Non importa chi siamo nè qual'è la nostra professione. Non importa la nostra nazionalità, nè ha importanza se siamo ricchi o poveri. Quale che sia la nostra condizione umana e civile, quali che siano le nostre condizioni professionali e sociali, siamo radicalmente figli di Dio, opera nelle sue mani divine. Ognuno di noi si troverà a faccia a faccia con lui nell'ora della sua morte. Egli ci giudicherà. E come si svolgerà il giudizio? Il Giudice divino ci dirà: "Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare. Ero nudo e mi avete vestito. Non avevo un tetto e mi avete dato rifugio... Viviamo in un mondo che soffre la fame. Non solo fame di un pezzo di pane. Ma pure fame d'amore. Ci sono persone che si sentono non desiderate, non amate, dimenticate, trascurate. Intanto, noi siamo troppo occupati, fino al punto di non avere tempo per sorriderci l'un l'altro. Ancora meno tempo abbiamo per pregare. E meno ancora per restare uniti, per saziare il bisogno che abbiamo gli uni degli altri.