Gesù Luce del mondo

LA “VISITA” A GESÙ

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Piccolaluce
view post Posted on 14/11/2010, 15:37




Con la Presenza Reale , Gesù è nei nostri Tabernacoli. Lo stesso Gesù portato dall’Immacolata nel suo grembo verginale sta rinchiuso nel piccolo grembo di una candida ostia. Lo stesso Gesù che fu flagellato, coronato di spine e crocifisso come vittima per i peccati del mondo sta nel ciborio come Ostia immolata per la nostra salvezza. Lo stesso Gesù che risuscitò da morte e ascese al cielo dove ora regna glorioso alla destra del Padre, sta sui nostri altari circondato da una moltitudine quasi infinita di Angeli adoranti, come la Beata Angela da Foligno potè contemplare in una visione.
Gesù è proprio con noi, quindi. Si, Gesù è là! Il S. Curato d’Ars non poteva finire di ripetere queste tre parolette senza sciogliersi in lacrime. Anche S. Pietro Giuliano Eymard esclamava rapito: “Gesù è là! Dunque tutti a Lui”. E S. Teresa di Gesù quando sentiva chi diceva: “Se fossi vissuto al tempo di Gesù... Se avessi visto Gesù... Se avessi parlato con Gesù...”, rispondeva con vivacità: “Ma Gesù non è presente vivo, vero e reale nell’Eucaristia? Perchè cercare altro?”. I Santi davvero non cercavano altro. Sapevano dove era Gesù e non desideravano che di poter stare con Lui inseparabilmente con il cuore e con il corpo. Stare sempre con chi si ama, non è forse un’altra esigenza primaria del vero amore? Per questo, sappiamo che le Visite al Santissimo e la Benedizione Eucaristica erano la brama segreta e manifesta dei Santi. Il tempo della Visita a Gesù è tutto tempo d’amore, che ritroveremo in Paradiso, perchè solo l’amore “dura per sempre” (1 Cor. 13, 8). Non sbagliava S. Caterina da Genova a dire: “Il tempo trascorso davanti al tabernacolo è il tempo più bene speso della mia vita”.
Ma vediamo alcuni esempi dei Santi.
Il B. Massimiliano M. Kolbe, apostolo dell’Immacolata, fin da giovane studente faceva in media dieci Visite al SS.mo ogni giorno. Durante l’anno scolastico, nei momenti di intervallo fra un’ora e l’altra di scuola, correva in Cappella, e così in mattinata riusciva a fare cinque visite a Gesù. Nel resto della giornata faceva altre cinque Visite, tra cui quella durante il passeggio pomeridiano che aveva sempre come tappa obbligatoria, a Roma, una Chiesa in cui ci fosse il SS.mo esposto.
Anche S. Roberto Bellarmino, da giovane, nell’andare e tornare da scuola passava quattro volte dinanzi a una Chiesa: quattro volte al giorno si fermava a far Visita a Gesù.
Quante volte anche a noi non capita di passare dinanzi a una Chiesa? Possibile che siamo così insensibili e duri? I Santi speravano di poter incontrare qualche Chiesa lungo le strade da percorrere; noi invece siamo completamente indifferenti anche se ci capitano davanti! “Quando vi sono due strade per arrivare in un luogo - scriveva il venerabile Olier - passo per quella in cui si incontrano più Chiese, per stare più vicino al Santissimo Sacramento. Al vedere un luogo dove sta il mio Gesù, sono tutto contento e dico: ‘Siete qui, mio Dio e mio tutto’”.
S. Stanislao Kostka, giovane angelico, approfittava di ogni momento libero per correre vicino a Gesù Eucaristico; e quando non poteva proprio andarci, si rivolgeva al suo Angelo Custode e gli diceva confidenzialmente: “Angelo mio caro, va’ là tu per me”. Questa e una trovata veramente angelica! Ma perchè non farla nostra? L’Angelo Custode sarebbe lietissimo di obbedirci. Anzi, non potremmo dargli incarico più nobile e felice.
S. Alfonso Rodriguez era portinaio. Gli toccava spesso passare davanti alla porta della Cappella. Ebbene, non c’era volta che almeno non si affacciasse a mandare uno sguardo d’amore a Gesù! Quando poi usciva di casa e quando tornava, si recava sempre da Gesù a chiederGli la benedizione.
Della sua mamma S. Monica, S. Agostino ha lasciato scritto che ogni giorno, oltre la S. Messa , si recava due volte da Gesù, il mattino e la sera. Lo stesso faceva l’altra santa mamma di sette figli, la B. Anna Maria Taigi. E S. Venceslao, re di Boemia, usciva più volte, di giorno e di notte, anche nel rigore dell’inverno, per visitare il SS. Sacramento nelle Chiese.
