potranno trovare solo in un contesto di universalità cosmica. La prima domanda pone l’accento sulla fenomenologia dei segni che costantemente riceviamo da chi vive già la realtà spirituale. Personalmente, avendo vissuto spesso esperienze “eclatanti”, mi sono posta domande su come avvengono le manifestazioni di apporti, registrazioni, messaggi con scrittura automatica o telescrittura, luminosità appariscenti, materializzazioni e smaterializzazioni di entità e oggetti di varia natura, testimonianza di una dimensione a noi sconosciuta ma reale. Ed ecco che allora tutto diventa ricerca a domande che da sempre assillano l’uomo: “chi siamo? Da dove veniamo?” e specialmente “Dove andremo?”. Questi interrogativi pongono l’uomo nell’incertezza e nella paura dell’ignoto e della morte, fino a che la luce compare a rischiarare ciò che da sempre è racchiuso nella nostra memoria. Giacciono codificati e si affievoliscono nel momento della nascita, a favore di percezioni sensoriali, in attesa di risvegliarle e riportarle alla nostra attenzione. Questo è il nostro compito, questo lo scopo dei tantissimi segni che riceviamo sulla sopravvivenza della vita oltre la vita. Tra questi è possibile considerare le registrazioni come strumento che da anni ci porta le voci dell’aldilà. Il fenomeno delle voci registrate attraverso le onde radio risponde all’energia dello Spirito che è illimitato. Voci e suoni che ritroviamo nelle registrazioni, sono spesso messi all’indice da chi ostinatamente nega l’evidenza di questi segni. Personalmente, ho ricevuto messaggi registrati su nastro con la voce di mio figlio Stefano ben riconoscibile. E’ una emozione che tocca il cuore sentire la voce di tuo figlio che,
seppur faticosamente, parla con le parole più dolci e ti dice: “Mamma, mammina mia, io sono vivo e ti seguo ogni istante. Seguite la strada che il Signore ci ha insegnato. Noi tutti con il Signore Gesù vi seguiamo passo passo. Amatevi gli uni con gli altri, solo l’amore salverà il mondo”. Il registratore è l’elemento comune e fondamentale per captare le voci. Dal giugno del 1959 iniziarono esperimenti e studi in maniera metodica sulle registrazioni da parte di studiosi tra cui Konstantin Randive che impresse su nastro 72.000 registrazioni provenienti dall’aldilà in diverse lingue. Nel 2004 Marcello Bacci, in presenza di 37 persone tra cui tecnici e scienziati italiani e stranieri, condusse esperimenti scientifici sul fenomeno. Da questi esperimenti risulterebbe che le voci a volte sarebbero afone e in altri casi simili a voci umane con timbri di vocali sia maschili che femminili. Le tracce di questi studi hanno origine nel passato. Nel 1934 durante una seduta spiritica con la medium Bice Valbonesi e alla presenza dell’allora Presidente della Società Italiana di Studi Psicofonici, l’Ing. Lorenzo Mancini affermò di aver ricevuto un messaggio da una entità che dichiarava essere uno scienziato. Egli annunciava che negli anni a venire sarebbe stato scoperto nel campo dell’elettromagnetismo qualcosa che avrebbe consentito di parlare con i defunti in maniera diretta. Nel 1952 presso il laboratorio di Fisica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, furono testimoni di questi fenomeni il rettore e fondatore della stessa, padre Agostino Gemelli e il suo amico e collaboratore Pellegrino Ernetti che ne informarono immediatamente il Vaticano, nella persona del Santo Padre Pio XII. Egli li incoraggiò negli esperimenti dicendo loro: “Caro padre Gemelli, non ha davvero nessun motivo di preoccuparsi. L’esistenza di queste voci è un fatto rigorosamente scientifico. Questo esperimento potrebbe divenire la pietra angolare di un edificio per gli studi scientifici che rafforzerà la fede della gente nell’aldilà “. Riscontri che vengono da ricerche scientifiche, svolte negli ultimi trent’ anni nel campo delle esperienze di premorte, evidenziano la sopravvivenza della coscienza dopo la morte in un mondo spirituale in cui gli spiriti abitano secondo vari livelli di progresso. Tali riscontri ci vengono forniti
dalla scienza che studia la fisica dei plasmi, la più all’avanguardia, e dallo studio della materia oscura, che forma il 90% della massa dell’intero universo, che noi non vediamo se non come spazio vuoto che ci circonda. Da questi studi emergono conferme di quello che viene definito “corpo astrale”. Quando il corpo biologico muore, il corpo astrale continua la propria evoluzione nella controparte della materia astrale, definita dagli scienziati “materia oscura” della Terra, una varietà di vita elettromagnetica non percepibile a causa dell’inadeguatezza degli attuali strumenti scientifici. L’intuizione, supportata da un sapere superiore, libera dal peso delle nostre convinzioni limitate al sapere materialistico, ci induce a guardare ad orizzonti più lontani e inaccessibili alla razionalità di una
mente umana, sapendo che è la coscienza, separata dal cervello, a determinare il funzionamento del cervello stesso e non viceversa. La vera conoscenza è il risultato di una ricerca interiore, sostenuta da intuizioni, attraverso le quali Dio ci parla. D’altronde non si può non ammettere che le più grandi scoperte siano state frutto di intuizioni. Noi siamo quegli angeli immortali che abitano l’universo e non soggetti al limite dello spazio e del tempo, se non in quell’attimo che ci vede protagonisti dell’esperienza terrena. Basta guardare verso nuovi orizzonti utili ad una ricerca interiore che ci liberi dalla paura della morte e ci apra alla speranza perchè come scrisse Marcel Proust, “...un vero viaggio di scoperta non è cercare nuove terre, ma avere nuovi occhi”.

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Paola mamma di Mauro

Un pomeriggio di maggio del 2005, 11 mesi dalla scomparsa di Mauro, venne a trovarmi una ragazza che non conoscevo. Mi disse che doveva raccontarmi qualcosa perchè, da tante notti, un ragazzo le appariva in sogno e le diceva che doveva andare dalla sua mamma. Lei non conosceva ne il ragazzo e neppure la mamma. Un giorno in casa della sorella vide la foto di Mauro, chiese chi fosse e così arrivò a me. Mi disse che mio figlio non riusciva a vedere la luce perchè io non lo lasciavo andare: dovevo aprire le persiane della sua camera (io ormai non le aprivo più da mesi), dovevo dismettere il lutto, e non guardare sempre dentro quella busta che si trovava nel suo armadio (ci conservo tutti gli indumenti che portava lui al momento dell’incidente), cosa che nessuno oltre a me sapeva. Come richiesto da lui mi fece aprire la bibbia a caso e ci trovai questo versetto: “Il libro della vita sul quale sono iscritti i nomi degli eletti, la moltitudine dei predestinati”. Ciò che mi convinse che fosse tutto vero era che la ragazza mi descrisse esattamente come fosse la camera di mio figlio, persino i colori, non essendoci mai stata prima.

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Carmen sorella di Pietro

Volevo raccontarvi una cosa che mi è accaduta questa notte.Ero in piena crisi, il mio cuscino era zuppo di lacrime, dannandomi per non svegliare la bimba. All’improvviso ho sentito un abbraccio leggero e dolce con un meraviglioso profumo di Pietro. Spero tanto che non mi sia fatta suggestionare dai vostri racconti...però mi è sembrato proprio fosse il mio adorato fratello.

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Angela mamma di Cristina

Volevo riprendere il discorso di ieri riguardo ai doni ricevuti da mia figlia Cristina. Ieri vi ho raccontato della falena sul tronco sopra il suo nome. Sempre negli stessi giorni e sempre in spiaggia, mio marito scatta delle foto su un muro fatto di piccole pietre che divide la spiaggia dalla strada sterrata . Su questo muretto mio marito vedeva un volto, quello della figlia e scatta tante foto. Andiamo a casa e mostriamo le foto al fidanzato di mia figlia. Lui vede anche un’altro volto. In effetti c’è, è quello di Cristina. Sembra incredibile ma la foto parla da sola. Dopo questo episodio sono arrivati i cuori di tutti i tipi. Li troviamo dappertutto, anche per strada, in negozio. Un’amica di Cristina che lavora con me, una sera mentre spolvera il pavimento, si trova un bel cuore di polvere. A casa mi casca una goccia di olio sul mobile in cucina, vado per pulire e vedo un cuore. Ho fatto una frittata e si forma un cuore, mio marito apre il vasetto di yogurt e trova un cuore. Nella tazzina del caffè, insomma dappertutto. Tutto ciò mi da gioia e la conferma che non siamo soli, loro sono sempre con noi. Anche se non li vediamo loro ci
sono.

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Una mamma

Oggi sono 14 mesi che il mio angelo è volato via ed anche oggi mi ha dato un suo segno. Al centro su un mandarino c’era un cuore. E’ stato bellissimo percepire quella traccia di lui che mi diceva: “Mamma ti amo".

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Rita mamma di Anthony

M fa piacere portare la mia esperienza. So che il mio Anthony mi è vicino, mi sento protetta e ho sviluppato una particolare sensibilità ai segni che lui mi da della sua presenza accanto a me. Il primo episodio risale al lontano 1998 quando il fratello Giordano, di tre anni, rimase in fin di vita per avere ingerito dell’acetone. In un flash back ebbi la visione della bottiglia di acetone e la percezione di ciò che stava accadendo. Pregai tanto che mio figlio si potesse salvare e devo dire con gioia che oggi Giordano ha 17 anni. Un’altro episodio accaduto nel 2000 ha coinvolto Anthony. Mio figlio fu colpito da una malattia neurologica che lo avrebbe costretto ad una grave disabilità. Non fu così. Anthony si ristabilì completamente anche se poi il destino, a distanza di nove anni, ha voluto portarmelo via.
Ultimamente lo vedo in casa, trovo i suoi oggetti spostati e suo fratello Giordano dice di vederlo. Io credo nell’aldilà e nella vita oltre la morte e so che il mio Anthony vive nella pace e nell’amore assoluto.

