La Vergine del cammino
Le immagini bibliche della donna-madre misteriosa dell'Apocalisse, della "nuova Gerusalemme", della nuova "città santa", della sposa senza ruga né macchia pronta per il suo Signore, si applicano alla Chiesa e, per il rapporto che intercorre fra Maria e la Chiesa, possono essere prese come immagini espressive della missione e della persona di Maria.
Noi, come popolo pellegrinante sulla terra, guardiamo alla Figlia di Sion, che è luce per il nostro cammino, modello e pegno di ciò che di più vero desideriamo e speriamo di essere, consolazione nella lotta e nella prova.
L'umile Vergine di Nazareth è segno grande e meraviglioso datoci da Dio. Segno più mirabile del roveto ardente sul monte Sinai, della nube e della colonna di fuoco nel deserto o dell'acqua scaturita dal la roccia per il popolo assetato. La sua maternità ci dice quanto ha voluto compiere ed opera Dio per l'uomo; la sua verginità ci sospinge a dare ad ogni realtà il suo giusto valore e a scoprire in essa l'annuncio della potenza e dell'amore di Dio per noi.
Maria non è qualcosa di astratto, lontano, irreale. È una persona viva e vera, reale e concreta. Ha un volto. Ha un nome. La sua vita è come la nostra. Maria; è una di noi, è come noi. Per questo è causa della nostra speranza.
Associata, con la sua parte discreta e feconda, alla nascita della Chiesa, Maria continua ad essere presente, vivente e operante in essa. Maria cammina con noi. Presenza che è per noi sorgente di consolazione e forza nel cammino della fede e della speranza verso la casa del Padre.