Gesù Luce del mondo

Lettere di Padre Pio ai suoi Direttori Spirituali, Volume Primo - 100 lettere per te (a cura di Padre Pacifico Giuliano

« Older   Newer »
  Share  
Mary Lourdes
view post Posted on 9/4/2011, 11:13 by: Mary Lourdes




Padre Pio a padre Agostino[/CENTER]

"Quanto è dolce il nome croce! - Esortazione a seguire gli esempi della Madonna - usciamo con essa appresso Gesù - La pace del Cuore - Due Notizie"

Pietrelcina, 1 Luglio 1915

Mio carissimo padre,

Gesù vi riempia lo spirito di tutte le più elette sue grazie e vi faccia sempre più sperimentare la dolcezza della croce portata cristianamente. Quanto è doce, padre, il nome croce!; qui, appiè della croce di gesù, le anime si rivestono di luce, s'infiammano di amore; qui mettono le ali per elevarsi ai voli più eccelsi.
Sia dessa croce anche per noi sempre il letto del nostro riposo, la scuola di perfezione, l'amata nostra eredità. A tal fine badiamo di non separare la croce dall'amore a Gesù: altrimenti quella senza di questo diventerebbe un peso insopportabile alla nostra debolezza.
La Vergine Addolorata ci ottenga dal suo santissimo Figliuolo di farci penetrare sempre più nel mistero della croce ed inebriarci con lei dei patimenti di Gesù. La più certa prova dell'amore consiste nel patire l'amato, e dopo che il Figliuolo di Dio patì per puro amore tanti dolori, non resta alcun dubbio che la croce portata per lui diviene amabile quanto l'amore.
La Santissima Vergine ci ottenga l'amore alla croce, ai patimenti, ai dolori ed ella che fu la prima a praticare il vangelo in tutta la sua perfezione, in tutta la sua severità, anche prima che fosse pubblicato, ottenga a noi pure e dessa stessa dia a noi la spinta di venire immediatamente a Le d'appresso.
Sforziamoci noi pure, come tante anime elette, di tener sempre dietro a questa benedetta Madre, di camminare sempre appresso ad Ella, non essendovi altra strada che a vita conduce, s enon quella battuta dalla Madre nostra: non ricusiamo questa via, noi che vogliamo giungere al ermine.
Associamoci sempre a questa sì cara Madre: usciamo con essa appresso Gesù fuori di gerusalemme, simbol e figura del campo della ostinazione giudaica, del mondo che rigetta e che rinnega Gesù cristo, e dal quale Gesù Cristo ha dichiarato di essersi separato, avendo detto "Ego non sum de mundo" e che ha escluso dalla sua preghiera fatta al Padre: "Non pru mundo rogo".
Sì padre, usciamo fuori di questa Gerusalemme rinnegata, di questa Gerusalemme deicida, di questa Gerusalemme infedele a campo aperto, portando appresso a Gesù l'obbrobrio glorioso della sua croce.
A questo ci invita l'Apostolo: "Exeamus ergo ad eum extra castra improperium eius portantes". A questo punto ci invita il divin maestro: "Qui vult venire post me, abneget semetipsum, tollat crucem suam, et sequatur me". Teniamo sempre fisso lo sguardo in quella nobile augusta e santa comitiva che segue Gesù al Golgota: non vi è un solo che non porti la professione della vera fede in fronte, l'annegazione nel cuore e sulle spalle la croce ed animiamoci a seguire questo popolo avventuroso, in cui tutte le consolazioni vi sono unite a tutti i sacrifizi, tutte le speranze a tutte le virtù.
Stiamo bene all'erta di non mai turbarci per qualsiasi sinistro accidente potesse a noi venire, essendo questo mai scompagnato dalla imperfezione, avendo sempre la sua origine nell'egoismo e nell'amor proprio. Di più quando il nostro cuore è inquieto, più frequenti e più diretti sono gli assalti del nemico, il quale approfitta della naturale debolezza, la quale c'impedisce il diritto sentiero della virtù.
Il nemico di nostra salute conosce troppo bene che sicuro indizio dell'assistenza divina è la pace del cuore e perciò non lascia sfuggirsi cosa alcuna per farcela perdere. Perciò stiamo sempre all'erta su questo punto. Gesù ci aiuterà.
Ahimè, padre mio, perdonate la mia spudoratezza: dimenticavo a chi scrivevo.
Riguardo al viaggio che quelle due persone vogliono fare, lo facciano pure, però sebbene non ho mai ignorato che il Tirreno non sia zona di guerra, in verità non veggo in pace questo viaggio.
Raccomando poi caldamente anche alle vostre preghiere il povero padre Evangelista, che a me sembra trovarsi al presente in una grande desolazione. Gesù voglia presto consolarlo.
Arrivederci, padre, quando e dove Iddio vorrà ed intanto, tenendoci sempre davanti a Gesù, non mi negate la vostra paterna e sincera benedizione.

Il vostro povero figlio
fra Pio, cappuccino
 
Top
43 replies since 22/10/2010, 20:30   1973 views
  Share