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Una figlia

Essere rimboccate sotto le coperte, era una delle cose che più mi faceva sentire protetta. Papà ogni notte entrava in camera e a me e alla mia sorellina ci rimboccava le coperte, stile fagottino, come diceva lui. Era un padre premuroso. Io avevo l’ abitudine di dormire in modo scomposto: braccio giù dal letto, gambe fuori. All’inizio dell’estate papà volò in cielo. Arrivò l’autunno ed era una notte come le altre e la perdita di papà si faceva sempre più assordante. Mi misi a letto e ripensai a quando lui entrando in camera ci diceva: “sono pronti i miei fagottini?” Pregai affinché si presentasse davanti alla porta per darci la buonanotte e rimboccarci le coperte, visto che nessuno lo faceva più. Quella notte, mi sentii muovere il braccio e, al risveglio io e mia sorella eravamo due fagottini, avvolte nella coperta rimboccata sotto il materasso. Corsi in camera per chiedere a mamma se fosse stata lei, ma mi rispose di non essere entrata in camera nostra.

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Patrizia mamma di Rosa

Era la fine di ottobre quando mio marito partì per la Tahilandia. Al suo ritorno, portò tanti bellissimi fiori per la nostra bambina. Ne scelse uno e mi disse di portarlo al cimitero. Il giorno successivo decisi di andare a far visita ad una sensitiva di mia conoscenza di cui mi fidavo, per la serietà e lo scopo altruistico di aiutare le persone sofferenti per la perdita di una persona cara. Mi affrettai a chiamarla per fissare con lei un appuntamento per il venerdì successivo. Ero felicissima e iniziai un dialogo con la foto di mia figlia, dicendole di poter ricevere un segno della sua presenza durante la visita alla sensitiva, che facesse riferimento ai fiori che il papà le aveva portato dal viaggio. Il giorno seguente
sento dentro di me una voce che mi dice di chiamare Mirella, la sensitiva. La cosa si ripete successivamente fino a quando prendo il telefono in mano, mentre tra me e me cerco di formulare una giustificazione per l’amica sensitiva che desse una spiegazione logica a quella telefonata inattesa. Decido per una conferma all’appuntamento già fissato e lei lo conferma. Mentre ci stiamo salutando, mi dice: “Ho qui la tua bambina che ti saluta con un bacio” e poi aggiunge: “Aspetta Rosa, mi sta mostrando dei fiori stupendi che non si trovano in Italia, sono bellissimi, sai sono fiori che vengono da posti caldi”. Ho urlato a squarciagola per la gioia di avere conferma della presenza di mia figlia accanto a me, mentre il mio cuore batteva all’impazzata, grata per quel dono, ringraziavo mia figlia e la cara
amica che lo aveva permesso.

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Laura mamma di Alessandro

Alcuni giorni dopo la partenza di Alessandro, era fine estate, ci recammo in montagna, trascinati dai nostri parenti che ci stavano molto vicini. Una mattina che ero particolarmente triste e depressa, mia cognata mi parlò della sopravvivenza dopo la morte. Tra le altre cose mi disse che forse, un giorno, una
farfalla si sarebbe posata su di me ed io avrei percepito in quel segno la presenza di mio figlio.Arrivati al rifugio a 2000 metri entrammo con gli altri e ci sedemmo ad un lungo tavolo. Eravamo una decina di persone. Improvvisamente vidi una farfalla posata su un vetro della finestra e mentalmente sperai che
venisse da me. Così fece. Si posò sulla mia mano. Inutile dire che quel segno, che ci meravigliò e commosse, rischiarò i miei pensieri e mi fece sentire un tutt’uno con il mio meraviglioso ragazzo.

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Johann Wolfgang Goethe diceva: “Quando si è vecchi come me, si è portati occasionalmente a pensare alla morte. Nel mio caso tale pensiero mi lascia in perfetta pace, poichè ho la ferma convinzione che il nostro spirito è per sua natura un essere indistruttibile. Proviene dall’eternità “. Molte persone invece,
affermano che convenga “dimenticarsi” del pensiero morte. Le testimonianze che tanti di noi hanno riportato in questo libro, sono semplicemente momenti d’amore da parte di chi è trapassato, come una specie di atto consolatorio nei nostri confronti. Non solo, ben conoscendo la nostra atavica paura della morte, desiderano rassicurarci e tranquillizzarci sull’argomento trapassare e su ciò che ci attende sull’altro lato del velo.Aggiungono che ciò che muore è soltanto il “ veicolo “ fisico che, come il guscio della noce, serve solo a ricoprire la nostra vera “essenza”, l’entità spirituale. Un insegnamento della medianità relativo al trapasso degli esseri umani, ci fa sapere che il momento in cui lasciamo il corpo
non è casuale. Si abbandona il corpo fisico per malattia o incidente che provoca la nostra morte perchè quello è il momento in cui la nostra vita deve essere trasformata. La malattia, l’incidente, sono solo gli strumenti indispensabili alla trasformazione dell’esistenza. Tutto ciò che caratterizzava l’essere umano
come struttura mentale, nel trapasso viene abbandonato e trasformato. Al momento della separazione dal corpo fisico, l’entità avverte come un senso di liberazione e leggerezza. Si accorge immediatamente della differenza tra la sua attuale condizione e quella appena lasciata. “Mi sentivo leggero...” questa è
l’affermazione che maggiormente usano per descrivere il loro nuovo stato. La sorpresa più sensazionale sarà l’incontro con i propri cari che già abitano la nuova dimensione. Questo sarà un momento di grande gioia . Spesso, nelle morti improvvise, il trapasso è accompagnato da uno stato di confusione. Nei casi di
incidenti mortali, non realizzi di essere trapassato. Ti vedi vivo, vitale nel tuo corpo sano e nello stesso tempo vedi il tuo corpo giacere senza vita. Questa è la ragione per cui ci vengono in aiuto Angeli e Esseri di luce. Corrono in nostro soccorso suggerendoci, a volte, di addormentare lo spirito per un sano e ristoratore riposo, nel quale l’individuo viene lasciato solo e non può essere disturbato. Al risveglio, il canto degli Angeli invoglia il loro spirito a entrare nella luce e l’amore di Dio accompagna il viaggio. Potremo ricevere tutto l’aiuto necessario ad ambientarci nella nuova realtà. Molto dipenderà dal grado
di evoluzione spirituale dell’entità trapassata e dal bagaglio di credenze che lo hanno condizionato in terra, vivendo nel proprio essere gli stati di coscienza, frutto del proprio credo e creando le raffigurazioni relative alle convinzioni avute in vita. Paradiso, Purgatorio, Inferno si presenteranno all’entità disincarnata come stati alterati di coscienza.
Si può concludere che la morte non rappresenta altro che la fine della vita terrena e il disfacimento di un corpo materiale che più non ci serve.

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Lucia mamma di Mario

Come tutte le mamme anch’ io speravo e spero sempre che il mio angelo mi dia segni della sua presenza. La mia esperienza risale a circa un mese dopo che ci ha lasciato. Mi trovavo a letto, in stato di dormiveglia, quando ho avvertito come un fruscio di ala di farfalla accanto a me e una leggera pressione sulla mia spalla. ho chiesto chi fosse e in un sussurro mi sono sentita rispondere: “Sono tuo figlio, sono tuo figlio”. Quando ho riaperto gli occhi di soprassalto accanto a me non c’era nessuno. Ho gridato di gioia perchè avevo capito di avere avuto vicino mio figlio.

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Sipontina mamma di Luigi

Una data, un destino segnato. 9 Dicembre 2009 per un incidente mi sono rotta il polso. 9 Settembre 2010, nove mesi dopo, ho vissuto il dolore più grande della mia vita. Mio figlio Luigi, pescatore, quel giorno uscì di casa per andare al lavoro e non ha più fatto ritorno. A pochi giorni dalla sua scomparsa, mentre stavo seduta in soggiorno con gli occhi socchiusi, ho intravisto un’ombra. Ho aperto gli occhi e
alla vista di mio figlio ho urlato il suo nome. Un istante e la figura è sparita.

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Rina mamma di Daniele

Una mattina come tante, mi sono svegliata al suono di una voce che mi chiamava “mamma”. Ho subito pensato che fosse l’altro mio figlio che non trovava i vestiti per andare a lavorare. Quando, alzandomi per andare a prenderli, mi sono resa conto che in casa non c’era nessuno, sono entrata in sala con un certo timore. La sorpresa è stata grande quando mi sono trovata davanti un passerotto immobile davanti al portone di casa che era chiuso. Mi sono avvicinata lentamente per paura che volasse via, invece, si è fatto prendere in mano e con lui appoggiato sulla spalla mi sono goduta quei momenti fino a quando è volato per andare a posarsi davanti alla foto di mio figlio sul comò. E li è rimasto per molto tempo mentre io, emozionata ed estasiata, mi sono soffermata ad osservarlo con il cuore che mi batteva forte forte.

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Angela mamma di Maria Elena

I primi di giugno, dopo 13 mesi che mia figlia ci aveva lasciati, una notte mi sveglio di soprassalto con una voce che mi grida all’orecchio: “Màààà” per tre volte. Al mattino, al mio risveglio, riflettendo sull’accaduto, ho capito che la voce era quella di mia figlia che mi chiamava in quel modo caratteristico che spesso usano i giovani.

