Gesù Luce del mondo

L'ARRESTO DI GESU'

« Older   Newer »
  Share  
Yoghina
view post Posted on 13/4/2011, 18:23




CITAZIONE
Vito Centola scrive:

III L’impotenza delle forze delle tenebre è evidente: è Gesù che deve prendere l’iniziativa.
Egli ripete la domanda: Chi cercate? E dice di essere Gesù il Nazareno che essi vogliono trovare (18,7). Non solo, ma Gesù giunge fino a proteggere i discepoli, cosicché non hanno bisogno di fuggire. Con grande padronanza d...i sé, Gesù offre se stesso per i discepoli: Se dunque cercate me, lasciate andare via costoro. E ottiene la loro libertà (18,8). L’evangelista vede in questo gesto protettore l’adempimento della parola di Gesù: Di quelli che mi hai dato non ne ho perduto nessuno. La sollecitudine di Gesù per i suoi discepoli e la sua incrollabile decisione di non perderne nessuno evocano le immagini del Pastore, nel capitolo 10. Il Gesù giovanneo vede nella propria morte la volontà del Pastore di offrire la vita per le pecore (10, 11.15). La cura che Gesù Pastore ha per la vita del suo gregge fa sì che egli possa dichiarare: Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno mai perdute e nessuno le rapirà dalla mia mano. Il Padre mio che me le ha date è più grande di tutti e nessuno può rapirle dalla mano del Padre mio (10, 27-29).
L’ultima parte della scena dell’arresto ha per protagonista l’apostolo Pietro. Fino a questo punto i discepoli hanno recitato un ruolo passivo nel dramma. Ma l’arresto sta per avvenire. Simon Pietro estrae la spada e stacca l’orecchio destro di Malco, lo schiavo del sommo sacerdote (18,10). Pietro si mosse secondo la Legge. Questa, infatti, comandava di ricambiare, senza colpa, l’offesa ricevuta, piede per piede, mano per mano, ferita per ferita (Es. 21, 24-25). Ma nostro Signore Gesù Cristo, che è venuto per insegnare ciò che è al di sopra della Legge e per formarci secondo la sua mansuetudine, riprende iniziative di tal genere che sono secondo la Legge, come se fossero contrarie alla perfezione del vero Bene. La perfezione, infatti, non consiste nella Legge del Taglione, ossia dell’occhio per occhio, dente per dente, ma piuttosto risplende nella somma pazienza. Con questo breve episodio il Signore ci insegna che per combattere per Cristo non bisogna impugnare la spada e colpire gli avversari. Bisogna invece affrontare con mitezza quelli che cercano di farci del male, quando ci si impedisce di fuggire. È molto meglio, infatti, che gli altri siano puniti per i delitti commessi contro di noi dal Giudice Supremo, che è Dio, piuttosto che da noi, con il pretesto della pietà ed esigendo invece una pena dura. Anzi, è assurdo che noi onoriamo con la morte dei persecutori colui che, per distruggere la morte, si sottopose volontariamente ad essa. Perciò in tali circostanze dobbiamo seguire necessariamente l’esempio di Cristo.
CONTINUA
 
Top
0 replies since 13/4/2011, 18:23   48 views
  Share