Un esempio graziosissimo in casa di sovrani: quando Sant’Elisabetta d’Ungheria, fanciulla, giocava con le compagne nella reggia, sceglieva sempre un luogo vicino alla Cappella, perché ogni tanto, senza farsi notare, si fermava davanti alla porta, baciava la serratura e diceva a Gesù: “Mio Gesù, io gioco, ma non ti dimentico: benedici me e le mie compagne. Arrivederci”. Quando si ama!
Dei tre cari pastorelli di Fatima, Francesco era un piccolo contemplativo e aveva la passione particolare per le visite eucaristiche; voleva recarsi spesso e intrattenersi più a lungo che poteva in Chiesa, per starsene vicino al Tabernacolo, accanto a “Gesù nascosto”, com’egli chiamava l’Eucaristia con fanciullesca e profonda espressione. E quando la malattia lo immobilizzò sul suo povero lettino, egli confidò alla cuginetta Lucia che la sua pena più grande era quella di non poter più andare a visitare “Gesù nascosto”, e pregava la cugina di andare lei da “Gesù nascosto” a portargli tutti i suoi baci e i suoi affetti. Ecco un ragazzo che ci insegna come si ama!
Ancora: S. Francesco Borgia faceva almeno sette Visite al Santissimo ogni giorno. S. Maria Maddalena de’ Pazzi, in un periodo della sua vita ne faceva trentatrè al giorno. Lo stesso faceva la B. Maria Fortunata Viti, umile monaca benedettina dei nostri tempi. La B. Agata della Croce, terziaria domenicana, arrivò a farne cento al giorno (tra Chiesa e casa). Che dire infine di Alexandrina Da Costa, che immobilizzata sul letto per anni e anni, non faceva che volare col cuore presso tutti i “Santi Tabernacoli” della terra?
Forse a noi recano stupore questi esempi, e ci possono sembrare eccezioni anche fra i Santi. Ma non è così. Le Visite a Gesù sono un fatto di fede e di amore. Chi più ha fede e amore, più sente il bisogno di stare con Gesù. E i Santi di che cosa vivevano se non di fede e amore?
Un bravo catechista spiegava un giorno ai suoi ragazzi: “Se venisse a voi un Angelo del cielo e vi dicesse: “Gesù in persona è nella tal casa e vi attende”, non lascereste subito tutto per correre da Lui? Interrompereste ogni divertimento, sospendereste ogni occupazione; vi stimereste anzi fortunati di poter fare un piccolo sacrificio per andare da Gesù. Ebbene, sappiate e ricordate che Gesù sta nel Tabernacolo, e vi aspetta sempre perché vuole avervi vicini e desidera ricolmarvi delle sue grazie”.
A quale tensione di amore i Santi avvertivano la presenza fisica di “Gesù in persona” nel Tabernacolo e il desiderio che Gesù ha di averci vicini? A tensione così alta da far dire a S. Francesco di Sales: “Centomila volte al giorno noi dovremmo visitare Gesù nel SS. Sacramento!”.
Impariamo dai Santi ad amare anche noi le Visite a Gesù Eucaristico. Andiamo da Lui. Tratteniamoci con Lui, parlandogli con affetto di ciò che ci sta a cuore. Egli ci avvolge con il suo sguardo di amore e ci attira al suo Cuore. “Quando noi parliamo a Gesù con semplicità e con tutto il cuore - diceva il S. Curato d’Ars - egli fa come una mamma che tiene la testa del suo bambino fra le sue mani, per coprirlo di baci e di carezze”.
Se non sappiamo fare le Visite con il colloquio personale, procuriamoci il bellissimo e ineguagliabile libretto di S. Alfonso, Visite al SS. Sacramento e a Maria SS. Come non ricordare la Visita al SS. e a Maria SS. (di S. Alfonso) che P. Pio da Pietrelcina leggeva ogni sera con voce di pianto ai piedi di Gesù esposto, prima della Benedizione Eucaristica?
Incominciamo e siamo fedeli almeno a una Visita giornaliera a Gesù che ci aspetta con ansia di amore. Cerchiamo poi di aumentarle più che possiamo. E se non abbiamo il tempo di fare le Visite lunghe, facciamo le “Piccole Visite”, ossia: entriamo in chiesa ogni volta che possiamo, inginocchiamoci e fermiamoci pochi istanti davanti al SS. Sacramento, dicendo con amore: “Gesù, sei qui; Ti adoro, Ti amo; vieni nel mio cuore”. È cosa semplice e breve, ma tanto salutare. Ricordiamo sempre le consolanti parole di S. Alfonso M. de’ Liguori: “Siate certi che di tutti gli istanti della vostra vita, il tempo che passerete davanti al Divin Sacramento sarà quello che vi darà più forza durante la vita, più consolazione nell’ora della morte e durante l’eternità”.

GESÙ EUCARISTICO AMORE
P. Stefano M. Manelli, Francescani dell'Immacolata: Ministro generale e fondatore
VITA EUCARISTICA
SECONDO GLI ESEMPI DEI SANTI
 
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