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Lina mamma di Diego

Quello che accade a me, non so spiegarlo. Certo è che mi succede quasi ogni volta che nomino il nome di mio figlio. Accanto al portone d’ingresso di casa c’è l’interruttore con una lucina che segnala quando si accende la luce della scala e cioè se la luce di fuori è accesa dentro la lucina è spenta mentre se la luce di fuori è spenta dentro è accesa. Una notte mi sono alzata per andare in bagno senza accendere la luce del corridoio e quella luce dell’interruttore ha iniziato a lampeggiare, sono rimasta meravigliata e sono stata a guardare per un po’: quella luce continuava a lampeggiare. Il giorno successivo, rivolta alla foto di mio figlio ho detto: “Avanti Diego, giochiamo”. Mi sono avvicinata all’interruttore e la luce ha iniziato a lampeggiare. Questo succede ogni volta che lo chiamo: io piango e rido. Non trovo nessuna spiegazione, certo è che non sono pazza!

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Patrizia mamma di Rosa

Mi recai per la prima volta da una sensitiva, (di cui non farò il nome) nel mese di gennaio, per avere un messaggio da mia figlia Rosa. Ogni volta era un’emozione grande perchè era come stare con mia figlia. La medium mi raccontava cose incredibili che faceva mia figlia e con gli stessi gesti che la caratterizzavano. In particolare, ricordo un episodio accaduto nel momento del commiato. La medium
mi dice: “Rosa vuole che tu stanotte metti una sua foto sotto il tuo cuscino”. Emozionata e con un filo di voce sussurro: “lo farò”. Arrivata a casa, ho messo la foto sotto il cuscino come stabilito. Durante la notte mi sono alzata ad aprire la finestra e al mio ritorno a letto trovo la foto di mia figlia sopra il cuscino.

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Anna mamma di Sonia

E’ tutto accaduto 18 mesi dopo la nascita in cielo di mia figlia Sonia. Mia madre accusava problemi di affaticamento, dopo vari controlli ci dissero che era il cuore, così si sottopose ad un intervento. Tutto andò bene, ma per una complicazione una settimana dopo ci lasciò. Quando il suo corpo era con noi a casa, rimasi da sola con lei. Sentii qualcuno piangere nella stanza accanto, mi spostai pensando fosse una delle mie sorelle ma non trovai nessuno. Riconoscevo quel pianto, era quello di mia mamma, lo riconoscevo. Le dissi: “mamma non piangere, noi siamo grandi ce la faremo”. La stessa sera mi sentii toccare la gamba, erano le sue dita che mi afferravano mentre mi spostavo. Immaginate l’emozione di tutti i componenti della famiglia. Per giorni il suo profumo aleggiava per casa.

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Laura mamma di Alessandro

Ancora a proposito di farfalle. Il giorno del compleanno di Massimiliano, il più giovane dei miei figli, ci trovavamo insieme in un parco. Erano trascorsi pochi mesi da quando Alessandro ci aveva lasciati. Durante la passeggiata nel parco, una farfalla bellissima, insistentemente ci girava intorno e nonostante fossero presenti molte persone, la farfalla girava solo intorno a noi. Sembrava ci avesse preso di mira. Si posava vicino a noi come a volersi fare fotografare. Non credevo ai miei occhi, si era posata sulla spalla di mio marito e poi era volata sulla mia, allora lui ha pensato: “Alessandro, è il compleanno di tuo fratello, vai anche da lui”...e la farfalla si è posata sul cuore di Massimiliano. Ho documentato l’episodio scattando alcune foto. E’ stato un momento di enorme emozione, lui era ancora con noi.

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Bruna mamma di Andrea

Ciao miei cari amici, quando parlo di Andrea mi vibra il cuore per la sua presenza mentre sono in contatto con voi. Vi racconto cosa è successo una settimana dopo la sua trasferta in cielo. Di notte si sa si dorme poco, ci si gira nel letto. Verso l’ora del suo abituale rientro, sentiamo nella sua stanza un rumore. Mio marito mi dice cos’è questo rumore io dico forse sono quelli sotto. Il giorno seguente parlandone insieme entrambi abbiamo attribuito il rumore uguale a quello che faceva Andrea mentre si toglieva gli stivali. Sei sempre presente mio Angelo.

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Rina mamma di Daniele

A proposito di piume bianche, devo raccontarvi cosa mi è accaduto oggi pomeriggio. Sono andata come sempre al cimitero a trovare mio figlio, e dopo un po’ mi sono recata a salutare anche mio padre, venuto a mancare tre anni fa. Da qualche giorno ci scambiamo le nostre meravigliose esperienze. Uno segni che ci accomunano, sono le piccole piume che ci piovono da cielo, nei luoghi e nei momenti più impensati. Ebbene, stavo davanti alla lapide di mio padre, immersa nei miei pensieri, e nel salutarlo prima di andar via, ho allungato il braccio sinistro per sfiorare la sua foto e improvvisamente vedo scendere e posarsi sul mio braccio una minuscola piuma bianca, candida come la neve. Ovviamente l’ho conservata, mettendola insieme a tutte le altre. Quello che mi fa capire che è un segno del cielo è il tempismo con cui accadono queste cose. Mi domando: “Possibile che quella piumetta sia caduta proprio in quell’istante su di me quando un giorno è fatto di 86.400 secondi?” Impossibile!

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In questo libro i racconti dei contatti con i nostri cari trapassati, scorrono velocemente davanti ai miei occhi, facendomi assaporare momenti di gioia e partecipazione alle altrui emozioni. D’altronde, da subito, l’iniziativa è stata accettata con grande entusiasmo. Conosco per esperienza personale cosa si
prova nel ricevere questi doni preziosi che parlano ai nostri cuori di amore e vita eterna. La perdita di chi ami, e specialmente quella di giovani vite, relega la persona a vivere nel dolore più agghiacciante e terribile. Giorno dopo giorno cerchi nei ricordi di riportare in vita chi ti ha lasciato e ti senti colpevole per essere vivo. Entri in uno stato di attenzione per trovare tracce di chi non c’è più, affinando la sensibilità al punto di accedere a dimensioni che fino a poco tempo prima mai avresti esplorato. Non esistono più barriere. Il cuore universale batte nel cuore di ogni essere umano che soffre davanti alla morte.Ed ecco che il grande mistero apre la strada alle innumerevoli testimonianze di fenomeni,
percezioni e apporti di cui non conoscevi l’esistenza. Mi sono chiesta quale fosse lo scopo principale di questa iniziativa e subito la risposta è arrivata da parte di una persona che all’inizio si rammaricava di non riuscire a percepire alcun segno. Nel giro di pochi giorni ci rendeva partecipi della gioia di avere ricevuto il primo segno. Le manifestazioni dei nostri cari nati in cielo, non sono contestabili e neppure frutto di singole fantasie. La realtà spirituale, all’ordine delle ricerche e delle testimonianze riportate, nonostante possano a volte essere imprecise, può manifestarsi a chi si riconosce in tali esperienze. L’infinito si espande ad ogni testimonianza resa ad una dimensione così complessa e allo stesso tempo così emblematica. Non mi ha colto di sorpresa l’entusiasmo che ha contraddistinto questo accadimento. Nonostante l’uomo non conosca ancora la propria vera natura, per risolvere il problema della morte e stabilire la sopravvivenza dell’anima, ci viene in aiuto la fede e ciò che la dottrina cristiana ci insegna. Porre all’attenzione di meravigliose esistenze immateriali chi ancora non si è aperto a queste realtà è un obiettivo di questo libro. Dare speranza a chi piange una morte senza ritorno, è un dono d’amore di cento mani sconosciute, che con le loro testimonianze desiderano condividere momenti di gioia.

view post Posted: 2/5/2013, 11:54 Cento Mani - Vita oltre la morte

PICCOLA ANIMA

Dove hai lasciato per sempre
il tuo cuore, piccola anima.
Lo so, senti il richiamo di tempi felici
a seguire l’aquilone.
Allora, era il canto del ruscello
in fondo alla valle che ti parlava.
Mentre ti appresti all’incontro,
il tuo destino ti appare.
Lontano, il rumore di un rombo
ti gela il sangue.
Sai che la tua vita,
risponde all’impeto di un attimo.

Alba Piscopello

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Nel cimentarmi in questo lavoro, mi sembrava importante portare all’attenzione la notevole mole di fenomeni che oggi, ancor più che in passato, possono far meditare e portare alla luce una realtà invisibile che si intreccia inesorabilmente con le nostre vite, in quanto complementari l’una dell’altra I contenuti delle esperienze riportate nel libro, non sono frutto di fantasie dettate dalla sofferenza per la perdita di una persona cara, sono vere e abbracciano una vasta gamma di fenomeni. Sono messaggi d’amore che ci parlano di vita eterna e di legami indissolubili che non si interrompono con ciò che noi definiamo “morte”, che altro non è che rinascita allo spirito nella sua vera realtà. D’altronde, questi fenomeni suggeriscono che spazio e tempo sono semplicemente realtà relative alla materia e, la materia, altro non è che energia che prende una sua forma, plasmando se stessa. La nostra vita prende significato solo se vista in una prospettiva di eternità. I segni che i nostri cari ci trasmettono suggeriscono, anzi confermano, che tutto in fondo è spirito e che noi siamo esseri immortali, ricoperti di materia.
Spesso, l’attenzione dell’uomo è volta a ricercare e a porre un giudizio sulla fenomenologia dei segni, basandosi esclusivamente su ipotesi e teorie prettamente razionali e a negare perciò questa realtà, da sempre esistita.
D’altronde, l’uomo ha una limitatissima conoscenza della materia fisica, basti pensare che, a tutt’oggi, gli scienziati hanno smaterializzato la materia, spostando il fotone di soli tre metri, quindi, com’è possibile pensare all’uomo in termini di processi puramente fisici senza riconoscere che intorno a noi ci compenetrano forze, onde, vibrazioni a noi umani ancora sconosciute? E che dire di ciò che viene definita la “particella di Dio” che conduce verso nuovi orizzonti di conoscenza su una realtà spirituale come partenza e traguardo di ogni essere umano. A riguardo sono state scritte opere immortali quale la Divina Commedia di Dante, opere che rispondono ai nostri sterili interrogativi ma che lasciano un
dubbio sulla veridicità. “ Polvere eri e polvere diventerai “, questa è la sola certezza per l’uomo scettico ma non per chi, come noi mamme, che abbiamo ricevuto segni tangibili della sopravvivenza alla morte. Sembra che Dio abbia ascoltato le preghiere che dalla terra salgono al cielo, e per rispondere al grido accorato di noi mamme: “Dov’è mio figlio?” si è avvalso dei messaggeri celesti, i nostri meravigliosi Figli della Luce.

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Rina mamma di Daniele

Nell’esistenza, sia essa terrena che divina, noi sappiamo di esistere nella carne. Ogni nostra azione materiale ce lo dimostra: possiamo toccare ed essere toccati, possiamo parlare ed ascoltare, possiamo usare la nostra ragione per comprendere. Ma esistiamo anche nello spirito, non solo nella carne. Ogni nostro pensiero, con la forza della fede, può tramutarsi in realtà. Ciò che noi desideriamo vedere, possiamo ”vedere”, ma dobbiamo credere in questo, divenire autori e creatori plasmando l’energia che è in noi ed intorno a noi.
Per comprendere meglio, cercherò di tradurre in parole questa esperienza che ho vissuto in prima persona. La vigilia della festa di San Valentino, ero a letto, cercando di prendere sonno, ma i miei pensieri me lo impedivano. Volevo sentirmi in contatto con mio figlio, e così è nata nella mia mente l’idea di dedicargli una poesia, ed in cambio, gli ho silenziosamente chiesto di contraccambiare questo mio regalo, donandomi un segno della sua esistenza. La mattina presto, appena sveglia, mi sono ricordata della poesia che avevo formulato nella mia mente a riposo. L’ ho subito trascritta per non dimenticarla, sono poi andata in cartoleria dove ho acquistato una cartolina di auguri, sulla quale ho riportato la poesia sul lato sinistro, mentre sul lato destro ho incollato una sua fotografia incorniciata da piccolissime roselline rosse raccolte in giardino. Il mio regalo di San Valentino per lui era pronto, e così sono rimasta in attesa di ricevere il suo regalo poichè credevo veramente che lo avrei ricevuto. Il giorno successivo, mi sono recata in chiesa ad ascoltare la messa serale in attesa che mia figlia finisse la catechesi in preparazione della Cresima, come faccio sempre. Improvvisamente il mio sguardo viene attirato da un’immagine che mi sembrava di intravedere su una delle mattonelle che formano il pavimento. Vedo chiaramente sul lato sinistro della mattonella due serafini che guardano verso qualcosa. Subito dopo, vedo un sacerdote al centro, che dalle caratteristiche mi fa pensare a Padre Pio. Stupita e meravigliata, come un velo che si squarcia rivelando la completezza e la bellezza di un dipinto, distinguo inequivocabilmente, il volto di mio figlio appoggiato sulla spalla di questa figura religiosa che teneramente lo avvolge con le sue braccia. Ha gli occhi socchiusi e vedo chiaramente le sue lunghe ciglia e l’espressione intensa del suo volto. Capisco allora che il quadro davanti ai miei occhi rappresenta mio figlio abbracciato da Dio Padre, con gli angeli che stanno ad osservare la scena, per confermarmi che si tratta proprio di una visione celeste. E’ lo stesso abbraccio che io cito nella poesia che gli avevo dedicato il giorno prima. In pratica, ciò che avevo pensato e tradotto in parole, si era creato e fissato in un immagine indelebile per ricordarmi che tutto è possibile, che anche i nostri desideri possono tradursi in realtà. Diventiamo creatori di quei sentimenti più nobili che premono dentro di noi. Certo questo non avviene sempre, ma quando accade è un miracolo d’amore, desiderio divenuto realtà.

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La mia Poesia a...per San Valentino

Eccomi qui come ogni giorno accanto a te,
chiedendomi dolorosamente, ancora incredula,
perchè...una tua distrazione?
Un’ ostacolo improvviso?
O la volontà di Dio?
In un attimo te ne sei andato,
lasciandomi con il cuore affranto e straziato.

Due strade mi sono consentite,
credere che nel nulla
tu ti sia addormentato, e che mai più ti rivedrò,
realtà dura, amara e terribile da accettare,
nel rifiuto di Dio e del Suo amore impossibile.
Oppure, dolce pensiero, è che tu stia con Dio
nel Suo amore infinito.

E allora, mio Signore, questa è la mia scelta,
a Te affido mio figlio,
abbi cura di lui, stringilo forte sul Tuo cuore.
Ma in questo vostro eterno abbraccio
lasciate un posticino anche per me, anima errante,
che a quell’abbraccio brama come balsamo consolante.

E poi, in un tempo lontano,
stringendoci più stretti, ancora un pò di spazio avremo,
per accogliere chi sappiamo....

e allora, con gioiosa meraviglia,
saremo nuovamente e per sempre una famiglia
quella famiglia felice e invincibile che eravamo
fino a quel 29 Ottobre.

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Laura mamma di Alessandro

Grazie Alba di avermi iscritta nel gruppo. Ho molte cose da raccontare come tu ben sai. Inizio con il segnale che fortunatamente mi ha aperta a credere che mio figlio non fosse andato via per sempre ma che fosse ancora ben vivo e accanto a noi. Distrutti dal dolore, eravamo usciti dalla Chiesa dopo avere partecipato al Santo Rosario. Con noi, anche Massimiliano, il mio ragazzo più giovane aveva
partecipato alla cerimonia. All’uscita dalla Chiesa, sul cellulare di mio figlio comparve l’avviso dell’ennesimo messaggio di condoglianze. La cosa si ripeteva ad intervalli frenetici tanto che ormai non li leggeva più. Per un impulso irrefrenabile, mio figlio decise di aprirlo. Da notare che anche in me avvertivo una certa eccitazione e una curiosità che mi spingevano a leggere il messaggio. Era come se tutto il mio essere percepisse l’incontro con una magia che mi riportava a mio figlio Alessandro. E così fu. Vidi mio figlio sbiancare in volto mentre leggeva il messaggio e incuriosita mi avvicinai a lui per leggere quello strano sms. C’era scritto: “ HEI...SONO QUI ACCANTO A TE “. L’avvenimento si ripropose, lasciandoci sbigottiti e increduli, ma era tutto vero. La sera, a casa, volendo approfondire lo
strano episodio e non riconoscendo il numero telefonico del cellulare, abbiamo composto il numero al quale ha risposto una persona sconosciuta. Alessandro si era servito di un numero di cellulare ignoto per farci avere il meraviglioso messaggio che stabiliva un contatto per “sempre” con noi, che è servito a superare quei dolorosissimi giorni. Dopo quindici mesi e tanti segnali ricevuti, ho iniziato un percorso di risveglio spirituale grazie al mio amore che ci è sempre vicino. Dico un enorme grazie a mio figlio e, perchè no anche a te Alba che, con il tuo entusiasmo e la tua convinzione profonda, mi hai dato tanta certezza e speranza.

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Una mamma

A pochi mesi dalla scomparsa di mio figlio ho ricevuto il primo segno.Quel giorno ero particolarmente in crisi, ero triste mentre all’ombra di un lato della casa pensavo a mio figlio ed agli avvenimenti di quei mesi tribolati. Ad un tratto la mia attenzione fu attirata da uno strano e assordante rumore che non capivo da dove provenisse. Mi guardavo intorno smarrita e quasi impaurita perchè il rumore diventava sempre più forte, quando per uno strano impulso ho alzato gli occhi al cielo come a chiedere un aiuto. Lo spettacolo che mi si presentò mi fece rimanere di sasso. Davanti ai miei occhi due stormi di uccelli uniti tra loro formavano un cuore, un grandissimo cuore nero.In pochi attimi scomparvero ma il mio cuore esultava di gioia perchè avevo riconosciuto il significato di quel dono d’amore di mio figlio. Ah, a proposito, mio figlio era chiamato nero dagli amici, tanto che al suo funerale avevano appeso davanti alla Chiesa un lenzuolo con scritto: “Vola nero, vola per noi più in alto che puoi”.

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Marinella mamma di Isa

Tornando dal cimitero un giorno in cui mi sentivo affranta e piegata dal dolore, pensavo tra me a quanto desiderassi sentire mia figlia vicina. Assorta in questi pensieri, sobbalzai al suono di una canzone che diceva “ti voglio bene”, uscita improvvisa dallo stereo della macchina accesosi da solo. Le lacrime sgorgarono improvvise per quel messaggio d’amore che mia figlia aveva voluto inviarmi in
risposta alla mia preghiera.

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Lucia mamma di Mario

Mi succede tutte le volte che parlo e penso a Mario, vedo i cuori. Siccome parlo e penso a lui sempre, vedo cuori dappertutto. Ogni volta un ‘emozione. Quello che più mi ha colpita una volta, è capitato quando tagliandomi il dito, asciugandomi con un tovagliolino di carta si è formato il disegno di un cuore e tanti cuoricini più piccoli vicino. Mi sono commossa.

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Sabina mamma di Salvatore

Ho letto tantissime testimonianze. Sono bellissime e ci fanno capire che i nostri angeli sono sempre vicini a noi. Anche io ho un angelo, Salvatore il mio unico figlio, volato in cielo 4 anni fa all’ età di 16 anni. Da allora la vita si è capovolta. Quando sono triste e nervosa trovo per casa i cuoricini. Altre volte avverto la sua presenza con forti brividi in tutto il corpo. Ci sono momenti in cui sento come un abbraccio ma voltandomi non vedo nessuno. Percepisco che il mio angelo mi è vicino.

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Alba mamma di Stefano

Mia figlia Alice, infermiera della rianimazione dell’Istituto Gaslini di Genova, ospedale pediatrico, soffriva molto per quei piccoli pazienti e li accudiva con particolare attenzione e tanto, tanto amore. Per confortarla le spiegavo l’importanza di quei suoi gesti d’amore che i piccoli avrebbero percepito traendo beneficio da quella sua meravigliosa energia d’amore. Un giorno di primavera, mentre mi trovavo in casa sua per sistemare un armadio, ho trovato in una sua borsetta un calzino rosso da neonato. Ho chiesto a mia figlia il significato di quel ritrovamento così particolare e lei, sbiancando in volto, mi rispose che era appartenuto ad un suo piccolo paziente che aveva lasciato questo mondo, ma
di non sapere come fosse finito nella sua borsa. Ci siamo guardate e abbiamo sorriso perchè avevamo capito che il calzino era un dono del piccolo ad Alice per ringraziarla delle cure ricevute da lei con tanto amore. Questa è la sola realtà. I nostri figli sono vivi. Semplicemente sono ritornati a “CASA”, alla vera vita, quella spirituale, perchè la vita terrena è solo un attimo di una grande eternità che ci
attende e dove ritroveremo i nostri cari che hanno già oltrepassato il ponte.

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Orietta mamma di Francesca

Questa è la cronistoria di un episodio accadutomi ieri sera, dopo aver riaccompagnato i miei nipotini. Improvvisamente sento nella mia testa un brusio di voci, con distinta su tutte la voce di mia figlia Francesca che dice: “Celeste, Celeste attenta”. Non ho dubbi, quella è proprio la voce della mia Francesca.
Rimango incapace di darmi una spiegazione razionale, penso sia tutto frutto del mio stato d’animo fino a che, arrivata a casa, ricevo la telefonata di mio genero. Con voce concitata, mi racconta ciò che era accaduto. Il piccolo, in un momento di scontro con i fratellini, ha lanciato una scarpiera con una lastra di marmo contro un angolo dove era seduta Celeste. La sorella bloccata sarebbe rimasta inesorabilmente colpita se, improvvisamente, Celeste non si fosse sentita trascinare via ritrovandosi dalla parte opposta, completamente illesa. Francesca e gli angeli avevano compiuto il miracolo. Grazie.

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Assunta mamma di Albapia

Voglio raccontarvi un episodio straordinario occorsomi quando ancora mia figlia era qui sulla terra. Mi recavo spesso al Santuario del Gesù Bambino di Gallinaro fino a che mia figlia subì un aggravamento. Ero particolarmente ansiosa e nervosa. La sera, dopo aver messo a letto mia figlia, mentre guardavo la televisione, all’improvviso, rimasi bloccata in tutto il corpo, braccia, gambe, respiro. Non potevo muovermi. “Ecco ho pensato, sto morendo”. D’ improvviso una nuvoletta bianca si manifestò davanti ai miei occhi increduli ...sopra c’era il Gesù bambino. Dentro di me piangevo e urlavo.. volevo dirgli: “ Gesù aiuta mia figlia... salvala “. All’ improvviso la vidi alzarsi dal letto, girarsi verso di me con un
sorriso...camminava. Premetto che mia figlia non vedeva e non camminava. Gesù bambino mi fece capire di andare da lui al Santuario di Gallinaro. Per un impedimento non potei recarmi al Santuario. Il giorno successivo all’incontro seppi dal telegiornale locale che alla stessa ora in cui Gesù bambino si era presentato a me, un bambino paralizzato ebbe un miracolo. L’esperienza mi lasciò una gran pace ed una serenità indescrivibili. Da quel giorno Gesù è entrato nel mio cuore, ancora più di prima. Ciò mi da la certezza che mia figlia è con lui completamente risanata.

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Anna mamma di Sonia

Due anni fa avevo un cellulare con una opzione pagina da disegno, mai usata da me. Fin dalla sua nascita in cielo ho chiesto a Sonia un messaggio sul cellulare, sapete come sono i ragazzi, vivono attaccati al telefonino e lei non era da meno quindi, sapendo che forse poteva succedere, le ho chiesto questo segno. Un giorno sfogliavo velocemente un suo quaderno, notai un disegno, un cuore con le ali. Lo fotografai col mio cellulare e, dopo un po’, volendo controllare la foto notai una foto che non ricordavo di avere scattato. Apro la foto e rimango esterrefatta, tremavo dall’emozione. Su uno sfondo giallo una scritta in azzurro (colori amati da Sonia) c’era scritto TVBXS, tradotto per noi mamme, ti voglio bene per sempre.
Parlai a mia figlia Veronica, la mia primogenita, le chiesi se per caso mi avesse lasciato un messaggio sul cellulare, la risposta fu “no”. Indagai con tutti in famiglia, ma nessuno aveva toccato il mio cellulare. Quella sera mi recai da mia sorella ricoverata in ospedale, le feci vedere il messaggio, e lei mi disse: “ma che, hai dubbi? E’ stata Sonia, glielo hai chiesto, visto è arrivato”. Di quel messaggio ho fatto un ingrandimento.

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Mamma di Faby

Tra i vari segni che ricevo da mia figlia oltre la metafonia e la sua voce che mi chiama “mamma” quando sono sola a casa, le più persistenti hanno a che fare con le piume di uccelli che mi arrivano frequentemente sia che mi trovi a casa che in strada. All’inizio me ne liberavo pensando fossero quelle del piumone per spolverare ma, in seguito, ho dovuto riconoscere che quelle piume non erano lì per caso, ma facevano parte di segni del cielo che indicano che il rapporto che si crea in vita tra una madre e il figlio-a non si spezza con la morte. Nel mese di Aprile mi reco a Medjugorie. Sulla brulla collina del Prodbo si avverte nell’aria un intenso profumo di rose. Durante l’incontro con la veggente Viska, accade l’inverosimile. Mi sposto dalla folla per raggiungere un raggio di sole che mi possa riscaldare in quella fredda mattinata, quando, improvvisamente, una piuma cade ai miei piedi, bellissima grandissima e bianchissima. La raccolgo con il cuore gonfio di emozione e mi accorgo che là dove era adagiata si era formata una macchia a forma di cuore che ho fotografato con il cellulare. Da allora molte sono le piumette che trovo. Le ho tutte datate e catalogate, credevo che questi segni fossero già molto ma il regalo più incredibile doveva ancora arrivare. Da più di un anno seguo un gruppo di ricerca sul paranormale su facebook fatto da persone serie che studiano e ricercano per trovare e dare conforto, soprattutto alle mamme degli angeli. Il 13 dicembre mi arriva un messaggio metafonico con numerosi riscontri, dove si fa accenno al terribile dubbio che ancora ci tormenta relativo alla causa della scomparsa di mia figlia, non avendo predisposto l’esame autoptico. Inoltre si parla di montagne su cui dovrò recarmi e a quel tempo non
avevo ancora nessun sentore del viaggio a Medjugorie e della salita sul monte Krisvaz, ne delle vette che avrei visto da vicinissimo andando a Torino e valicando gli appennini. Da tempo non ricevevo segni oltre le piume ma poi, all’improvviso mia figlia ha trovato un altro modo per raggiungermi: una persona del gruppo “posta” una foto fatta al cielo in una serata di luglio con una magnifica luna piena .Accanto al riflesso lunare compare un volto chiarissimo, bellissimo e sorridente.
E’ lei, ne sono certa, ma essendo troppo razionale per illudermi, ho chiesto ad un ricercatore la comparazione della foto con un altra di Faby. Risultato 64,35% è lei non ci sono dubbi, ma già lo sapevo, sì nel mio cuore avevo la certezza.

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Carmela mamma di Mimmo.

L’episodio risale a circa due anni fa. Facevo parte di un gruppo di “metafonia” quando un membro del gruppo “posta” la foto di due giovani. Immaginate il mio stupore nel riconoscere nella foto anche il visetto di mio figlio all’età di tre anni.
Contattai subito il membro del gruppo, ponendogli domande sul come avesse avuto quella foto, sapendo che non era mai stata vista da estranei e la inviai a lui. Inutile dire che quel signore non aveva risposte alle mie domande. Avevo assistito ad una esperienza di metavisione.

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Alba mamma di Stefano

Per individuare i segni della loro presenza e vicinanza, occorre sviluppare l’attenzione e la sensibilità. Cercando di vivere una vita meno affannata e tenendo il pensiero rivolto a Dio e al cielo, potremo avvederci dei tanti, tantissimi segni che “loro” ci danno. Alzando gli occhi dalla terra al cielo, potremo scorgere i segni nei disegni che formano tra le nuvole, nelle strisce che si incrociano e molto ancora. Un episodio a me capitato, uno dei tanti è capitato anche alla presenza di terze persone. Ero in macchina per recarmi a Milano da mia figlia che stava facendo il trasloco in una nuova casa in cui non ero ancora stata. Eravamo incerti sulla strada da prendere per arrivare a destinazione quando, già in autostrada, è comparso in cielo un cuore grande. Non so perchè, ma ho avuto la netta sensazione che volesse indicarci la strada, un po’ come la stella cometa per i Re Magi. Abbiamo percorso i chilometri dell’autostrada GE/MI seguendo il cuore. Arrivati a Milano ci ha condotti davanti alla destinazione della casa nuova di mia figlia.

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Salvatore papà di Danilo

I segni che il mio Danilo mi trasmette sono tantissimi e desidero rendervene partecipi. Ero intento a farmi la barba, quando ho sentito una forte presenza alle mie spalle e istintivamente mi sono girato. Non c’era nessuno. Terminata la rasatura, mi sono chinato per lavarmi il viso e nel rialzarmi, NELLO SPECCHIO NON C’ERO PIU’ IO, MA DANILO...ERA PROPRIO LUI! Sono rimasto immobile per qualche minuto, stropicciandomi gli occhi, ma l’immagine restava. Descrivere il mio stupore misto a gioia, tanta gioia nel cuore è dir poco. Comunque, il fatto si è ripetuto per ben tre volte in dieci mesi, sempre nello stesso specchio.Vederlo nello specchio, mi ha convinto, ancora di più, che il mio Danilo è qui con me, mi è sempre vicino. Danilo è il dono più grande che Dio mi ha fatto. Il nostro amore immenso e reciproco ci ha sempre portato e sempre ci porterà ad essere una
cosa sola.

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Angela mamma di Cristina

La mia unica figlia Cristina, tornata alla Casa del Padre il 21.11.2011 a soli vent’anni, ha dato un segno della sua presenza accanto a noi. Ci trovavamo in Croazia a Ilovik, un’ isola bellissima. Abbiamo trovato in spiaggia un albero portato dal mare, ne abbiamo tagliato alcuni pezzi da portare a casa lasciandone un solo pezzo tra gli scogli con sopra inciso i nostri tre nomi. Ritornati dopo un mese, il tronco era ancora lì, la cosa sorprendente è stato vedere che una farfalla appoggiata sull’iniziale del nome di mia figlia.

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IL VOLO

Portami con te,
afferra la mia mano,
senti come batte il mio cuore.

Segui l’impronta
lasciata per caso
dal viandante solitario.

Apri il tuo mantello,
mi addormenterò così,
appoggiata al tuo petto.

Sarà la notte a trasportarmi
in quel lembo di cielo
inondato di stelle.

Sognando salirò su
verso quella volta celeste
ricoperta di nastri d’argento.

Tu mi seguirai senza esitare
accarezzando il mio viso e
riassaporerai la fine di un’attesa.

Alba Piscopello

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Il rapporto tra il nostro mondo visibile e quello invisibile si estrinseca attraverso fenomeni a volte difficili da spiegare secondo una logica prettamente scientifica. Ciò non toglie che quando accadono, nascono realtà utili a farci percepire la presenza di un mondo invisibile ma reale e tutto serve a farci porre domande che risvegliano in noi l’antico sapere e a farci intravedere il futuro che ci attende, quando ci spoglieremo del corpo fisico. Il mondo in cui viviamo non è che l’aspetto “visibile” della realtà. E’ solo il lato apparente che a noi è concesso di esplorare, nonostante l’incommensurabilità e la vastità della ricerca. Potrà sembrare che la vita di un essere umano non sia in connessione tra gli elementi fisici e quelli spirituali. La vita dell’universo e la vita individuale dell’uomo hanno nel loro nucleo la stessa forza vitale, ma la vera natura del cosmo e della vita è la fusione in una sola entità, composta dalla legge fisica e da quella spirituale. Sono inseparabili, un tutt’uno. Terra e cielo unite in un abbraccio che le unisce in una eterna fusione. Ci si può interrogare per cercare un’interconnessione tra l’uomo e il cosmo, tra la vita e la morte ma le risposte si potranno trovare solo in un contesto di universalità cosmica. La prima domanda pone l’accento sulla fenomenologia dei segni che costantemente riceviamo da chi vive già la realtà spirituale. Personalmente, avendo vissuto spesso esperienze “eclatanti”, mi sono posta domande su come avvengono le manifestazioni di apporti, registrazioni, messaggi con scrittura automatica o telescrittura, luminosità appariscenti, materializzazioni e smaterializzazioni di entità e oggetti di varia natura, testimonianza di una dimensione a noi sconosciuta ma reale. Ed ecco che allora tutto diventa ricerca a domande che da sempre assillano l’uomo: “chi siamo? Da dove veniamo?” e specialmente “Dove andremo?”. Questi interrogativi pongono l’uomo nell’incertezza e nella paura dell’ignoto e della morte, fino a che la luce compare a rischiarare ciò che da sempre è racchiuso nella nostra memoria. Giacciono codificati e si affievoliscono nel momento della nascita, a favore di percezioni sensoriali, in attesa di risvegliarle e riportarle alla nostra attenzione. Questo è il nostro compito, questo lo scopo dei tantissimi segni che riceviamo sulla sopravvivenza della vita oltre la vita. Tra questi è possibile considerare le registrazioni come strumento che da anni ci porta le voci dell’aldilà. Il fenomeno delle voci registrate attraverso le onde radio risponde all’energia dello Spirito che è illimitato. Voci e suoni che ritroviamo nelle registrazioni, sono spesso messi all’indice da chi ostinatamente nega l’evidenza di questi segni. Personalmente, ho ricevuto messaggi registrati su nastro con la voce di mio figlio Stefano ben riconoscibile. E’ una emozione che tocca il cuore sentire la voce di tuo figlio che,
seppur faticosamente, parla con le parole più dolci e ti dice: “Mamma, mammina mia, io sono vivo e ti seguo ogni istante. Seguite la strada che il Signore ci ha insegnato. Noi tutti con il Signore Gesù vi seguiamo passo passo. Amatevi gli uni con gli altri, solo l’amore salverà il mondo”. Il registratore è l’elemento comune e fondamentale per captare le voci. Dal giugno del 1959 iniziarono esperimenti e studi in maniera metodica sulle registrazioni da parte di studiosi tra cui Konstantin Randive che impresse su nastro 72.000 registrazioni provenienti dall’aldilà in diverse lingue. Nel 2004 Marcello Bacci, in presenza di 37 persone tra cui tecnici e scienziati italiani e stranieri, condusse esperimenti scientifici sul fenomeno. Da questi esperimenti risulterebbe che le voci a volte sarebbero afone e in altri casi simili a voci umane con timbri di vocali sia maschili che femminili. Le tracce di questi studi hanno origine nel passato. Nel 1934 durante una seduta spiritica con la medium Bice Valbonesi e alla presenza dell’allora Presidente della Società Italiana di Studi Psicofonici, l’Ing. Lorenzo Mancini affermò di aver ricevuto un messaggio da una entità che dichiarava essere uno scienziato. Egli annunciava che negli anni a venire sarebbe stato scoperto nel campo dell’elettromagnetismo qualcosa che avrebbe consentito di parlare con i defunti in maniera diretta. Nel 1952 presso il laboratorio di Fisica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, furono testimoni di questi fenomeni il rettore e fondatore della stessa, padre Agostino Gemelli e il suo amico e collaboratore Pellegrino Ernetti che ne informarono immediatamente il Vaticano, nella persona del Santo Padre Pio XII. Egli li incoraggiò negli esperimenti dicendo loro: “Caro padre Gemelli, non ha davvero nessun motivo di preoccuparsi. L’esistenza di queste voci è un fatto rigorosamente scientifico. Questo esperimento potrebbe divenire la pietra angolare di un edificio per gli studi scientifici che rafforzerà la fede della gente nell’aldilà “. Riscontri che vengono da ricerche scientifiche, svolte negli ultimi trent’ anni nel campo delle esperienze di premorte, evidenziano la sopravvivenza della coscienza dopo la morte in un mondo spirituale in cui gli spiriti abitano secondo vari livelli di progresso. Tali riscontri ci vengono forniti
dalla scienza che studia la fisica dei plasmi, la più all’avanguardia, e dallo studio della materia oscura, che forma il 90% della massa dell’intero universo, che noi non vediamo se non come spazio vuoto che ci circonda. Da questi studi emergono conferme di quello che viene definito “corpo astrale”. Quando il corpo biologico muore, il corpo astrale continua la propria evoluzione nella controparte della materia astrale, definita dagli scienziati “materia oscura” della Terra, una varietà di vita elettromagnetica non percepibile a causa dell’inadeguatezza degli attuali strumenti scientifici. L’intuizione, supportata da un sapere superiore, libera dal peso delle nostre convinzioni limitate al sapere materialistico, ci induce a guardare ad orizzonti più lontani e inaccessibili alla razionalità di una
mente umana, sapendo che è la coscienza, separata dal cervello, a determinare il funzionamento del cervello stesso e non viceversa. La vera conoscenza è il risultato di una ricerca interiore, sostenuta da intuizioni, attraverso le quali Dio ci parla. D’altronde non si può non ammettere che le più grandi scoperte siano state frutto di intuizioni. Noi siamo quegli angeli immortali che abitano l’universo e non soggetti al limite dello spazio e del tempo, se non in quell’attimo che ci vede protagonisti dell’esperienza terrena. Basta guardare verso nuovi orizzonti utili ad una ricerca interiore che ci liberi dalla paura della morte e ci apra alla speranza perchè come scrisse Marcel Proust, “...un vero viaggio di scoperta non è cercare nuove terre, ma avere nuovi occhi”.

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Paola mamma di Mauro

Un pomeriggio di maggio del 2005, 11 mesi dalla scomparsa di Mauro, venne a trovarmi una ragazza che non conoscevo. Mi disse che doveva raccontarmi qualcosa perchè, da tante notti, un ragazzo le appariva in sogno e le diceva che doveva andare dalla sua mamma. Lei non conosceva ne il ragazzo e neppure la mamma. Un giorno in casa della sorella vide la foto di Mauro, chiese chi fosse e così arrivò a me. Mi disse che mio figlio non riusciva a vedere la luce perchè io non lo lasciavo andare: dovevo aprire le persiane della sua camera (io ormai non le aprivo più da mesi), dovevo dismettere il lutto, e non guardare sempre dentro quella busta che si trovava nel suo armadio (ci conservo tutti gli indumenti che portava lui al momento dell’incidente), cosa che nessuno oltre a me sapeva. Come richiesto da lui mi fece aprire la bibbia a caso e ci trovai questo versetto: “Il libro della vita sul quale sono iscritti i nomi degli eletti, la moltitudine dei predestinati”. Ciò che mi convinse che fosse tutto vero era che la ragazza mi descrisse esattamente come fosse la camera di mio figlio, persino i colori, non essendoci mai stata prima.

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Carmen sorella di Pietro

Volevo raccontarvi una cosa che mi è accaduta questa notte.Ero in piena crisi, il mio cuscino era zuppo di lacrime, dannandomi per non svegliare la bimba. All’improvviso ho sentito un abbraccio leggero e dolce con un meraviglioso profumo di Pietro. Spero tanto che non mi sia fatta suggestionare dai vostri racconti...però mi è sembrato proprio fosse il mio adorato fratello.

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Angela mamma di Cristina

Volevo riprendere il discorso di ieri riguardo ai doni ricevuti da mia figlia Cristina. Ieri vi ho raccontato della falena sul tronco sopra il suo nome. Sempre negli stessi giorni e sempre in spiaggia, mio marito scatta delle foto su un muro fatto di piccole pietre che divide la spiaggia dalla strada sterrata . Su questo muretto mio marito vedeva un volto, quello della figlia e scatta tante foto. Andiamo a casa e mostriamo le foto al fidanzato di mia figlia. Lui vede anche un’altro volto. In effetti c’è, è quello di Cristina. Sembra incredibile ma la foto parla da sola. Dopo questo episodio sono arrivati i cuori di tutti i tipi. Li troviamo dappertutto, anche per strada, in negozio. Un’amica di Cristina che lavora con me, una sera mentre spolvera il pavimento, si trova un bel cuore di polvere. A casa mi casca una goccia di olio sul mobile in cucina, vado per pulire e vedo un cuore. Ho fatto una frittata e si forma un cuore, mio marito apre il vasetto di yogurt e trova un cuore. Nella tazzina del caffè, insomma dappertutto. Tutto ciò mi da gioia e la conferma che non siamo soli, loro sono sempre con noi. Anche se non li vediamo loro ci
sono.

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Una mamma

Oggi sono 14 mesi che il mio angelo è volato via ed anche oggi mi ha dato un suo segno. Al centro su un mandarino c’era un cuore. E’ stato bellissimo percepire quella traccia di lui che mi diceva: “Mamma ti amo".

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Rita mamma di Anthony

M fa piacere portare la mia esperienza. So che il mio Anthony mi è vicino, mi sento protetta e ho sviluppato una particolare sensibilità ai segni che lui mi da della sua presenza accanto a me. Il primo episodio risale al lontano 1998 quando il fratello Giordano, di tre anni, rimase in fin di vita per avere ingerito dell’acetone. In un flash back ebbi la visione della bottiglia di acetone e la percezione di ciò che stava accadendo. Pregai tanto che mio figlio si potesse salvare e devo dire con gioia che oggi Giordano ha 17 anni. Un’altro episodio accaduto nel 2000 ha coinvolto Anthony. Mio figlio fu colpito da una malattia neurologica che lo avrebbe costretto ad una grave disabilità. Non fu così. Anthony si ristabilì completamente anche se poi il destino, a distanza di nove anni, ha voluto portarmelo via.
Ultimamente lo vedo in casa, trovo i suoi oggetti spostati e suo fratello Giordano dice di vederlo. Io credo nell’aldilà e nella vita oltre la morte e so che il mio Anthony vive nella pace e nell’amore assoluto.

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Una figlia

Essere rimboccate sotto le coperte, era una delle cose che più mi faceva sentire protetta. Papà ogni notte entrava in camera e a me e alla mia sorellina ci rimboccava le coperte, stile fagottino, come diceva lui. Era un padre premuroso. Io avevo l’ abitudine di dormire in modo scomposto: braccio giù dal letto, gambe fuori. All’inizio dell’estate papà volò in cielo. Arrivò l’autunno ed era una notte come le altre e la perdita di papà si faceva sempre più assordante. Mi misi a letto e ripensai a quando lui entrando in camera ci diceva: “sono pronti i miei fagottini?” Pregai affinché si presentasse davanti alla porta per darci la buonanotte e rimboccarci le coperte, visto che nessuno lo faceva più. Quella notte, mi sentii muovere il braccio e, al risveglio io e mia sorella eravamo due fagottini, avvolte nella coperta rimboccata sotto il materasso. Corsi in camera per chiedere a mamma se fosse stata lei, ma mi rispose di non essere entrata in camera nostra.

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Patrizia mamma di Rosa

Era la fine di ottobre quando mio marito partì per la Tahilandia. Al suo ritorno, portò tanti bellissimi fiori per la nostra bambina. Ne scelse uno e mi disse di portarlo al cimitero. Il giorno successivo decisi di andare a far visita ad una sensitiva di mia conoscenza di cui mi fidavo, per la serietà e lo scopo altruistico di aiutare le persone sofferenti per la perdita di una persona cara. Mi affrettai a chiamarla per fissare con lei un appuntamento per il venerdì successivo. Ero felicissima e iniziai un dialogo con la foto di mia figlia, dicendole di poter ricevere un segno della sua presenza durante la visita alla sensitiva, che facesse riferimento ai fiori che il papà le aveva portato dal viaggio. Il giorno seguente
sento dentro di me una voce che mi dice di chiamare Mirella, la sensitiva. La cosa si ripete successivamente fino a quando prendo il telefono in mano, mentre tra me e me cerco di formulare una giustificazione per l’amica sensitiva che desse una spiegazione logica a quella telefonata inattesa. Decido per una conferma all’appuntamento già fissato e lei lo conferma. Mentre ci stiamo salutando, mi dice: “Ho qui la tua bambina che ti saluta con un bacio” e poi aggiunge: “Aspetta Rosa, mi sta mostrando dei fiori stupendi che non si trovano in Italia, sono bellissimi, sai sono fiori che vengono da posti caldi”. Ho urlato a squarciagola per la gioia di avere conferma della presenza di mia figlia accanto a me, mentre il mio cuore batteva all’impazzata, grata per quel dono, ringraziavo mia figlia e la cara
amica che lo aveva permesso.

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Laura mamma di Alessandro

Alcuni giorni dopo la partenza di Alessandro, era fine estate, ci recammo in montagna, trascinati dai nostri parenti che ci stavano molto vicini. Una mattina che ero particolarmente triste e depressa, mia cognata mi parlò della sopravvivenza dopo la morte. Tra le altre cose mi disse che forse, un giorno, una
farfalla si sarebbe posata su di me ed io avrei percepito in quel segno la presenza di mio figlio.Arrivati al rifugio a 2000 metri entrammo con gli altri e ci sedemmo ad un lungo tavolo. Eravamo una decina di persone. Improvvisamente vidi una farfalla posata su un vetro della finestra e mentalmente sperai che
venisse da me. Così fece. Si posò sulla mia mano. Inutile dire che quel segno, che ci meravigliò e commosse, rischiarò i miei pensieri e mi fece sentire un tutt’uno con il mio meraviglioso ragazzo.

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Johann Wolfgang Goethe diceva: “Quando si è vecchi come me, si è portati occasionalmente a pensare alla morte. Nel mio caso tale pensiero mi lascia in perfetta pace, poichè ho la ferma convinzione che il nostro spirito è per sua natura un essere indistruttibile. Proviene dall’eternità “. Molte persone invece,
affermano che convenga “dimenticarsi” del pensiero morte. Le testimonianze che tanti di noi hanno riportato in questo libro, sono semplicemente momenti d’amore da parte di chi è trapassato, come una specie di atto consolatorio nei nostri confronti. Non solo, ben conoscendo la nostra atavica paura della morte, desiderano rassicurarci e tranquillizzarci sull’argomento trapassare e su ciò che ci attende sull’altro lato del velo.Aggiungono che ciò che muore è soltanto il “ veicolo “ fisico che, come il guscio della noce, serve solo a ricoprire la nostra vera “essenza”, l’entità spirituale. Un insegnamento della medianità relativo al trapasso degli esseri umani, ci fa sapere che il momento in cui lasciamo il corpo
non è casuale. Si abbandona il corpo fisico per malattia o incidente che provoca la nostra morte perchè quello è il momento in cui la nostra vita deve essere trasformata. La malattia, l’incidente, sono solo gli strumenti indispensabili alla trasformazione dell’esistenza. Tutto ciò che caratterizzava l’essere umano
come struttura mentale, nel trapasso viene abbandonato e trasformato. Al momento della separazione dal corpo fisico, l’entità avverte come un senso di liberazione e leggerezza. Si accorge immediatamente della differenza tra la sua attuale condizione e quella appena lasciata. “Mi sentivo leggero...” questa è
l’affermazione che maggiormente usano per descrivere il loro nuovo stato. La sorpresa più sensazionale sarà l’incontro con i propri cari che già abitano la nuova dimensione. Questo sarà un momento di grande gioia . Spesso, nelle morti improvvise, il trapasso è accompagnato da uno stato di confusione. Nei casi di
incidenti mortali, non realizzi di essere trapassato. Ti vedi vivo, vitale nel tuo corpo sano e nello stesso tempo vedi il tuo corpo giacere senza vita. Questa è la ragione per cui ci vengono in aiuto Angeli e Esseri di luce. Corrono in nostro soccorso suggerendoci, a volte, di addormentare lo spirito per un sano e ristoratore riposo, nel quale l’individuo viene lasciato solo e non può essere disturbato. Al risveglio, il canto degli Angeli invoglia il loro spirito a entrare nella luce e l’amore di Dio accompagna il viaggio. Potremo ricevere tutto l’aiuto necessario ad ambientarci nella nuova realtà. Molto dipenderà dal grado
di evoluzione spirituale dell’entità trapassata e dal bagaglio di credenze che lo hanno condizionato in terra, vivendo nel proprio essere gli stati di coscienza, frutto del proprio credo e creando le raffigurazioni relative alle convinzioni avute in vita. Paradiso, Purgatorio, Inferno si presenteranno all’entità disincarnata come stati alterati di coscienza.
Si può concludere che la morte non rappresenta altro che la fine della vita terrena e il disfacimento di un corpo materiale che più non ci serve.

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Lucia mamma di Mario

Come tutte le mamme anch’ io speravo e spero sempre che il mio angelo mi dia segni della sua presenza. La mia esperienza risale a circa un mese dopo che ci ha lasciato. Mi trovavo a letto, in stato di dormiveglia, quando ho avvertito come un fruscio di ala di farfalla accanto a me e una leggera pressione sulla mia spalla. ho chiesto chi fosse e in un sussurro mi sono sentita rispondere: “Sono tuo figlio, sono tuo figlio”. Quando ho riaperto gli occhi di soprassalto accanto a me non c’era nessuno. Ho gridato di gioia perchè avevo capito di avere avuto vicino mio figlio.

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Sipontina mamma di Luigi

Una data, un destino segnato. 9 Dicembre 2009 per un incidente mi sono rotta il polso. 9 Settembre 2010, nove mesi dopo, ho vissuto il dolore più grande della mia vita. Mio figlio Luigi, pescatore, quel giorno uscì di casa per andare al lavoro e non ha più fatto ritorno. A pochi giorni dalla sua scomparsa, mentre stavo seduta in soggiorno con gli occhi socchiusi, ho intravisto un’ombra. Ho aperto gli occhi e
alla vista di mio figlio ho urlato il suo nome. Un istante e la figura è sparita.

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Rina mamma di Daniele

Una mattina come tante, mi sono svegliata al suono di una voce che mi chiamava “mamma”. Ho subito pensato che fosse l’altro mio figlio che non trovava i vestiti per andare a lavorare. Quando, alzandomi per andare a prenderli, mi sono resa conto che in casa non c’era nessuno, sono entrata in sala con un certo timore. La sorpresa è stata grande quando mi sono trovata davanti un passerotto immobile davanti al portone di casa che era chiuso. Mi sono avvicinata lentamente per paura che volasse via, invece, si è fatto prendere in mano e con lui appoggiato sulla spalla mi sono goduta quei momenti fino a quando è volato per andare a posarsi davanti alla foto di mio figlio sul comò. E li è rimasto per molto tempo mentre io, emozionata ed estasiata, mi sono soffermata ad osservarlo con il cuore che mi batteva forte forte.

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Angela mamma di Maria Elena

I primi di giugno, dopo 13 mesi che mia figlia ci aveva lasciati, una notte mi sveglio di soprassalto con una voce che mi grida all’orecchio: “Màààà” per tre volte. Al mattino, al mio risveglio, riflettendo sull’accaduto, ho capito che la voce era quella di mia figlia che mi chiamava in quel modo caratteristico che spesso usano i giovani.

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Lina mamma di Diego

Quello che accade a me, non so spiegarlo. Certo è che mi succede quasi ogni volta che nomino il nome di mio figlio. Accanto al portone d’ingresso di casa c’è l’interruttore con una lucina che segnala quando si accende la luce della scala e cioè se la luce di fuori è accesa dentro la lucina è spenta mentre se la luce di fuori è spenta dentro è accesa. Una notte mi sono alzata per andare in bagno senza accendere la luce del corridoio e quella luce dell’interruttore ha iniziato a lampeggiare, sono rimasta meravigliata e sono stata a guardare per un po’: quella luce continuava a lampeggiare. Il giorno successivo, rivolta alla foto di mio figlio ho detto: “Avanti Diego, giochiamo”. Mi sono avvicinata all’interruttore e la luce ha iniziato a lampeggiare. Questo succede ogni volta che lo chiamo: io piango e rido. Non trovo nessuna spiegazione, certo è che non sono pazza!

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Patrizia mamma di Rosa

Mi recai per la prima volta da una sensitiva, (di cui non farò il nome) nel mese di gennaio, per avere un messaggio da mia figlia Rosa. Ogni volta era un’emozione grande perchè era come stare con mia figlia. La medium mi raccontava cose incredibili che faceva mia figlia e con gli stessi gesti che la caratterizzavano. In particolare, ricordo un episodio accaduto nel momento del commiato. La medium
mi dice: “Rosa vuole che tu stanotte metti una sua foto sotto il tuo cuscino”. Emozionata e con un filo di voce sussurro: “lo farò”. Arrivata a casa, ho messo la foto sotto il cuscino come stabilito. Durante la notte mi sono alzata ad aprire la finestra e al mio ritorno a letto trovo la foto di mia figlia sopra il cuscino.

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Anna mamma di Sonia

E’ tutto accaduto 18 mesi dopo la nascita in cielo di mia figlia Sonia. Mia madre accusava problemi di affaticamento, dopo vari controlli ci dissero che era il cuore, così si sottopose ad un intervento. Tutto andò bene, ma per una complicazione una settimana dopo ci lasciò. Quando il suo corpo era con noi a casa, rimasi da sola con lei. Sentii qualcuno piangere nella stanza accanto, mi spostai pensando fosse una delle mie sorelle ma non trovai nessuno. Riconoscevo quel pianto, era quello di mia mamma, lo riconoscevo. Le dissi: “mamma non piangere, noi siamo grandi ce la faremo”. La stessa sera mi sentii toccare la gamba, erano le sue dita che mi afferravano mentre mi spostavo. Immaginate l’emozione di tutti i componenti della famiglia. Per giorni il suo profumo aleggiava per casa.

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Laura mamma di Alessandro

Ancora a proposito di farfalle. Il giorno del compleanno di Massimiliano, il più giovane dei miei figli, ci trovavamo insieme in un parco. Erano trascorsi pochi mesi da quando Alessandro ci aveva lasciati. Durante la passeggiata nel parco, una farfalla bellissima, insistentemente ci girava intorno e nonostante fossero presenti molte persone, la farfalla girava solo intorno a noi. Sembrava ci avesse preso di mira. Si posava vicino a noi come a volersi fare fotografare. Non credevo ai miei occhi, si era posata sulla spalla di mio marito e poi era volata sulla mia, allora lui ha pensato: “Alessandro, è il compleanno di tuo fratello, vai anche da lui”...e la farfalla si è posata sul cuore di Massimiliano. Ho documentato l’episodio scattando alcune foto. E’ stato un momento di enorme emozione, lui era ancora con noi.

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Bruna mamma di Andrea

Ciao miei cari amici, quando parlo di Andrea mi vibra il cuore per la sua presenza mentre sono in contatto con voi. Vi racconto cosa è successo una settimana dopo la sua trasferta in cielo. Di notte si sa si dorme poco, ci si gira nel letto. Verso l’ora del suo abituale rientro, sentiamo nella sua stanza un rumore. Mio marito mi dice cos’è questo rumore io dico forse sono quelli sotto. Il giorno seguente parlandone insieme entrambi abbiamo attribuito il rumore uguale a quello che faceva Andrea mentre si toglieva gli stivali. Sei sempre presente mio Angelo.

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Rina mamma di Daniele

A proposito di piume bianche, devo raccontarvi cosa mi è accaduto oggi pomeriggio. Sono andata come sempre al cimitero a trovare mio figlio, e dopo un po’ mi sono recata a salutare anche mio padre, venuto a mancare tre anni fa. Da qualche giorno ci scambiamo le nostre meravigliose esperienze. Uno segni che ci accomunano, sono le piccole piume che ci piovono da cielo, nei luoghi e nei momenti più impensati. Ebbene, stavo davanti alla lapide di mio padre, immersa nei miei pensieri, e nel salutarlo prima di andar via, ho allungato il braccio sinistro per sfiorare la sua foto e improvvisamente vedo scendere e posarsi sul mio braccio una minuscola piuma bianca, candida come la neve. Ovviamente l’ho conservata, mettendola insieme a tutte le altre. Quello che mi fa capire che è un segno del cielo è il tempismo con cui accadono queste cose. Mi domando: “Possibile che quella piumetta sia caduta proprio in quell’istante su di me quando un giorno è fatto di 86.400 secondi?” Impossibile!

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In questo libro i racconti dei contatti con i nostri cari trapassati, scorrono velocemente davanti ai miei occhi, facendomi assaporare momenti di gioia e partecipazione alle altrui emozioni. D’altronde, da subito, l’iniziativa è stata accettata con grande entusiasmo. Conosco per esperienza personale cosa si
prova nel ricevere questi doni preziosi che parlano ai nostri cuori di amore e vita eterna. La perdita di chi ami, e specialmente quella di giovani vite, relega la persona a vivere nel dolore più agghiacciante e terribile. Giorno dopo giorno cerchi nei ricordi di riportare in vita chi ti ha lasciato e ti senti colpevole per essere vivo. Entri in uno stato di attenzione per trovare tracce di chi non c’è più, affinando la sensibilità al punto di accedere a dimensioni che fino a poco tempo prima mai avresti esplorato. Non esistono più barriere. Il cuore universale batte nel cuore di ogni essere umano che soffre davanti alla morte.Ed ecco che il grande mistero apre la strada alle innumerevoli testimonianze di fenomeni,
percezioni e apporti di cui non conoscevi l’esistenza. Mi sono chiesta quale fosse lo scopo principale di questa iniziativa e subito la risposta è arrivata da parte di una persona che all’inizio si rammaricava di non riuscire a percepire alcun segno. Nel giro di pochi giorni ci rendeva partecipi della gioia di avere ricevuto il primo segno. Le manifestazioni dei nostri cari nati in cielo, non sono contestabili e neppure frutto di singole fantasie. La realtà spirituale, all’ordine delle ricerche e delle testimonianze riportate, nonostante possano a volte essere imprecise, può manifestarsi a chi si riconosce in tali esperienze. L’infinito si espande ad ogni testimonianza resa ad una dimensione così complessa e allo stesso tempo così emblematica. Non mi ha colto di sorpresa l’entusiasmo che ha contraddistinto questo accadimento. Nonostante l’uomo non conosca ancora la propria vera natura, per risolvere il problema della morte e stabilire la sopravvivenza dell’anima, ci viene in aiuto la fede e ciò che la dottrina cristiana ci insegna. Porre all’attenzione di meravigliose esistenze immateriali chi ancora non si è aperto a queste realtà è un obiettivo di questo libro. Dare speranza a chi piange una morte senza ritorno, è un dono d’amore di cento mani sconosciute, che con le loro testimonianze desiderano condividere momenti di gioia.

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